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"Betulla", Luttwak e il tariffario dei servizi
Il Fatto Quotidiano
13 Gennaio 2010
I bonifici per "l’agente Farina" e il contratto dell’analista yankee
"Caro Edward". Si apre così una lettera di Pio Pompa al
consulente americano dei servizi segreti. Ma l’autore della missiva,
l’ex funzionario del servizio segreto militare Pio Pompa, avrebbe fatto
meglio a iniziare con un "Carissimo" vista l’entità dei compensi
strappati ai contribuenti italiani da questo professore nato in
Romania, passato da Palermo e cresciuto tra Londra e gli Stati Uniti a cornflakes e intelligence.
Luttwak è famoso per le sue comparsate a Porta a Porta, dove con l’accento da telecronista di football americano imitato perfettamente da Corrado Guzzanti
rifila ai telespettatori concetti indigesti sulla guerra necessaria e
sui terroristi da sterminare. Dalle carte sequestrate nel "covo del Sismi" di via Nazionale diretto da Pio Pompa si scopre che per le sue analisi Luttwak è stato retribuito profumatamente dal Sismi diretto da Nicolò Pollari, attraverso la Apri Spa di Luciano Monti.
Nella sua lettera, che dovrebbe risalire al settembre 2002, Pompa
propone al "caro Edward" un contratto da nababbo: "a) impegno minimo di
dieci giornate al mese per un importo di 5 mila euro al giorno, spese
escluse, pari a complessive 50 mila euro al mese; b) la collaborazione
avrà la durata di 12 mesi, a far data dalla sottoscrizione del
contratto, per un importo annuale di 600 mila euro; c) le spese
attinenti le attività da svolgere, debitamente concordate, saranno
rimborsate a parte dietro presentazione della relativa documentazione".
Luttwak ha raccontato in un’intervista a Claudio Gatti del Sole 24 ore nel novembre del 2008: "Lavoravo con Pompa per Apri e Apri lavorava per il Sismi".
A leggere le mail sequestrate a Pompa però si coglie un esempio
negativo delle ricadute del rapporto Luttwak-Sismi sulla manipolazione
dei media. Tutto si svolge nelle ore immediatamente seguenti la strage
di Nassirya del 12 novembre 2003. Muoiono 28 persone, 18 italiani.
L’Italia è scossa e e si raccoglie intorno al salotto di Vespa. Luttwak
è invitato insieme a Franco Frattini, allora ministro degli Esteri.
L’illustre politologo indipendente (in realtà strapagato dal Sismi e quindi dal Governo) si esibisce in questo numero acrobatico per connettere Al Qaeda alla sinistra antagonista. Ecco quello che milioni di italiani hanno sentito quella sera.
Luttwak: "Un amico qui a Roma che ha un figlio che guarda internet ha
fatto presente che ci sono siti italiani fatti da italiani che parlano
di resistenza e aizzano attacchi contro la coalizione. Ci sono Nuovimondimedia.it , Informationguerrilla.org . Questi dicono 'andate in Iraq, lottate, uccidete la coalizione e gli italiani'".
Vespa frena: "Luttwak, abbiamo cliccato non è venuto niente e lei,
Frattini, che fa conferma?". Il ministro accende lo sguardo accigliato
da busto marmoreo: "C'erano certo".
Vespa: "C'erano?".
Frattini: "Ma li hanno cancellati, sono scomparsi".
Vespa: “No, scusi eh, prima che li cancellassero esistevano? Lei testimonia che esistevano?".
Frattini: "Non li ho guardati ma noi sapevamo che esistevano".
Leggendo le mail sequestrate si capisce chi è la fonte
che ha spinto il politologo a dire la balla spaziale. Pompa scrive a
Luttwak: "Come richiesto ti invio i contenuti dei siti web riguardanti la tua presenza a Porta a Porta". Così l’amico americano scopre che l’associazione Nuovimondi
annuncia querela. Luttwak è terrorizzato: il 20 e poi il 23 novembre
scrive ossessivamente a quella che sembra essere la sua fonte: "Visto
querela dai siti gradirei copie loro pagine offensive".
Purtroppo per lui quelle pagine non esistono. Il 24 novembre torna alla
carica: "est possibile recuperare le loro pagine aggressive prima di
Nassirya?". Da Pompa arriva solo un link su Osama
che non c’entra nulla. Luttwak insiste il 26 novembre: "Ho bisogno dei
testi precedenti dei siti, cioé quando celebravano la
resistenza".Antonio Imparato di Nuovimondi racconta: "Abbiamo
fatto querela perché era un fatto totalmente inventato ed era
particolarmente grave perché pubblicizzato sull’onda emotiva
dell’attentato di Nassirya. Non so come è finita".
È interessante il ruolo di Apri. Questa società di consulenza ha fatturato 2,8 milioni di euro nel 2008 ed è diretta da Luciano Monti, in quel periodo presidente di Assoconsult,
aderente a Confindustria. Pompa vanta con Apri un rapporto di ferro. La
sua fidatissima segretaria trentenne, che poi sarà assunta al Sismi, è
stata una dipendente Apri e ha raccontato che Pompa stesso aveva una
stanza nella sede Apri di Piazza Esedra.
A leggere il carteggio tra Pompa e Luttwak, Apri funzionava come una cassa dei servizi per i consulenti.
In un appunto di Pompa, sequestrato dalla Digos, si legge l’elenco
delle attività svolte da Apri. In particolare nell’appunto di Pompa si
cita il think tank
composto oltre che dal politologo americano e dai dirigenti di Apri
Monti e Orvieto, da altri esperti vicini al Governo come il generale
Carlo Jean e il commercialista Enrico Vitali, partner dello studio
tributario fondato da Giulio Tremonti.
Il report descrive 15 incontri sui seguenti temi: emergenza nazionale,
flussi migratori e finanziari, organizzazioni islamiche e sviluppi del
settore aerospaziale. A differenza degli informatori come il
giornalista Renato Farina pagati direttamente dalla "Casa" (come
dimostrano le ricevute sopra pubblicate e controfirmate con il nome in
codice "Betulla"), i consulenti prestavano la loro opera a Apri.
A un certo punto però il giocattolo si rompe. Pompa segnala a Pollari
nel 2003: "L’assoluta non veridicità, come dimostrato dalla quasi
totale assenza di prodotti a supporto, delle giornate lavorative
imputate al capoprogetto, prof. Luciano Monti e al suo collaboratore
dott. Piero Orvieto,
rispettivamente n. 41 e 50 giornate che sarebbero state effettuate nel
bimestre novembre-dicembre 2002 per un importo complessivo di 131.495
euro".
Per Pompa, Apri chiede 2 milioni di euro perché interpreta a modo suo
la convenzione del 2002. Ma il Sismi non vuole pagare tanto. A cascata
Apri blocca i pagamenti a Luttwak che fa causa e tempesta Monti e Pompa
di mail sempre più dure. Alla fine Pompa gli propone di chiudere
accettando "solo" 142 mila euro, "a cui vanno aggiunte quelle non
ancora pagate da Monti". Chissà se il “Caro Edward” ha accettato.
Da Il Fatto Quotidiano del 9 gennaio
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