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Avremo tempo di deluderci
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Lettori mi chiedono un commento sulle elezioni. So che è inevitabile, ma vorrei evitarlo. Non basta l’orgia televisiva non-stop? Forse è anche troppo presto; avremo tutto il tempo di deluderci ancora di più. Solo alcuni punti.

La politica estera è appaltata a Israele: non è solo l’elezione della fanatica Nirenstein, e di Betulla. Berlusconi ha già indicato come ministro degli Esteri il Frattini. Il personaggio, di nessuna levatura intellettuale, è una garanzia per neocon: farà quel che gli telefonano da Sion, senza il minimo di autonomia.

Più in generale, la nostra politica cosiddetta estera sarà segnata da un «filo-americanismo» fuori tempo massimo, che non esiste più nemmeno in USA, superpotenza con un piede nell’abisso della depressione e paralizzata psicologicamente dal fallimento della sua ideologia (il libero mercato armato), e priva di una ideologia di riserva. Casa delle illibertà? I sionisti al potere sono vendicativi.

Frattini ha già espresso la volontà di disciplinare Internet, la sola voce che Sion non controlla totalmente. Temo molto per siti come i nostri. Certo, come ha scritto de Fina, - tolti di mezzo Prodi e Visco e Bersani - almeno il governo Berlusconi ci restituirà la libertà di piazzare un bidet nel bagno di casa nostra, senza dover chiedere il permesso allo Stato (lo Stato che ha lasciato coprire le coste di orrori abusivi, per mezzo secolo).

Non sottovaluto affatto questo genere di libertà: fra l’altro, io stesso ho dovuto pagare 2.500 euro di sanatoria e multe sul mio bilocale in vendita a Milano, per via di un muretto con cui il precedente proprietario aveva trasformato la cucina a vista in cucinino separato: delitto supremo, esercizio della volontà privata in casa propria!

Miriadi di attività italiane sono perennemente ostacolate da centinaia di migliaia di divieti e controlli «legali» o fiscali di questo tipo. Però il sistema di controlli e punizioni delle volontà private è così incancrenito e minuzioso, è tanto connaturato alla Casta con le sue sottocaste pubbliche inadempienti, che dubito nel governo Berlusconi ci sia anche solo la competenza, per non parlare della volontà, di semplificare l’amministrazione.

Nel governo precedente, il Salame non l’ha fatto; oggi, mai ha evocato la Casta come nemico principale, e nemmeno come entità da ridurre. Ben venga la libertà di bidet.

Ma quanto alla libertà che sta a cuore a noi come minoranza, quella di pensiero, d’opinione non conformata, è persino ovvio che l’intera galassia berlusconica vi è assolutamente indifferente, come anche la maggioranza degli italiani. Manca una richiesta per le libertà «alte» e la volontà collettiva di difenderle.

Trionfo della Lega: di malissimo augurio. Perchè?  Perchè, raccolta la rabbia dei produttori (che sono al Nord, sono «il»  Nord) per la tassazione spoliatrice e la regolamentazione asfissiante e punitiva (quello di Prodi e Visco era il governo della Volontà Generale giacobina, con il cosueto ritardo italiota), la Lega l’ha già tradotta - in perfetta malafede - come volontà di «Federalismo».

Poichè i leghisti manco sanno cosa sia federalismo, e non hanno la capacità intellettuale per elaborarlo, il risultato sarà che avremo più «regionalismo»: che è la rovina comprovata dell’Italia, la causa prima  della spesa pubblica, la definitiva consegna delle regioni meridios a camorra, ndrangheta e mafia in nome della «autonomia».

Il federalismo sarebbe, in breve, questo: ogni regione campi con gli introiti fiscali forniti dai suoi abitanti. Figuratevi se il Sud, se la Casta, se la magistratura, se il parassitismo generale che sta al potere e ne possiede tutte le leve, lo lascerà fare. Quelli, a modo loro, sono competenti.

I leghisti che conosco, a parte Castelli, non hanno nè la competenza nè l’energia, e l’hanno già dimostrato. La rozzezza, l’anti-intellettualismo, gli urlacci e le vanterie da baùscia, andranno bene per i comizi; al potere, non portano  a nulla.

Semplificazione del quadro: questo è un ottimo risultato. Da 39 partiti (leggi: ricattatori) siamo, sostanzialmente, a quattro. Incredibilmente, una legge proporzionale ha dato un risultato maggioritario: merito del popolo italiano, che esprime questa volontà maggioritaria da 15 anni, sempre tradito e inascoltato. Non certo dei politici, che invece di rappresentare la volontà popolare hanno sempre voluto imporre all’elettorato la propria, privata, identità. Che consiste poi in «interessi»: posticini da arraffare nelle ASL, nei Comuni, Provincie e Regioni, nelle partecipate pseudo-privatizzate.

L’Orata Bianca: Il più «proporzionalista» dei gruppi è sempre stato quello dei vari spezzoni democristiani, appunto per ragioni di correnti e di interessi minimi e clientelari. La Balena bianca è stata disfatta dagli elettori; resta, dopo la «vittoria» di Casini, l’Orata Bianca.

Senza sua intenzione, hanno votato Casini tutti i dossettiani e i «cattolici adulti» reduci dal prodismo: quelli sono fratelli-coltelli, gli faranno pagare la sua «vittoria». Lui che voleva rappresentare un inesistente centro-destra democristo, si trova a rappresentare la sinistra democrista. L’Orata Bianca si dilanierà, ci sarà da ridere. Per fortuna sua, ha nella pancia un vero potere stabilizzante: la Mafia sicula, alla Cuffaro. Quelli non scherzano (per la Mafia ho avuto sempre un debole, se la confronto con la Camorra di Bassolino).

Scomparsa della «sinistra arcobaleno»: e quelli si domandano anche perchè. E’ ovvio che il comunismo con l’orecchino, che non ha mai protetto i lavoratori ma le abortiste, i «diritti» gay, i vari no-TAV, le secessioni localiste, ha pagato per questa falsificazione storica di identità. Tra tanta finocchieria e «trasgressione», i pochi paleo-marxisti neandhertaliani hanno cercato di imporre al governo Prodi paleoarxismi a cui non crede e che non vuole più nessuno.

Come Prodi stesso, hanno voluto ignorare che le precedenti elezioni le avevano sostanzialmente perse; con una maggioranza di 24 mila voti, hanno imposto un sistema di punizione dei produttori privati (piccoli imprenditori, ma anche tutti gli operai) quasi avessero avuto un mandato massiccio per applicare il leninismo fiscale di Visco.

Pochi hanno notato che, con Pecoraro Scanio e la sinistra con l’orecchino bisex, è scomparsa anche l’estrema destra: o quella che si proclamava tale. Per lo stesso motivo: falsificazione della identità storica.

Santanchè: evoca le festone porcelle con modelle e veline e tiri di coca, mica la Bonifica Pontina e i Balilla. Quanto ad AN, si è suicidata grazie a Fini confluendo, con i suoi Gasparri e Larussa, nel balenone bianco berlusconiano. Meglio così, parce sepultis. E’ finita la finzione. Chi rimane?

Spero di non stupire: Di Pietro. Lui sì è connaturalmente, visceralmente di destra semi-fascista, decisionista per giunta, con un certo carattere. Se sta con Veltroni, è solo perchè la cosiddetta «destra» è guidata da Berlusconi, il suo imputato preferito. Se Berlusconi muore (dopotutto, ha 71 anni e nella sua euforia ipo-maniacale strafà con sesso e attività varie), Di Pietro potrebbe essere il capo di una nuova AN.

Veltroni ha fatto bene: dopo Prodi e il prodismo in un solo Paese, poteva andargli molto peggio. La scomparsa della «sinistra dell’orecchino» gli dà un margine di libertà insperato: nessun nemico a sinistra, come raccomandava il PCUS, e lui non ne ha nessuno. Potrà continuare la sua marcia verso il centro senza dover temere i Diliberto e i Bertinò. Magari quelli, divenuti extraparlamentari, generanno il terrorismo rosso, come teme Kossiga? Non credo, non posso credere alla nascita delle Brigate Bisex. Quelli hanno perso la base sociale, l’acqua in cui nuotavano i pesci.

Tutti quelli che non abbiamo eletto sono ancora lì:
«I Poteri Forti» (miserandi), i banchieri miliardari, la magistratura come casta, le sottocaste, i parassiti con potere in mano, la Fiat, i senatori a vita di 92 anni con il tiro di coca, i tre stipendi, il cretinismo senile, le affiliazioni massoniche.

Leggo che due soli pezzi grossi di Telecom, l’ex amministratore delegato Ruggiero e l’ex-vicepresidente Buora, hanno ricevuto come buonuscita rispettivamente 13 e 10 milioni di euro. Ecco perchè la Telecom ci deruba con bollette false, in cui ci addebita telefonate mai ricevute, e non estende internet veloce: deve pagare i suoi Buora e Ruggiero. E questo non cambierà, come non cambieranno i tre emolumenti che Ciampi cumula, e i 450 milioni annui degli assessori siculi.

Berlusconi ha ricevuto dal popolo un mandato fortissimo, ma non lo userà come il popolo spera: l’abbiamo già visto. Come dicevo, avremo tempo di deluderci.


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