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L’ex unica superpotenza rimasta |
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Venerdì 28 Agosto 2009 21:47 |
Washington, ormai alle corde,
sta cercando di arrotolare e mettere in deposito la bandiera unilateralista e
aggressiva di Bush o meglio della Israeli lobby; cercate di non litigare con
Mosca è il nuovo ordine. Oggi la «priorità» di Washington è «la stabilità con
la Russia e con la Cina», due Paesi delle cui «sensibilità» bisogna tenere
conto.
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Jumbo Obama Split |
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Mercoledì 09 Settembre 2009 23:21 |
Il caos è più facile da
ottenere che l’ordine e la rovina di intere nazioni - un vastissimo «arco di
instabilità» che va dalla Cina al Corno d’Africa, al Sudamerica - è un campo in
cui gli USA eccellono. Obama è la faccia di questo disatro, ripudiato dai
propri parlamentari e da un popolo che invece ha accettato di farsi guidare
dalla Israeli Lobby in guerre apocalittiche.
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Confusione sotto le stelle (e strisce) |
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Martedì 22 Settembre 2009 19:30 |
Angola, Liberia, Sierra Leone
e Costa d‘Avorio, Guinea e le due repubbliche del Congo; pirati somali e
Nigeria, e prima Pakistan, Iraq, Afghanistan, Siria... Fino a ieri si poteva
pensare che queste manovre e altre (come il misterioso dirottamento della nave
russa Arctic Sea) fossero in qualche modo concordate con Washington. Ma oggi
non è così. E’ chiaro che Sion ha deciso di perseguire i suoi
progetti, fidando solo nella lobby interna alla Casa Bianca, per estorcerne il
consenso. E Israele, si sa, è sempre in pericolo.
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Americani: pronti alla rivolta armata? |
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Martedì 15 Settembre 2009 11:20 |
9 milioni di armi da fuoco
acquistate nell'ultimo anno; 1,7 pistole, fucili a pompa, mitragliatori per ogni abitante. Una corsa frenetica all’armamento privato,
segno premonitore di una rivoluzione che cova nel popolo americano. In una
società etnicamente divisa, vittima di una profonda frattura ideologica, quel
che conta è la forza personale. L’America si sta sfasciando, in una guerra di
tutti contro tutti, con 355 milioni di armi in mano a 260 milioni di individui
spaventati, consci del collasso del «sogno americano».
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Due o tre cose sul Nobel |
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Domenica 11 Ottobre 2009 11:17 |
Un uomo letteralmente
paralizzato dalla situazione interna, circondato da osservatori della
Trilaterale e forse veramente impossibilitato a fare qualcosa - al di là della
sua personale insufficenza - in uno scontro con forze che sono l'America
stessa. La Svezia- che ha ben presente le atrocità israeliane commesse a
Gaza e sa anche meglio di noi le difficoltà in cui si dibatte Obama - ha
voluto aiutarlo con il solo mezzo che ha. Un Nobel forse addirittura tardivo.
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