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				Ammissioni governative: Mutanda Bomber è stato fatto entrare deliberatamente			 
					Webster G. Tarpley
					27 Febbraio 2010
				 All'attentatore natalizio di Detroit è stato volutamente e   deliberatamente          consentito di mantenere il suo visto d'ingresso  in USA in  conseguenza          di un lasciapassare di sicurezza  nazionale emanato da una sinora  sconosciuta          agenzia USA  dell'intelligence o delle forze dell'ordine con  l'obiettivo          di  bloccare la revoca di tale visto prevista dal Dipartimento di  Stato.
 
 Questo emerge dalle audizioni svoltesi il 27 gennaio davanti   alla Commissione          per la sicurezza Nazionale alla Camera, in  particolare dalla  testimonianza          di Patrick F. Kennedy,  Sottosegretario di Stato per il  Management.
 
 La traballante versione ufficiale del governo USA sull'incidente   del 25          dicembre a Detroit causato dal mutanda-bomber,  maldestramente  assemblata          nel corso dell'ultimo mese e mezzo,  ora è completamente  crollata,          e gli elementi chiave della rete  canaglia che fomenta il  terrorismo all'interno          di agenzie e  dipartimenti USA si presentano insolitamente  vulnerabili          nei  confronti di una campagna di rivelazioni che sia risoluta.
 
 Questi sviluppi confermano nettamente l'analisi fornita da chi  scrive          in un'intervista          televisiva del 28 dicembre 2009 su Russia Today.
 
 In tale occasione, la mia valutazione era che Mutallab fosse un   capro          espiatorio protetto, utilizzato da elementi canaglia  della  comunità          dell'intelligence USA per la deliberata e  intenzionale creazione  di un          incidente di alto profilo mirante  a ottenere un effetto politico  su grande          scala. Il 4 gennaio,  Richard Wolffe ha riferito nel corso del  programma          Countdown  della MSNBC che la Casa Bianca di Obama stava  indagando se per           caso l'incidente di Detroit di Natale fosse stato "intenzionalmente"           creato da una rete di intelligence con un'«agenda           alternativa».
 
 È stato in questo reportage che Wolffe ha posto l'alternativa «pasticcio           oppure cospirazione». Purtroppo, Obama il 5 gennaio ha          optato per la versione raffazzonata.
 
 Sulla base di quanto era già noto pochi giorni dopo  l'incidente,           era chiaro che le normali procedure di screening e  sorveglianza  siano          state rigettate e interrotte in modo da  consentire al giovane  patsy nigeriano          Omar Farouk  Abdulmutallab di imbarcarsi nel suo volo da  Amsterdam (Paesi           Bassi) a Detroit. Il padre di Mutallab, un ricco, ben noto, e  eminente           banchiere nigeriano si era recato presso l'ambasciata degli   Stati Uniti          nel suo paese per avvertire formalmente un  funzionario del  Dipartimento          di Stato, nonché un  rappresentante della CIA sul fatto che suo          figlio si trovava in  Yemen e con tutte le probabilità intendeva          accordarsi con i  terroristi.
 
 In circostanze normali,  questo rapporto da solo sarebbe stato  più          che sufficiente per  far revocare il visto statunitense di  Mutallab nello          stesso  modo in cui gli era già stato negato l'ingresso in Gran           Bretagna. Sarebbe stato anche di norma collocato sulla no-fly  list,  creando          in tal modo due ostacoli insormontabili per poter  salire sul  volo destinato          a Detroit e volar via fino a  provocare un incidente che ha  causato diverse          settimane di  isteria collettiva in questo paese, insieme alle  richieste          di  body scanner negli aeroporti.
 
 Inoltre,  la comunità di intelligence USA aveva rapporti che  riferivano           che un nigeriano si stava addestrando con la presunta "al-Qa'ida           nella penisola arabica"  nello Yemen. Obama aveva convocato  una          riunione il 22  dicembre con i massimi funzionari di CIA, FBI e  Dipartimento           della Homeland Security per via delle relazioni su un  imminente          attacco terroristico durante le vacanze di Natale.
 
 Il 27 gennaio le audizioni della Commissione per la Sicurezza   Nazionale          alla Camera sono state rivolte anche a Michael  Leiter, il  direttore assente          ingiustificato del Centro  Nazionale per il Controterrorismo,  insieme a          Jane Holl Lute,  la direttrice della Homeland Security,  che è          stata delegata al posto della Segretaria della Homeland  Security,          Janet Napolitano, che ha boicottato le audizioni.
 
 Ma la testimonianza importante è venuta da Kennedy, le cui   responsabilità          comprendono i Servizi consolari, e quindi i  visti. Nel suo  discorso di          apertura, Kennedy si è prodotto in  una circonlocuzione  arzigogolata          per descrivere quanto era  successo. Nel tentativo di scongiurare  la questione          del perché  il Dipartimento di Stato non avesse revocato il visto           di  Mutallab, Kennedy          ha dichiarato: «Useremo  l'autorità di revoca prima          della consultazione  interdipartimentale in circostanze in cui  crediamo          che ci sia  una minaccia immediata. La revoca è uno strumento  importante           nel nostro arsenale presso la sicurezza delle frontiere. Allo  stesso  tempo,          un coordinamento rapido con i nostri partner della  sicurezza  nazionale          non è da sottovalutare. Ci sono stati  numerosi casi in cui le  nostre          revoche unilaterali e non  coordinate avrebbero troncato  importanti indagini          in corso da  parte di uno dei nostri partner nella sicurezza  nazionale.           Avrebbero fatto sì che la persona oggetto di indagine e la  nostra           azione di revoca avrebbero rivelato l'interesse del governo   statunitense          nei confronti di quell'individuo e avrebbero posto  fine alla  capacità          dei nostri colleghi di seguire  tranquillamente il caso e  individuare i          piani dei terroristi e  co-cospiratori.»
 
 IL SOTTOSEGRETARIO KENNEDY: UN'AGENZIA SI E' OPPOSTA  ALLA REVOCA          DEL VISTO
 
 Non sorprende che, il presidente della commissione della Camera  sulla          Homeland Security,  Bennie Thompson (democratico del  Massachussets)          abbia voluto  sapere che cosa realmente volesse dire. Ecco il suo  scambio          di  battute con il Sottosegretario Kennedy: THOMPSON:  Okay. Quindi, benissimo. Così lui            ha un visto. Allora, cosa  implica questo? In questo processo,  revoca            il visto? Lo fa.
 
 KENNEDY :  Noi - come ho detto nel mio  intervento, signor            Presidente,  se noi unilateralmente revocassimo un visto - e  c'è            stato un  caso recente - avremmo una richiesta da parte di  un'agenzia             preposta alla tutela dell'ordine a non revocare il visto.
 
 Ci siamo imbattuti in delle informazioni; abbiamo detto questa  è             una persona pericolosa. Eravamo pronti a revocare il visto. Ci   siamo            poi rivolti alla comunità e abbiamo detto: dovremmo  revocare            questo visto?
 E uno dei membri - e  saremmo lieti di indicarvelo, in privato -  ha detto:            si  prega di non revocare il visto. Stiamo tenendo d'occhio  questa persona.             Stiamo seguendo questa persona che ha il visto al fine di   sbrogliare            un'intera rete, non di fermare solo una persona.
 
 Così revocheremmo il visto di qualsiasi individuo che sia una             minaccia per gli Stati Uniti, ma facciamo un passo   preliminare. Chiediamo            ai nostri partner nelle forze  dell'ordine e nella comunità  dell'intelligence:            state  tenendo d'occhio questa persona, e così volete che  lasciamo             che questa persona proceda sotto la vostra sorveglianza in  modo che             voi possiate potenzialmente spezzare una trama più estesa?  THOMPSON:  Beh, penso che il punto a cui sto  cercando            di arrivare sia  il seguente: si tratta solo di un altro pacco  che lei            sta  controllando, o di qualche valore nella sicurezza da  aggiungere             a tale pacco, alla lista?
 
 KENNEDY :  La comunità dell'intelligence e  delle            forze dell'ordine ci  dice che ritiene che in certi casi ci sia  un’importanza            più  elevata da parte loro nel seguire questa persona così            da  poter trovare i suoi co-cospiratori e districare            un'intera trama contro gli Stati Uniti, anziché  semplicemente            mettere fuori  combattimento un solo soldato coinvolto in  questo tentativo.  Quel  che Kennedy sta dicendo è che la prevista routine  burocratica             stabilisce che il Dipartimento di Stato chieda alle altre  agenzie di             intelligence e delle forze dell'ordine che compongono la   comunità            dell'intelligence USA se per caso abbiano una  qualche  obiezione alla            revoca di un visto. In questo caso,  riferisce Kennedy, ci fu  una obiezione            di tale natura da  parte di almeno un'agenzia, basata  sull’affermazione            secondo  cui Mutallab era sotto controllo intensivo quale parte  di  un'operazione            che avrebbe potuto portare alla scoperta e  l'arresto di pesci  molto            più grandi.
 
 Dobbiamo  notare altresì che Kennedy è estremamente riluttante            a  parlare davanti alla commissione in seduta pubblica in  merito a quale             esattamente fosse l'agenzia di intelligence o delle forze   dell'ordine,            e che i membri della commissione non abbiano  preteso una  risposta immediata            e diretta. Forse Kennedy ha  loro riferito in seguito, dietro  le porte            chiuse di una  seduta esecutiva segreta. Ma dopo settimane di  isteria,            il  pubblico ha il diritto di sapere.  CLASSICO USO DI UN LASCIAPASSARE DELLA SICUREZZA  NAZIONALE            PER PROTEGGERE UN PATSY
 
 Ciò cui assistiamo è un classico esempio di uso di un             lasciapassare per la sicurezza nazionale da parte di talpe   sovversive            che esercitano le loro responsabilità più  elementari di            protezione di un capro espiatorio impedendo che  sia arrestato o  altrimenti            disturbato finché al patsy sia  possibile eseguire il compito            assegnatogli e produrre  l'incidente desiderato, con  l'obiettivo di indurre            una  risposta ad alta intensità politica in forma di un'ondata            di  isteria collettiva.
 Con questo metodo, il nome del capro  espiatorio è in effetti            segnalato in tutte le pertinenti basi  di dati con la notazione  che tale            individuo è l'obiettivo  di un'inchiesta in corso che non può            essere disturbato a  causa di sovrastanti questioni di  sicurezza nazionale.            Ciò  significa che il patsy in questione è immune da arresto            da  parte della polizia stradale, dei funzionari aeroportuali e  di  frontiera,            o qualsiasi altro funzionario delle forze  dell'ordine. Il  patsy è            intoccabile, fino, naturalmente, a  quando la provocazione  terroristica            non sia stata compiuta.
 
 Varie presunte figure dell'11/9 avevano operato per lunghi   periodi di            tempo all'interno degli Stati Uniti, evidentemente  sotto la  copertura            di tali lasciapassare di sicurezza  nazionale.
 
 Come hanno fatto le persone accusate di essere i  19  dirottatori dell'11            settembre a entrare e uscire da  questo paese, ottenere dei  visti, affittare            appartamenti,  acquisire conti correnti e carte di credito,  ottenere             patenti di guida, veicoli registrati, noleggiare auto,  frequentare  scuole            di volo, e volare ripetutamente su linee aeree interne  degli  Stati Uniti?            Come hanno fatto a sfuggire all'arresto  per le violazioni del  codice            stradale, commesse da alcuni di  loro? La risposta con ogni  probabilità,            sta nel fatto che  erano state rese intoccabili per le forze di  polizia             ordinarie, perché i loro nomi erano stati contrassegnati con             dei lasciapassare a livello di sicurezza nazionale che li  rendeva  immuni            da arresto per infrazioni routinarie o per il fatto  che i loro  nomi            figurassero nelle liste degli osservati  speciali o in analoghi  database.
 
 Il parlamentare Michael  McCaul (repubblicano del Texas) è  ritornato            su questa  delicata questione nel suo interrogatorio del  sottosegretario             Kennedy, portando al seguente botta e risposta:  MCCAUL:  Beh, penso che ci debba essere un  coordinamento            molto  migliore in funzione qui, tra queste due entità. Signor             Kennedy, perché alla luce delle informazioni che aveva non è             stato revocato il visto?
 
 KENNEDY :  Signore, come ho detto prima, quando  otteniamo            qualsiasi  informazione, quando chiunque appaia in una  ambasciata americana             e dica di avere dei dubbi su qualcuno, immediatamente  generiamo  ciò            che viene chiamato un messaggio VIPER sui visti.  L'abbiamo  mandato a            tutta la comunità delle forze  dell'ordine e dell'intelligence.  MCCAUL: È un mio problema: capisco il  processo.            Ma voi avete avuto queste informazioni, e non avete revocato  il visto.
 
 KENNEDY : Perché…  MCCAUL:  voglio dire che il dispaccio che ho  appena            letto rende  abbastanza evidente che quest’uomo è associato            agli  estremisti in Yemen, e non avete revocato il suo visto.
 
 KENNEDY :  Quel che era, signore, è che suo  padre            aveva detto che era  associato a tutto ciò. E così abbiamo            poi chiesto alla  comunità dell’intelligence e delle forze            dell’ordine se  avessero ulteriori informazioni. Non voglio  prendere            molto  del vostro tempo, e avrei il piacere di incontrarmi con voi in seguito.  Prendiamo  atto ancora una volta della tremenda reticenza del  sottosegretario             Kennedy ad entrare nei dettagli del lasciapassare di sicurezza   nazionale            rilasciato nel caso del visto di Mutallab. Kennedy  propone di  spiegare            tutto al parlamentare in privato, ma non  alla luce piena della  pubblica            opinione laddove le sue  parole finirebbero nella trascrizione  della            gazzetta Federal News.  CHIEDERE DI SAPERE CHI HA CONSENTITO A MUTALLAB DI  MANTENERE            IL SUO VISTO
 
 Invece, è indispensabile per la salvaguardia delle  istituzioni             democratiche che tutti i dettagli siano resi  noti su come al  Dipartimento            di Stato sia stato impedito di  revocare il visto di Mutallab.
 
 Vogliamo sapere quale  agenzia ha chiesto che Mutallab non  dovesse essere             disturbato. Vogliamo sapere i nomi e gli incarichi ricoperti  dai  funzionari            che hanno rilasciato il lasciapassare che ha  prevalso sulla  proposta            del Dipartimento di Stato. Vogliamo  che questi funzionari  siano licenziati.            Vogliamo che su  questi funzionari ci siano inchieste accurate.  Vogliamo            che  compaiano dinanzi a pubbliche udienze del Congresso.  Vogliamo che             siano oggetto di cause civili da parte delle compagnie aeree e   altre            parti interessate. Vogliamo scoprire la natura di  eventuali  reti di            intelligence controllate privatamente a  cui potrebbero  appartenere.
 
 Tale indagine potrebbe  portare al di fuori degli Stati Uniti, e  più            in particolare  verso il Regno Unito. Mutallab viene dalla  Nigeria, una            ex  colonia britannica. Ha trascorso diversi anni a Londra,  dove si trova             la scuola del Londonistan di matrice MI-6 che forma capri   espiatori            estremisti islamici fondamentalisti e fanatici,  dove lui è  stato            a quanto pare radicalizzato. Mutallab fu  poi esposto e  preparato in            Yemen, un’altra ex colonia  britannica, dove è stato messo            in contatto con Awlaki, il  lacchè della CIA, un noto  doppiogiochista            e agente  provocatore.
 
 Tenuto conto del fatto che Mutallab stava  operando al di fuori  degli            USA, la CIA è un ovvio soggetto  sospetto, ma non l'unico.
 
 Ci sono tutte le ragioni per  concludere che la rete canaglia  di talpe            che operano  all'interno dell’intelligence degli Stati Uniti -            altrimenti  nota come il governo invisibile o governo ombra -  sapeva            che  Mutallab stava arrivando, sapeva che avrebbe maneggiato un  ordigno             simile a una bomba, e voleva che entrasse nei cieli di  Detroit.
 
 (Se i gestori di Mutallab pensassero di affidargli una bomba   che sarebbe            realmente esplosa è una questione a parte.)
 
 Hanno fatto tutto questo perché davvero volevano un’importante              provocazione terrorista a carico della popolazione degli  Stati  Uniti,            destinata a scatenare ondate di isteria  islamofoba utile per  il sostegno            alle operazioni in corso in  Afghanistan, Pakistan, Yemen,  Somalia, e            molto  probabilmente contro l'Iran.
 
 ALTRO CHE BODY SCANNER, SERVONO RILEVATORI ANTI-TALPA  ALLA CIA            E ALL’FBI
 
 I primi commenti su questo incidente hanno lamentato   un’incapacità            di unire i puntini. Da quel che emerge adesso, i  puntini erano  stati            evidentemente uniti da parte del  Dipartimento di Stato, ma la  sua azione            è stata bloccata da  un lasciapassare emanato da un’altro            ente.
 
 Un'altra interpretazione popolare volta a coprire il  fallimento dello             screening e della sorveglianza a Natale tra Amsterdam e   Detroit era            che il nome di Mutallab era stato scritto male,  una volta  inserito nel            database antiterrorismo di  riferimento. Kennedy ha ammesso  nella sua            testimonianza, che  un tale inserimento dei dati sia stato  errato, ma            un altro è  stato immesso correttamente. Tutto questo deve  essere            visto  con grande scetticismo.
 
 A parte questi dettagli, dovrebbe  essere chiaro a tutti che il  resoconto            ufficiale  statunitense dell'incidente di Natale a Detroit è  stato            ora  completamente confutato.
 
 Non abbiamo bisogno di "body scanner"  negli  aeroporti.            Abbiamo bisogno di installare rilevatori  di talpe presso CIA,  FBI, DIA,            NSA, Dipartimento di Stato,  NCTC, e presso il Consiglio di  Sicurezza            Nazionale.
 
 L'urgente necessità è ora quella di scoprire con precisione             chi abbia emanato quel cruciale lasciapassare che ha permesso a   Mutallab            di mantenere il suo visto e di imbarcarsi sul volo  per  Detroit.
 
 Tirando quel filo potrebbero seguire delle  rivelazioni in  grado di ricondurre            alle reti che stanno  dietro l’11/9, l'Iran Contra, e molto  altro.
 
 Le forze  politiche amichevoli con Obama tendono a vedere  questo caso             come una messinscena volta a mettere in imbarazzo l'inquilino  della             Casa Bianca. Queste forze dovrebbero ora richiedere immediate   udienze            congressuali sulle affermazioni contenute nella  testimonianza  del Sottosegretario            Kennedy.
 
 Webster G. Tarpley
 
 Traduzione per                  Megachip a cura di Pino                  Cabras
 
 
 
 
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