Gli attentati in Libano
26 Gennaio 2008
LIBANO - A proposito dell’attentato che ha ucciso il capitano Wissam Eid – che secondo tutti i media stava indagando sull’omicidio di Rafik Hariri – è strano che stavolta nemmeno i media più servili incolpino la Siria.
Ancora più strana l’intervista che il comandante dell’Armata Libanese, Michel Suleiman, ha rilasciato al giornale Assafir il 24 gennaio.
In cui dice fra l’altro:
«Israele sta cercando vari modi per colpire l’armata per infiltrare la resistenza libanese, l’organizzazione Fatah al-Islam è un’estensione del Mossad israeliano».
L’allusione è al gruppo che a febbraio dell’anno scorso nacque nei campi profughi palestinesi e impegnò l’armata libanese in una durissima battaglia: ci furono 300 morti tra i palestinesi e 168 tra i soldati libanesi.
Fatah al-Islam sorse dal nulla appena due mesi dopo la vittoria di Hezbollah contro Israele, nel campo di Nahr al-Bard, gestito dall’ONU.
Immediatamente, fu identificato (per esempio da Maurizio Molinari su La Stampa) come la costola di Al Qaeda in Libano.
Apparentemente, era un gruppo ultra-sunnita, composto di giovani profughi esasperati, schegge impazzite dell’estremismo, facili da strumentalizzare.
Il suo capo era Shakir Yusef Al-Abbsi.
Si dice «era» perché è stato ucciso dall’armata libanese nel settembre 2007, durante i combattimenti. Sua moglie ha identificato il corpo.
Anche la «Alleanza del 14 marzo», ossia la coalizione dei partiti e delle cosche libanesi anti-siriane ( dunque anti-Hezbollah e anti-Aoun), ha registrato la morte di questo individuo sul suo giornale Ya Libnan.
Nonostante il suo stato cadaverico, da allora Al-Abbsi è comparso numerose volte su internet in video, come Osama bin Laden.
Egli parla continuamente di «Leoni dell’Islam», di «Unità per attaccare le forze infedeli», e non manca mai di citare con la dovuta eloquenza Osama bin Laden, per dimostrare che lui e Al Qaeda sono una sola cosa.
Questi video non sono conosciuti in Occidente, forse perché sono diretti specificamente al pubblico arabo.
Al-Jazeera li manda in onda regolarmente.
Nel suo ultimo video, il defunto ha minacciato di morte il sopra citato generale Michel Suleiman.
Secondo Arutz Sheva - il sito ultra-ebraico portavoce dei coloni - Fatah al-Islam si è ora infiltrato a Gaza, e sono i suoi militanti che sparano i razzi Kassam su Sderot. («Fatah Al-Islam Leader, Thought Dead, Returns in New Audio Tape», Arutz Sheva, 26 gennaio 2008 – L’articolo è firmato da un Nissam Ratzlav-Katz, probabilmente della nota famiglia fabbricatrice di video-Katz).
Come del maiale, di Al-Abbsi non si butta via niente.
Le animelle parlano su internet.
Le ossa sparano da Gaza.
E’ Al Qaeda in Libano, è Al Qaeda in Gaza.
Ecco perché nemmeno Hamas riesce a fermare i tiri di Kassam dal territorio che controlla: è difficile catturare fantasmi.
Nel maggio 2007, in una intervista alla CNN, il grande giornalista Seymour Hersh ha rivelato che Fatah Al-Islam era finanziato dai sauditi su pressione di Dick Cheney e di Elliot Abrams (neocon ebreo vicino a Wolfowitz), vice-consigliere alla sicurezza nazionale, allo scopo di creare un contrappeso sunnita al vittorioso Hezbollah sciita.
Il finanziatore era il principe Bandar Bin Sultan, oggi consigliere di sicurezza nazionale della monarchia, che aspira chiaramente a diventare re dell’Arabia con l’appoggio americano.
Hersh aggiunse che il governo ufficiale libanese (quello di Siniora, filo-americano e anti-Hezbollah, sostenuto dall’Alleanza 14 Marzo) sosteneva occultamente Fath al-Islam, contro Hezbollah.
Lo scopo era evidentemente quello di innescare una guerra civile, la strategia del caos promossa da Bush e Olmert.
La reazione dell’armata libanese, e la passività dei profughi palestinesi che non sono scesi in campo a fianco di Al-Abbsi, ha stroncato questa strategia.
A completare il quadro, va registrato il ragionamento del giornale libico Alshames (non disponibile su Internet, ci è stato segnalato da amici arabi).
«Se si guarda la carta geografica su cui siano segnate le azioni di Al Qaeda», ragiona il giornale, «si può vedere che Al Qaeda opera in tutte le direzioni a partire da un centro che è Israele, dove non c’è stato un solo attentato di Al Qaeda. […] In termini di capacità logistica Al Qaeda si è dimostrata capace di colpire fino agli Stati Uniti, e la sua ‘intelligence’ di infiltrare anche il Pentagono. […] Gli israeliani parlano continuamente di rischi potenziali ma mai di un possibile attentato di Al Qaeda» sul loro territorio.
Già, veramente strano.
Eppure gli atti terroristici sono all’ordine del giorno a Gaza, dove è infiltrata Al Qaeda Al Mossad.
Per esempio, il 26 gennaio un missile israeliano ha incenerito Mohammed Harb, comandante militare di Hamas: si trattava del responsabile della frontiera fra Gaza e l’Egitto, e quasi certamente la mente dietro la clamorosa apertura del Muro che ha consentito a 700 mila palestinesi di conquistare qualche giornata di libertà.
Si può capire il dispetto di Al Qaeda per questo losco individuo liberatore, che ha tanto danneggiato l’immagine della Vittima Eterna e la cusa dell’islamo-fascismo universale.
Negli ultimi dieci giorni, Israele ha ammazzato dal cielo 45 palestinesi, a suo dire «implicati in atti di terrorismo».
Parecchi degli uccisi sono membri dei quadri militari di Hamas, liberatori.
Ma non tutti.
Venerdì 25 il glorioso Tsahal ha trucidato anche un adolescente non meglio identificato ad Hebron: uno dei tanti che lanciavano pietre contro i cingolati giudaici mentre compivano una delle loro incursioni nella zona della Cisgiordania, che è sotto il controllo di Abu Mazen (se si può dir così), dove ci sono i palestinesi buoni che non militano con Hamas.
Sono trattati peggio dei palestinesi cattivi.
Ma questi atti di terrorismo israeliano sono perfettamente giustificati come rappresaglia: da Gaza, in questi stessi giorni, sono stati lanciati ben 200 Kassam, che (secondo Israele) hanno ferito una decina di persone a Sderot.
E’ incredibile che Hamas, che riesce a compiere una così clamorosa sorpresa dalla parte della frontiera con l’Egitto, non riesca a ridurre alla ragione quei lanciatori che stanno dalla parte della frontiera con Israele.
Ed è incredibile che Israele, che è in grado di identificare e ammazzare uno per uno i capi di Hamas più attivi, non riesca a colpire quei militanti di Al Qaeda che stanno alle porta di casa.
Una falla nell’intelligence del Mossad.
Al Qaeda sfugge ad ogni controllo, si sa.
Solo Rita Katz ne conosce in anticipo le mosse video-propagandistiche.
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