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"Finiani traditori, ordinino le kippah" Ciarrapico attacca in Senato, è bufera
La Stampa
30 Settembre 2010
ROMA - Un lingiaggio violento, con un chiaro riferimento antisemita. E' bufera sull'intervento nell’Aula del Senato del senatore pidiellino Ciarrapico, che ha definito «rinegati» Gianfranco Fini e i suoi parlamentari: «Fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno».
Rivolto a Berlusconi, Ciarrapico è stato durissimo: «Ieri ella nobilmente ha ignorato che c’erano 35 rinnegati alla Camera dei deputati. Quando ho sentito parlare Bocchino - si legge nel resoconto stenografico dell’intervento di Ciarrapico, pubblicato sul sito del Senato - ho pensato che il mio amico Pinuccio Tatarella si sarebbe rivoltato nella tomba. E non poteva essere altrimenti». Sempre rivolto a Berlusconi, Ciarrapico chiede: «Ella, signor Presidente, pensava che fosse casuale quel rinnegamento? No, era necessario, perché era stato impartito un ordine: non farci raggiungere i fatidici 316 voti».
«Non erano quindi rinnegati casuali - ha continuato Ciarrapico - , erano rinnegati mandati, erano rinnegati che avevano un compito da svolgere, signor Presidente; 35 parlamentari che non sarebbero stati eletti se non li avesse fatti eleggere lei e torneranno nell’ombra, come nell’ombra tornerà quella terza carica dello Stato che ella molto generosamente gli aveva affidato. Fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno, perché di questo si tratta: chi ha tradito una volta tradisce sempre, l’onorevole Fini può darsi pure che svolga una missione, ma è una missione tutta sua personale, se la tenga. Quando andremo a votare, perché andremo a votare - conclude Ciarrapico - vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini».
Le parole di Ciarrapico hanno avuto una immediata eco nell’aula di Montecitorio, con una serie di interventi fuori sacco autorizzati dalla presidente di turno Rosy Bindi, per mettere agli atti «sdegno, imbarazzo, condanna» per le espressioni da lui usate su ebrei ed Israele, con attestato bipartisan di solidarietà allo Sttaio di Israele. Uno dietro l’altro hanno preso la parole per censurare in maniera bipartisan e netta «le parole inaccettabili e irripetibili» usate in Senato i parlamentari del Pdl Fiamma Nirenstein e Crala Castellani, Emanuele Fiano e Furio Colombo per il Pd, Ferdinando Adornato per l’Udc, Silvano Moffa per Fli, il repubblicano Giorgio La Malfa.
A palazzo Madama, intanto, dove il dibattito è proseguito sulle comunicazioni del premier sul governo, il Pd si è rivolto direttamente a Silvio Berlusconi chiedendogli di prendere posizione su quanto detto dal senatore del suo partito. «Anche questa - ha domandato la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro- è una battuta infelice? Chiediamo al presidente del Consiglio di dissociarsi ufficialmente di fronte al Parlamento e in modo chiaro e netto dalle inaccettabili dichiarazioni antisemite rese oggi dal sen. Ciarrapico nell’aula del Senato. È la prima volta dalla nascita della Repubblica che un parlamentare ha così poca decenza da insultare un avversario politico facendo leva su temi vergognosi che sono stati in passato alla base di terribili tragedie».
Anche diversi esponenti del pdl hanno preso le distanze criticando duramente l'intervento di Ciarrapico. Per il ministro Frattini sono «frasi inaccettabili» mentre il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto si è detto «offeso e indignato». «L'ho trovato incomprensibile e offensivo - dice La Russa - anche se penso che volesse attaccare più i finiani che gli ebrei». Nel pomeriggio è arrivata la precisazione dello stesso Ciarrapico. «Nelle mie parole di oggi, fraintese o addirittura strumentalizzate, non vi era alcuna intenzione antisemita», ha affermato in una nota il senatore del Pdl sottolineando che a dimostrazione del suo sentire verso il mondo ebraico «la Edizioni Ciarrapico srl è onorata di poter diffondere in omaggio da domani i titoli dalla stessa pubblicati a favore della storia d’Israele e della causa ebraica».
Fonte > La Stampa

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