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Breve risposta sul compagno Gifuni
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A certi lettori non è piaciuto  il mio pezzo. Rispondo in breve:

Il compagno Gifuni, parassita pubblico, ha proclamato che in Italia c’è il fascismo, e ne trova la prova nel fatto che tagliano le sovvenzioni a lui, «l’artista». Ha detto: «Ho paura di vivere in questo Paese perchè sono tempi bui, opachi, molto molto pericolosi, perchè il genocidio culturale di cui parlava Pasolini è compiuto».

Il genocidio culturale è anche colpa sua, visto che in TV è di casa, e che la sinistra ci ha messo molto del suo, a forza  di «trasgressioni» e di «demistificazioni» del costume, di derisione delle  tradizioni «oscurantiste», eccetera.

E che esista oggi il fascismo, è una analisi da cretino in malafede: quel che esiste oggi in Italia, e che completa il genocidio culturale, è la «democrazia». La «democrazia» della «cultura» sovvenzionata, la «democrazia» dove il papà di Gifuni s’è preso per vent’anni uno stipendio di due miliardi di lire annue... e certo, anche una «democrazia» dove c’è la TV di Berlusconi, con «Amici» e «Grande Fratello». Ma non ho mai sentito la «sinistra» esigere una censura, per decenza, ad «Amici».

E so il perchè: perchè in fondo, «Amici» e simili portano alle masse l’ideologia «trasgressiva», l’immoralismo edonistico delle sinistre, e che le sinistre credevano fossero riservate alle loro elites. In questo senso degradato, la TV di Berlusca è sempre più «a sinistra» e ne realizza il programma «culturale» fino alla feccia. Dà alle masse ciò che le sinistre non vogliono dare, perchè quando la «trasgressione» diventa di massa, diventa rozza, volgare, very cheap, e perde la squisitezza altezzosa che fa tanto «sinistra intelligente».

Certi partecipanti all’adunata di sinistra al Palalottomatica si sono inalberati perchè Fabrizio Gifuni li ha chiamati «compagni». Si dovevano inalberare perchè a chiamarli compagni è un parassita, figlio di parassita miliardario pubblico. Nè si sono offesi per il fatto che, all’adunata delle «sinistre», Oscar Luigi Scalfaro ha mandato il suo messaggio benedicente. Dunque lo riconoscono come «compagno», il losco ricchissimo ex-presidente. Come si fa a negare che la sinistra, oggi, si identifica con i parassiti pubblici, che occupano lo Stato come cosa propria?

Certo, anche la Lega sta imparando presto, vedete la sua opposizione al taglio delle provincie. Ed anche i forzitalioti: al progetto di manovra taglia-spesa del governo, hanno risposto presentando 1.200 emendamenti per spendere di più, per sanare abusi edilizi delinquenziali, per fare condoni tombali... (1)

Insomma il parlamento, che nacque storicamente per controllare la spesa pubblica del governo, oggi è la fonte inesauribile della spesa pubblica clientelare, insensata e criminaloide, e il governo (qualche volta) cerca di contrastarlo. Non c’è più destra nè sinistra, ragazzi. C’è la «democrazia»

 



1)
Ecco alcuni dei 1.200 emendamenti alla manovra Tremonti, presentati da deputati del Pdl e Lega:

Roma -  Il Pdl ha presentato alla commissione Bilancio del Senato un emendamento alla manovra che chiede la riapertura del condono edilizio che era stato varato nel 2003 (legge 269) per gli abusi realizzati entro il 30 marzo 2010. La sanatoria viene estesa anche alle costruzione realizzate «in aree sottoposte alla disciplina di cui al codice dei beni culturali e del paesaggio». Primo firmatario è Paolo Tancredi.

Sanzioni sospese La proposta, che porta la firma di tre senatori Pdl (oltre a Tancredi, Cosimo Latronico e Gilberto Pichetto Fratin), non usa giri di parole e porta il titolo esplicito: «Emendamento condono edilizio»". La domanda deve essere fatta entro il 31 dicembre, «anche qualora l’amministrazione abbia adottato il provvedimento di diniego». Sono dunque sanabili anche gli abusi sui quali i Comuni non avevano espresso il parere favorevole nel precedente condono. «A tal fine - indica l’emendamento del Pdl - sono sospesi tutti i procedimenti sanzionatori di natura penale e amministrativa, già avviati, anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato».

Diritto prelazione Tancredi ha firmato anche un altro emendamento alla manovra correttiva: stabilisce che nel caso di confisca di edifici abusivi da parte del Comune c’è un «diritto di prelazione», nell’acquisto all’asta indetta dall’ente locale, per il «responsabile dell’abuso». Torna anche la sospensione delle ruspe in Campania dopo che, un paio di settimane fa, l’Aula della Camera aveva affossato il decreto legge sulla sospensione di talune demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria nella Regione. A firmare l’emendamento che recupera quel decreto legge sono Carlo Sarro e Gennaro Coronella del Pdl.

Falsi invalidi La Lega ha presentato un altro emendamento alla manovra (a firma dei senatori Massimo Garavaglia e Gianvittore Vaccari) che propone di incentivare l’emersione dei falsi invalidi con uno «scudo», un meccanismo simile a quello utilizzato per il rimpatrio dei capitali. I medici che hanno fatto false attestazioni e i soggetti «che abbiano percepito indebitamente benefici a titolo di trattamenti economici di invalidità civile possono - si legge nell’emendamento -, entro 180 giorni dall’entrata in vigore delle legge di conversione del presente decreto, denunciare l’illecito all’ufficio competente territorialmente dell’INPS». La denuncia «comporta l’estinzione dei reati e dei relativi illeciti amministrativi, nonché l’immediata decadenza del beneficio». Tali proposte di modifica fanno parte delle 2.550 depositate entro venerdì scorso, la metà da parte della maggioranza, che saranno esaminate con l’articolato della manovra da martedì dalla commissione Bilancio del Senato.

Uno dei firmatari dei 1.200 emendamenti di maggior spesa, tale Paolo Tancredi del Pdl, è stato intervistato da Radio24:

«Senatore: 1.200 emendamenti della maggioranza al testo presentato dal vostro governo».
Tancredi: «Già. Sono molti...».
«Senatore, perchè ha firmato questo emendamento?».
Tancredi:  «E che ne so... Io ne firmo a centinaia di emendamenti. Mica li posso leggere tutti! Domani ritiro la firma!».
«Senatore... la sua firma appare anche per altri emendamenti. Li ha letti?».
«Non so, vedrò. Le saprò dire».
E questo sarebbe «fascismo»? Questa è inequivocabile «democrazia».

 

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