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Libia oggi, Siria domani (e Italia poi?) |
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Giovedì 11 Aprile 2013 06:05 |
Un altro failed state. Il risultato era tanto prevedibile che anche i più ingenui dovrebbero accorgersi che non si tratta di effetti collaterali, ma di una precisa volontà politica. Le centrali occidentali hanno deciso che anche «il popolo siriano» merita la liberazione alla libica. Visto come finiscono le primavere arabe, dovremmo preoccuparci anche noi...
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Se un «false flag» diventa un «blowback» |
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Martedì 07 Maggio 2013 17:52 |
Forse, nelle logge coperte del potere internazionale, è in corso una frattura: la linea rossa dettata da Obama è stata spostata e chi cerca di attrarre il Pentagono in guerra in Siria ha ora molta fretta visto che l’esercito siriano è ben lungi da disintegrarsi. Ed è a questo punto che Israele interviene direttamente nel conflitto, per interferire con il nuovo «paradigma» che sta nascendo a Washington.
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Siria: l’Europa già se la spartisce. Contro Mosca |
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Domenica 16 Giugno 2013 10:04 |
Coloro che «fanno forti pressioni» in Europa, contano di trascinare gli USA in una ben concepita escalation e provocazione. E sono tanto sicuri del fatto loro che hanno già preso accordi per spartirsi il grande e ghiotto business della ricostruzione siriana, una volta cacciato Assad. Ma si tiene la porta aperta anche per trattare con il mostro.
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Siria: si vede la Mano (massonica) |
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Sabato 01 Giugno 2013 10:33 |
La levata dell’embargo ai militanti siriani ha qualcosa di plateale: si è fatta vedere, come forse mai prima, la mano che sta sabotando la conferenza di Ginevra. La mano che detta «la linea». Come sempre nella UE, non solo la volontà popolare, ma nemmeno quella dei governi, quando raramente si staccano dalla «linea», viene annullata.
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Erdogan, l’ottomano scaduto |
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Mercoledì 19 Giugno 2013 08:19 |
Nulla è semplice in Turchia: Erdogan dopo essersi guadagnato una vera legittimità per le sue (legittime) ambizioni neo-ottomane, con l’appoggio armato dato ai «ribelli» (mercenari) sunniti anti-Assad ha reso subalterna la grande Turchia al settarismo del Katar e della monarchia saudita, il più retrivo e feroce wahabismo. Cerchiamo di capire come mai Erdogan è scaduto a queste posizioni.
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