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				La città che trasforma la nostra monnezza in oro			 
	
					Stampa.it
					29 Agosto 2011
				 
	
	
Viaggio ad Halmstad, nella Svezia del Sud, dove finiscono i rifiuti campani: «Li usiamo per produrre riscaldamento e energia elettrica, e ci pagano pure»  
HALMSTAD (Svezia) - Mentre mezza Italia ancora bolle  per l’afa estiva, in Svezia è già arrivato l’autunno e ciò si nota sia  per la riapertura delle scuole sia per le temperature notturne che  oscillano fra gli 8 e i 12 gradi. Ma a scaldare il cuore degli abitanti  di Halmstad, nel Sud della Svezia, è giunta la notizia che la locale  società energetica Hem comincerà a bruciare rifiuti provenienti dalla  Campania (i riservatissimi svedesi non vogliono dire il nome della  città, ma tutto lascia intendere che il primo lotto di 5 mila tonnellate  provenga da Salerno) facendosi pagare profumatamente (40 euro alla  tonnellata) e potendo cosí ridurre del 20% le bollette a carico  degli utenti. 
  La monnezza italiana rappresenta una fonte di  combustibile che fa risparmiare alla società Hem circa 3 milioni di euro  all'anno per l'acquisto di cascami di legno, oltre a procurare notevoli  introiti per ogni tonnellata di rifiuti immessa nel termovalorizzatore.  Lars Bernhardsen della Hem spiega: «La nostra società brucia circa  30.000 tonnellate di rifiuti all’anno e perciò alla prima aliquota se ne  aggiungeranno forse altre. Ma sono esclusi rifiuti organici come resti  di cibo e simili. Il trasporto si svolge per mare e quindi con un  impatto minimo sull’ambiente. L’energia ricavata dalla combustione dei  rifiuti viene distribuita agli utenti di Halmstad sia direttamente come  riscaldamento centrale sia come elettricità». Molte nazioni sono lontane  dai metodi sviluppati in Scandinavia per l’utilizzazione di cascami e  rifiuti di ogni genere. Ad Halmstad, ad esempio, la monnezza, prima di  essere bruciata, viene selezionata per il recupero di materie prime quali  vetro, carta, metalli e plastiche che vengono riciclate in appositi  impianti. Ed è anche per questa ragione che gli svedesi faticano a  capire l’opposizione che si è creata in Italia contro i  termovalorizzatori ed il riciclo differenziato. Dice l’ambientalista  Roger Orwén: «Oltre tutto si creerebbero nuovi posti di lavoro e  l’energia prodotta, tanto per ribaltare il nostro problema rappresentato  dal freddo invernale, potrebbe essere utilizzata per alimentare gli  impianti di aria condizionata che rischiano talvolta di sovraccaricare  le centrali elettriche». 
  In Svezia, l’impiego dei rifiuti per la  produzione di energia si è fortemente sviluppato negli ultimi dieci  anni ed attualmente sono ben 40 i Comuni che possiedono o sono soci di  impianti di termovalorizzazione. I piú grandi e moderni si trovano a  Stoccolma e ad Uppsala ed il consumo annuo di rifiuti a destinazione  combustibile si è quadruplicato negli ultimi quattro anni, raggiungendo  le 750.000 tonnellate, pari al 15% del fabbrisogno totale delle centrali  termiche e termoelettriche. Un tecnico di Halmstad, Gunnar Svensson,  risponde molto poco diplomaticamente alla nostra domanda su cosa pensa  dell’importazione di monnezza dall’Italia: «Credevo che gli italiani  fossero piú furbi. Adesso ci pagano per liberarsi di un problema che li  potrebbe invece fare ricchi se lo risolvessero in casa loro. Non dico  che siano scemi, ma farebbero meglio ad informarsi sull’utilizzo dei  rifiuti. Ma come facevano i vostri vecchi? I contadini? Mica buttavano  via tutto! E allora imparate da loro!». 
  Ovviamente la decisione  presa il mese scorso dalla società energetica Hem di Halmstad di  bruciare la monnezza della Campania (ricavandone 200.000 euro per le  prime 5.000 tonnellate - somma che andrà a beneficio degli utenti) ha  fatto eco su tutti i mass media scandinavi e molti Comuni svedesi e  norvegesi stanno esaminando l’eventualità di accettare - dietro  pagamento - i rifiuti provenienti dalla Campania. Ma l’esperienza fatta  dalla Germania, che bloccò a suo tempo le importazioni di monnezza sospettando un giro di bustarelle e casi di corruzione nella provincia  di Napoli, ha messo in guardia le società scandinave che vorranno agire  «alla luce del sole, nella piena legalità, e con contratti precisi e  corretti» prima di accettare una collaborazione con gli italiani.
  FRANCESCO SAVERIO ALONZO
  Fonte >  Stampa.it
 
 
  
 
	 
 
												
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