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Un libro che rende giustizia alla verità
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Cari lettori, ci riempie di sano e vigoroso orgoglio poter oggi presentare al nostro pubblico italiano il libro del benedettino spagnolo Manuel Garrido Bonaño dedicato all’anima di Francisco Franco. Lavorare a questo testo è stato per noi un privilegio ed un onore perché, dopo decenni di menzogne e mistificazioni, su un uomo come Franco viene finalmente pubblicato anche in Italia un testo che ne riabilita la luminosa figura; talmente luminosa che meriterebbe di essere ascritta tra gli esempi più fulgidi, in epoca contemporanea, di cristianesimo vissuto e praticato fino alle sue estreme conseguenze. Per le nostre edizioni, non a caso, questo testo inaugura una nuova Collana, che abbiamo voluto intitolare “Guerrieri della Fede”.

L’uomo, oggi ancor più di ieri, sente in sé un estremo bisogno – vitale ed urgente – di modelli da imitare; figure fraterne che, con la loro esistenza, ci hanno preceduto su quella via tracciata dai nostri santi ed eroi del passato — una condizione a cui tutti siamo potenzialmente chiamati. Perché l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, fin da questa vita è designato a più alte vette che non quelle “bestiali” a cui il nemico vorrebbe condurci a quattro zampe, finché l’ora del non-ritorno sarà per noi giunta. Una discesa sempre più evidente nell’abisso dei costumi, delle pratiche sessuali e della stolta ignoranza, condizione alla quale il nemico è già riuscito ad attirare un gran numero di persone — i “selvaggi” di cui tante volte ha parlato il nostro Blondet.

Attraverso queste edizioni stiamo cercando di frenare, anche se di pochissimo, tale dirompente valanga, confidando nella Provvidenza che tutto ordina al meglio. È sempre stato questo l’intento e l’obbiettivo formativo di EFFEDIEFFE. Ecco, allora, il motivo del presente libro, capace di strappare lacrime di vivo entusiasmo per le alte vette a cui eleva la sua lettura. Un libro che infiamma e che commuove profondamente, che edifica e che nutre la volontà grazie all’esemplarità di uomini come Franco, che raramente vengono chiamati da Dio a così alte responsabilità.

Puntiamo sempre in alto dunque, verso il Cielo ma con i piedi ben piantati a terra. Come Franco, sproniamoci e seguiamo in battaglia Colui che ha già vinto questo mondo e lo ha fatto anche attraverso il Suo Corpo. A sua imitazione anche il nostro può diventare un baluardo di custodia, giustizia e carità.

«Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo». (Ef 6,11-12).

Che una tal schiera di guerrieri, di cui Franco fa ormai eternamente parte, ci ispiri con il suo esempio e ci elevi nella presente lotta, la più dura di sempre.

Lascio ora la parola a due cari amici che hanno con noi collaborato in maniera determinante a questa edizione e che in poche righe vi presenteranno il nuovo libro EFFEDIEFFE.

Buona battaglia e buona lettura.

Lorenzo de Vita



Un libro che rende giustizia alla verità

P. Manuel Garrido Boñano, O.S.B., recentemente deceduto, ha raccolto in questo suo libro che adesso viene pubblicato in italiano (“Francisco Franco, cristiano ejemplar”, Madrid 1985) un’impressionante documentazione consegnata alla Congregazione per le Cause dei Santi.

Nel momento storico che ci è toccato vivere, durante il quale imperversa una guerra di spiriti e l’apostasia generale della Fede predetta da San Paolo – che sta ora toccando il suo momento culminante –, i tradizionali nemici mortali di Franco (il comunismo e la massoneria) continuano a lavorare e, naturalmente, non perdonano una figura della sua portata, tanto che costantemente il suo nome viene infangato e la sua figura ed opera storica deformate. Ma la Verità e la Giustizia, che scendono dal Cielo, un giorno splenderanno. Basta avere quella pazienza e fermezza nel bene, che furono così belle caratteristiche in Franco.

Questo libro fa conoscere, a chi non sia di parte e in malafede, chi è stato Franco. La pressione dei mass-media, anche quelli della cosiddetta “destra” e quelli della Chiesa, ancora mantengono artificialmente un antifranchismo storico gradito ai nemici di Franco, comunisti, socialisti e liberali, nostalgici della vecchia Repubblica. Ma mezza Spagna non è convinta, “non si rassegna a morire”, non si rassegna a farsi ingannare con una Storia falsata e desidera la verità.

Don Francisco Franco Bahamonde
nacque a El Ferrol  (provincia di La Coruña, cittadina del nord-ovest della Spagna, nella regione della Galizia) il 4 Dicembre 1892, e si spense a Madrid il 20 Novembre 1975. All’età di 15 anni diventò alunno dell’Accademia Militare di Toledo. A 18 anni, ormai tenente, entrò a far parte dell’Adorazione notturna nella sua città. Fece una brillante carriera militare; quasi tutte le sue promozioni a grado superiore furono per meriti di guerra. A 33 anni era il Generale più giovane d’Europa. L’équipe di Generali che si erano opposti con le armi al caos anarchico e comunista in cui era caduta la Spagna della seconda Repubblica, nel Luglio del 1936, affidò a Franco il comando supremo dell’esercito e in questo modo la massima autorità di Governo della Spagna, che egli accettò “senza limitazioni” di sorta il 1° Ottobre di quell’anno. Così gli fu dato il titolo di “Caudillo”, cioè di capo supremo militare, ed essendo il Generale più alto grado fu chiamato “il Generalissimo”, come già prima di lui avevano avuto altri capi storici.

Le circostanze storiche lo convinsero ad accettare di prender parte al sollevamento militare (“el Alzamiento”) contro un Governo repubblicano che di fatto era un vuoto di autorità, un fantoccio, una marionetta di Stalin. Le circostanze storiche lo costrinsero – lui, che era favorevole alla monarchia – a prendere in mano la guida della nazione, perché non c’era allora altra possibilità, e lo fece mosso unicamente dal suo straordinario senso del dovere. Dal 1936 al 1975, per ben 39 anni, ha governato la Spagna in mezzo a situazioni di grandissime difficoltà e pericolo, sapendo dare, dopo la vittoria nella guerra civile (che fu chiamata, anche da Papa Pio XII, “la Crociata di Liberazione”), uno dei periodi di pace e di prosperità più grandi che la Spagna abbia goduto in molti secoli di storia, preparando in modo prudente e sereno il ripristino della monarchia, nella persona dell’attuale re, nipote di Alfonso XIII, il Re anteriore.

La sua morte, al termine di una dolorosa malattia, avvenne il 20.11.1975, e fu una morte esemplare di fervente cristiano. La sua missione principale, la vittoria sul comunismo, trascende le dimensioni geografiche ed umane della Spagna, perché fece fallire la strategia di Stalin di prendere l’Europa in una tenaglia e lo privò del necessario trampolino per espandersi nella zona latino-americana. E soprattutto fu la salvezza della Chiesa e della religione in Spagna.

Ritengo sia malafede, falso e oltraggioso accomunarlo a personaggi come Hitler (che all’inizio della sua guerra si accordò con Stalin) e anche Mussolini. Se fu aiutato militarmente dalla Germania e dall’Italia (così come la Spagna rossa fu sostenuta dalla Russia e in vari modi dalla Francia e dall’Inghilterra), dire che lui condividesse le loro ideologie è totalmente falso. Altro è sapere che la Falange coincideva solo in parte con il pensiero e soprattutto con le forme esterne caratteristiche del fascismo italiano. Queste cose si devono vedere nel contesto di quell’epoca. Niente di più. Da quanto si legge in questo libro risulta evidente la grandissima differenza che passa tra una “dittatura” ed un “regime autoritario” o di autorità, come fu il suo.

La sua missione che a Franco fu affidata è riassumibile in queste sue alte parole:

«Se siamo cattolici, lo siamo con tutti i doveri che ne conseguono. Per le nazioni cattoliche, le esigenze della fede passano al primo posto tra gli obblighi dello Stato. La salvezza o la perdizione delle anime, la rinascita o la decadenza della fede, l’espansione o la riduzione della vera fede, sono problemi capitali davanti ai quali non si può essere indifferenti».

Il presente libro dimostrerà come Franco si tenne sempre fedelissimo a questa missione, che la Provvidenza gli affidò nella vita.

P. Pablo Martín

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«Al nostro amato figlio Francisco Franco Bahamonde , Capo di Stato spagnolo, salute e benedizione apostolica (…..) a motivo del recente Concordato, celebrato tra questa Sede Apostolica e la nazione spagnola, Ci siamo felicitati per la sua felice conclusione e per la vostra adesione alla Cattedra di Pietro, così determinante nell’elaborazione di tale importante accordo. (…) Per questo ed altri motivi, volendo darvi un segno della nostra benevolenza, con queste nostre lettere, vi eleggiamo, costituiamo e nominiamo Cavaliere della Milizia di Gesù Cristo e vi riceviamo nel nostro Supremo Ordine».

Nel 1953, con un Breve pontificio, Pio XII concesse il Supremo Ordine del Cristo al Generale Franco che, in quel momento, ricopriva la massima magistratura dello Stato spagnolo. Il conferimento della più alta decorazione della Sede Apostolica presupponeva che l’insignito possedesse una profonda religiosità stante anche il giuramento che avrebbe poi dovuto pronunciare durante la cerimonia d’investitura. Ciò che, in questo caso, avvenne il 25 gennaio 1954 nella Cappella del Palazzo Reale di Madrid

In quell’occasione, infatti, a Francisco Franco fu imposto il Gran Collare dell’Ordine dal Cardinale Pla y Deniel, Primate di Spagna. Prima dell’imposizione, il Caudillo fece una professione di fede cristiana e cattolica, secondo il simbolo della Fede conosciuto nella Chiesa, al quale aggiunse le seguenti parole:

«Prometto, giuro – e voglio mantenere questo giuramento fino all’ultimo alito della mia vita – che, con l’aiuto di Dio, costantemente conserverò e professerò integra ed inviolabile questa fede cattolica, nella stessa forma in cui adesso spontaneamente la professo e dichiaro, e per quanto riguarda me personalmente e a motivo di Governo, farò in modo che sia professata, insegnata e praticata dai miei sudditi e da coloro la cui cura io abbia oggi o possa avere in futuro. Io stesso, Francisco Franco Bahamonde, infine, prometto e giuro a Dio Onnipotente, alla Vergine Immacolata Maria Santissima e a tutti i Santi che, aiutato dalla grazia di Dio, condurrò sempre vita esemplare, con le virtù che convengono ad un buon soldato di Cristo. Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli». 

Grazie ad una corposa documentazione storica  e numerose testimonianze di chi lo conobbe personalmente, il libro «Francisco Franco cristiano esemplare» mostra come Franco fu sempre fedele a quel giuramento.

Il lavoro di Manuel Garrido Bonaño, erudito padre benedettino deceduto pochi mesi fa, presenta un’attenta analisi dell’adesione alla fede cristiana ed ai suoi ideali da parte di Francisco Franco (dalla giovinezza quando divenne adoratore notturno del SS. Sacramento fino al periodo in cui fu a capo dello Stato spagnolo) e della protezione che egli garantì alla Chiesa cattolica dopo la terribile guerra civile che la vide oppressa e perseguitata dai Governi comunisti della repubblica spagnola. 

Un uomo che aveva incardinato la propria esistenza sulla totale fiducia in Dio, atteggiamento che mantenne  sia durante la propria vita quotidiana e familiare che in quelli più drammatici nei quali si stava decidendo l’esistenza della sua Patria.

Attraverso un’approfondita disamina degli avvenimenti ed un attento studio della personalità di Franco, l’autore presenta diversi esempi e situazioni della «totale immedesimazione, in qualità di governante, con la dottrina della Chiesa, presentando non soltanto una moltitudine di dati irrefutabili, ma anche l’aspetto umano di mio padre» come sostiene nella prefazione al testo la Duchessa Carmen Franco, figlia del Caudillo.

A tutti coloro che non conoscono questa figura storica del secolo scorso e a tutti quelli che, invece, vorrebbero semplicemente saperne di più sul Generale Franco, questo libro, attraverso un percorso di tipo storico e spirituale, offre la giusta opportunità per conoscerne meglio la sua vicenda personale, di governante e di figlio devoto della Chiesa. 

Emiliano Procucci





Francisco Franco, cristiano esemplare», 288 pagine con bandelle)





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