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Grande crack, seconda parte
05 Febbraio 2010
Ampiamente previsto e temuto, è cominciato il «double dip»: di nuovo crollano le Borse e la speculazione trascina interi Stati sull’abisso del fallimento.
Quel che accade l’ha spiegato Joseph Stiglitz nel modo più semplice: la banche d’affari, salvate dagli Stati che si sono indebitati in modo assurdo per questo, adesso scommettono sull’insolvenza di quegli Stati (e finiscono per provocarla).
Per scommettere al ribasso contro il debito di Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda (e da domani Italia) gli speculatori usano quei trilioni ricevuti dai contribuenti. Anzi, peggio. Siccome usano i derivati, i futures, possono vendere miliardi di titoli che non possiedono, solo anticipando un «margine» insignificante: la vendita allo scoperto, che provocò il crack del 1929, viene moltiplicata dai derivati per cento e per mille. Le banche e i loro fondi non rischiano e non sborsano.
Questo perchè ai trilioni regalati, Washington non ha aggiunto la condizione di una regolamentazione severa. Bastava un articolo di legge per vietare la vendita di futures allo scoperto. Non è stato fatto.
E’ la favola esopica dello scorpione e della rana. La rana accetta di portare lo scorpione sulla schiena per attraversare lo stagno, dopo avergli fatto giurare che non la morderà: «Fossi matto», replica lo scorpione: «Affogherei anch’io». A metà dello stagno, lo scoprione punge la rana. Questa, mentre affoga, chiede: «Perchè l’hai fatto? Ora moriremo entrambi». E lo scorpione: «E’ la mia natura».
Muoriamo perchè non abbiamo voluto capire la natura della finanza terminale. Gli scorpioni affonderanno insieme a Stati, società e Paesi: a decine di milioni di disoccupati, di aziende chiuse, di distruzione per generazioni.
Lo scorpione ha i suoi fans anche da noi. Sul sito speculativo Wall Street Italia, c’è uno (che si firma significativamente Superbonus) esulta e indica la falla nei conti pubblici italiani, perchè gli speculatori ci si buttino ed affondino anche noi.
QUEI CATTIVONI SPECULATORI ANTI-ITALIANI
di Superbonus
P.I.I.G.S? Gli investitori internazionali stanno passando al setaccio i conti italiani. E non ci metteranno molto a scoprire che nelle proiezioni dei prossimi 3 anni il governo ha peccato di ottimismo e c’è un buco di almeno 15 miliardi all’anno (...) Preparatevi: Lega, Pdl, Tremonti, Brunetta, Scajola, Baldassarri e tutti gli altri grideranno tutti contro la speculazione internazionale, contro quei cattivoni che non compreranno più i titoli di Stato italiani a tassi bassi. Tenteranno di dare la colpa agli avidi banchieri se dovranno fare una manovra da 50 miliardi, se la pressione fiscale aumenterà e il nostro paese passerà momenti veramente difficili».
E superbonus è contento. E’ la sua natura.
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