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Israele-Palestina
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Documento riservato: Israele vuole annettere la valle del Giordano e il Mar Morto settentrionale

Un testo militare interno dell’Amministrazione Civile delle Forze di Difesa indica che si stanno compiendo passi per aumentare le proprietà dello Stato in Cisgiordania. Questo progetto renderà impossibile la nascita di uno Stato palestinese dotato di contiguità territoriale.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) Un documento militare interno israeliano reso noto dal quotidiano Haaretz dimostra che l’Amministrazione Civile delle Forze di Difesa israeliane sta compiendo passi per aumentare la proprietà dello Stato in Cisgiordania. Questa politica renderà possibile nuove costruzioni non solo intorno alle colonie come Ariel, Ma’aleh Adumim e Gush Etzion, ma anche in aree strategiche come la valle del Giordano e il Mar Morto.

Le conseguenze politiche di questo documento sono molto grandi. L’inclusione della valle del Giordano, della parte nord del Mar Morto e delle aree intorno ad Ariel impedirà lo stabilirsi di uno Stato palestinese dotato di contiguità territoriale. Inoltre l’ampiezza del territorio compreso nel documento rende impossibile lo scambio di aree fra Israele e Palestina in un accordo di pace secondo la formula presentata dal presidente USA Barack Obama il 19 maggio 2011. Questo perché a occidente della Linea verde, che divide Israele dai territori occupati militarmente non c’è abbastanza territorio libero per compensare i palestinesi di un’annessione così ampia, secondo l’esame compiuto in precedenza durante i colloqui israelo-palestinesi.

Fino ad oggi non era noto che l’Amministrazione, che è un’agenzia militare, fosse incaricata di definire i lotti che Israele vuole annettere come parti di un accordo finale e il resto delle colonie. L’autore del documento, il tenente colonnello Zvi Cohen, illustra i lavori di una squadra dell’Amministrazione, definita Blue Line e incaricata di indicare il terreno di proprietà dello Stato in Cisgiordania, e di includere fra le proprietà dello Stato i lotti la cui appartenenza non è documentata.

Il documento sostiene che nuovi insediamenti in Cisgiordania devono essere costruiti solo su terreni di proprietà del governo. Ma a dispetto del documento, decine di insediamenti e avamposti sono stati costruiti con l’assistenza e la conoscenza delle autorità su terreni di proprietà privata di palestinesi. Questi includono Ofra, Beit El e Eli e gli avamposti di Amona, Givat Asaf e Migron, per citarne solo alcuni. Il documento afferma che la Blue Line non deve esaminare e verificare la proprietà della terra, dove questa è già determinata de facto da costruzioni illegali. Dror Etkes, un attivista di sinistra che monitora gli insediamenti, ha scoperto che la Blue Line ha incluso almeno 26 avamposti in quelle che definisce terre di proprietà statale, il che significa che lo Stato ha già iniziato il processo di legittimizzazione di questi centri.

Fonte >  Asianews.it



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