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Cina, il pirata globale |
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Mercoledì 16 Gennaio 2013 08:22 |
Aver ammesso la Cina nel WTO è costato solo agli USA quasi il 30% dei posti di lavoro industriali dal 2000 ad oggi. Altro che disoccupazione strutturale. Perché i vantaggi che le multinazionali hanno perseguito delocalizzando in Cina ed India si sono ruvelati del tutto temporanei. Ma si sa, un ragionamento di buonsenso non basta a convincere gli economisti di cattedra europoidi. Fino al collasso.
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Noi, europirla col cerino in mano |
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Venerdì 01 Febbraio 2013 12:49 |
Sul mondo incombe quel diluvio universale di moneta fresca di stampa e creata dal nulla, mentre la BCE è l’unica Banca Centrale il cui bilancio si è ristretto negli ultimi sei mesi. Noi i soli pirla primi della classe, mentre gli altri vìolano le regole passando ai fatti. A nostro danno. Perché Bersani, Monti e Berlusconi ci terranno dentro l’euro a costo di ogni sacrificio. Loro non sentono il dolore che sentiamo noi.
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E se fosse una rivolta contro il capitalismo globale? |
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Giovedì 03 Marzo 2011 08:12 |
Un rifiuto viscerale globale, ancorchè in parte cieco, contro il capitalismo globale di rapina che ha messo le sue follie a carico dei popoli invece che aiutare i cittadini colpiti dalla crisi provocata dai banchieri. Queste rivolte (non solo arabe), oltretutto previste, hanno aperto una breccia nel Sistema del capitalismo terminale globale. E rappresentano, in qualche modo, un movimento post-israeliano.
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Un anglo ha un dubbio sulla finanza... |
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Lunedì 18 Febbraio 2013 09:23 |
Siamo di fronte ad un «risveglio della coscienza» verso l’economia reale che ha del rivoluzionario, anche perché proviene dalla quintessenza della finanza britannica, una finanza che aveva dimenticato il suo ruolo di ausiliaria. Politici, eurocrati e professori della Bocconi, iniziate ad aggiornarvi.
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Trichet, lo strangolatore |
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Lunedì 11 Aprile 2011 09:46 |
Trichet, ad un’Europa dove la recessione è anche più forte e dura che in USA, e la ripresa assai incerta con la disoccupazione che non diminuisce, impone un rincaro del denaro. Per lui, serial killer monetarista, è un classico già adottato negli ultimi 20 anni. La sola strada rimasta ai Paesi non-tedeschi è recuperare competitività con la svalutazione, ossia uscendo dall’euro e ovviamente ripudiando il debito.
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