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Le banche contro l’Ungheria |
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Mercoledì 21 Luglio 2010 17:13 |
 Il FM ha troncato le trattative con l'Unghheria perchè il governo magiaro sta cercando di levare una tassa dello 0,45% sull’attivo netto delle banche. Immediate le minacce di ritiro degli investimenti da parte di diversi istituti. In altri tempi si ricorse alla confisca delle banche, trattandone i dirigenti e gli azionisti da quel che erano: criminali.
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Obsolescenza dei cittadini |
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Domenica 08 Agosto 2010 11:31 |
 In questi dieci anni passati è avvenuta una rivoluzione pari a quella del 1789 in Francia: solo che l’hanno scatenata i miliardari, e l’hanno vinta loro. I super-ricchi sono riusciti a rendere superflui e superati il 95% dei cittadini. Dopo aver spezzato il contratto sociale che univa i più ai pochi nel comune destino, possono procedere all’eliminazione dei superflui. Anche se sono masse.
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La crisi c’è o no? |
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Venerdì 03 Settembre 2010 15:41 |
 Non bisogna lasciarsi fuorviare da segnali di euforia episodici, tipici delle depressioni. La Riviera piena a Riccione, gli alberghi e le pizzerie affollati possono essere un segnale in più della depressione imminente, che è morale e intellettuale, non meno che economica. Segno della crisi epocale è anche l’enorme disparità e iniquità sociale.
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Si smonta il teatrino delle illusioni |
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Sabato 28 Agosto 2010 07:43 |
 Dopo la crisi del 1929 una intera generazione si ritirò, scottata, dalla Borsa, e non vi fece più ritorno. Oggi, non regge più quella «prosperità» che si reggeva sul super-consumo a credito; la gente si è indebitata abbastanza e si rifiuta di farsi indebitare oltre. A Wall Streeet sono rimasti a puntare i compari fra loro. E senza polli in platea, l’intero teatrino crolla. Comincia l’epoca della dura, durissima realtà, o di altri maghi e illusionisti di diverso genere.
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Fenomeni di accaparramento |
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Venerdì 10 Settembre 2010 15:10 |
 Siccome Ciampi era (creduto) di sinistra, la moderazione salariale era raccomandabile. Ora invece serve una nuova politica dei redditi, insieme all'invito di Draghi a fare come la Germania. «Rigore» e «crescita» insieme, come dicono oggi i venerati maestri: ma come perseguirle non lo sa il governo giapponese, figurarsi i nostri venerabili. La corsa allo yen, è accaparramento delle sussistenze, causato dal disordine monetario, qualcosa che dovrebbe preoccupare la politica.
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