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Nuovo olocausto a Roma!
20 Gennaio 2008
ROMA - Il grave, gravissimo episodio è segnalato dalla European Jewish Press (EJP), sito che osserva con la massima attenzione ogni rigurgito antisemita nascente in Europa (1).
E stavolta, a macchiarsi del delitto supremo è - sì, avete indovinato - il Vaticano.
Dovevamo immaginarlo: questo Ratzinger…«I venditori ebrei di souvenir di Roma protestano contro la loro espulsione dal Vaticano», è il titolo.
Dall’articolo apprendiamo che il governatore della Città del Vaticano, cardinal Giovanni Lajolo, dall’inizio dell’anno ha vietato a «tutti» i venditori di souvenir, madonnine di plastica, rosari, foto di Papi, di esercitare il loro piccolo commercio tra il colonnato del Bernini.
Possono vendere le loro pie carabattole su via della Conciliazione, ma nella piazza, che appartiene al Vaticano, no.
Un ingenuo potrebbe credere che questo provvedimento non configuri una sorta di olocausto, né un danno economico irreparabile per questi piccoli venditori che a Roma sono chiamati «urtisti», nel senso che «sbattono contro» turisti e fedeli per vendere.
Ma l’ingenuo sarebbe un falso ingenuo, un negazionista mascherato da candido agnello.
Apprendiamo infatti che «delle 113 licenze per questo commercio di souvenir a Roma, 112 appartengono a venditori ebrei».C’è bisogno di sottolineare la malvagia intolleranza che rivela la situazione?
La bieca discriminazione sofferta?
Le autorità municipali romane non solo hanno osato dare 1 licenza (su 113) a un non ebreo, rendendo impura con la mescolanza di sangue inferiore una professione kosher; adesso le autorità clericali vaticane «espellono gli ebrei da piazza San Pietro».
Ovvio che tra gli «espulsi» ci sarà anche l’unico che vende rosari senza essere ebreo.
Ma quello non conta: sarà un palestinese, comunque un animale parlante.Conta l’immensa sofferenza inflitta ai 112 ebrei con quella espulsione.
Risalgono alla memoria (la Memoria, scusate) le lugubri immagini anni ’30: i negozi sfasciati, le scritte «Juden Raus!», le torme di vittime spinte coi calci dei fucili sui vagoni piombati verso Dachau.
E’ l’orrore che torna.Europe Jewish Press cita Riccardo Pacifici, «portavoce della comunità a Roma», il quale dice: «Delle 9 mila famiglie ebraiche che vivono a Roma, almeno 400 lavorano nelle attività di vendita stradale; perciò ogni misura restrittiva presa contro questo genere di commercio diventa una grande tragedia per la nostra comunità».Una grande tragedia.E chi gli può dar torto?
Una tragedia senza possibili paragoni, poniamo, con le «misure restrittive» che gli israeliani impongono al milione e mezzo di abitanti di Gaza, chiusi dal Muro, affamati dal blocco,e quotidianamente bombardati a morte con caccia e missili.
No.
Anzi, lo ammettiamo per primi: qualunque paragone fra le «misure restrittive» che gli ebrei fanno subire a quelli di Gaza e le «misure restrittive» che il cardinal Lajolo infligge ai 112 (o 400) (2) ambulanti ebrei è in sé un sintomo di antisemitismo.Significa non voler capire che solo gli ebrei soffrono, nel mondo.Proprio loro che hanno già tanto sofferto.
E’ come paragonare la Shoah al genocidio armeno, ridurre la storia sacra a cronaca.
Infatti, prosegue EJP, anche il rabbino Di Segni «sostiene gli urtisti».
La questione è teologica: il sacrificio dell’Eterna Vittima che si ripete.Com’è avvenuta l’espulsione dal Vaticano?
Lo racconta ancora tremante Lello Zarfatti, il capo degli «urtisti», al Corriere della Sera (Mieli è giustamente allarmato da questo rigurgito hitleriano): «Vendo i souvenir in piazza San Pietro da 50 anni grazie ad un permesso orale di un prefetto vaticano; adesso, l’8 dicembre, ci hanno detto che non possiamo vendere all’interno della piazza».
Dunque non sembra esserci stato spargimento di sangue.
La belva non ha scatenato le sue feroci Guardie Svizzere nella caccia all’ebreo, niente di simile a quello che avviene a Gaza, dove si ammazzano mamme coi bambini in braccio.Gli «hanno detto» qualcosa come: scusate, ma d’ora in poi non potete più urtare i turisti in piazza, urtateli in territorio italiano.
Ma questo non sminuisce in alcun modo la grande tragedia che tutta la comunità (anche le 8.600 famiglie che non vivono da ambulanti, ma certo in professioni più lucrose) sente con rinnovata, dolorosa Memoria.
Anzi è peggio: è una vera espulsione oltre confine.Sicchè 11 (undici) di questi ambulanti ebrei «hanno inscenato una piccola manifestazione tra Roma e lo Stato Vaticano in segno di protesta per la loro espulsione da piazza San Pietro dopo tanti secoli (dal 1555, dicono; ma certamente la Torah conferma il sacro diritto di Israele di occupare piazza San Pietro, come tutta la Terra Santa); e dopo trattative con la Polizia italiana e vaticana, tre dei venditori hanno deciso di picchettare l’entrata di piazza san Pietro per qualche ora».
Apprendiamo che gli undici manifestanti «sventolavano la bandiera di Israele».Dunque non erano lì come cittadini romani, ma come israeliani. Reclamano quel territorio che sta tra le colonne del Bernini a nome dello Stato ebraico?
E’ troppo presto per dirlo.EJP ci rende noto che «il prefetto vaticano s’è impegnato ad incontrare i manifestanti per trattare le richieste dei venditori».
E’ cominciata una road map, che porterà sicuramente a un processo di pace.Sappiamo già come può finire: con un Muro e bombardamenti.
E’ istruttivo spulciare le altre notizie ritenute rilevanti dalla Europe Jewish Press, perché rivelano gli occhi con cui le Vittime guardano il mondo.«Il campione di scacchi Bobby Fischer, morto a 64 anni, era un dichiarato antisemita» (3).
«Adolescenti ebrei aggrediti e insultati a Berlino» (4).«Sindaco di città ceka vieta marcia neonazista».
Per la rubrica «Un giorno nella storia»: «1923, Germania: nascita di Markus Wolf, grande spia ebrea».Si tratta del capo della Stasi nella Germania Est.
Finalmente un ebreo che non s’è limitato a soffrire tanto, ha fatto anche soffrire un po’ qualcun altro.
Note
1) Daniel Mosseri, «Rome’s Jewish vendors of souvenirs protest against their expulsion from Vatican», Europe Jewish Press, 18 gennaio 2008.
2) Questo numero, poichè è stato sancito da Pacifici Riccardo, va da questo momento ritenuto come ufficiale, come i sei milioni famosi. Chiunque obietti che gli ambulanti con licenza comunale sono 112 e non 400, perciò, sarà perseguito come negazionista. Dell’olocausto.
3) …»Nonostante di madre ebrea», spiega EJP ai suoi lettori, «In 2002, a magazine reported that during a Filipino radio broadcast in Manila he [Fischer] described his enemies as ’Jews, secret Jews, or CIA rats who work for the Jews’ ». Booby Fischer divenne «antisemita» dopo essere stato detenuto per 9 mesi in Giappone: appena sbarcato con un passaporto USA la cui validità era stata annullata perchè aveva giocato una partita in Jugoslavia, contravvenendo all’embargo americano.
4) L’episodio è di una gravità inaudita. Quattro punk ubriachi hanno aizzato un cane contro un gruppetto di studenti che uscivano da un liceo ebraico: «The dog chased one of the five students of a Jewish high school down the street during the attack Wednesday afternoon until the 15-year-old fled into a bakery. None of the pupils aged 15 to 17 were injured» I quattro criminali nazisti sono stati subito arrestati e processati per direttissima. Chi credevano di essere? Coloni israeliani nei Territori?
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