Un forte puzzo di false flag |
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Sabato 15 Settembre 2012 11:10 |
 È possibile che l’azione di Bengasi sia stata condotta da guerriglieri salafiti, burattini del servizi israeliani? Niente di più facile. Netanyahu ha bisogno di una «scintilla» per trascinare Washington e l’Europa nella guerra generale di Sion contro l’Iran, l’Islam, il mondo. E Obama meritava una lezione. Ed ecco i disordini nella simbolica data dell’11 settembre. Proprio quella possibile scintilla: una replica dell’attentato di Sarajevo 1914, l’inizio della Grande Guerra.
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Quelli che già non possono «né vendere né comprare» |
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Mercoledì 03 Ottobre 2012 07:47 |
 Dopo la Palestina, è in corso un piano più sottile per disciplinare e neutralizzare un Paese ben più grande, che dopo la «primavera araba» s’è dato un governo poco gradito. Il modo semplice e poco visibile per disciplinare Morsi è mettere alla fame il suo popolo di 80 milioni di anime, fargli mancare gli «aiuti» dall’estero. È la guerra contro i musulmani in quanto musulmani, scatenata con tutti i mezzi. Dopo Gaza e l’Iran, ora è il turno dell’Egitto.
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Sentono che il loro Regno è vicino |
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Giovedì 18 Ottobre 2012 08:30 |
 La frequenza e l’intensità delle devastazioni operate dai giudei sono in preoccupante aumento e stanno diventando una routine. Il clero cristiano è allarmato da questa recrudescenza di aggressioni impunite. Anche la violenza, i soprusi e i vandalismi contro gli abitanti arabi dei Territori Occupati e in Gerusalemme sono triplicati dal 2008 ad oggi ed assumono sempre più spesso il carattere di pogrom e di pulizia etnica. Tutto ciò avviene mentre migliaia di pellegrini americani visitano la terra santa per mostrare il loro «inflessibile appoggio ad Israele».
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La Siria, ecco perché c’è fretta |
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Mercoledì 10 Ottobre 2012 07:43 |
 Come sappiamo, programmi per provocare un cambio di regime in Siria sono stati elaborati in USA da un ventennio. Bisogna capire come mai i vecchi progetti sono stati rispolverati con tanta fretta. Il motivo appare evidente: né Turchia né Israele vogliono che il regime siriano, filo-Teheran e sostenuto da Mosca, abbia la sua parte di royalties nei gasdotti a venire. Il regime deve cadere ed essere sostituito da «ribelli» come in Libia, ossia da un failed state.
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La nuova opposizione siriana: «moderata», Made in USA e pericolosissima |
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Mercoledì 14 Novembre 2012 19:23 |
 Il trauma-Bengasi è apparentemente tanto grave, che sta scuotendo l’alto apparato militare americano. Si è reso necessario rapidamente un «regime-led change» nell’opposizione siriana, nel quadro di una strategia che instaurerà una potente coalizione fondamentalista anglo-americano-turca in funzione anti-Damasco. Ma l'uccisione del Syrian National Council potrebbe presentare amarissime sorprese: un terrorismo senza altro obbiettivo che la sua sopravvivenza, intento a perpetuare il disordine – ossia la somalizzazione della Siria e dell'Europa.
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