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Perché la Merkel arma sempre più Israele? (E poi ci parlano della minaccia di Teheran)
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...E sei.

Appena consegnato allo Stato ebraico il quinto sottomarino ultra-avanzato Dolphin, la Germania ne ha messo subito in cantiere il sesto. Come tutti gli altri sarà consegnato – praticamente gratis (1) – alla Marina sionista da guerra. Dovrebbe essere il secondo ad avere il propulsore elettrico (utilizzato in immersione) alimentato da pila a combustibile, che risparmia spazio a bordo ma soprattutto dà la possibilità di restare in immersione per 18 giorni di fila: ciò che sostanzialmente dà al sommergibile convenzionale la capacità strategica – di colpire avversari lontani in tutti gli oceani – prima riservata ai sottomarini a propulsione nucleare.

È noto che lo Stato ebraico ha voluto nelle sue macchine tubi di lancio sovra-dimensionati, ossia adatti al lancio di missili Popeye da mille chilometri di raggio che possono montare una testata atomica da 200 chili.

Sono «nuovi modelli che hanno certamente una capacità più grande di quelli prima ricevuti, in termini di portata, copertura, capacità di raggiungere parti diverse del mondo», ha detto Peter Roberts, esperto militare britannico di armamenti navali presso il Royal United Services Institute di Londra, aggiungendo che sviluppare la capacità di queste macchine di portare nel ventre missili atomici è «il loro [israeliano] programma a lungo termine».

Allora la domanda è: perché la cancelliera Merkel dà a Israele una simile capacità di minaccia? Perché deve farlo un Governo europeo? Si pensi soltanto – per confronto – alle dure sanzioni imposte su Teheran per il suo programma di nucleare civile; al sospetto offensivo che stia fabbricandosi di nascosto bombe atomiche; e alle condizioni strettissime che americani ed europei hanno imposto all’Iran per far balenare la speranza del sollevamento delle sanzioni: condizioni più strette e persino umilianti di quelle che si chiedono a qualunque altro Stato che abbia firmato i Trattati di non-proliferazione. Perché l’Iran ha firmato questi trattati — il che significa che ha preso l’impegno a non farsi bombe atomiche, ed accettato le visite degli ispettori dell’ONU nei suoi impianti. Mentre Israele non ha firmato nulla, possiede 2-300 testate atomiche, non consente alcuna ispezione internazionale, e minaccia anche apertamente di sferrare il «primo colpo» contro l’Iran.

Ora, perché la Merkel dà a Sion la capacità di sferrare il primo colpo contro l’Iran, proprio mentre gli europei (nel gruppo cosiddetto 5+1) stanno giungendo ad un accordo pacificatore (2) con Teheran, che ha accettato di limitare fortemente la sua capacità di arricchimento? Che senso ha?

Significa dare appoggio strategico alle frenesie paranoidi di Netanyahu e alla campagna sionista contro l’accordo (o il tentativo di accordo) di Losanna. Come ha detto un esperto israeliano religiosamente ascoltato da Il Foglio, non si può dare la possibilità atomica a un «regime messianico». Intendeva l’Iran. Ma l’attuale Stato di Israele, in mano ai fanatici religiosi, è il solo vero «Stato messianico», pericolosissimo: un altro caso ebraico di proiezione psicanalitica.

Fino a ieri la fornitura dei sommergibili Dolphin era accompagnata da una menzogna tranquillizzante: la loro portata è di ‘soli’ 2700 chilometri, dunque non sufficienti per minacciare le coste iraniane – a parte che non è vero: «nel luglio del 2009, un sottomarino israeliano ha navigato dal canale di Suez al Mar Rosso. Nel maggio del 2010, è stato riportato, Israele avrebbe collocato «in modo permanente» nelle acque del Golfo Persico per lo meno uno dei suoi tre sottomarini» –, vien detto poi che le limitazioni dei motori diesel-elettrici darebbero a questi sottomarini la funzione di «pattugliamento costiero» e, se mai, assicurano ad Israele il «predominio subacqueo» del Mediterraneo.



A questo punto la domanda è: perché? Quali sono – nel Mediterraneo! – i nemici così potentemente armati, che Israele abbia bisogno di essere dotata dai tedeschi del predominio sottomarino? È nell’interesse dell’Europa armare ancor più uno Stato razzista, che ha modificato i suoi F-15 in modo da poter compiere bombardamenti atomici?

Intervistato dall’Observer il 21 settembre 2003, Martin Van Creveld, il docente di storia militare all’università ebraica di Gerusalemme, ha rivelato quanto segue: «Noi possediamo centinaia di testate atomiche e razzi, e possiamo lanciarli su bersagli in ogni direzione, magari anche su Roma. La maggior parte delle capitali europee sono bersagli delle nostre forze armate. Voglio citare il Generale Moshe Dayan: “Israele deve essere come un cane pazzo, troppo pericoloso da provocare”. Le nostre forze armate non sono le terze per forza, ma forse le seconde al mondo. Noi abbiamo la capacità di trascinare giù il mondo con noi. E possono assicurarvi che ciò accadrà, prima che Israele cada».

Nella sua opposizione all’accordo con l’Iran, qualche giorno fa, Netanyahu ha strillato: «La sopravvivenza di Israele non è negoziabile. Israele non accetta un accordo che consente a un Paese che vuole annientarci di sviluppare armi nucleari».

Van Creveld, che è un uomo interno al potere israeliano, ha dichiarato che le capitali europee sono agganciate dai missili atomici israeliani; insomma che Israele «vuole annientarci», come europei, prima di cadere. E sappiamo tutti che lo farebbero, lo faranno.

Un miliardo e mezzo di europei sono sotto minaccia. Allora, la sopravvivenza di Roma e Parigi sono «negoziabili?



Netanyahu ha ingiunto: «Israele chiede che ogni accordo finale con l’Iran includa un chiaro e non ambiguo riconoscimento del diritto di Israele di esistere».

La Cancelliera ha dotato Israele della capacità di distruzione atomica dell’Europa. Non potrebbe la Mogherini chiedere alla Cancelliera che, prima, ottenga da Israele il «non ambiguo riconoscimento» all’esistenza di noi europei mediterranei? O come minimo, la sconfessione della minaccia di Van Creveld? O forse Berlino sarà risparmiata, perché fornisce a Sion i mezzi di potenza distruttiva strategica? Senza nemmeno consultare gli altri europei. Decisamente, l’unilateralismo della Cancelliera è insopportabile.

Naturalmente, tutte quelle sopra formulate sono domande retoriche. Non siamo così ingenui da aspettarci una risposta. Vogliamo solo mettere in evidenza che, mentre l’Occidente e la UE tanto si adoperano contro l’ipotetico pericolo nucleare iraniano, non solo sono ciechi al vero pericolo immanente e presente (real and present danger, come diceva Rumsfeld... di Saddam), ma forniscono il loro padrone, Sion, di sempre più distruttivi mezzi strategici per accrescerlo. Ed Angela Merkel – con Bruxelles, i baltici, i polacchi, Stoltenberg (è in buona compagnia) – si comporta come se il pericolo immanente fosse l’attacco della Russia, contro la quale si riarma....

La comica finale, in Sion

Eccovi la notizia: il Comitato Preparatorio dell’Organizzazione del Trattato di Interdizione Completa dei Test Nucleari si riunisce questa settimana a Ramat Gan, presso Tel Aviv.

Questo organismo (in inglese Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organisation, CTBTO) è nato nel 1997, come si dice «sotto l’egida dell’ONU», con il compito di auscultare e identificare, tra le vibrazioni sismiche che si registrano nel pianeta, nel sottosuolo e negli oceani, quelle che sono prodotte da test nucleari — e comunicarle ai paesi firmatari dei Trattati di Non-Proliferazione, onde si prendano misure sanzionatorie contro i paesi che hanno fatto quei test, siano potenze nucleari o aspiranti tali.

A 18 anni dalla sua creazione, il CTBTO non è ancora funzionante, e resta alla fase del Comitato preparatorio, in quanto diversi Paesi non hanno accettato il Trattato: USA, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e... notoriamente, Israele.

Sicché un centinaio di delegati esperti del Comitato discuteranno dei metodi più avanzati per distinguere i terremoti naturali dalle scosse sismiche prodotte da un test nucleare clandestino, in casa – e sotto la sorveglianza – del Paese che si trova nella più patente violazione dello spirito dei Trattati, che minaccia di olocausto atomico altri Paesi, e che ha la possibilità di farlo. Gli esperti dibatteranno sui metodi, a poca distanza dai silos dei missili atomici ebraici e dai sottomarini Dolphin con capacità nucleare israeliani, che quando rientrano dalle missioni attraccano ad Haifa. L’interesse di Israele per i metodi di auscultazione di eventuali esplosioni atomiche lontane va da sé. Di questo passo, anzi, sarà affidata ad Israele, la massima potenza atomica illegittima dell’area, la sorveglianza, denuncia ed eventuale bombardamento degli Stati che facciano dei testi nucleari clandestini? In fondo, sarebbe solo un ulteriore caso di Chutzpah.

In onore a Gunther Grass

Viene a proposito dare un addio al vecchio tedesco, scomparso a 87 anni, pubblicando la sua poesia, per la quale fu dichiarato persona non grata nello Stato ebraico.

Ma perché ho taciuto finora?
Perché credevo che la mia provenienza,
segnata da una macchia che mai si potrà annullare,
vietasse di imputare quale esplicita verità questo fatto
alla terra d'Israele, cui sono
e voglio restare legato.
Perché, dico solo adesso,
invecchiato e con l'ultimo inchiostro:
la potenza nucleare d'Israele minaccia
la pace mondiale, di per sé così fragile?
Perché deve essere detto
ciò che domani potrebbe essere ormai troppo tardi;
anche perché noi – in quanto tedeschi già abbastanza gravati da colpe –
diventeremmo latori di un delitto
che si può prevedere, e perciò la nostra correità
da nessuna delle solite scuse
potrebbe essere assolta.


È già troppo tardi, vecchio Grass.




1) Come noto, i tedeschi si sono compensati del costo dei regali che hanno fatto a Israele, obbligando il Governo greco, il suo primo debitore, a comprare armamento germanico: 170 panzer Leopard, costati 1,7 miliardi di euro, 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr, e quattro sottomarini Thyssen Krupp. Il Governo Papandreu ha cercato di rifiutarli (la commessa l’aveva fatta il precedente Governo Karamanlis), alla fine ha dovuto accollarsene due, sborsando 1,3 miliardi di euro: ossia molto più del loro prezzo, che si aggira (per gli ultimi modelli a pila a combustibile) sui 530 milioni l’uno, e per i precedenti a 330milioni a scafo. Nel 2011 il Wall Street Journal ha rivelato che Berlino e Parigi avevano preteso l’acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. Di fatto, dunque, sono stati i greci in miseria a pagare i Dolphin ebraici. È il bello dell’Europa Unita.
2) Vladimir Putin ha deciso la consegna a Teheran delle batterie di missili S-300, comprati dall’Iran già nel 2007 per la difesa da aggressioni aeree ebraiche. Putin l’ha fatto ostentatamente, con decreto presidenziale. La spiegazione che il ministro degli esteri Lavrov ha dato della decisione è: «Visti i sostanziali progressi nei colloqui nucleari sull’Iran fatti a Losanna il 2 aprile, l’embargo volontario di Mosca sulla consegna dei S-300 non è più necessario (...) Mentre un moderno sistema di difesa anti-aerea è oggi molto importante per l’Iran, specie se si vede la grave escalation delle tensioni nelle aeree vicine, e l’attività militare in Yemen»: un avvertimento ai sauditi. Ma non solo. Data la natura esclusivamente difensiva degli S-300, essi non pongono a rischio la sicurezza di nessun altro Stato della regione, compreso Israele.



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