Garibaldi e altro
05 Luglio 2007
Grande successo per il Concorso dedicato alla figura di Garibaldi organizzato dal Comites di Rosario: 782 alunni delle scuole italiane e dei corsi di italiano per adulti della circoscrizione consolare hanno risposto alle domande riguardanti la vita dell'eroe dei due mondi e gli eventi che hanno caratterizzato la sua figura.
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Credo non esista città o paese d'Italia che non gli abbia dedicato almeno una via o una piazza, dove non è inusuale rinvenire un mezzo busto o una statua intera dell'eroe del Risorgimento italiano.
Un vero intrepido condottiero, lottatore assiduo dei diritti e di quella libertà che è stata strappata col sangue, per arrivare a forgiare uno Stato finalmente autentico e fedele alle mozioni democratiche delle moderne istituzioni: uno Stato laico, non più schiavo degli inganni imposti e mai digeriti della gerarchia cattolica, retaggio antico di indebiti privilegi; uno Stato finalmente come gli italiani vogliono, privo della tirannica presenza di un Pontefice invadente ed inopportuno; uno Stato nel nome della fraternità, uguaglianza e libertà.
Le gesta memorabili di questo protagonista indiscusso della storia italiana sono raccontate e ricordate continuamente ai giovani studenti, tabula rasa su cui è possibile scrivere molto (se non tutto); ed ecco che finalmente giustizia è fatta: Garibaldi, l'indomito combattente errante da un oceano all'altro del globo terrestre, è considerato un indiscusso paladino del bene e del vero.
Peccato che sia tutto falso.
E peccato ancor più grave che i giovani ignorino del tutto ciò.
La scuola insegna, fregandoti davvero, quel che devi credere di certi personaggi, il cui mito è costruito a forza di pagine false, omissioni e sproloqui encomiastici (fuori luogo).
Garibaldi in realtà era massone (2); con molta probabilità nelle imprese che riuscì a portare a termine vi era lo zampino ideologico ed economico-finanziario delle logge d'Inghilterra.
Inutile nascondersi dietro un dito.
Perfino operando una piccola ricerca su web, non ci si può equivocare, è cosa nota; il fine ultimo di questo blasonato eroe dei due mondi era il medesimo della Massoneria: laicizzare a tal punto lo Stato da distruggere la Chiesa cattolica, cancellando progressivamente (anche a mezzo di calunnie e di reiterate e propagandate menzogne) nella memoria delle persone tutto il bene che in duemila anni di storia dalla Chiesa di Cristo fosse stato prodotto, fino a dover «costringere» (e sono riusciti in tutto) ad un mea culpa generalizzato, proclamato addirittura da un Pontefice.
Attenzione.
Occorre essere obiettivi; non ci possiamo meravigliare del fatto che gli uomini (anche alti prelati) di Chiesa abbiano vissuto in maniera incoerente, magari tradendo il Vangelo e conducendo una vita dissoluta e tutt'altro che conforme a Cristo.
Non è questo che si discute: Giuda è da prendere come esempio di una storia (quella dell'uomo) che non cambia mai le proprie dinamiche interne.
Quel che non si accetta è la facilità qualunquista con cui si semplifica il «processo Galilei» o il rogo di Giordano Bruno e con questi casi emblematici (la cui autenticità storica è ben lungi dall'essere quella notoria) si fa di tutta l'erba un fascio (come si dice), omologando indebitamente fattispecie differenti e forzando interpretazioni storiche vacillanti e prive di effettivi fatti veri.
Quanti giovani, oggi, ricordano che fu la Chiesa cattolica a salvare la cultura occidentale dalle invasioni barbariche?
O che gli ospedali sono stati praticamente e letteralmente inventati dal cristianesimo?
Pensate che lo stesso Lutero, scandalizzato per tutto, a seguito del suo viaggio a Roma, non risparmiava lodi ed elogi per l'organizzazione e l'efficienza dell'attività ospedaliera cattolica dell'epoca.
La malasanità è fenomeno tutto laico!
Quanti ancora ignorano che il cristianesimo infuse l'amore ed il rispetto per la persona, conosciuta ed amata integralmente come unica (destinata alla resurrezione del corpo), tanto da preoccuparsi delle sue cure, non solo in vita, ma anche in morte, cambiando la stessa denominazione dei cimiteri (prima diversamente appellati come necropoli), visti quali luoghi di riposo dei cari passati alla casa del Padre?
Quanti sanno che stessa cura sacramentale era riservata al povero e al ricco e che la vita eterna era promessa a tutti, senza alcuna distinzione razziale o classista, tipica del mondo pagano (per definizione «restrittivo» ed elitario nelle proprie nozioni di Paradiso, quando c'è) e che, malgrado le indubbie differenze sociali, l'essere umano, in quanto tale, aveva ben altro spessore di quello assicurato da qualunque Carta o Dichiarazione dei Diritti dell'uomo.
Non ci meravigliamo.
Il cristianesimo aveva una potenza rivoluzionaria e veramente sovversiva, capace di capovolgere le idee ed i pregiudizi radicati nelle culture dominanti; abbiamo già avuto modo di accennarne parlando della visione della donna.
San Paolo dirà che non esistono più distinzioni di sesso né di razza in un mondo in cui la donna era meno di niente (la sua testimonianza era invalida) e in un impero in cui i diritti derivati dalla cittadinanza romana conferivano uno status giuridico completamente distinto.
Le ideologie illuministe, fondate sul pregiudizio filosofico di una dea-ragione, rifiuteranno gradualmente ogni trascendenza e con essa ogni prescrizione derivante da tale trascendenza infinita. Dubitando sull'autorità della Chiesa, vorranno porre la propria condotta in precetti moralmente sanzionabili soltanto dalla propria razionalità, considerando l'istituzione ecclesiastica un baluardo antico di reiterati oscurantismi, opposti alla vera evoluzione e progresso dell'uomo.
In realtà, in questo modo, rinnegano la storia e la vita e si mettono contro colui che asseriscono di difendere davvero: l'uomo.
All'esame dei fatti, non esiste una cura più amorevole e caritatevole di quella che la Chiesa rivolse alla persona, e questo successe (e succede tuttora; anche se addormentando la fede, viene meno anche la carità) proprio perché obiettivo della Chiesa (misticamente intesa) stessa fu (ed è) la diffusione del regno di Dio nella sua duplice dimensione spirituale e materiale.
Anche quando gli uomini di Chiesa hanno abusato della loro posizione di potere e di dominio, mai hanno potuto derogare ai principi ultimi (oggi, in democrazia, tanto calpestati) di un riscontro evangelico.
Non è rimpianto di un tempo passato, ma è sprone affinchè si ripristini (o si fondi davvero, perché forse, umanamente, secondo la piena volontà di Dio non s'è mai fatto) l'unico impero che assicuri davvero felicità e benessere: quello dei figli di Dio, nell'unica Chiesa cattolica.
Stefano Maria Chiari
1) da
http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=137554
2) non si tratta di un'illazione; ne fanno esplicita menzione coloro che si vantano di averlo avuto tra le loro fila:
http://www.granloggia.it/pagina.php?pagina=Eventi&pagina_html=ev-garibaldi_primo_massone¶grafo=ev-
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