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Ipnosi regressiva
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«Lipnosi regressiva è una tecnica sperimentale utilizzabile allinterno di una psicoterapia. La trance ipnotica in questo caso può favorire il recupero di memorie di eventi, di traumi psichici riferibili al passato prossimo o remoto. Lipnosi regressiva è uno strumento: una lente focale che può essere utilizzata per ingrandire, visualizzare contenuti, simboli, linguaggi dellinconscio» (1).


Essa «rappresenta una metodologia rapida per far riaffiorare dallinconscio episodi, fatti, accadimenti o pensieri che possono aver creato nel passato dei turbamenti, che nellinsieme, possono rappresentare la causa di problemi psicologici attuali. Alla persona in ipnosi vengono impartite gradualmente delle suggestioni dal medico o psicologo psicoterapeuta per ritornare indietro nel tempo alla ricerca della causa dei suoi problemi. Sovente riaffiorano in ipnosi fatti o eventi che seppur dimenticati (rimozione) possono ancora influenzare negativamente la persona creando disagi e problemi psicologici. Altre volte invece episodi e fatti che seppur ricordati anche allo stato di veglia normale, non sono stati elaborati emotivamente influenzando così anche loro in maniera negativa il comportamento ansioso della persona. In questo caso lipnosi potrebbe liberare le emozioni negative rimaste compresse dellinconscio. Quindi le regressioni in ipnosi sono molto importanti per andare alla ricerca delle motivazioni e dei conflitti che possono influenzare negativamente la sua mente» (2).

«Sebbene sia una tecnica psicologica molto diffusa, lipnosi regressiva è considerata dalla maggior parte dei medici una procedura metodologica che crea dei falsi ricordi, permettendo alla mente umana di esprimersi al meglio ma solamente inventando o rielaborando informazioni che già possedeva» (3).

L’ipnosi regressiva rappresenta forse un emblematico caso di «interferenza» tra presupposti ideologici e conclusioni scientifiche, forse a conferma del fatto che non esiste una «scienza davvero laica», dal momento che lo stesso laicismo, quale esercizio di un opzione personale non fondata su evidenze oggettive (4), deve cedere necessariamente a preferenze fondamentali di carattere ascientifico, a loro volta vincolanti la conduzione e l’esito delle ricerche.

In chi pratichi terapie fondate sull’utilizzo di tale ipnosi, sovente si riscontra l’adesione a filosofie «orientaleggianti», al monismo cabalistico di Giordano Bruno, alla convinzione profonda che esista la reincarnazione.

Si sostiene infatti che gli effetti traumatici di precedenti vite possano essere causa di mali attuali;

la regressione consentirebbe di individuare questi elementi di disturbo per eliminarne le negative conseguenze.

E’ semplice applicazione della legge karmica.

Chiaramente questa visione del mondo e del problema del male non si sposa affatto con il cristianesimo, a meno di operazioni che risentano di forti ed inevitabili riduzionismi, come è dato evincere da affermazioni di tal fatta: «Ogni religione è espressione della tensione delluomo verso il divino e quindi ogni fede ha diritto di rappresentare lUno con i limiti della consapevolezza dei popoli della Terra. Non sono contrario né favorevole ad una dottrina e ad un credo e spero esistano i tanti paradisi descritti nei testi sacri. Una richiesta però lavrei: vorrei eliminare dalle religioni tutti gli inferni» (5).

 

L’augurio finale è forse sintomo certo di un malessere apicale; lo stesso per il quale molto spesso il credente si muove ad apostatare la fede: l’impossibilità dell’inferno e pertanto l’inconsistenza del peccato.

Verità troppo scomoda, troppo impegnativa, troppo radicalmente compromettente; no!

L’inferno non può esistere perché Dio è Amore.

Incredibile a dirsi!

Il pensiero gnostico-cabalistico capace di conciliare l’inconciliabile, di frapporre la luce e le tenebre, il bene ed il male, di fondere tutto in un unico «calderone dellesistente», non accetta la conciliazione più estrema: quella della giustizia infinita con la misericordia infinita, in Dio, ove questo è perfettamente possibile, trattandosi di due perfezioni infinite e quindi affatto contraddittorie.

Avendo ad oggetto infatti la libera scelta di creature libere, non può esistere incompatibilità di sorta, di fronte al meraviglioso dispiegarsi della Verità in tutto il suo splendore; il giudizio invero non differirà affatto dalla presa di coscienza dell’oggettiva verità delle cose da parte del giudicato; è l’essere pesanti a se stessi di cui parla il libro della Sapienza; è lo stagno di ghiaccio in cui è intrappolato Lucifero, che continua ad alimentare la sua prigionia con le lacrime del suo pianto cattivo, amaro e disperato.

L’inferno è una condanna che si sceglie e l’esercizio di tale facoltà è già in atto al momento in cui si compia un peccato grave, tale cioè da allontanare la presenza di Dio dal cuore.

I sostenitori dell’ipnosi regressiva, invece, come tutti i «buonisti» che tentino di ripulire il fondo della coscienza, rinviando il giudizio a successivi possibili bonus, «da giocarsi nelle vite future», vanno contro un’evidenza massima: l’uomo può scegliere sin da ora, nel suo piccolo, tra bene e male (con una consapevolezza di cui certamente solo Dio è al corrente).

Questa scelta è alla portata di tutti, consistendo la libertà niente meno che nella possibilità di aderire a Dio, l’avvalersi della quale è fatto sempre passibile di rifiuto.

L’incarnazione è incompatibile con Dio Creatore e Padre, così come il cristianesimo rivela e come il buon senso e l’evidenza del creato dimostra.

Pensare ad un Dio creatore che si avvalga della reincarnazione, per portare a perfezione le anime nel corso di più esistenze - come sostiene, per esempio la dottrina antroposofica - suppone fondamentalmente un’impotenza della redenzione di Cristo, essendo comunque presente nella vita di ognuno il poter scegliere tra bene e male, come detto, e quindi la necessità della grazia (che in questa prospettiva sarebbe presente, ma non sarebbe adeguata, dimenticando che «dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia» e che Dio mai permette che siamo tentati oltre le nostre forze, come insegna San Paolo) per operare efficacemente tale scelta.

 

Per chi non ha avuto modo di conoscere Gesù, la grazia perviene attraverso canali magari misteriosi, ma certamente reali e tali da manifestare l’esuberanza di vita che ne scaturisce: «dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia» (Giovanni 1,16).

Invece possiamo affermare senza dubbio che «è tipico però del New Age tentare anche un approccio scientifico al discorso dei ricordi di vite passate, tuttavia le affermazioni legate al presunto valore scientifico e alla possibilità di dimostrare empiricamente il valore della legge karmica, non sono convalidate dai più rigorosi ambienti scientifici. Se infatti i sostenitori della reincarnazione fanno riferimento come tesi fondamentale allesperienza delle regressioni ipnotiche in cui alcuni pazienti sarebbero messi in condizione di avere ricordi di passate esistenze, validi esperti - psichiatri e psicologi - qualificano tali esperienze come non significative e comunque attribuiscono loro altre spiegazioni diverse dallipotesi reincarnazionista» (6).

«La reincarnazione è veritiera e verificabile, ci dicono, perché numerosi sono ormai i casi di persone che sotto ipnosi hanno ricordato frammenti di una vita vissuta precedentemente. In realtà si parla didejà vu’ ».

Secondo lo psicologo Christopher Evans: «Ci sono tre modi per spiegare questo fenomeno. Il primo consiste nel ritenerlo… una prova lampante che si sono già vissute altre vite in passato… Si potrebbe tuttavia osservare che se ciò fosse vero, la loro vita precedente doveva essere esattamente uguale a quella presente, dal momento che i luoghi, le situazioni, le persone sono le stesse. Non si tratterebbe quindi di unaltra vita, ma della stessa… Vi è poi una seconda interpretazione: quella di vivere unesperienza di preveggenza. Ma esiste una terza spiegazione, più semplice: e cioè che il cervello sta producendo un ricordo falso».

Nell’esperienza del «ricordo falso», ci troviamo ad affrontare una situazione simile ad una vissuta precedentemente (in questa stessa vita e non in un’altra); il cervello, erroneamente, sovrappone due diversi vissuti, sperimentati in due momenti diversi, illudendoci di averli sperimentati già in passato in un’unica situazione.

Finché perdura il falso ricordo, e quindi l’illusione, avvertiamo un senso di familiarità; quando il cervello si rende conto di aver commesso un errore, tutto svanisce nel nulla.

In psicoterapia questo fenomeno è considerato come un disturbo della coscienza.

A causa di tale disturbo si ha l’impressione di rivivere, come in sogno, e sullo sfondo di un sentimento di estraneità e di irrealtà, cose già viste in passato.

L’inganno che il soggetto subisce non riguarda i sensi, ma più propriamente il sentimento.

 

Questo fenomeno è tipico in alcuni soggetti epilettici, ma è possibile riscontrarlo anche in soggetti normali, e rivela il permanere di uno stato emozionale legato ad una situazione precedente, in cui l’adattamento del sentimento alla nuova situazione non si verifica subito a causa di un difetto psichico.

Potrebbe anche essere originato dall’associazione di stimoli attualmente percepiti con esperienze precedenti.

Una esperienza citata dal dottor Morey in un suo lavoro, renderà più comprensibile tale processo.

Un uomo ebbe una «rievocazione» mentre guardava, per la prima volta in vita sua, una montagna del paesaggio svizzero.

Non ricordava di aver mai visto quella montagna ma, illuso dal sentimento di «familiarità» provato, si convinse del contrario.

Tornato a casa scoprì in un cassetto una cartolina dimenticata: era la foto della famosa montagna davanti alla quale aveva provato la sensazione di dejà-vù (7).

Nessuna vita precedente.

Nessuna prova a favore della reincarnazione: solo un «falso riconoscimento» del cervello.

Eppure i libri a sostegno della reincarnazione sono pieni di «esempi inequivocabili» di questo genere».

Nessuna reincarnazione, quindi.

Piuttosto, a volte, possono esservi casi di possessione diabolica che si manifestano proprio a seguito di particolari sedute ipnotiche; senza voler demonizzare tutto, chi scrive ritiene quanto meno imprudente abbassare completamente il livello razionale, sottoponendosi totalmente e senza difese all’eventuale e notevole influenza del terapeuta e delle sue ideologie (anche perverse); nel caso migliore, sorgerebbero altri disturbi peggiori del male del quale si prefigga la cura.

Stefano Maria Chiari

 


 

1) Da http://www.ipnosiregressiva.it/glossario-ipnosi-regressiva/glossario.php?action=mostravoce&id=6

2) http://www.elisir.biz/ipnosiregressiva.htm

3) http://it.wikipedia.org/wiki/Ipnosi_regressiva

4) Nessuna evidenza infatti, neppure di carattere meramente scientifico è in grado di asserire e dimostrare l’assenza di una verità trascendente la semplice materia.

5) Da http://www.ipnosiregressiva.it/domande-risposte-aiire-scrivi/permalink/l_uno_religioni_risposta.php

6) Da http://www.acquaviva2000.com/MAGIA/reincarnazione.htm

7) Da http://www.maran-ata.it/esoterismo/htm/il_mito_della_reincarnazione.htm



 
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