Mubarak, riflessioni sul potere (utili anche per noi) |
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Sabato 05 Febbraio 2011 20:41 |
 Mubarak e famiglia si sono arricchiti sulla pelle di una popolazione tanto impoverita da scendere in piazza perchè rincara il pane. Ma la folla, con il suo coraggio e ostinazione, non ha ceduto il campo, e il piano dei tycoons è fallito. Un elemento di riflessione anche per noi: sulla natura del potere moderno – il denaro come fine unico, il puro sfruttamento parassitario dei popoli.
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Egitto: il doppio gioco di Washington |
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Martedì 08 Febbraio 2011 10:00 |
 La Casa Bianca, mentre a parole appoggia le richieste della rivoluzione egiziana, ingiungendo a Mubarak di dimettersi, chiedendo libere elezioni, libera stampa e rispetto delle minoranze, in realtà sta manovrando la transizione (al solito) secondo gli interessi israeliani perché nulla cambi in Egitto.
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Se perde, Gheddafi può fare aliyah |
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Martedì 08 Marzo 2011 10:02 |
 Se Gheddafi deciderà o sarà costretto a fare alyah, potrà raggiungere in Israele tanti altri criminali. Il motivo è semplice: Gheddafi non solo è d’origine ebraica, è ebreo per la legge giudaica, il che finalmente spiega molti misteri, come il motivo per cui ogni sua iniziativa apparentemente anti-israeliana sembri escogitata per danneggiare i nemici di Sion e il perchè, secondo Antonio Ferrari, fu l’agente di coloro che volevano la guerra in Iraq nel 2003.
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La vera bomba islamica |
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Lunedì 28 Febbraio 2011 09:16 |
 I Paesi arabi soffrono del più alto tasso di disoccupazione al mondo. Il 75% dei giovani sono senza lavoro in Algeria. E la questione del rincaro dei generi alimentari ha assunto un ruolo cruciale nelle rivolte. E’ bene ricordare che una gioventù numerosa, affamata, che vuol vivere e conquistarsi il futuro è da sempre il furioso potente motore della storia, delle guerre, delle invasioni, dei mutamenti epocali.
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Ankara: un altro schiaffo agli USA. Strategico |
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Lunedì 04 Aprile 2011 14:39 |
 L’opposizione della Turchia – da sempre colonna NATO e terzo esercito dell’alleanza atlantica – alla patologia politica israeliana ed americanista-occidentalista diventa «da congiunturale, strutturale» come dimostra la rinuncia all’acquisto di cento F-35. Non si tratta per Washington di un intoppo tecnico, ma strategico. Ankara ha capito qual’è il gioco in atto in Libia e si prepara, anche militarmente.
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