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"Il piano era di uccidere gli attivisti e impedire futuri convogli"
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NAZARETH - Un membro arabo del Parlamento israeliano, a bordo della flottiglia internazionale attaccata lunedì  scorso  (1.6.2010) mentre stava cercando di portare aiuti umanitari a Gaza,  ha accusato ieri Israele di aver voluto intenzionalmente uccidere attivisti  di pace perché fosse un modo per scoraggiare convogli futuri.
 
Haneen Zoubi ha detto che navi da guerra israeliane hanno circondato la nave ammiraglia, la Mavi Marmara e sparato su di essa, pochi minuti prima che un commando si calasse da un elicottero direttamente sopra le loro teste.
 
I passeggeri terrorizzati sono stati intimati fuori sul ponte e su di loro è stata spruzzata dell’acqua , Ha detto di non essere a conoscenza di alcuna provocazione o di resistenza da parte dei passeggeri, tutti disarmati.
 
Ha poi aggiunto che pochi minuti dall'inizio del raid, tre corpi venivano portati nella sala principale sul ponte superiore in cui lei e la maggior parte dei passeggeri vennero confinati. Due avevano ferite di arma da fuoco alla testa; suppone che siano state esecuzioni.

Due altri passeggeri lentamente morivano dissanguati in una sala, mentre i soldati israeliani ignoravano  i messaggi  in ebraico, da lei pronunciati alla finestra, per chiedere  aiuto medico per salvarli.

“Israele aveva avuto dei giorni per pianificare questa operazione militare” ha detto ad una conferenza stampa a Nazareth.

“Volevano molte morti per terrorizzarci e per mandare il messaggio che nessun convoglio umanitario futuro  avrebbe dovuto cercare di rompere l’assedio di Gaza”.

Rilasciata ieri in prima mattinata dalla polizia, forse a causa della sua immunità parlamentare,  ha detto che lei stava parlando mentre la più parte delle altre centinaia di attivisti di pace erano o detenuti da Israele per deportazione o sotto arresto.

Tre altri leaders della larga minoranza Araba palestinese, incluso Sheikh Raed Salah, un capo spirituale, sono stati arrestati non appena le loro navi sono entrate nel porto meridionale di Ashdod. Alcunii avvocati hanno detto che per la legge israeliana, potevano essere trattenuti e interrogati fino a 30 giorni senza essere accusati.

Contraddicendo le rivendicazioni israeliane, la sig.ra Zoubi ha detto che  dopo aver preso il controllo del Marmara i soldati non hanno trovato armi.

E’ fondamentale, ha aggiunto, che il mondo richieda un'inchiesta indipendente delle Nazioni Unite per scoprire ciò che è accaduto a bordo della nave, piuttosto che permettere ad Israele di effettuare una "ripulitura" con la propria inchiesta militare.

Mentre la signora Zoubi parlava, i Palestinesi sia dentro Israele che nei territori occupati hanno osservato uno sciopero generale convocato dai loro capi. Un’ affermazione del comitato  High Follow-Up, il maggior corpo politico per i cittadini Palestinesi in Israele, definiva il raid sulla flottiglia un “terrorismo sponsorizzato dallo stato”.
 
Manifestazioni e marce nelle maggiori città e villaggi Palestinesi in Israele si sono svolte senza turbolenze. Degli analisti locali hanno descritto lo stato d’animo come arrabbiato, ma attenuato  non di meno a causa  del clima apertamente ostile che si è andato sviluppando nei confronti dei cittadini Palestinesi, dal tempo dello scoppio delle proteste durante l’attacco di Israele su Gaza 18 mesi fa.
 
E’ stato riferito che la polizia, tuttavia, è stata messa in allerta alta, con migliaia di ufficiali arruolati nel nord, dove vive la maggior parte dei cittadini palestinesi.

Lunedì, si sono verificati  scontri tra polizia e manifestanti vicino alla Moschea al Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme e nella città settentrionale di Umm al Fahm dopo che false voci erano circolate sul fatto che nell'operazione navale israeliana, lo Sceicco  Salah era stato ucciso; si tratta del l leader del principale movimento islamico di Israele.

Anche prima dell'attacco sulla flottiglia, la minoranza palestinese del paese, un quinto della popolazione,  era stata spinta dal governo e dal pubblico ebreo ad una controreazione  perchè i suoi capi avevano partecipato alla flottiglia.

Quando le navi salparono, Ynet il sito di notizie  più popolare di  Israele, aveva chiesto se la sig.ra Zoubi era un "MP al servizio di Hamas".

Messi davanti alla grave caduta diplomatica, causa l'uccisione di attivisti di pace da parte di Israele, i leader palestinesi di Israele sapevano che era probabile finissero sotto critica ancor più feroce nei  giorni successivi.

Ieri i partiti di destra hanno lanciato i loro primi attacchi alla sig.ra Zoubi, chiedendo la revoca della sua immunità parlamentare e la sua espulsione dal Parlamento.  Danny Danon, un membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha richiesto che la signora venisse “processata per tradimento".

Nella sua dichiarazione in merito all'attacco, la signora Zoubi ha detto che alle 4 del mattino di  lunedì aveva visto almeno 14 barche israeliane circondare la loro nave a 130 km al largo, in acque internazionali.

Ha detto che i passeggeri furono assaliti da paura causa il rumore e la confusione, quando i commandos si calarono in coperta. “Non credevo che saremmo sopravvissuti  più di cinque minuti," ha detto.

Adalah, un centro giuridico per la minoranza  araba di Israele, ha detto che ieri pomeriggio, a 9 avvocati era stato dato accesso limitato alle centinaia di attivisti detenuti nella città meridionale di Beersheva e che stavano cercando di prendere delle testimonianze "in circostanze molto difficili". Anche i suoi avvocati e gruppi per i diritti umani stavano cercando di rintracciare chi era stato ferito e dove fosse stato trattato.

"La nostra opinione è che Israele stia intenzionalmente cercando di ostacolare questo lavoro e che stia rafforzando un blackout di informazione”, ha detto Gaby Rubin, una portavoce di Adalah.

by  Jonathan Cook

Traduzione Cristina Bassi

Fonte
> GlobalResearch  


Jonathan Cook è uno scrittore e giornalista che vive a Nazareth, Israele. I suoi libri recenti: “Israel and the Clash of Civilisations: Iraq, Iran and the Plan to Remake the Middle East” (Pluto Press) and “Disappearing Palestine: Israel's Experiments in Human Despair” (Zed Books). His website is www.jkcook.net.

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