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Italiani, premi Darwin
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Cari concittadini, pensateci solo un momento, e scusate se vi distraggo dai vostri impegni calcistici, tifosi o sessuali e dai discorsi sulla gastronomia: vi conviene, come Stato, essere nemici della Russia, il Paese da cui dipendete per riscaldamento e carburanti? Che compra i nostri beni industriali e che non vi minaccia affatto, almeno fino a ieri? Nemici armati intendo, sullo scivolo di una guerra con quella che – nonostante tutto – è ancora la seconda potenza nucleare del mondo, ed ha una qualità militare che gli americani nemmeno si sognano. Pensateci un momento, fra una pizza e una spaghettata: vi conviene?

Perché è la situazione in cui vi hanno cacciato i vostri politici, politici che – è vero – non avete eletto, ma da cui vi lasciate governare come un gregge di pecore deficienti. Quelli che decidono a vostro nome sia da Roma, sia soprattutto da Bruxelles, hanno scelto per voi: di escludere Mosca dal G-8, di applaudire il presidente Obama che l’ha minacciata fisicamente di aggressione bellica in difesa del governicchio ucraino, frutto delle eversioni americane, ovviamente anch’esso non eletto dagli ucraini: «Agiremo in loro difesa qualunque cosa accada: questa è la Nato», ha minacciato esplicitamente Obama, secondo riporta il Corriere (della Serva). «Ogni alleato della Nato ha la rassicurazione che tutti noi, inclusi gli Stati Uniti, ribadiamo pieno sostegno al concetto di difesa collettiva previsto dall’art. 5 del Patto Atlantico». Barack Obama l’ha detto a proposito di possibili minacce sui Paesi baltici. «Ci sono momenti in cui l’azione militare può essere giustificata».

I Paesi baltici sono Lettonia, Lituania, Estonia; tutti insieme fanno tanti abitanti quanto una media provincia italiota. Però a Bruxelles contano più di Italia e Spagna, e fanno i galletti e sfidano Mosca, si armano spendendo il 4% del loro ridicolo bilancio per gli armamenti, perché si sanno coperti dall’America. E Washington li addita ad esempio: voi europei grossi e molli spendete troppo poco di armi, l’1, il 2% del Pil, scrive il Wall Street Journal, dovete armarvi di più, spendere più dalla Lockheed... Ebbene: i vostri politici, vi hanno impegnato a difendere i baltici. Hanno detto sì ad Obama, senza nemmeno rimproverargli le manovre eversive americane a Kiev, ampiamente provate; avete dato tutte le ragioni a lui, e tutti i torti a Putin. E in pratica, avete firmato di nuovo il patto di difesa reciproca della NATO che avremmo dovuto sciogliere già dal ’90, quando si sciolse il Patto di Varsavia; sicché ora, se uno dei galletti baltici fa qualche provocazione, noi dovremo partecipare alla guerra. Contro la Russia. E intanto, subire le conseguenze economiche dell’embargo decretato anche da noi, per ordine di Washington.

Provocazioni dei baltici? Che dico: le provocazioni sono già quotidiane e le fanno già gli americani e i francesi, anzi: già i militari italiani. Non lo sapete? Capisco, troppo occupati con le ricette sulle fettuccine.

Ma da quando gli USA hanno fatto scoppiare la crisi pagando i rivoltosi di piazza Maidan, di colpo – sappiatelo – hanno cominciato a sorvolare coi loro aerei lo spazio aereo russo, obbligando anche noi a fare altrettanto. Fanno ciò, beninteso, in base al trattato internazionale Cieli Aperti (Open Skies), firmato a Vienna per aumentare la fiducia reciproca nel campo della minaccia nucleare: esso obbliga i Paesi firmatari ad aprire il loro spazio aereo a regolari ispezioni. In buona fede, Putin ha firmato questo trattato nel 2001 (La Cina invece no, guarda caso nessuno la minaccia).

Ebbene: da giorni il sorvolo è diventato una vera passione per Washington.

-Il 3 marzo scorso, il sorvolo ha visto ispettori francesi a fianco degli americani.

- L’11 marzo, con gli americani si sono levati ispettori italiani.

- Il 17 marzo, è stata la volta di ispettori ucraini (non si sa a che titolo).

- Il 24 marzo, di nuovo ispettori francesi.

Un sorvolo a settimana.

Di colpo, noi della NATO siamo attratti allo spazio aereo russo come mosche dal miele (o tafani dal sangue). Che ci andiamo a fare? Ma ovvio, a controllare come quel cattivo di Putin muove i suoi armamenti atomici sul suo territorio! È normale, c’è il Trattato! Già: immaginate solo se Putin pretendesse di fare altrettanto nello spazio aereo americano, in questo momento di estrema tensione: tutti i nostri media, all’unisono con i loro padroni americani, strillerebbero: «Provocazione! Aggressione! Espansionismo paleo-sovietico!».

La cosa preoccupante è quel che ha detto Obama, piombato in Europa a darci ordini. Ha detto di non essere preoccupato dall’aggressione Russa come minaccia per gli Stati Uniti; ha aggiunto però che quello che lo preoccupa, è «un fungo atomico sopra Manhattan». Sapendo che a Manhattan hanno avuto lo stomaco di far saltare quei due grattacieli (l’11 settembre, e vi siete bevuti la storia ufficiale…) per giustificare l’invasione di Afghanistan ed Iraq nonché l’introduzione della tortura nel diritto di guerra statunitense e il non-riconoscimento dei nemici come combattenti legittimi, oltreché l’intercettazione senza mandato e l’incarcerazione senza accusa (e poi dicono che è Mosca a non rispettare i diritti umani...), sarebbe da preoccuparsi. Tanto più conoscendo l’antica propensione agli auto-attentati che gli USA coltivano come pretesto per una delle loro guerre, centinaia da quando si sono eretti a stato.

Pensateci: Obama dice di temere un’atomica sopra Manhattan. Non occorrerebbe certo di meno per giustificare una guerra mondiale, contro Russia e Cina... che cosa stanno tramando?

Pongo la domanda, italioti, perché in questi stessi giorni all’Aia – mentre si sputava su Putin secondo gli ordini ricevuti – c’è stato un vertice sulla sicurezza nucleare. E in margine, il Ministro degli Esteri canadese, tale John Baird, ha fatto una sconcertante dichiarazione:

«Al momento attuale la minaccia di terrorismo nucleare resta una delle più gravi per la sicurezza mondiale. Il nostro partenariato con Israele nel quadro di questa iniziativa criminalistica (?) aiuterà gli Stati del Medio Oriente e altrove a perseguire i pericolosi criminali che conducono attività nucleari illecite».

Terrorismo nucleare? Ma quando mai? Le testate atomiche russe sono ben conservate e sorvegliate. Quelle americane molto meno, ma c’è uno stato che dice di esserne responsabile. Dove mai ha visto, Baird, questi terroristi atomici?

Effettivamente, Baird ha firmato un accordo del genere in una serie di colloqui, all’Aia, con Yuval Steinitz, Ministro israeliano dell’intelligence. Si pensava alla solita trama paranoide giudaica contro l’Iran. Ma adesso, c’è l’uscita di Obama: «Quel che mi preoccupa è un fungo atomico sopra Manhattan». E di fatto, non siamo sicuri che l’Ucraina abbia consegnato, a suo tempo, tutte le testate che aveva in custodia dall’Armata Rossa.

Se accade, italioti, ci siete in mezzo. Vi hanno messo in mezzo i mascalzoni di Bruxelles, vi ci ha messo quel tizio danese che si chiama Ander Fogh Rasmussen, vi ha messo in mezzo il Governo Napolitano — pardon volevo dire il Governo Renzi.

E per cosa? Per salvare «la democrazia» in Ucraina che «vuole venire in Europa». Una democrazia in cui è in buona posizione per le prossime elezioni Yulia Timoschenko, la quale ha appena dimostrato la sua adesione ai «diritti delle minoranze» (uno dei «valori» europoidi più cari, insieme con le nozze gay) proponendo l’eliminazione atomica (come mai «atomica»? La gallina che canta ha fatto l’uovo?) della minoranza russa in Ucraina, 8 milioni di individui che – intanto – sono stati privati del diritto ad usare la loro lingua, e persino i loro canali tv.

Avete letto sui giornali, o visto in tv, che il capo del Governo ucraino, il banchiere ebreo Yatseniuk, ha eroicamente firmato a Bruxelles il Trattato di Associazione alla UE (la nuova prigione dei popoli) che il suo predecessore Yuscenko si rifiutò di firmare, suscitando la furia della piazza? Ebbene, qualche precisazione: l’ebreuccio ha firmato il 2% del Trattato. Il Trattato infatti consta di 1378 pagine (misura media di un documento eurocratico), e «Yat» (come lo chiama la Nudelman: siamo in famiglia) ne ha firmato solo le prime 21. Lo attesta lo EUobserver, un sito molto ben informato sui corridoi di Bruxelles.

«In termini concreti, la firma di venerdì copre 21 delle 1378 pagine (esclusi gli annessi e i protocolli) o il 2% dell’accordo pieno. Tali 21 pagine contengono un preambolo, alcuni princìpi generali per le relazioni bilaterali, e un piano per una politica estera e di sicurezza congiunta».

Politica di sicurezza: significa l’Ucraina nella NATO, italioti. Scrive Euobserer:

«Esse obbligano la UE a rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina, che i nostri politicastri dicono in coro – sotto la bacchetta del direttore d’orchestra americano – “violata” da Mosca con l’annessione della Crimea (russa da secoli). Dunque, guerra. Il trattato che Yats firmerà dopo le elezioni del 25 maggio contiene tutto un insieme di condizioni di riforma militare che equivalgono “ad un accordo con la NATO preliminare all’integrazione”».

Ciò non ve l’ha detto il Corriere, non Repubblica, men che meno il tg3 dell’ottusa funzionaria comunista Berlinguer.

Van Rompuy ci ha messo dentro queste cose militari, e i nostri politici non hanno eccepito. Anzi, hanno detto: “sì, escludiamo la Russia dal G-8”.

Mi correggo: un solo politico ha eccepito – a posteriori. E si tratta di Silvio Berlusconi: «Credo sia avventato e controproducente aver escluso la Russia dal vertice di ieri all’Aia. Questo contrasta con il lungo lavoro fatto da noi, dal Governo italiano, siamo stati noi a trasformare il G7 in G8 a Genova con Putin».

Già. Peccato che Silvio Berlusconi non sia più in Parlamento, sia prossimo agli arresti domiciliari, non abbia alcuna prospettiva di governare in futuro (forse meglio così, visti i disastri che ha fatto) e – come non bastasse tutto questo – è nelle mani della sua più recente favorita sessuale, che ha preso possesso del vecchio satrapo e sta liquidando le favorite, prostitute e concubine di ieri, e tutte le figlie femmine. L’elettorato di centro destra è nella mani dell’harem, della mignottocrazia, delle concubine. Berlusconi come un decrepito imperatore cinese, come il sultano ottomano Mehmed IV che, dopo la disfatta alla battaglia di Vienna, si disinteressò del Governo e si chiuse nell’harem a godere fino all’esaustione, incapace di darsi un contegno e un ritegno...

Italiani, siete seriamente candidati al premio Darwin. Quando una intera nazione è nel vostro stato, si piega a simili governanti, accetta l’euro (lo accettate ancora in maggioranza), stima Draghi il Rettiliano, considera Napolitano un buon vecchio nonno, e si aspetta aiuto da protezione da Washington ed aiuti da Berlino, non appende in piazza Loreto i suoi padroni folli, è logico che finisca come i dinosauri, incapaci di reggervi nella lotta per l’esistenza.

Così sia, se vi piace.




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