>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli FREE

AAKA001923.jpg
AIDS. Criticità
Stampa
  Text size

Dell’AIDS si fa gran parlare, e l’argomento suscita grande interesse; tuttavia le «certezze» in merito ad una delle più grandi epidemie del secolo passato e dell’attuale non sono molte; anzi!, più ci si avventura nella ricerca e nell’approfondimento, maggiori sono le perplessità riportate.
AIDS è l’acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome o, in italiano, sindrome da immuno deficienza acquisita e con esso si definisce la sindrome in cui si riscontra un insieme di manifestazioni dovute alla deplezione (1) di linfociti T (2).
In queste manifestazioni sono comprese infezioni da microrganismi rari o non patogeni ed insorgenza di tumori sia comuni nella popolazione generale sia caratteristici delle persone immunocompromesse sia peculiari di chi presenta tale sindrome.
Nonostante numerosi studi abbiano verificato il legame tra il virus HIV (3) e l’AIDS, generalmente accettato dalla comunità scientifica, vi sono alcuni studiosi che rifiutano quest’ipotesi. (4)
Proprio su quest’ultima affermazione, vorremmo soffermare l’attenzione.
Infatti è possibile rinvenire numerose testimonianze di studiosi e scienziati che dissentono profondamente dalle teorie cosiddette «ufficiali».
Premettendo la nostra totale «asetticità» di giudizio nel merito delle opinioni scientifiche riportate (sulla cui veridicità è, per noi, impossibile l’accertamento), cerchiamo di illustrare il panorama della controinformazione.

Leggiamo per esempio (5):
«Non è ancora stata dimostrata la correlazione tra l’HIV e l’AIDS, persino l’esistenza dell’HIV è incerta. Nel 1984, l’invenzione dell’HIV come falsa pseudo razionale spiegazione dell’AIDS era una necessità derivante dalla precedente invenzione dell’AIDS del 1981. Va sottolineato che il numero di centri di ricerca che parteciparono alla decisione di stabilire che la causa dell’AIDS fosse un virus, non furono, in realtà, più di una mezza dozzina. Il risultato della loro ipotesi erronea (ad esempio che l’attività di transcriptasi inversa significhi presenza di un retrovirus, che la riduzione dei linfociti nel sangue significhi che i quei linfociti siano stati attaccati da un virus, ecc.) è stato di migliaia di morti (prodotte soprattutto dalla somministrazione di determinati trattamenti medici e sociali) e di terrore collettivo. L’Aids è il risultato dell’applicazione di alcune ‘regole del gioco’ dettate dall’organizzazione sanitaria statunitense acriticamente seguite dall’organizzazione sanitaria mondiale e dai governi di tutto il mondo.
Queste regole sono:
- annunciare la comparsa di una nuova, letale malattia (‘AIDS’, la prima invenzione)
- selezionare le vittime di un numero sempre crescente di malattie già esistenti (29, è l’ultimo conto)
- inventarne una causa, presentata come entità biologica: l’(inesistente) retrovirus ‘HIV’ (seconda invenzione)
- imporre un metodo di selezione che consiste nel dare risultato positivo in alcuni test truccati le cui vittime sono automaticamente trasformate in ‘sieropositive’ e se hanno una delle 29 malattie, in ‘casi di Aids’
- utilizzare trattamenti letali, a livello medico e sociale, per trasformare la previsione che ‘tutti quelli che sono infettati dall’HIV sviluppino AIDS e muoiono’, in una profezia che si autodetermina.
Il giorno in cui si cesserà di applicare tali regole l’ ‘AIDS’ cesserà di esistere. L’AIDS deve essere smascherato per evitare la sua perpetuazione e smetterla di trasformare la gente etichettata come ‘malata di AIDS’ in clienti perenni dell’industria farmaceutica. Le deficienze immunologiche ed energetiche e le 29 malattie mascherate col nome di ‘AIDS’ possono essere spiegate da varie cause parziali e concomitanti.
- La scoperta a cui ha contribuito, soprattutto, la dottoressa Papadopulos e la sua equipe: Stress Ossidativo dovuto ad agenti ossidanti (sperma, nitriti, oppiacei, fattore VIII ...)
- La scoperta a cui ha contribuito, soprattutto il dottor Krenmer: la terapia Chemio-antibiotica attacca il mitocondrio (che smette di produrre la produzione della molecola energetica fondamentale, ATP), e, specialmente il genoma del DNA (che non ha meccanismi di autorigenerazione, cosicchè le mutazioni accumulate sono trasmissibili direttamente dalla madre al figlio).

- Il contributo del dottor Haessig e della sua equipe: le reazioni di Auto-immunizzazione provocate da stress persistente (di origine tossicologica, psicologica, nutrizionale, infettiva o traumatica), che portano alla formazione di anticorpi contro una particolare proteina dei tessuti che provoca una reazione positiva a quello che viene chiamato ‘test dell’anticorpo HIV’.
- Il contributo dovuto soprattutto al dottor Duesberg e ai suoi seguaci: la causa è la droga.
Questi contributi mostrano come tutti i trattamenti ufficiali, cosiddetti antivirali, siano un fattore determinante sulla relazione morte-AIDS. Sebbene esistano differenti scuole di dissidenza, analisti e critici sulla causa dell’AIDS, essi collaborano strettamente sui seguenti principi.
L’ipotesi ufficiale HIV=AIDS (=morte) è completamente erronea. I trattamenti usati ufficialmente sono velenosi, portano alla morte e devono essere immediatamente fermati. I cosiddetti ‘Linfociti T4’ non espletano la funzione che gli è stata attribuita e il loro livello nel sangue non è significativo. Bisogna smettere di misurare il livello delle cellule ‘T4’ perché è distruttivo psicologicamente. La PCR (reazione a catena della Polimerasi ) viene usata in maniera completamente errata per misurare quello che loro chiamano ‘carico virale’, per applicare l’etichetta di ‘sieropositivo’ e giustificare l’introduzione dei pericolosi inibitori della proteasi. Quest’uso della PCR e i maldefiniti ‘test dell’AIDS’, che non hanno la minima credibilità, devono essere banditi.
Le organizzazioni International Coordinating Bodies, Continuum (Gran Bretagna), COBRA (Spagna), ASINO-HIV (Colombia), MUM (Germania) hanno organizzano nel ‘98 a Ginevra la XII Conferenza Internazionale sull’AIDS, per cominciare a demolire l’‘AIDS’ sotto l’attenzione dei mass media di tutto il mondo, che sino ad adesso sono sembrati più Gazzette Ufficiali dello Stato (o degli interessi costituiti del sistema) piuttosto che canali informativi ispirati al pluralismo
». (6)

Non ci meraviglierebbe che le multinazionali farmaceutiche avessero gestito la situazione per lucrarne, strumentalizzandola al solo fine del dio profitto.
Tuttavia la posizione di chi scrive vuole essere trasversale e non soffermarsi agli effetti, ma cercare di coglierne le cause essenziali.
Sulle cause, le versioni sono notevolmente difformi.
Si pensa che la sindrome abbia avuto origine nell’Africa sub-sahariana (Gao et al., 1999) per mutazione di un retrovirus animale, forse della scimmia, che nel XX secolo fu trasmesso alla popolazione umana diventando poi una epidemia globale (7); e mentre alcuni non sembrano dubitare affatto di questa tesi, affermando addirittura che «non c’è più dubbio, comunque, che il virus dell’Aids abbia origine e viva tuttora nei gruppi di scimpanzè dell’Africa centrale» (8) e che anche recentemente «un gruppo di ricerca condotto dal Dottor Platt ha effettuato, presso la clinica di Mayo, uno studio riuscendo a scoprire che la fusione genetica delle cellule umane e animali, può avvenire spontaneamente e contribuisce a spiegare l’origine dell’AIDS. I ricercatori hanno rilevato che le cellule del maiale e le cellule umane possono fondersi nel corpo umano per creare cellule ibride che contengono il materiale genetico da entrambe le specie e possono così trasportare un virus dei maiali simile all’HIV (il virus che causa il AIDS) che può infettare le cellule umane normali» (9)
Esiste tuttavia chi ritiene «che l’epidemia di AIDS possa aver avuto origine dalla contaminazione di un vaccino sperimentale contro la poliomielite, distribuito negli anni ‘50 in Africa» (10).
Cosa concludere da questo breve excursus delle fonti esistenti?
Nulla di scientificamente certo.
Possono soltanto contribuire a fomentare sospetti e riserve in ordine alle eventuali «facili» ufficiali prese di posizione.
Quello che però possiamo fare è tirare le somme sotto altri punti di vista.

L’AIDS è epidemia che manifesta un malessere esistenziale.
Una malattia che porta alla disintegrazione di sé.
Forse non è un caso il collegamento che automaticamente passa dalla considerazione della malattia alla sregolatezza dei costumi; infatti pur essendo scientificamente forse non certo che la sua diffusione dipenda dal contatto sessuale, l’AIDS rappresenta proprio il risvolto fisico di un male maggiore e ben più profondo di ordine morale.
Anche se non esistesse, la società soffrirebbe comunque di questo morbo consumante, dal logorio infernale ed inesausto: quel verme che non muore e che è capace di divorare tutta la potenzialità dell’essere umano.
Questo è in grado di fare la consunzione derivante dal peccato della carne; il desiderio divora avido la mente dell’uomo, che, se lascia spazio nel proprio cuore alla corruzione, si ritroverà ben presto completamente risucchiato nel vortice di una folle perversione.
Non è catastrofismo; è raccolta di dati di fatto.
Pensate che la violenza di cui la cronaca ci rende edotti di continuo in ogni campo della nostra vita, sia il parto di menti integre e di cuori puri?
E’ la corruzione dello spirito, che, inabissando l’uomo agli istinti (rectius pulsioni) più animaleschi e bestiali - i quali di per sé sono cosa buona, se ordinati al fine dato dal Creatore - lo schiavizza al piacere, ottenebrando ogni sua facoltà e rendendolo pronto ad ogni azione violenta.
Il pansessualismo genera violenza, perché comporta una disintegrazione della propria interiorità, dispersa nell’egoistico ritorno di nulla.
Non è un caso, del resto, se già alcuni psicologi americani, nel pianificare il controllo globale delle masse, auspicassero, quale mezzo adeguato, proprio l’abbassamento della moralità e del pudore e la diffusione della pornografia (piano antico della Massoneria di fine ‘800, soprattutto al fine di dominare le giovani menti).
Quindi di cosa dobbiamo preoccuparci?
Dell’AIDS?
In misura ridotta e secondaria; ci dovremmo preoccupare soprattutto di non assecondare quello «spirito di Venere», che, davvero, può essere in grado di disintegrare la nostra personalità e tutta la nostra esistenza.

Vacciniamoci pertanto, immettendo nelle nostre vene, la linfa spirituale che ci sia di aiuto a combattere la battaglia, per la salvezza delle nostre anime.
Preghiamo con perseveranza, e riponiamo in Dio la nostra fiducia completa.
 «State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia». (Efesini 6,14)
«Noi invece, che siamo del giorno, dobbiamo essere sobrii, rivestiti con la corazza della fede e della carità e avendo come elmo la speranza della salvezza». (1Tessalonicesi 5,8)

Stefano Maria Chiari


1) Diminuzione della quantità di liquido (in particolare di plasma) di un organo o di tutto l’organismo, o del quantitativo di una certa sostanza (per esempio, un mediatore chimico, uno ione come sodio, potassio, ecc.) normalmente presente in quantità maggiori nell’organismo
(da http://ok.corriere.it/dizionario/enc2103.shtml).
2) Nel sistema immunitario hanno il compito di reagire in modo specifico nei confronti di qualsiasi agente estraneo, o antigene. Ogni linfocito possiede sulla membrana un recettore per l’antigene con una sola capacità combinatoria: ciò significa che è in grado di riconoscere e legarsi a uno solo dei tantissimi antigeni che potrebbero penetrare nell’organismo,
(da http://sanihelp.msn.it/enciclopedia/scheda/4331.html).
3) L’HIV appartiene ad un gruppo di retrovirus, della famiglia dei lentivirus e, come tale, il materiale genetico che possiede è solo l’RNA, acido ribonucleico responsabile del controllo delle attività chimiche della cellula. Il virus dell’AIDS attacca specialmente i linfociti T-helper (o T4), che hanno il compito di stimolare la rapida divisione delle cellule T-killer (o T8) e che rappresentano circa il 60% di tutta la popolazione dei linfociti. Un mantello proteico (capside) circonda la molecola di RNA virale e alcune copie di un enzima, la trascriptasi inversa. Il capside è a sua volta circondato da un involucro lipidico, che ha origine dalla membrana plasmatica della cellula T4 ospite. Oltre ad infettare i linfociti T-helper, l’HIV colpisce in modo minore i monociti, i macrofagi e le cellule gliali del SNC (vedi Sistema Immunitario), responsabili della diffusione dell’infezione in tutto l’organismo. Il virus è stato isolato da plasma, sperma, secrezioni vaginali e cervicali, latte, lacrime, liquor cefalorachidiano, saliva, urina, linfonodi, midollo osseo; ma la sola presenza non determina il contagio, in quanto bisogna che la concentrazione dell’HIV sia massiccia come avviene nel caso di sangue, sperma, secreti vaginali e cervicali. Il virus dell’HIV è molto debole e, nell’ambiente esterno ha un tempo di sopravvivenza pari a circa due ore; può essere ucciso da materiali quali la candeggina, l’acqua ossigenata e i detersivi, l’alcool a 70°, o da una temperatura superiore ai 60°, anche se è resistente al freddo, all’ambiente asciutto, ai raggi gamma e x, e a quelli ultravioletti. (da http://library.thinkquest.org/27893/data/virushiv.html)
4) Da http://it.wikipedia.org/wiki/AIDS
5) Da http://www.oikos.org/aids/it/aids2000.htm
6) Dallo stesso sito si possono leggere le opinioni di altri numerosi studiosi:
Il dottor Kary Mullis, Biochimico, 1993 Premio Nobel per la chimica: «Se ci fosse la prova che l’HIV provoca l’AIDS, dovrebbero esserci documenti scientifici che, singolarmente o collettivamente, lo provino, per lo meno con un’alta probabilità. Non esiste alcun documento del genere!» (Sunday Times, London, 28 novembre 1993);
il dottor Heinz Ludwig Sänger, professore emerito di Biologia Molecolare e Virologia, Max-Planck-Institutes for Biochemy, Monaco. Premio Robert Koch nel 1978: «Fino ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica convincente dell’esistenza dell’HIV. E neppure è mai stato isolato e purificato un tale retrovirus con i metodi della virologia classica» (Lettera al Süddeutsche Zeitung, 2000);
il dottor Serge Lang, professore di Matematica, Yale University: «Considero errata la relazione causale tra HIV e qualsiasi malattia. Ho visto evidenze considerevoli del fatto che statistiche assolutamente errate sull’AIDS e l’HIV sono state proposte come scienza, e che membri di spicco dell’establishment scientifico hanno con noncuranza, se non con irresponsabilità, aderito ai media nello spargere disinformazione riguardo la natura dell’AIDS». (Yale Scientific, Fall 1994);
il dottor Harry Rubin, professore di Biologia Molecolare e Cellulare, University of California at Berkeley: «Non esiste alcuna prova che l’AIDS sia causato dal retrovirus HIV, nè che questo sia la causa di qualsivoglia sindrome» (Sunday Times, London, 3 April 1994);
Il dottor Richard Strohman, professore emerito di Biologia Cellulare alla University of California, Berkeley: «Una volta gli scienziati dovevano provare scientificamente che le loro teorie fossero giuste o sbagliate. Ora non c’è nulla di tutto ciò nelle teorie standard HIV-AIDS, con tutti i loro miliardi di dollari». (Penthouse, Aprile 1994);
il dottor Harvey Bialy, biologo molecolare, precedente editore di «Bio/Technology and Nature Biotechnology»: «L’HIV è un retrovirus qualsiasi. Non c’è niente di particolare in questo virus. Tutto ciò che è stato scoperto riguardo all’HIV ha un’analogia con altri retrovirus che non causano l’AIDS. L’HIV contiene solo un piccolissimo pezzo di informazione genetica. Non c’è modo per cui possa causare tutte queste cose elaborate che dicono che esso faccia» (Spin, giugno 1992);
il dottor Roger Cunningham, immunologo, microbiologo e direttore del Centro di Immunologia all’Università di Stato, University of New York, Buffalo: «Purtroppo si è formata una lobby dell’AIDS che cerca da un lato di scoraggiare tutte le sfide a questo dogma, e che insiste a seguire idee totalmente prive di credito dall’altro». (Sunday Times, London, 3 April 1994);
il dottor Gordon Stewart, professore emerito di Salute Pubblica, University of Glasgow: «L’AIDS è una malattia comportamentale. E’ multifattoriale, causata da molti attacchi contemporanei al sistema immunitario, quali le droghe, l’abuso di medicinali, le classiche malattie sessuali, ed infezioni virali multiple». (Spin, June 1992);
il dottor Alfred Hässig, (1921-1999), precedente professore di Immunologia all’Università di Berna, e precedente direttore della Banca del Sangue della Croce Rossa svizzera: «La sentenza di morte che accompagna la diagnosi di AIDS conclamato deve essere abolita». (Sunday Times, London,
3 April 1994);
 il dottor Charles Thomas, precedente professore di Biochimica, Harvard and John Hopkins Universities: «Il dogma dell’HIV-causa dell’AIDS rappresenta la più grande e forse la più moralmente distruttiva delle frodi perpetrate nei confronti dei giovani del mondo occidentale», (Sunday Times, London, 3 April 1994);
il dottor Joseph Sonnabend, New York Physician, fondatore dell’American Foundation per la ricerca sull’AIDS (AmFAR): «Il marketing dell’HIV, attraverso la stampa e le affermazioni giornalistiche, come killer che causa AIDS senza bisogno di nessun altro fattore, ha distorto a tal punto la ricerca e le cure da far soffrire e morire migliaia di persone». (Sunday Times, London, 17 May 1992);
il dottor Andrew Herxheimer, emerito professore di Farmacologia, UK Cochrane Centre, Oxford: «La natura e l’efficacia dell’AZT non è mai stata valutata e provata adeguatamente, ma la sua tossicità è sicuramente notevole. E penso che abbia ucciso un gran numero di persone. Penso che non dovrebbe essere usato nè da solo nè in combinazione». (Continuum ottobre 2000);
il dottor Etienne de Harven, emerito professore di Patologia, University of Toronto: «L’establishment dell’AIDS, dominato dai media, da gruppi di pressione e dagli interessi di svariati gruppi farmaceutici, ha fatto sì che la ricerca perdesse contatto con le menti aperte della scienza medica, dal momento che l’ipotesi mai comprovata dell’HIV causa dell’AIDS ha ricevuto il 100% dei fondi per la ricerca, mentre le altre ipotesi sono state totalmente ignorate». (Reappraising AIDS Novembre/Dicembre 1998);
il dottor Bernard Forscher, former editor of the U.S. Proceeding of the National Academy of Sciences: «L’ipotesi dell’HIV causa dell’AIDS è allo stesso livello della teoria della malaria causata dall’aria cattiva, o della teoria del beri beri o pellagra causate dai batteri (cause da rinvenirsi invece nella deficenza nutrizionale). E’una truffa è sta diventando uno scandalo». (Sunday Times, London, 3 aprile 1994).
7) Da it.wikipedia.org/wiki/AIDS
8) Da www.repubblica.it/2005/b/sezioni/scienza_e_tecnologia/aids/
9) Da www.ecplanet.com/canale/salute-7/medicina-53/0/0/11805
10) Da www.emofilici.com/aids/Aids%20origine.htm


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità