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La menzogna dell’evoluzionismo
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«Darwin e l’evoluzionismo ancora al centro dell’attenzione della Chiesa. Se ne parlerà in un convegno internazionale promosso dal Pontificio consiglio per la cultura, sul tema ‘Le teorie dell’evoluzione per incontrare e per fare incontrare scienza, teologia e filosofia’. ‘Sarà un percorso molto importante, - ha detto monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero vaticano - perché vedrà convergere qui a Roma, all’Università Gregoriana e sotto il nostro patrocinio, da un lato figure altissime della scienza (ci saranno anche dei Premi Nobel), e dall’altra parte dei grandi teologi e filosofi’. Obiettivo: ‘Guardare ciascuno di noi al di là della nostra frontiera:
lo scienziato che si interroga e ascolta anche l’interrogazione della teologia e il teologo e il filosofo che ascoltano e che vedono i percorsi della scienza’
» (1).

Facciamo chiarezza su un argomento che sembra ancora sia cibo preferito di non pochi ecclesiastici, certamente male informati ed ignoranti (non chiedeteci se in buona o mala fede). A noi interessa difendere la verità dall’assalto di ideologie non supportate da alcuna prova, ma volutamente ed arrogantemente avverse al pensiero cristiano; ideologie diffuse a tutti i livelli del comune pensiero; chi si rende conto, tra gli studenti e/o gli insegnanti (più colpevoli dei primi) di una scuola superiore che l’evoluzionismo che devono insegnare per imposizione ministeriale, è una delle più grandi frottole circolanti sulla faccia della terra?

Rinvio al libro di Blondet, pubblicato da EFFEDIEFFE sull’argomento, «L’uccellosauro ed altri animali - La catastrofe del darwinismo», non senza tuttavia precisare quanto segue.

Le risultanze scientifiche, riconosciute finanche dagli evoluzionisti, smentiscono la bontà della loro teoria nella quale si ostinano a credere malgrado ogni palese contraddizione ravvisabile dall’evidenza dei fatti. Esistono dei punti fermi che possiamo affermare essere dei capisaldi invalidanti in pieno il delirio di Darwin e discepoli. In primo luogo, la vita nasce soltanto dalla vita. L’evoluzionismo, come noto, asserisce il sorgere della vita da materia inorganica a causa di eventi che potremmo definire casuali! Il caos creatore, appunto. Già Pasteur dimostrò che la vita non può trovare origine dalla materia inorganica, dalla «non-vita». Questa affermazione fu confermata anche in seguito, allorché si approfondì lo studio della cellula!

L’elemento primario dell’esistenza risultò essere di tale complessità, da far dichiarare a convinti evoluzionisti l’impossibilità di concepirne la nascita al di fuori di un contesto già vivo. Alexander Oparin infatti asserì che l’origine della cellula primaria resta un punto oscuro in tutta la teoria evolutiva e Jeffrey Bada ammise che «l’origine della vita resta un mistero». I tentativi sperimentali di dare origine a semplici molecole da materia inorganica fallirono miseramente (si veda su tutti il caso di Miller).

La complessità della vita, della struttura cellulare (una vera fabbrica, con tanto di banca dati, approvvigionamento di entrate ed uscite) è tale che si ritenne troppo complessa per essere frutto di una mera coincidenza casuale. Lo scienziato Fred Hoyle affermò che la probabilità che una cellula sia venuta dal caso è la medesima che si ha nella produzione di un Boing 747 da una bufera che colpisca un deposito di ferri vecchi.

La scoperta di DNA confermò la super-complessità dell’esistenza; basti pensare che le informazioni contenute nel DNA (di ogni cellula) sono circa un milione! Questo nello spazio piccolissimo del nucleo della cellula!

Ulteriore evidenza dell’impossibilità del caos generatore si ha dalla conferma che dalla cellula non esista nessun processo che faccia scaturire composti organici più complessi. Il caos generatore, tra l’altro, contraddice in pieno il secondo principio della termodinamica, legge dell’entropia, per il quale dal disordine non può sorgere mai l’ordine. La legge dell’entropia si sperimenta nella quotidiana decadenza del corpo umano che invecchia; evidenze semplici, ma troppo razionali per chi non voglia vedere.

Ecco alcuni esempi tratti dalla laica wikipedia

Si pensi di far cadere una gocciolina d’inchiostro in un bicchiere d'acqua: quello che si osserva immediatamente è che, invece di restare una goccia più o meno separata dal resto dell’ambiente (che sarebbe uno stato completamente ordinato), l’inchiostro inizia a diffondersi e, in un certo tempo, si ottiene una miscela uniforme (stato completamente disordinato). E’ esperienza comune che, mentre questo processo avviene spontaneamente, il processo inverso (separare l’acqua e l’inchiostro) richiederebbe energia esterna.

Immaginiamo un profumo contenuto in una boccetta colma come un insieme di molecole puntiformi dotate di una certa velocità derivante dalla temperatura del profumo. Fino a quando la boccetta è tappata, ossia isolata dal resto dell’universo, le molecole saranno costrette a rimanere all’interno e non avendo spazio (la boccetta è colma) rimarranno abbastanza ordinate (stato liquido). Nel momento in cui la boccetta viene stappata le molecole della superficie del liquido inizieranno
a staccarsi dalle altre ed urtando casualmente tra di loro e contro le pareti della boccetta usciranno da questa disperdendosi all’esterno (evaporazione). Dopo un certo tempo tutte le molecole saranno uscite disperdendosi. Anche se casualmente qualche molecola rientrerà nella boccetta il sistema complessivo è ormai disordinato e l’energia termica che ha messo in moto il fenomeno è dispersa e quindi non più recuperabile. Ma procediamo oltre.

La selezione naturale (cavallo di battaglia di Darwin, secondo cui soltanto il più forte nella specie sopravvive) è il contrario dell’evoluzione! Perché risulta utile, in realtà, proprio a salvare la specie! Essa teoria si fonda sulla convinzione che il migliore adattato riesca a «produrre», evolvendo, nuovi organi in grado di vincere le difficoltà e prevalere sul resto. Darwin ammise tuttavia che qualora si fosse dimostrata l’impossibilità di derivazione di un organo complesso da piccoli cambiamenti, la teoria dell’evoluzione sarebbe caduta: questo fu spietatamente  confermato dalla scoperta dei «principi di ereditarietà»! Quello che si trasmette non sono le caratteristiche dei singoli individui, ma si trasmettono «geni»; quindi non l’adattamento alle difficoltà, ma un bagaglio genetico preesistente.

Colin Patterson riconobbe che dai meccanismi della selezione naturale non nasce una nuova specie! Esiste, al contrario, il cosiddetto principio della «complessità irriducibile»: un organo o è così, o non funziona proprio (non può essere un po’ meno di come sia; quindi nessun cambiamento da meno a più).

Tali eclatanti scoperte costrinsero gli evoluzionisti ad un cambiamento nell’utilizzo del loro vocabolario. Si inventarono le «mutazioni» all’origine dei cambiamenti della specie; si tratta di un fenomeno in realtà esistente, (per esempio a causa di radiazioni), ma (è dimostrato) sempre mortifero! Le mutazioni sono sempre negative! Cioè conducono alla morte dell’individuo e non ad una vita migliore; quindi le mutazioni non sono capaci di creare «nuovi organi» utili all’esistenza.
La mutazione genera solo «mostri». Come anche lo stesso Richard Dawkins (evoluzionista) ammise!

Veniamo ad un altro punto forte: le risultanze paleontologiche. I fossili (inesistenti) confermano la non verità della teoria evoluzionista; infatti dovrebbero trovarsi resti dei cosiddetti anelli di congiunzione tra l’una e l’altra specie, le cosiddette «specie intermedie», chiamate anche «forme di transizione»: Darwin ammise la necessità di un riscontro paleontologico; ma fu brutalmente smentito non solo dalla paleontologia, ma anche nell’evidenza della scienza attuale, che non registra mai (adesso) tali «forme di transizione»; è come dire che l’evoluzione ci fu, ma ora si è fermata!!! Come ribadito anche dal paleontologo evoluzionista, Derek Ager, che parlò di «improvvisa esplosione»! Anche i reperti fossili del «cambiano» (il periodo più antico dei ritrovamenti) smentisce tale ipotesi! Anzi conferma la validità della creazione. Un esempio?

La struttura, molto complessa, dell’occhio dei «trilobiti» non ha subito alcuna evoluzione in 530 milioni di anni! Questo succede anche per altre numerose specie: così per la formica, come per la libellula, il pipistrello, lo squalo, la tartaruga, ecc… Si conferma pertanto la necessità di una apparizione «improvvisa», cosa che proprio Darwin riscontrava dover essere un «colpo fatale» all’evoluzione. La vita appare improvvisamente e già pienamente formata. Ma gli evoluzionisti non si arresero! Ed allora iniziarono a lavorare di fantasia, inventando dei falsi fossili! Tutti smentiti dagli ulteriori riscontri scientifici e dalla storia! Un esempio?

Il cosiddetto «celacanto» (un pesce), che si credeva fosse l’anello mancante tra pesce ed animale terrestre; ma la pesca di celacanti del 1938 (in Sudafrica, nel fiume Chalumna. In seguito furono trovati altri esemplari nelle isole Comore, Sulawesi, in Indonesia, Kenya, Tanzania, Mozambico, Madagascar e in Sudafrica, nell’area protetta Saint Lucia.) smentì tale ipotesi, confermando che si tratta soltanto di un pesce!!!

Lo stesso avvenne per l’«archeopterix»: si è dimostrato che non si tratta di specie intermedia tra rettili ed uccelli, ma semplicemente di «uccelli»; l’ala di un uccello è esempio pratico del principio della «complessità irriducibile», o è così o non funziona proprio; quindi l’evoluzione ammetterebbe la sopravvivenza di un uccello senza ali!!! E’ proprio il caso di dirlo: complimenti a queste «aquile»!

Arriviamo a considerare l’evoluzione di uomo. Tutti le classificazioni inventate dagli evoluzionisti si sono dimostrate false e non attendibili. Un esempio? L’Australopiteco: si tratta soltanto di una scimmia estinta, che molto probabilmente neppure camminò in posizione eretta. Gli altri fossili repertoriati delle cosiddette «specie umane» intermedie sono soltanto «uomini»; le differenze di cranio riscontrate effettivamente, nulla provano; infatti esistono anche oggi! Tutti reperti falsi, inventati da evoluzionisti! Tutti spietatamente smentiti dai riscontri scientifici.

Come accadde con l’Uomo di Neanderthal e l’Uomo di Piltdown e via via con tutti i cosiddetti esemplari di anelli di congiunzione! In realtà a cosa mira la teoria evoluzionista e su cosa si basa?

Essa si incentra sui seguenti punti cardine: materialismo, e conseguente negazione del Creatore. Falsa interpretazione della natura umana: negazione della realtà più scientificamente dimostrata: il «peccato originale». Contestazione dell’autorità della Sacra Scrittura. L’evoluzionismo è un atto di fede, irrazionale! Contrariamente alla vera Fede, che si fonda su ragionevolezza e razionalità, l’atto di fede evoluzionista si basa sull’evidenza di «nulla»; è uno slancio fideistico ed irrazionale. In realtà l’evidenza porta a credere alla creazione dal nulla.

Classico esempio - antico, ma sempre valido - l’orologio! Se c’è, deve esservi un orologiaio che lo ha costruito, e non può essere frutto del caso. L’universo creato è molto di più di un orologio! La creazione stessa suppone un Creatore intelligente e diverso dall’oggetto creato; non possono identificarsi orologio ed orologiaio, pena l’assenza di una intelligenza creatrice, assolutamente necessaria. Questo esclude la verità di ogni ipotesi panteista: l’attenta osservazione della realtà conduce a pensare soltanto ad un’ipotesi verosimile: Dio creatore, onnipotente ed infinito e completamente trascendente il creato!

L’ipotesi evoluzionista è completamente falsa, ma è supportata dai poteri forti, atei e/o satanici, determinati a far perdere alla Chiesa il ruolo di maestra della Verità; non v’è chi non veda che il mettere in discussione la verità del peccato originale, del Creatore e della creazione significa disintegrare la portata salvifica dell’Incarnazione del Verbo; significa azzerare ogni valore del Dio-uomo, Gesù. Ribelliamoci a tale abisso di acritica imbecillità.

Stefano Maria Chiari




1) Da http://www.korazym.org/news1.asp?Id=27976



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