Cronache (filmate) dal Quarto Reich
12 Dicembre 2007
La notizia è passata su Repubblicanews con poche righe di agenzia l’11 dicembre 2007 alle 12:36: «E’ salito a otto morti palestinesi e quattro soldati israeliani feriti, il bilancio delle incursioni israeliane in mattinata nel sud della Striscia di Gaza dove gli uomini di Tsahal sono intervenuti con almeno 30 carri armati. Martedì 4 dicembre erano stati tre i militanti di Hamas morti ammazzati e altri tre feriti in un raid aereo israeliano nel sud della Striscia di Gaza».
Casomai dopo Annapolis a qualcuno venisse in mente davvero di concedere qualcosa ai palestinesi che non sia la schiavitù, è opportuno tenerli sotto pressione, salvo lasciarli al momento giusto reagire lanciando qualche razzo, per dimostrare al mondo che la pace è impossibile.
Così altri tre palestinesi il «glorioso» Tsahal, l’esercito di Giuda, ne ha ammazzati il 5 dicembre e un contadino l’ha freddato il 7 dicembre (terrorista anche lui?).
Quattro, oltre nove feriti, li aveva massacrati il 1 dicembre, tre il 27 novembre e altri quattro nei giorni precedenti… tanto per mantenere l’allenamento.
Nove poi erano stati uccisi a fine ottobre, mentre come misura «umanitaria» rivolta verso il «lager di Gaza» e per contribuire alla riduzione delle emissioni in atmosfera lo Stato ebraico aveva pensato di tagliare il 25% di benzina, gasolio e gas. (1)
Quando si dice la sensibilità… anche ambientale!
Queste tragiche notizie passano sulle nostre agenzie (a proposito, di chi ne è la proprietà?) con la stessa rilevanza con cui dalla medesima fonte siamo stati informati che Britney Spears ha intenzione di affidarsi al chirurgo plastico per un completo «restyling» da 81 mila dollari (20mila per il naso, 25mila per le tette, 18mila per far scomparire la pancia e altri 18mila per la liposuzione totale delle cosce). (2)
Per il cervello niente preventivo, l’agenzia tace: ammesso che sia possibile, il costo dev’essere proibitivo, quindi per ora non se ne parla.
Maggiore spazio è stato dato ad un’altra notizia, senza la quale la nostra vita non sarebbe stata più la stessa: viene da Sydney e ci informa che l’antico progenitore del canguro non saltava, si muoveva a quattro zampe, aveva zanne simili a quelle dei cani e forse si arrampicava sugli alberi. (3)
Questa sì che è informazione!
Se i morti fossero stati ebrei, anziché palestinesi, Davide Frattini su Il Corriere della Sera ci avrebbe sparato tre pagine di cronaca e lacrime, Magdi Allam avrebbe sfornato un «istant book» dal titolo «Viva Israele 2» (magari con sottotitolo «La vendetta»), Fiamma Nirenstein ci avrebbe ricordato «l’immane tragedia della shoah» e Massimo Introvigne avrebbe editato magari un breve saggio su «Il martirio come categoria di azione politica».
Mi domanderete: forse che se i morti fossero stati ebrei, non sarebbe stato un crimine altrettanto orrendo?
Certo che sì!
Solo vorremmo sapere, visto che i morti ammazzati sono stati palestinesi, se il sangue palestinese vale o no come quello ebreo.
Ma avere risposta dalla stampa di casa nostra (nostra si fa per dire…) è un miraggio.
A noi evidentemente interessano di più i canguri o la cellulite delle cosce di Britney Spears.
Per sapere un po’ di verità, ai gazzettieri di casa nostra dobbiamo preferire - pensate un po’ - la stampa israeliana.
Gideon Levi, coraggioso giornalista ebreo che scrive su Haaretz, con amaro realismo ci informa che nell’anno in corso sono stati uccisi 457 palestinesi di cui 92 bambini: «E’ l’anno ebraico 5767. Quasi 100 bambini che erano vivi e che stavano giocando nel passato Anno Nuovo, ma che non sono sopravissuti per vedere quello attuale. Un anno. Sono stati percorsi quasi 8.000 chilometri con il piccolo, corazzato, Rover del giornale - senza contare le centinaia di chilometri sul vecchio taxi Mercedes, giallo, di proprietà di Munir e di Sa’id, i nostri attenti autisti di Gaza. Questo è il nostro modo di celebrare il 40mo anniversario dell’occupazione. Nessuno può ormai più sostenere che è solo un fenomeno temporaneo, passeggero. Israele è l’occupazione. L’occupazione è Israele». (4)
Per un ebreo onesto e coraggioso che chiama le cose col loro nome, da noi invece il silenzio è assoluto.
Assoluto su tutto, se si tratta di palestinesi: uomini, donne, bambini!
Oh, come siamo sensibili quando sentiamo parlare di diritti umani!
Oh, come siamo indignati quando sentiamo parlare di violazioni dei diritti dei minori!
Facciamo petizioni, votiamo risoluzioni, organizziamo sottoscrizioni, raccogliamo donazioni, attiviamo televisioni, facciamo campagne di sensibilizzazioni, abbiamo almeno una delle Carlucci a farci venire i lucciconi, uno stracacchio di don Gallo a tenere sermoni, i Pooh a cantare le canzoni, la solidarietà di Prodi e Berlusconi, l’UNICEF a rompere i c…i,… s’intende, purchè i bambini siano quelli buoni…
Perché, se sono palestinesi, la cosa cambia.
Voi non lo sapete, essendo molto, molto meno importanti loro rispetto alle liposuzioni di Britney Spears, ma secondo i dati forniti da B’tselem, (che è il Centro israeliano per i diritti umani nei territori occupati fondato nel 1989 da accademici, avvocati, giornalisti e membri della Knesset, mica da quel cattivone di Blondet!) alla fine di settembre erano ben 341 i minori palestinesi detenuti nelle carceri dell’Idf e dell’Israel Prisons Service, senza contare i neonati e i bimbi piccolissimi detenuti insieme alle loro madri. (5)
Io vorrei vedere un intellettuale, un giornalista, un parlamentare, un conduttore, mezza Simona Ventura, una Milly Carlucci qualsiasi e non dico un Roby Fachinetti, ma almeno uno Stefano D’Orazio dei Pooh gridare il proprio orrore per questo!
Vorrei che un direttore (ebreo se non erro) de Il Corriere della Sera regalasse proporzionalmente a questi 341 minori le stesse lenzuolate che ha regalato a Vladimir Luxuria quando è stato stropicciato a Mosca dai poliziotti di Putin!
Vorrei che l’ebreo «infedele» Gad Lerner, oltreché intrattenerci sull’ordinanza anti-clandestini del sindaco di Cittadella, ci parlasse, una volta almeno nella vita, dei diritti dei palestinesi espulsi dalla loro terra!
Vorrei che tutti coloro che giustamente sono indignati per la defezione scolastica e lo sfruttamento dei bimbi rom ai crocicchi delle strade (salvo far nulla per reprimere l’immondo commercio),
si indignassero anche per i 26 bambini palestinesi di Tel’Adasa, che a scuola non ci possono andare da quando i loro carcerieri ebrei hanno loro costruito intorno un muro!
Vorrei che guardaste questo filmato (http://it.youtube.com/watch?v=Ux4wC1krmvg) e le decine di altri filmati che sono in rete e che il 27 gennaio prossimo, «Giorno della Memoria», dopo esservi sorbiti per l’ennesima volta Schindler’s list, inondaste la rete con un diluvio di mail indirizzate a lorsignori, per ricordare che ce ne ricordiamo benissimo: oh, se ce ne ricordiamo! http://www.youtube.com/watch?v=A4wiry2V2dI
Vorrei che ogni volta che vi mostreranno le immagini dei corpi di ebrei denudati nei lager nazisti guardaste questo video, dove il 29 Agosto scorso a Qalqiliya il «glorioso» Tsahal, la «Wehrmacht di Giuda», demolite le case dei palestinesi, li trascina via nudi e incatenati: «Achtung Banditen!»
Vorrei che dopo aver visto questi filmati e girato la «rete» per vedere come le ex-vittime hanno bene imparato dai tedeschi di 65 anni fa, capiste perché su questo sito, tra l’orrore dei benpensanti, gli esorcismi anti-Blondet e le prese di distanza profilattiche dei vari «Giulietti Chiesa» e di tutti i filantropi ONG a scartamento ridotto, si usa, per indicare il sistema di potere mondiale messo in piedi dalla Israel-british-american lobby, quello tabù di Quarto Reich.
Vorrei infine che anche Santa Romana Chiesa, la quale dopo anni di prostrazioni ai piedi dei rabbini ha trovato il coraggio di alzare la voce con Israele per lo stallo delle trattative inerenti la pur significativa questione dello status fiscale della Chiesa cattolica, dei suoi beni in Israele e dei problemi esistenti circa l’arrivo in Terra Santa di personale cattolico dall’estero, lo facesse perlomeno con altrettanta energia per i figli di Palestina, schiacciati dal tallone di Giuda.
…Tra il resto per evitare - casomai la Parousia di nostro Signore Gesù Cristo tardasse ancora un po’ - di vedersi rinfacciare di nuovo tra 60 anni il tormentone dei «silenzi» dei Papi.
E adesso lapidatemi.
Domenico Savino
1) http://newscontrol.repubblica.it/tag/striscia+di+gaza
2) www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_
3) www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_
4) Fonte: Hareetz del 28 ottobre 2007 dal sito
http://www.medioriente.net, traduzione di Mariano Mingarelli.
5) www.associazionetolba.org/biblioteca/noparla.htm
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