>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli FREE

aborto7.jpg
«Beau Geste» Ferrara
Stampa
  Text size

Su tutte le radio, proprio tutte, la RAI in prima linea, sento esplodere frasi, rabbie e i luoghi comuni più vieti del femminismo fossile: «I diritti delle donne», «le conquiste femministe», «attacco alla 194», «il Vaticano scatenato in prima persona», «Ratzinger e Ferrara, maschi che decidono sul corpo delle donne», «bisogna prevenire l’aborto con la RU486».
E penso: ecco a cosa porterà la bella battaglia di Giuliano Ferrara.
Si legalizzerà la pillola abortiva.

«In farmacia!», grida uno scatenato da Radio24.
Ferrara ha ridato fiato, vita e odio attivo ad un fronte maggioritario in Italia, prima disanimato e diviso, sconfitto dal referendum in cui il cardinale Ruini consigliò (contro Ferrara) di non andare a votare, di non far raggiungere il quorum.
Esiste da noi un potenziale Partito Radicale di massa; dobbiamo ringraziare Pannella, che coi suoi sproloqui frenetici da santone del nulla spaventa i più, se non si raggruma in una maggioranza politica reale.

Il miracolo rischia di riuscire a Ferrara, il teocon, l’ateo devoto.
Con lui tanti buoni cattolici, naturalmente.
Non vi starò a raccontare per l’ennesima volta che questa - fare dei credenti dei crociati anti-Islam - è una strategia decisa in USA dagli allievi di Leo Strauss.
Magari Ferrara stesso crede di praticare il grande complotto alla Wolfowitz.
Ma in realtà, il suo segreto modello non è Leo Struss.
E’ D’Annunzio.

E’ questo che in fondo lo rende più simpatico dei neocon israelo-americani: dannunziano, la bella morte, pugnal fra i denti, il cuore oltre l’ostacolo… poi tutti a cena al ristorante a inforcare fettuccine.
Per questo i cattolici dovrebbero, con simpatia, stare alla larga da lui.
«Beau Geste» Ferrara, come alleato, è un disastro.
Ferrara perde sempre in politica.
Più precisamente, «vuole» perdere.

Ricordate quando D’Alema candidò Di Pietro (l’uomo della destra più estrema oggi disponibile) nel seggio sicuro del Mugello, sicuro perché là i votanti sono ancora i trinariciuti di Guareschi, e se glielo ordina il Partito sono capaci di votare persino Goebbels.
Di Pietro si fece così neutralizzare ed omogeneizzare, perse per sempre il tram della reale vittoria politica (il suo posto è a destra, e non seppe prenderne la guida): la sola cosa da fare, allora, era che si facesse votare dai trinariciuti, e metterlo alla berlina per i trent’anni seguenti.
Invece Ferrara si candidò contro di lui.

Al Mugello, dove la sua faccia e panza di trasfuga del PCI, di agente della CIA e di amerikano bastano a produrre conati omicidi.
Sconfitta sicura, e realizzata con sua grande soddisfazione.
L’effetto politico finale fu questo: di regalare a Di Pietro una figura di avversario e di competitore. «Beau Geste».
L’atto gratuito.
I «principii», crede lui, in un Paese senza principii.

Oggi, la sua lista anti-aborto avrà un effetto peggiore.
Dividerà il berlusconismo con cui dice di federarsi, e coalizzerà le sparse forze del partito radicale di massa ora disperse e indebolite.
Il risultato sarà l’espulsione della Binetti, la sola efficace anti-abortista, dalla «sinistra».
Il blocco laicista sarà puro come acciaio, senza scorie né disturbatori.
L’anticlericalismo, sostenuto potentemente dai media, sarà al calor bianco.
Già questo blocco reclama la revisione del concordato, rivanga l’8 per mille, urla che il Papa - maschio e tedesco, per giunta - deve tacere.
Lo taciterà, magari, con apposite leggi.

E’ possibile che Ferrara faccia perdere anche il Polo.
Già il Salame è nei guai più di quanto sembra, preso al laccio dai suoi trucchi da Salame: la legge elettorale Calderoli, o Porcellum, che lui volle perché credeva giocasse a suo favore, gli farà mancare - anche se vince nelle urne - la maggioranza al Senato.
Si troverà peggio di Prodi, perché i sei senatori a vita non voteranno certo per lui.
In più, la secessione di Casini e la fusione servile del Nulla Fini in Mediaset, trasforma il Polo - questo agglomerato post-democristiano - in una «destra» senza «centro».
Moderatissimo nel Nulla, centrista per mancanza di fegato, l’asse Fini-Salame si farà pure etichettare di «destra», come Dick Cheney.
Dall’avversario, per scopi di propaganda.

Per confronto, basta soppesare l’abilità politica (politicante) dell’altra parte.
Forse non s’è capito bene che, nella sua posizione, Veltroni si è dato le carte per vincere in ogni caso.
Se si fosse presentato come Ulivo, avrebbe perso: il recente ricordo del «governo» Prodi, Visco, Diliberto e Pecoraro rivolta gli elettorati anche di sinistra.
«Correrò da solo», ha detto lui, ossia senza la sinistra micro-litigiosa.
Solo non proprio, «ma anche» con Di Pietro, d’accordo: ma sono voti della nebulosa giustizialista-no-global, e sperabilmente un po’ di seguaci di Grillo.
Per di più, Veltroni ha fatto un patto con Bertinotti.
Il quale sta «federando» le cosette rosse falce e martello.
Se raccoglie un bel po’ di voti, la «cosa» di Veltroni farà il governo con la «cosa» di Bertinotti,
e sarà di nuovo Ulivo, con senatori a vita pronti al voto.

Se invece perde, poco male: farà il governo delle larghe intese col Salame, «per le riforme».
Insomma, Veltroni vincerà in ogni caso.
In ogni caso, sarà al «governo» italiota.
Bel colpo.
Il Salame è battuto in ogni caso, sarà sempre il Cavaliere Nero, lo Squalo, la «destra».

In questa situazione, già ridicolmente compromessa, ecco l’iniziativa cristianista di Ferrara:
la chiamata a raccolta delle masse cattoliche contro l’aborto.
Solo che queste masse, come sanno bene Ruini e il Vaticano, non esistono.
Sono la nicchia pre-conciliare.
La massa cattolica progressista è più grossa, ed ha il suo pontefice nell’orrendo falso monaco Enzo Bianchi.
L’aborto, per questa massa, è «una conquista».
Ferrera perderà, e farà perdere ai cattolici molte posizioni.
«Beau Geste», l’avamposto degli uomini perduti, l’ultima raffica di Lepanto… e poi in trattoria:
le fettuccine attendono.
D’Annunzio alla matriciana.

 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità