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Sionista ruba un miliardo alla Moldavia |
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Martedì 19 Maggio 2015 11:15 |
 
Non trattandosi di una «rivoluzione colorata» antirussa, i media occidentali non se ne sono occupati. Sicché è difficilissimo capire che cosa è successo. Ma sappiamo che quando dei criminali si tacciono rispettosamente i nomi, potete subito immaginare il motivo. Invece, come si diventi miliardari in un Paese così miserabile è uno dei felici enigmi su cui solo i più malvagi antisemiti hanno voglia di indagare.
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TPP bloccato, paradosso del caos |
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Lunedì 15 Giugno 2015 19:38 |
Il trattato di commercio trans-pacifico, che altro non è che una grande manovra di accerchiamento economico (e militare) della Cina, aveva già subito vari contraccolpi in Asia. Che sia strumento dell’oscuro capitale globale, pare lo abbiano capito anche i più euro-entusiasti. Ma per quanto pazzesco, il rifiuto del TPP da parte della politica non è un segno di rinsavimento, anzi, è l’atto finale della globalizzazione, di coloro che agiscono senza comprendere quello che fanno.
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Shalom, Parigi |
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Martedì 17 Novembre 2015 14:50 |
Mentre in tutto il mondo ogni sorta di follia mediatica va in onda, a Parigi è possibile individuare pattern inverosimili, ma che stranamente si ripetono con costanza: l'ennesimo caso di documento esplosione-resistente, l'ennesimo caso di vendita di un immobile a pochi giorni da una strage e l’equazione che scattò anche nell’immediato post 9/11, con Sion che gongolava: ora ci capite, la nostra Al Qaeda sono i Palestinesi. Ed il profumino di kosher non è niente male...
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Ecco il mondo del love is love. Tenete pronto il secchio per il vomito |
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Lunedì 31 Agosto 2015 12:18 |
Mieli fu profeta, ma non di un disgusto ribelle o della semplice realtà di questo mondo in decomposizione: è stato profeta delle linee del Governo della dissoluzione. Secondo l’ormai celeberrimo schema di omeopatizzazione dell’impensabile descritto da Overton la teorizzazione di queste abiezioni in funzione di giusta «liberazione sessuale» sono già arrivate vicine al Governo. Fateci il callo: questa è, per citare l’immortale tweet di Obama, l’era del «Love is love». Preparate i secchi.
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Le ragioni di Putin e il futuro della Siria |
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Sabato 19 Marzo 2016 08:55 |
Il cessate il fuoco, iniziato lo scorso 27 febbraio, regge meglio di quanto sperato e riguarda il 70% delle aree del conflitto. Gli Stati Uniti non demordono e annunciano che stanno per addestrare altri “ribelli siriani”. È un dato di fatto che Putin sia pronto a giungere ad un compromesso, mentre l’Iran vede la permanenza del Presidente Assad come condizione irrinunciabile, ben sapendo che una divisione della Siria su base religiosa o etnica non farebbe che intensificare il conflitto, rischiando di sfociare in un “tutti contro tutti” dalle conseguenze ancor più devastanti.
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