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La creazione della Bibbia |
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Sabato 04 Ottobre 2008 14:18 |
La scoperta dei rotoli del Mar Morto è stata una vera e sconcertante rivoluzione scientifica,
capace di smentire che all’origine dell’ebraismo ci fosse «un» testo unico. La scoperta ha messo in luce al contrario una imbarazzante «pluralità» dell’Antico Testamento. Questo aspetto fondamentale è dimostrato anche da una semplice
comparazione tra il testo masoretico, posteriore in tutti i sensi, e la bibbia
in greco detta dei Settanta. Lampante è la cancellazione di tutte le allusioni
a popoli stranieri nel tentativo generale di adattare la parola di Dio ad una
ideologia esclusivista e xenofoba. Le preoccupazioni politiche e gli intenti
propagandistici del momento storico, ovviamente presenti nell’animo dei
copisti, entravano nel rimaneggiamento continuo. Quella ostinata iper-critica che si
adopera contro i Vangeli, non si applica mai contro la Bibbia.
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Perchè la Bibbia è greca |
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Domenica 05 Ottobre 2008 15:21 |
Il contesto è quello
dell’impero creato in pochi anni prodigiosi da Alessandro Magno, quando il
greco era la lingua ufficiale e stava diventando quella comune, per la forza
stessa dell’egemonia che esercitava la cultura ellenica, attraverso una lingua
di infinita duttilità e di vivacità ed eleganza impareggiabile, e con una
curiosità inesauribile. Ma si assiste in quegli anni ad uno curioso risveglio
letterario nelle classi colte dell’Egitto, di Persia e di Babilonia, stimolate
dall’egemonia greca. Così, in questo fermento di nazionalismi letterari,
suscitati dalla cultura ellenistica, si comincia a capire la volontà degli
ebrei di Alessandria di scrivere la Bibbia in greco. Per noi tutto ciò fu un
fatto provvidenziale che obbligò gli ebrei a rigettare la Bibbia dei Settanta -
il testo sacro che ormai avevano in comune coi cristiani- e recuperare i testi
ebraici, masoretici.
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Casi pietosi a Sion: dateci i soldi |
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Domenica 16 Novembre 2008 11:29 |
Sono 80 mila i «coloni» che
vivono oltre il Muro, occupando illegalmente terreni altrui. Ma ora, impauriti
dal fanatismo sempre più feroce dei loro stessi vicini ebrei, non dormono tranquilli su quelle terre rubate
con la violenza. E pretendono un finanziamento per traslocare in terre meno
cruente.
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Comincia la campagna-simpatia. Di Katz |
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Domenica 02 Novembre 2008 13:22 |
L'impegno di Israele in giro
per il mondo nel promuovere la sua immagine come aperta, tollerante, non
religiosa e poco militarizzata è molto lodevole. E anche molto dispendiosa.
Infatti I più importanti esperti di nation-branding, ovvero plastica facciale politica,
sono disperatamente al lavoro per assolvere questo difficile compito. Il suo
marchio – vai a capire perchè - è il meno simpatico del mondo purtroppo.
Bisogna rimboccarsi le manivhe in 5 continenti diversi certamente.
Evidentemente pero' dobbiamo presumere che il nostro mercato, come quello di
Gaza, non sia abbastanza interessante, perchè per l'Italia il trattamento è
rimasto indietro, fermo ai vecchi metodi, da misure dure ed energiche, anche
con la soppressione delle opinioni. Siamo tanto irrecuperabili?
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Mossad: fallito golpe in Turchia? |
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Venerdì 05 Dicembre 2008 07:16 |
Ecco una storia interessante,
utile a capire un certo modus operandi dello spionaggio ebraico, che ci mostra
la complessità delle «reti» e delle «facciate»: una complessità capace di
organizzare ogni cosa. Una capacità di rivestire numerose identità, di fare
acrobatici tripli giochi. Per il Mossad, un sabbateo è la spia perfetta, il
perfetto agente provocatore. Il 9/11 e da ultimo Mumbai, gli scenari d'azione.
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