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Gli inglesi si rivoltano. E noi?
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Uno scandalo enorme monta in Gran Bretagna per le spese di parlamentari e ministri, rivelati dal Telegraph. Spese folli, malversazioni intollerabili; forse sarà la pietra tombale per il governo laborista, e peggio, il discredito del sistema politico intero agli occhi dei cittadini contribuenti. «Uno scandalo al cuore della nostra democrazia», titola il Telegraph (1).

Il lettore italiano si consolerà: non sono solo i nostri politici a rubare e spendere denaro pubblico a fiumi. Ma la consolazione (mal comune mezzo gaudio) dura poco, quando si constatano le cifre dello scandalo britannico.

Tutto il clamore nel Regno Unito nasce dalla «appropriazione indebita sistematica» dell’emolumento che i parlamentari ricevono per mantenere una seconda casa a Londra, dato che vengono per lo più da altre zone del Paese.

A quanto ammonta questo emolumento? Tenetevi forte: a 24.222 sterline l’anno, circa 30 mila euro. All’anno, non al mese. L’emolumento integra lo stipendio parlamentare, che gli eletti dal popolo britannico ritengono insufficiente. A quanto ammonta lo stipendio dei deputati inglesi? All’immane cifra di 63.291 sterline annue, pari a poco meno di 70 mila euro. Una cifra per la quale, in Italia, nessun politico sarebbe disposto a diventare nemmeno consigliere regionale. Già un segretario comunale, in Italia, prende più del doppio.

Anche i ministri si sono macchiati di questa scandalosa malversazione. Per esempio Barbara Follett, ministra del Turismo, s’è fatta pagare più di 25 mila sterline l’anno (30 mila euro) per la sorveglianza privata della sua casa nel centro di Londra, dove dice che non si sente al sicuro. Tuona il severissimo Telegraph: «A parte che la signora è sposata con uno scrittore multimilionario (il celebre Ken Follett, ndr) e dunque non le mancano i soldi, nessuno la obbliga a vivere in una villetta a Soho. Perchè il contribuente deve sussidiare i suoi bisogni di sicurezza? E’ forse per questo che serve l’emolumento? Dia le dimissioni!».

Al lettore italiano verranno di sicuro in mente le nutrite scorte, le autoblù e gli autisti di cui godono non solo i ministri in carica, ma personaggi da gran tempo espulsi dagli elettori, dalla Pivetti a Mastella. Per non parlare delle guardie armate davanti alle case di centinaia di magistrati. Centinaia di migliaia di euro per ogni scorta. E nessuno chiede dimissioni. Via, mica siamo inglesi.

Ma ovviamente ci sono personaggi più avidi, fra i politici inglesi (2). Per esempio, si sono scoperti gli altarini del ministro dell’Occupazione (employment), Tony McNulty. Questo disonesto ha ottenuto 60 mila sterline (meno di 70 mila euro) per una casa dove, si è poi visto, «vivono i suoi genitori» (dunque poteva dormirci gratis) e per di più, «a poche miglia da casa sua». Si apprende che Scotland Yard sta indagando sugli eccessi di questo malversatore.

E’ stato smascherato ed esposto al ludibrio pubblico Keith Vaz, ex ministro, oggi capo della commissione Interni: ha comprato e ammobiliato col denaro pubblico un appartamento a Londra, «nonostante abiti con sua moglie a sole 12 miglia, in una magione da un milione e 400 mila euro». Quanto ha speso il corrotto per questa inutile seconda casa? Più di 75 mila sterline. Per di più, mister Vaz ha cambiato la seconda casa; non più quella di Londra appena comprata, ma la proprietà che possiede nel suo collegio elettorale a Leicester. Al solo scopo evidente di ammobiliare la sua proprietà a spese del contribuente. Che cosa ha sprecato, il furbone? S’indigna il Telegraph: «1.000 sterline per una tavola e sedie, 750 per un tappeto nuovo, e 2.614 sterline per due poltrone di pelle». Al cambio, sarebbero sui 4.500 euro. Ma non basta: il furbone ha messo a carico del contribuente anche «22 cuscini, di cui 17 in seta, del costo di 15 sterline ciascuno». Diconsi quindici. E intanto, «ha affittato a terzi il suo appartamento a Londra», pagatogli dallo Stato.

La lista nera dei malversatori pubblici non finisce qui. Margaret Moran, laborista, del collegio di Luton, ha dichiarato sua seconda casa di servizio la sua villetta al mare, a 150 chilometri da Luton, e ha usato l’emolumento per risanarla dagli effetti della salsedine. Ha speso così 22.500  sterline. Alex Salmond, primo ministro di Scozia, s’è fatto rimborsare 1.700 sterline di pasti, fra cui 800 sterline per due mesi di agosto e settembre 2005, quando - notate - la Camera dei Comuni è chiusa.

Apprendiamo che i parlamentari inglesi, quando sono a Londra, possono spendere 400 sterline al mese per pasti al ristorante senza dover esibire ricevuta. Evidentemente, non c’è la buvette quasi gratis in cui si abboffano i rappresentanti del popolo italiano. E quanto sono 400 sterline, diciamo, per due pasti in 26 giorni? 16 sterline a pasto. A Londra, poco più che fish-and-chips.

I cinque membri del Sinn Feins, fra cui Gerry Adams, hanno affittato tutti insieme un appartamento a Londra, per il quale si sono fatti rimborsare (in cinque) 3.600 sterline al mese. Ma i disonesti non sono mai presenti in parlamento, che hanno  deciso di disertare per ragioni ideologiche. Ben Bradshaw,. ministro della Sanità, ha definito «seconda casa» la proprietà che «condivide col suo compagno». E si è fatto pagare l’emolumento intero (22.500 sterline), «anche se è proprietario di solo metà della casa». Il mascalzone. Barry Gardiner, già ministro dell’Ambiente, ha usato l’emolumento per acquistare un appartamento a Westminster, poi altri soldi per restaurarlo, e l’ha rivenduto facendo un profitto di 200 mila sterline. Ciò, «nonostante la sua abitazione principale sia a sole otto miglia dal Parlamento».

E non parliamo dei rimborsi-spese fasulli. Phil Woolas, il ministro dell’Interno, è alla berlina per aver comprato (e chiesto il rimborso per) «vestiario femminile, Tampax e pannolini». Ora, le norme dicono che le spese rimborsabili sono solo quelle «esclusivamente per uso del parlamentare», e mister Woolas è, almeno in apparenza, un maschio.

Una deputata conservatrice ha osato mettere a carico del contribuente «due scatole di cibo per animali marca Cesar» (78 pences) e cibo per cani Iams Senior (3,69 sterline). Un laborista si è fatto rimborsare 199 sterline per assoldare gli esperti della Rentokil, nota ditta di derattizzazione, onde liberare dai topi la sua seconda casa. Un laborista ha comprato su eBay un servizio da tavola e l’ha messo a carico del contribuente: 155 sterline. Un parlamentare Tory s’è fatto rimborsare «un sacco di concime»: furto allo stato, 10 sterline 10. Altri hanno messo in nota-spese DVD, video per adulti,  una spazzola per il WC, tavolette di Mars, un porta-spazzolino da denti, un trapano senza filo per bricolage, un cestello da ghiaccio. Uno ha avuto la faccia tosta di mettere in conto al contribuente persino la borsa Ikea con cui s’è portato a casa questo ben di Dio (spazzola da cesso, precisamente): 5 pences, il farabutto.

Sardanapali. Dilapidatori del pubblico denaro. Gentaglia che vive nel lusso a spese del contribuente inglese. Vergogna della democrazia, colpevoli del discredito che colpisce il sistema. Monta, irresistibile, la rabbia popolare contro questi rappresentanti infedeli.

Possiamo essere fieri, nel confronto: da noi in Italia, la democrazia resta solida. Non l’hanno scossa gli inspiegati 100 milioni di lire al mese (al mese) che Oscar Luigi Scalfaro, ministro dell’Interno, riceveva dal SISDE in nero. E nemmeno i restauri miliardari delle case del medesimo Scalfaro e di sua figlia Marianna dopo la parabola presidenziale, case di lusso e blindate a cura dell’amico intimo di Marianna, architetto Salabè. Nè il fatto che questo Salabè, l’architetto preferito dal SISDE, di cui il SISDE si serviva per misteriosi restauri immobiliari, faceva lievitare le spese del 50-90%, come appurò un tribunale nel ‘94. Esempio, una fattura da 3 miliardi del suddetto architetto, emessa dalla società che ha col fratello (Fr.Sa., Fratelli Salabè), nei libri contabili del SISDE risultò essere di soli 3 milioni.

E ricordate Affittopoli? Case di enti pubblici - spesso enti previdenziali, obbligati a comprare immobili come investimento, per profitto a favore dei pensionati - affittate per bocconi di pane a politici e giornalisti amici a Milano, Roma, Napoli? E poi, per di più, comprate da questi stessi enti a cifre ridicole?  Rinfreschiamo la memoria:

Franco Marini, già presidente del Senato, compra in via Lima 14 vani per 1 milione di euro; nella zona, a prezzi di mercato sui 10 mila euro al metro quadro, il prezzo giusto era 3 milioni e 500 mila euro.

Mastella: 26 vani (diconsi ventisei) più terrazzo e box auto sul lungotevere Flaminio: valore di mercato 3 milioni e 450 mila euro. Prezzo pagato da  Mastella, 1,2 milioni.

Luciano Violante si contenta di 70 metri quadri, ma con due terrazzi, in via Santa Eufemia, ossia tra i Fori e il Quirinale: a soli 327 mila euro, mentre il valore di mercato è sui 500 mila almeno.

Raffaele Bonanni, segretario CISL: 8 vani in via del Perugino, che nel 2006 riesce a comprare - con gravi sacrifici - per 201 mila euro. Anzichè per 1,2 milioni di euro del valore di mercato.

Francesco Pionati, mezzobusto RAI e poi senatore UDC: attico e superattico sulla collina di Monteverde, affacciato su Trastevere, 10 vani e doppia terrazza (ah, le terrazze romane!). Siccome già occupava la magione in affitto, l’ente glielo ha ceduto per 509 milioni di lire nel 2001, anche perchè Pionati ha fatto ricorso al TAR per contestare la prima valutazione, e l’UDC ha fatto persino un’interrogazione in parlamento per denunciare questi prezzi esorbitanti. In euro, sarebbero 250 mila euro. Mica male per un attico-superattico a Monteverde.

Veltroni: 190 metri quadri in zona via Veneto, comprati dall’INPDAI per 373 mila euro (a nome della moglie Flavia Prisco).

Casini: una intera palazzina ex-INA (poi Generali) in via Clitunno, immersa nel verde, dove già abitava la prima moglie, Roberta Lubich. La compra una società appositamente creata da un UDC bolognese, Franco Corlaita, per 1 milione e 750 mila euro. Che la rivende subito ai Casini e ai Lubich, piano dopo piano.

Ci sarebbe da raccontare di questi acquisti di favore da parte di tanti: Francesco Cossiga, Giuliano Ferrara, Nicola Mancino... ma perchè continuare? (3). Alla fine, la faccenda viene a noia. Qui, i commessi del Senato vanno in pensione a 52 anni con 8 mila al mese. Qui, la Regione Sicilia si è appena concessa (a nostre spese) 500 dirigenti in più, uno ogni 8 dipendenti (in Lombardia e Veneto, sono uno ogni 17), una serqua di stipendi sui 130-150 mila lordi annui.

Altro che Tampax, DVD, cibo per cani e sacchetti della Ikea ad ufo, come in Inghilterra. E da noi, la democrazia non vacilla. Siamone fieri. In alto la testa.

(Magari qualcuno potrà giudicare un po’ ipocriti questi inglesi, visto che i loro politici li hanno portati in un paio di guerre di Bush, costosissime e demenziali, e ora si indignano per spese come cuscini di seta a 17 sterline e sacchi di concime a 10. E’ vero: i loro parlamentari sono servi dei poteri forti, esattamente come i nostri. Ma costano meno, grazie all’occhiuta tirchieria dei contribuenti britannici).




1) «A scandal at the hearth of our democracy», The Telegraph, 8 maggio 2009. Commento non firmato. Si apprende che mentre i nostri parlamentari decidono da soli come e quanto pagarsi, l’emolumento dei parlamentari inglesi (oggi 63.291 sterline l’anno) è deciso da  una «commissione indipendente» che giudica «the standard in public life».
2) «MPs’ expenses: a flipping outrage», Telegraph, 8 maggio 2009.
3) Giusto per i curiosi, riportiamo i dati di un noto articolo de L’Espresso:

Marianna Li Calzi
ex deputato Fi ed ex sottosegretario alla Giustizia
Via Velletri (piazza Fiume)
acquisto da SCIP ex INPDAI. Attico da 190 metri per 10,5 vani (doppio ingresso, salone, 5 camere, cucina, tre bagni, ripostiglio e terrazza) con cantina da 18 mq anno 2005
366 mila euro
stima zona 2006 4.900/6.400 euro mq

Francesco Forlenza
ex direttore generale FS
Via Velletri (piazza Fiume)
acquisto da SCIP ex INPDAI. IV piano 7,5 vani (ingresso, 4 camere, accessori e balcone) più 70 mq di magazzino e cantina anno 2005
278 mila euro
stima zona 2006 4.900/6.400 euro mq

Raffaele Bonanni
Segretario CISL
Via Perugino (Flaminio)
acquisto da SCIP ex INPS. VI piano 8 vani più cantina anno 2005
201 mila euro
stima zona 2006 5.000/6.200 euro mq

Salvatore Cardinale
segretario siciliano Margherita, ex ministro
Via degli Avignonesi, affaccio su via Quattro fontane (centro storico)
III piano 8 vani anno 2006
844 mila euro
stima attuale zona 6.300/8.600 euro mq

Lamberto Cardia
Presidente della CONSOB
Via Nairobi (Eur)
XII piano, 10 vani (ingresso, 5 camere, accessori e balconi) più due posti auto e cantina anno 2002
328 mila euro
stima zona 2006 4.200/5.500 euro mq

Maura Cossutta
parlamentare Pdci
Via Stazione San Pietro (dietro al Vaticano)
acquisto da SCIP ex INPS V piano, 6 vani (ingresso, disimpegni, 3 camere, cameretta, cucina, 2 bagni e 2 balconi) più cantina anno 2004
165 mila euro
stima attuale zona 3.600/4.900 euro mq

Franca Chiaromonte
senatrice dell’Ulivo
Via Stazione San Pietro
acquisto da SCIP ex INPS 4 vani catastali (ingresso, disimpegni, due camere, cameretta, cucina, bagno, 2 balconi) più cantina anno 2004
113 mila euro
stima zona 2006 3.600/4.900 euro mq

Francesco Proietti
deputato di AN, ex segretario di Fini
Via del Serafico 106 (zona Eur)
la figlia ha acquistato dalle Generali una casa ex INA secondo piano, terrazza su 3 lati, salone, 2 camere disimpegno, posto auto coperto e cantina anno 2004
267 mila euro
stima zona 2006 3.100/4.100 euro mq

Mario Baccini
senatore UDC ed ex ministro
Via Filippo Niccolai (Balduina)
attico e superattico con scala interna, 15 vani (ingresso, 6 camere, 4 bagni e due ripostigli, doppia terrazza e soffitta privata condonata più box e cantina) anno 2004
875 mila euro
stima zona 2006 4.200/5.500 euro mq

Clemente Mastella
segretario Udeur e ministro della Giustizia
Edificio lungotevere Flaminio (Flaminio)
acquisito ex INA 5 appartamenti intestati a moglie e figli per un totale di 26 vani più balconi e terrazzo su tre lati, due verande e un box auto anno 2004
1,2 milioni euro
stima zona 2006 5.000/6.600 euro mq

Clemente Mastella/2
Largo Arenula (centro storico, largo Argentina)
acquisito da SCIP, ex INAIL un appartamento (sede del quotidiano dell’Udeur) ora intestato alla società «Servizi e Sviluppo» dei figli del segretario. La società potrebbe comprarne un altro al primo piano da 21,5 vani. L’INAIL ha già accettato l’opzione. IV piano 9,5 vani anno 2007
1,45 milioni di euro
stima: un appartamento al piano inferiore è stato venduto nel 2007 per 2,4 milioni di euro

Luciano Violante
deputato dei DS acquisito da ex INA
Via Santa Eufemia (tra il Quirinale e i Fori)
III/IV/V piano soggiorno, quattro camere, accessori, disimpegno, terrazzo al piano più terrazzo superiore anno 2003
327 mila euro
stima zona 2006 7.200/9.400 euro mq

Nicola Mancino
senatore Ulivo, vicepresidente CSM
Corso Rinascimento (centro storico, Piazza Navona)
10 vani più ampia soffitta acquisito da Pirelli (ex INA) anno 2001
1,550 miliardi di lire
stima zona 2006 7.300/9.200 euro mq

Giuliano Ferrara
direttore del Foglio, ex ministro del primo governo Berlusconi
Piazza Emporio (Testaccio, di fronte all’Aventino)
6 vani, terrazzo, ripostiglio acquisto dal gruppo Pirelli (ex INA) anno 2003
889 mila euro
stima zona 2006 4.200/5.500 euro mq

Francesco Cossiga
senatore a vita, presidente emerito della repubblica
Via Quirino Visconti (zona Prati)
acquisto da Generali, ex INA 9,5 vani soffitta box auto ampio magazzino anno 2004
710 mila euro
stima zona 2006 4.800/6.600 euro mq



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