>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli FREE

«Resistete, saldi nella fede»
Stampa
  Text size
Non volevo commentare. Naturalmente, alcuni lettori (uno è un musulmano) mi hanno inviato questa foto e notizia. È accaduto ai funerali di don Gallo.





Dall’Ansa: «GENOVA, 25 MAG - Vladimir Luxuria e la rappresentante del movimento transgenere italiano Regina Satariano hanno ricevuto la comunione dal cardinale Angelo Bagnasco durante la cerimonia funebre per don Andrea Gallo».

Da Dagospia: «La Comunione di Bagnasco a una commossa Vladimir Luxuria insieme alla Princesa Regina. È stato uno dei commenti più intensi delle esequie di Don Gallo. Nella preghiera dei fedeli, Vladimir Luxuria aveva detto: “Grazie (don Gallo) di averci dimostrato che una chiesa comprensiva, inclusiva, che non caccia via nessuno è possibile. Grazie di averci fatto sentire tutte noi creature transgender figlie di Dio”'. L’omelia del presidente della CEI ha scatenato l’ira di molti quando Bagnasco ha ricordato la figura del cardinal Siri, suo predecessore, con cui don Gallo decisamente non andava d’accordo: fuori e dentro la chiesa si sono alzati fischi e proteste, placate solo da Lilli, la storica segretaria del don».

No, non voglio commentare. È possibile che il cardinal Bagnasco non abbia nemmeno riconosciuto il trans Luxuria, anche se deve pur sentito il tono della «preghiera dei fedeli» di costui o costei. Forse non ha potuto esimersi, nella canea di pagliacci dello spettacolo e del porno che ha partecipato ai funerali del prete; una canèa minacciosa, il pandemonium, che ha fischiato ed urlato al solo nome di Siri. Forse non è stato colto l’effetto che avrà, una tale Comunione data davanti a torme di paparazzi, sulla dolorosa questione della Comunione negata ai divorziati risposati: non si dà l’Eucarestia a chi vive in peccato mortale abituale e pubblicamente, andando a letto con uno o una sposata ad un altro o altra. Sono, come si diceva una volta, «pubblici peccatori» impenitenti. Vladimir Luxuria è un pubblico peccatore, in quanto rappresenta in modo militante, esibito, «il movimento transgender» e dandosi il nome da porno-spettacolo «Luxuria».

No, non voglio commentare. Ci è stato detto che le prostitute ci precederanno nel Regno dei Cieli. Può darsi che per i trans, i mutilati genitali maschili e le puttanone televisive al silicone che sono andate a questa messa per urlare contro la memoria di un cardinale defunto, sia questo l’inizio di un cammino di conversione. Non possiamo sapere.

Ma quel dischetto di farina che Bagnasco sta mettendo nella bocca di Luxuria, è il Corpo di Cristo, la cara Presenza Reale. Per Lui tremo.

Non giudichiamo e non critichiamo più: i tempi sono troppo tenebrosi, e presto sarà persino reato penale criticare questo genere di cose e di persone. La «nuova etica» e gli apostoli dei nuovi diritti umani sono spietatamente intolleranti; ed hanno buon gioco a far passare per cattivo, e privo di carità, chi non voglia si diano Comunioni a Luxurie e Princesa Regina. Corriamo persino il rischio che la Comunione sia negata a noi, se non ci confessiamo colpevoli di «omofobia».

Non è il momento di criticare ma, più che mai, di pregare. C’è una preghiera suggerita dall’alto per questo: Giacinta, Francesco e Lucia, i tre bambini di Fatima, la ricevettero dall’Angelo che li preparò alla visione della Vergine. Lucia l’ha raccontata così:

«Abbiamo visto l’Angelo che teneva nella mano sinistra un calice, al disopra del quale era sospesa un’Ostia, ed alcune gocce di Sangue cadevano dall’Ostia nel calice. L’Angelo lasciò il calice sospeso nell’aria, si inginocchiò vicino a noi e ci fece ripetere tre volte:

Santissima Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione delle offese, sacrilegi ed indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori”».

Noi, siamo infinitamente al disotto della purezza ed innocenza dei tre bambini di Fatima. Nulla però ci impedisce di unirci a loro e ripetere, in ginocchio la stessa invocazione.

La nuova etica avanza a marce forzate: forzate nel senso che vengono imposte con sempre più smaccati artifici e ricatti morali. Il quotidiano di De Benedetti ha pubblicato in prima pagina il grido di dolore seguente: «Io, gay a 17 anni chiedo solo di esistere». I passi salienti: «Io sono gay, ho 17 anni e questa lettera è la mia ultima alternativa al suicidio in una società troglodita, in un mondo che non mi accetta sebbene io sia nato così. (...) Un Paese che si dice civile non può abbandonare dei pezzi di sé. Non può permettersi di vivere senza una legge contro l’omofobia, un male che spinge molti ragazzi a togliersi la vita per ritrovare quella libertà che hanno perduto nel momento in cui hanno respirato per la prima volta. Non c’è nessun orrore ad essere quello che si è, il vero difetto è vivere fingendosi diversi. Noi non siamo demoni, né siamo stati toccati dal Demonio mentre eravamo in fasce, siamo solo sfortunati partecipi di un destino volubile. Ma orgogliosi di esserlo. Chiediamo solo di esistere».

Come a segnale convenuto, il politicume italiota si dichiara immediatamente pronto a varare, con la massima urgenza, la legge che il gay Davide vuole. Quelli di sinistra sono, con loro sorpresa, preceduti da Sandro Bondi, il coordinatore del partito di Bunga-Bunga, che naturalmente carica: «Non capisco l’ostilità dei cattolici al riconoscimento delle coppie omosessuali». Lo segue a ruota Galan, pdl ex governatore del Veneto. Ovviamente la Boldrini, la talebana del neo-conformismo repressivo, accelera e promette: «Caro Davide, non ti lasceremo solo, l’omofobia diventerà presto reato». Presto presto, è questa la più pressante necessità del Paese.

Si avvera con velocità impressionante la profezia che il filosofo Michel Schooyan, dell’università di Lovanio, enunciò in un libro apparso in Italia nel 2004, «Il volto nascosto dell’ONU – Verso il governo mondiale» (Ed. Minotauro), dove indicava le Nazioni Unite come la fabbrica della nuova etica e le impositrici dei «nuovi diritti», con lo scopo essenziale di delegittimare gli Stati nazionali intaccandone il loro sistema giuridico, e di completare una inaudita trasformazione dell’uomo in essere zoologico. Nel capitoletto dal titolo assai significativo, «le passioni come valori», Schooyans ha scritto:

«Stiamo vivendo una rivoluzione antropologica: l’uomo non è più una persona, un essere aperto agli altri e alla trascendenza; è un individuo, votato a scegliersi la sua verità, ad adottare una sua etica; è un nucleo di forza d’interesse e di piacere. (...) Non ci può più essere posto per norme morali obbiettive e comuni a tutti. Non ci si inchina più alla dignità di ogni uomo, chiunque egli sia. Oggi i nuovi valori, che G.F. Dumont chiama “valori invertiti”, sono il risultato di calcoli utilitaristici regolati dal consenso: si esprimono nella frequenza delle scelte osservate. e si riducono in definitiva a ciò che agli individui fa piacere».

«Con questa concezione dell’uomo e del valore, i diritti umani finiscono per essere ridotti ad un catalogo variabile di rivendicazioni specifiche di singoli individui, acquisiti per consensi successivi, e specchi di puro calcolo di interessi. Poiché non esistono più valori obbiettivi (...) il valore nella sua concezione invertita, rappresenta in fin dei conti ciò che soddisfa le passioni umane. Insomma, il diritto fondamentale dell’uomo diventa quello di soddisfare le sue passioni, e a ciò dovrebbe provvedere il diritto positivo».

«(…) Ne deriva che il consenso è investito di una “santità civile”; chi non lo rispetta è colpevole di empietà civile e va punito per disubbidienza. Ogni volta che si lasciano passare “nuovi diritti” del singolo individuo e non più della persona – diritto all’omosessualità, all’aborto, all’incesto, alla prostituzione, alla pedofilia, alla soppressione della tutela parentale sui minori – si fa un nuovo passo avanti in direzione della consacrazione civile della violenza. (...) Al termine di questo percorso il “diritto” alla violenza dovrà essere garantito dalla “violenza delle istituzioni”. Violenza duplice: sui corpi divenuti “disponibili”, ma soprattutto sulla personalità degli individui. Perché il miglior modo di soffocare la contestazione e il dissenso è di prevenirli imponendo alla totalità degli uomini questa “nuova etica” affidata a convenzioni aventi forza di leggi. Per sua stessa natura la nuova etica sarà pertanto intollerante, altrimenti non potrebbe garantire né uniformità sociale né unidimensionalità degli individui, e dunque dovrà avvalersi di un’Inquisizione civile».


È possibile intravvedere un prossimo futuro in cui, Boldrini e Bondi varando la legge che il «gay a 17 anni» richiede per potere esistere, il suddetto gay potrà esigere da voi, se gli piacete, di lasciarvi da lui sodomizzare; e se vi rifiutate, trascinarvi in giudizio per omofobia. A questo porta il «Diritto al Piacere» come unico criterio giuridico.

Perciò Schoooyans conclude: «Una siffatta idea del valore è distruttiva non solo del tessuto sociale, ma crea le premesse per una nuova barbarie». Una inaudita barbarie, infinitamente peggiore anche dei totalitarismi passati, comunisti: quelli non riuscivano a sodomizzare le anime. «A questa avanzata – dice Schooyans – contribuiscono non solo i decisori politici, e i mezzi di comunicazione, ma anche quei cristiani troppo zelanti nello stringere la mano che, oggi ancora, tende loro l’angelo delle tenebre».

Già. Alla vista del povero cardinal Bagnasco che non osa rifiutare la particola a Luxuria, tronfia e sicura del suo «Diritto al Piacere» garantito dal consenso dell’opinione pubblica e presso dalla legge, viene in mente ciò che disse il cattolico e scrittore Frossard a chi gli chiedeva se il cristianesimo è morto: «Si doveva attendere il ventesimo secolo per vederlo morire di paura. Di paura davanti al mondo. Il mondo vuole un cristianesimo smorto e pusillanime, ansioso di ottenere il diritto di cittadinanza in una società che lo disprezza».

Vedremo altre di queste scene , vediamo di non morire di paura noi. Non ci lasciamo scoraggiare nè perdiamo la fede. Cristo non ci ha promesso, nel mondo, altro che persecuzioni. Ma «il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria. Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo da Dio una dimora eternam non costruita da mano d’uomo nei cieli. È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito». (2 Cor 4,17).

Siccome Dio ha fatto l’uomo «per questo», una umanità, una nazione che reclama il suo diritto a vivere come puro animale, è condannata e sarà spazzata. Ma, ci dice San Paolo, «voi umiliatevi sotto la potente mano di Dio, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va’ in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede». (1 Pt, 5, 6-9).


L'associazione culturale editoriale EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright.


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità