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Attacco USA all’Europa
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   Pubblichiamo, nello spazio worlwide, un’intervista a Webster Tarpley, tratta dal sito www.cadoinpiedi.it, su cui scrivono, tra gli altri, Oliviero Beha, Willer Bordon, Gian Carlo Caselli, Giulietto Chiesa, Luigi Grimaldi, Elio Veltri. Tarpley è un amico di Blondet, che ne apprezza, al di là di possibili divergenze ideologiche, l’alto spessore culturale e l’onestà intellettuale; molto importanti, nei punti 7, 8 e 9, le considerazioni su Berlusconi, che coincidono con le nostre, più volte espresse, circa il male minore, la gradualità nel male, i diversi livelli di coinvolgimento nel male.

La redazione 


Abbiamo di nuovo scelto Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l’attacco speculativo all’euro e i suoi effetti su alcuni Paesi, tra cui l’Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l’attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

1. Esiste un’intelligence che ha pensato e attuato il piano speculativo nei confronti dei Paesi europei?

- Sì, questo era già chiaro dal febbraio 2010, quando il Wall Street Journal pubblicò un servizio su una cena cospiratoria (8 febbraio) tenuta nella sede di una piccola banca d’affari specializzata, la Monness Crespi and Hardt, alla quale parteciparono persone di grande influenza. In quell’occasione si cercavano strategie per evitare un’ondata di vendite di dollari da parte delle Banche Centrali ed il conseguente crollo del dollaro. L’unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco alleuro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo...

... e li hanno individuati nei mercati dei titoli di Stato (government bonds) dei piccoli Paesi del meridione europeo e comunque della periferia - Grecia e Portogallo - dove era possibile contare sulla complicità di politici dell’Internazionale Socialista al servizio della CIA e di Soros. Il mercato dei titoli di Stato della Grecia è relativamente ristretto e poco liquido rispetto al Bund tedesco o al Gilt britannico (i loro bonds): una condizione ideale per una serie di vendite al ribasso, accompagnate da articoli negativi ispirati da veline di Wall Street e della City e magari a qualche valutazione pessimista delle agenzie di rating (notoriamente corrottissime come abbiamo visto nel 2007-8). Un mix che può determinare tracolli dei prezzi e un vero e proprio panico. Per aumentare il potere distruttivo di questi attacchi speculativi, si usa una forma di derivati che si chiamano Credit Default Swaps (CDS) - detti talvolta derivati di assicurazione. Con pochi soldi si può scatenare un effetto notevole al ribasso.

2. Può spiegarci meglio cosa sono questi famigerati CDS?

- Sono quelli che hanno distrutto la più grande ditta assicuratrice del mondo, l’AIG, nel settembre 2008. L’ufficio di Londra di AIG aveva emesso Cds per 3 mila miliardi di dollaro ($3 trillion), più del prodotto nazionale lordo della Francia. C’è stato un tentativo qui negli USA di proibire o almeno limitare i CDS ma alcuni esponenti Democratici al servizio di Wall Street, Dodd e Frank, hanno bloccato il provvedimento l’anno scorso con l’aiuto dei Repubblicani reazionari...

3. Sì, ricordiamo questo passaggio, può spiegarci in termine chiari di cosa di trattò?

- Durante l’iter parlamentare dell’abbozzo di legge per la riforma del sistema finanziario, il senatore Christopher Dodd del Connecticut e il deputato Barney Frank del Massachusetts, i presidenti delle commissioni competenti, entrambi Democratici e entrambi pagati da Wall Street, fingendo di volere la riforma radicale, hanno silurato quasi ogni tentativo di proibire o limitare i derivatives. Lo hanno fatto coll’aiuto dei Repubblicani, apertamente ostili ad ogni riforma. Il risultato è che il cancro dei derivatives continua a crescere.

4. Chiarissimo, tornando ai CDS...

- Un CDS è una scommessa (side bet) fatta da un terzo rispetto alla bancarotta o meno di un altro titolo, spesso fatta a distanza - nel caso in cui colui che fa la scommessa non è il proprietario del titolo di cui si tratta (naked CDS). È come scommettere su un cavallo che appartiene ad un altro. I CDS sono intrinsecamente illegali: se fossero polizze di assicurazione, bisognerebbe incriminare i venditori perché non hanno fatto le formalità legali per registrarsi come società assicuratrici, nè hanno le riserve di capitale - chiunque può vendere CDS anche se non ha risorse nè fondi speciali per esiti imprevisti. Se i CDS fossero giochi di azzardo, allora bisognerebbe incriminare i venditori come operatori di una bisca fuorilegge. Si potrebbe quindi colpire i CDS senza nuove leggi, solo con quelle già esistenti. Nella primavera scorsa, il ministro tedesco delle Finanze Schauble ha introdotto una serie di misure contro i CDS allo scoperto (naked credit default swaps): si tratta di misure che hanno avuto un effetto positivo per la stabilità dell’euro e delle obbligazioni dell’eurolandia.

5. E le agenzie di rating?

- Per quanto riguarda le credit ratings agencies andiamo a vedere il loro ruolo nella crisi mondiale di settembre 2008, quando hanno mantenuto note di AAA per ditte come AIG, Merrill Lynch, e Lehman fino a 5 minuti prima del crollo di queste aziende. La loro corruzione era evidentissima. Adesso loro vorrebbero giudicare la solvibilità dell’Italia, e questo è uno scandalo. I funzionari di queste agenzie dovrebbero tremare davanti al giudice togato, invece di poter mandare siluri contro grandi nazioni. Bisogna mettere queste agenzie fuorilegge per non permettere loro di fare pubblicità agli speculatori al ribasso e spargere panico fra i piccoli risparmiatori che forse credono tutt’ora nella buona fede di queste agenzie screditatissime.


6. Ci spiega che cosa significa in termini politici l’attacco all’Euro?

- Si tratta di un tentativo di esportare la depressione economica mondiale verso l’Europa, creando un caos di piccole monete che saranno facile preda alla speculazione, a differenza dell’euro che è abbastanza forte per potersi difendere. Si tratta di scaricare la crisi sull’Europa, sempre con l’idea di indebolire a tal punto l’euro da impedire a questa moneta di fungere da riserva mondiale accanto al dollaro o al posto del dollaro. Negli anni trenta la strategia inglese era quella delle svalutazioni concorrenziali (competitive devaluations) della sterlina, per esportare la crisi verso gli altri. Un approccio noto come beggar my neighbor - ridurre il vicino alla miseria. Oggi è la stessa strategia con i mezzi più sofisticati - fra cui, appunto, i famigerati derivati, definiti da Warren Buffet come «financial weapons of mass destruction».

7. In Italia molti ritengono che l’attacco speculativo al debito pubblico coincida con la fine della stagione di Berlusconi; c’è un legame tra le due cose?

- La grande questione che riguarda l’attacco sferrato allItalia lunedi 11 luglio è: perchè adesso? Veramente non ci sono spiegazioni solo inerenti alla specifica situazione italiana. Una ipotesi: le zombie banks e hedge funds di Wall Street volevano seminare panico in Italia per avere più opzioni nell’eventualità di una bancarotta nazionale USA alla vigilia di Ferragosto che potrebbe scaturire dal rifiuto dei Repubblicani reazionari del Tea Party di aumentare il limite massimo dell’indebitamento dello Stato americano. In quel caso, l’unico aiuto per il dollaro sarebbe un tracollo contemporaneo dell’euro, che potrebbe benissimo cominciare dall’Italia. Bisogna tuttavia riconoscere che la cacciata di Berlusconi rappresenta da un paio di anni uno dei primi obiettivi angloamericani in Europa. Berlusconi è troppo vicino a Putin, troppo coinvolto nel Southstream pipeline, troppo indipendente da tanti punti di vista. Si vede questo nei documenti pubblicati da Wikileaks, un’operazione della CIA mirata a colpire i bersagli degli angloamericani, da Gheddafi a Ben Ali a Mubarak a Putin e alla signora Rodriguez de Kirchner in Argentina. Qui da noi leggiamo che Berlusconi è il più grande amico della Russia all’interno della UE - cosa positiva per la pace mondiale a mio parere, ma intollerabile per l’impero angloamericano in fase di crollo. Gli stessi impulsi nazionalistici italiani e lo stesso mestiere dell’Italia come ponte fra l’Europa da una parte e il Nord Africa, il Medio Oriente e la sfera russa dall’altra sono presenti, sebbene in forma debole, nell’azione di Berlusconi. Purtroppo molti in Italia sono accecati dall’odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.

8. Per noi Berlusconi rappresenta un ostacolo per qualsiasi forma di democrazia

- Sì, ma è meglio evitare l’odio e lavorare su un progetto positivo come una riforma economica e le misure urgenti per difendere l’economa italiana contro l’attuale attacco coordinato degli speculatori internazionali. Berlusconi è imbevuto di ideologia neoliberale. La sua è una politica ostile alla classe lavoratrice. Il suo appoggio a progetti come la privatizzazione dell’acqua è pura follia. Berlusconi appare quindi incapace di difendere l’Italia dall’ondata di rivoluzioni a colori che incombe sull’Europa. Ma prima di cacciarlo gli italiani dovrebbero essere ben sicuri di non andare dalla padella alla brace.


9. Appunto, il governo di Berlusconi-Tremonti e Bossi in questo momento impedisce passi avanti ma quali sarebbero queste misure urgenti secondo lei?

- Secondo me il governo italiano deve agire quanto prima per dichiarare lo stato di emergenza; vietare in maniera permanente i titoli derivati di assicurazione (credit default swaps), lo strumento preferito per l’assalto alle obbligazioni dello Stato italiano e disporre serie pene criminali per i trasgressori di tale divieto. Ripeto: se questi titoli sono considerati assicurazioni, i venditori non hanno adempito alle precondizioni legali per poter funzionare come ditta assicuratrice, se sono giochi di azzardo, la loro vendita rappresenta una bisca abusiva. In ogni caso sono illegali e devono essere colpiti dalla legge. Neutralizzare le agenzie di rating. Durante la crisi del 2008, le agenzie di rating hanno mantenuto una valutazione di AAA per molte obbligazioni fino alla vigilia del crollo, dando luogo ad accuse di corruzione. Oggi esiste il fondato sospetto della partecipazione di queste agenzie ad una operazione congiunta di attacco all’Italia da parte di banche e hedge funds esteri nell’ambito di una speculazione al ribasso su vasta scala. È quindi opportuno far intervenire la magistratura e la Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni nelle sedi di tali agenzie allo scopo di accertare in maniera preventiva se questi delitti sono in fase di preparazione. Eventuali attività criminali contro lItalia da parte di queste agenzie di rating devono essere colpite attraverso proteste diplomatiche, mandati dell’Interpol e altri mezzi. Questi provvedimenti sono urgenti sopratutto per rompere lo slancio dell’attuale attacco speculativo e per garantire la stabilità necessaria per sviluppare una azione a più lunga scadenza. Ogni sforzo deve essere fatto per ottenere l’applicazione di tali provvedimenti in tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Grazie Mr Tarpley per le sue spiegazioni, purtroppo siamo certi che tutto ciò che potrebbe fare un governo onesto per togliere dai guai l’Italia questo governo non potrà né vorrà farlo...

Stefania Limiti

Fonte >
  Cado in piedi



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