Erdogan cerca di controllare i militari			
	
					Il Tempo
					02 Agosto 2011
				
	
	
Braccio di ferro tra governo e forze armate. Da ieri ad Ankara riunito il Consiglio supremo di Difesa. Nominato il nuovo capo di Stato maggiore dopo le dimissioni in blocco dei vertici.
La Turchia assiste a un'altra puntata del braccio di ferro ormai  quasi decennale tra il governo del premier Recep Tayyip Erdogan e  l'esercito, tradizionale garante delle istituzioni repubblicane del  Paese. Una partita in cui Erdogan e il suo partito islamico moderato Akp  potrebbero ora segnare un punto decisivo. Da ieri ad Ankara  l'attenzione è tutta puntata sull'annuale riunione del Consiglio supremo  di difesa (Yas), dal quale, nei prossimi giorni, emergeranno i nomi dei  nuovi vertici militari.
Secondo molti, il governo non si lascerà  sfuggire l'occasione di stabilire il proprio controllo, cercando di  imporre persone di propria fiducia nei posti chiave. L'incontro, che  durerà quattro giorni ed è stato aperto ieri mattina da Erdogan, vedrà  il governo giocare un ruolo attivo. Un proposito espresso in maniera  diretta già ieri dal vicepresidente dell'Akp, Huseyin Celik. Lo Stato  maggiore, ha affermato il politico sulle colonne del quotidiano  Milliyet, potrà «proporre» nomi, «ma non imporli».
A dare una rappresentazione plastica della situazione è stata già  l'apertura della riunione, con Erdogan seduto da solo a capo del tavolo  dove solitamente il premier affiancava il capo di Stato maggiore. La  carica era ricoperta fino a pochi giorni fa dal generale Isik Kosaner,  che venerdì scorso si è dimesso in polemica con il governo insieme ai  capi dell'esercito, della marina e dell'aviazione. Motivo della tensione  di questi giorni è ancora l'ombra dei presunti piani golpisti militari  del 2003. Il giorno delle dimissioni di Kosaner, altri sei generali sono  stati incriminati per complotto contro il governo e per la creazione di  siti di propaganda anti-governativa.
Erdogan, venerdì stesso, ha  nominato capo di Stato maggiore ad interim e capo dell'esercito il  generale Necdet Ozel, ex comandante della gendarmeria. La doppia nomina  fa presumere che sarà proprio lui il nuovo capo delle forze armate anche  se le decisioni del Consiglio saranno rese pubbliche solo giovedì dal  presidente della repubblica Abdullah Gul. Intanto ieri Erdogan, dopo la  riunione, si è unito ai generali nella tradizionale visita al mausoleo  di Mustafa Kemal Ataturk, il padre della moderna Turchia.
Nel libro dei  visitatori il premier ha lasciato un messaggio che si presta a  interpretazioni maliziose: «Le nostre forze armate - ha scritto - stanno  compiendo un grande passo avanti nei loro compiti di difesa attraverso  il miglioramento della loro visione».
John Voice
Fonte >  Il Tempo