|
|
|
|
Qui siamo affermazionisti
Maurizio Blondet
20 Ottobre 2010
Un lettore:
«Caro Blondet,
siamo arrivati alla frutta. Come riportato dall’ANSA il Parlamento è pronto a varare una legge contro la negazione della Shoah sollecitata dal presidente delle comunità ebraiche Pacifici. Schifani e Fini hanno ribadito la disponibilità a discutere un testo in tempi brevi. La richiesta di Pacifici, formulata nell’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, ha riscosso un consenso bipartisan. Gasparri (Pdl) ha chiesto a Pacifici di definire insieme i contenuti. Una legge, dice Veltroni, che va ‘varata rapidamente’.
Mi sembra abbastanza probabile che essendo tutti d’accordo la legge ci sarà. E sarà ovviamente una legge penale. Ossia punirà penalmente chi osasse (anche gli storici) negare un fatto storico. Dunque non sarà permesso nemmeno scrivere libri che adombrassero il dubbio sulla reale portata del fenomeno. Quel poco di libertà di espressione e di parola verrà definitivamente stroncato. Non oso pensare alle conseguenza di questa proposta di legge. Sicuramente ci sarà il carcere per chi sgarra. Se la proposta vedrà la luce, anche coloro che avevano ancora dubbi capiranno chi comanda, non solo in America ma anche in Italia. Mi darò alla clandestinità.
Cordiali saluti
VictorEremita»
Come spero avrà notato, qui non si pubblicano articoli che possano anche minimamente prestare il fianco all’accusa di negazionismo della shoah. Ciò perchè, per lunga esperienza giornalistica, sappiamo quanto sia inutile ed anzi controproducente al nostro scopo primario, che è di denunciare i grandi crimini pubblici di oggi, quelli precisamente su cui i media di oggi (non di ieri) sono negazionisti.
Si cade nella trappola degli avversari, che occupano ormai interamente il campo del politicamente corretto e vogliono in realtà silenziare soprattutto chi denuncia i comportamenti attuali di USA e Israele. E’ questo a cui tendono.
Hanno costituito un meccanismo mentale pavloviano, per il quale appena uno è bollato di negazionismo i media mainstream si gettano spontaneamente e tutti insieme a gara sulla vittima per additarlo all’odio pubblico, distruggerlo, ridurlo allo stato di non-persona, e possibilmente in miseria o in carcere. Si chiama la psico-polizia, si invoca la magistraura, la cacciata dal giornale e dall’università del colpevole...
E’ il meccanismo dei 15 minuti dell’odio descritto da Orwell nel suo 1984: tutti a inveire e a urlare, con la bava alla bocca, contro una faccia di cui non sanno nulla, ma che appare sullo schermo e viene indicato come il nemico pubblico dal Big Brother.
E’ quel che è successo al professor Moffa, e qualche mese fa al professor Antonio Caracciolo. In entrambi i casi, a dare il via alla caccia all’uomo è stata Repubblica di De Benedetti. Subito seguita dalla muta, perchè i giornalisti sono di natura sciacalli, e si buttano in gara a lacerare chi è debole, o chi credono debole, perchè non protetto dai poteri forti che sogliono leccare. Naturalmente Moffa non ha tenuto lezioni negazioniste, ha solo evocato la strumentalizzazione della shoah: fatto incontrovertibile, e documentato dallo storico Norman Finkelstein nel suo L’industria dell’olocausto», Rizzoli, 2002: ma tutto ciò che ha ottenuto anche Finkelstein è stato di essere cacciato dall’università - cattolica - in cui insegnava. Anche Moffa chiude il suo ottimo Master Mattei (lui dice che ci stava già pensando) e in ogni caso i media hanno diffamato il suo prestigio accademico. Il che significa, tra l’altro, che Moffa per i media è una non-persona, da non intervistare su nessuna delle cose altre che ha da dire, per quanto serie e fondate. Che poi gli sia consentito di spiegarsi su Repubblica o sui TG che l’hanno calunniato, è escluso per sempre. Tutto quel che ha ottenuto cercando di sfidare la verità ufficiale, è che Riccardo Pacifici ha dato l’ordine ai nostri parlamentari di varare al più presto la legge penale contro il negazionismo della Shoah.
E, come vede, i nostri parlamentari hanno risposto. Da Gasparri che prega addirittura il Pacifici di dettare lui la legge che vuole e come la vuole, a Veltroni, Fassino e Di Pietro. E’ la prima volta che maggioranza e opposizione sono d’accordo su un’azione da prendere: non per il bene di noi cittadini, però (1). Del resto mica li abbiamo scelti noi. Sono stati messi in lista. Non è la democrazia, è il sistema orwelliano. E lo sarà sempre più. Come sapete, c’è un complotto semisegreto di Nirenstein per chiudere, con la scusa del negazionismo olocaustico, i siti che danno le informazioni puntuali sui crimini di Israele, e che i grandi media tipo Repubblica e gli altri sciacalli non danno mai, perchè sanno chi è il padrone da non sfidare. E’ quello che li fa impazzire di rabbia, mica l’olocausto. Dunque, non prestiamo il fianco.
Ma c’è un altro motivo più profondo per cui qui non si nega l’olocausto. Fin dalla più tenera età, siamo stati istruiti sui crimini di Hitler, e portati da scolari a visitare i campi di concentramento. Ne siamo tornati profondamente scossi. Ci hanno insegnato a vigilare perchè un simile sterminio non si verifichi più; a spiare i primi e precoci segni di un ritorno, in qualunque forma, del nazismo nel nostro tempo presente; a vegliare insonni e a gettare l’allarme appena si mostrasse un nuovo Hitler.
E noi vegliamo come buone sentinelle. Anche perchè ci hanno ben insegnato da quali segni si riconosce il nazismo.
Eccoli:
Il razzismo biologico era la ideologia centrale del nazismo
Ebbene: lo Stato d’Israele ha il razzismo scritto nelle sue istituzioni legali. Come ho spesso segnalato, si può ottenere la cittadinanza israeliana solo dimostrando di avere mamma o nonna ebrea. Non si tratta qui di religione ebraica, ma di sangue; la scelta della linea femminile lo dimostra (mater semper certa, pater incertus). Di fatto, nell’odierno Israele, ci sono figli di immigrati dalla Russia a cui viene rifiutata la cittadinanza perchè il papà, ebreo, ha sposato una non-ebrea. I figli nati da queste unioni, migliaia, vivono nella condizione giuridica di apolidi, perchè non hanno il passaporto israeliano ma hanno perso la cittadinanza russa. Di recente, alcuni rabbini sefarditi hanno osato sottoporre a un rito di conversione questi giovani durante il servizio militare (perchè gli apolidi vengono chiamati a versare il sangue per un’Israele che li rifiuta) per far avere loro la cittadinanza ma sono stati bloccati dal rabbinato askenazi: non sono di razza ebraica, le conversioni non sono valide. (Yated Ne'eman Slams Chief Rabbi Over His Acceptance Of Army Conversions)
Non più tardi dell’agosto scorso, la polizia israeliana ha fatto irruzione nelle case di un migliaio di stranieri immigrati in Israele per ragioni di lavoro, hanno sequestrato i loro 400 bambini e li hanno caricati a forza su aerei per i luoghi d’origine dei genitori. Erano bambini nati in Israele, cresciuti in Israele, parlanti ebraico, anche se magari negri, africani o slavi. Proprio per questo l’espulsione, per non dare loro la cittadinanza secondo lo jus soli. Vige lo jus sanguinis, come nel Terzo Reich. (Plan To Expel Migrant Children Stirs Israeli Emotions)
Il nazismo era bellicista, guerrafondaio e militarista, e operò un rapido e potente riarmo, sì da dotarsi di una delle maggiori forze armate del mondo
Israele dispone di uno dei più armati eserciti del pianeta, comprese 200 o 300 testate nucleari e i vettori e i sottomarini adeguati per lanciarle contro qualunque Paese del mondo. Israele ha sotto minaccia dei suoi missili nucleari le capitali d’Europa. «Possiamo distruggere tutte le capitali europee», ha dichiarato il loro analista strategico Martin Van Creveld della Hebrew University: «Abbiamo la capacità di trascinare il mondo nell’abisso con noi. I palestinesi devono essere tutti deportati. La nostra gente aspetta solo l’uomo giusto al momento giusto». Insomma, attendono il loro Hitler (l’avevano già trovato in Sharon, purtroppo eliminato da una pulsa denura).('We Could Destroy All European Capitals')
Il nazismo aggredì proditoriamente la Cecoslovacchia e la Polonia, si lanciò in vaste e brutali conquiste territoriali per conquistare quello che definiva «spazio vitale» per la razza germanica
Israele aggredisce regolarmente il Libano ogni due anni, minaccia di aggressione la Siria e l’Iran. Israele non accetta di definire quali ritenga essere i suoi confini entro cui vivere in pace e sicurezza, perchè coltiva il progetto di Eretz Israel, il Grande Israele, dal Nilo all’Eufrate. Quando ingiunge ai palestinesi di riconoscere Israele, vuole che riconoscano uno Stato razziale ebraico che non ha confini definiti; all’indomani del riconoscimento, Tshal occuperà ogni casa e terreno palestinese dicendo: questo è Israele, via tutti. Israele manda coloni ad occupare campie terreni palestinesi in Cisgiordania, che ha ribattezzato Giudea e Samaria. (Why Israel will never define its borders)
Israele non riconosce il diritto dei palestinesi ad uno Stato. Israele ha appena varato una legge in cui ingiunge alla minoranza araba dentro i suoi confini di giurare fedeltà a Israele in quanto Stato ebraico: Dice di non poter integrare i palestinesi in uno Stato binazionale, perchè ciò pregiudicherebbe la natura ebraica dello Stato di Israele. Questa frase equivale esattamente alla pretesa nazista di difendere la natura ariana dello Stato germanico.
I nazisti disprezzavano le norme internazionali e le violavano brutalmente
Israele ha aggredito una nave turca impegnata in missione umanitaria in acque internazionali con truppe speciali, prendendone possesso e uccidendo nove passeggeri. Israele ha commesso atrocità e crimini contro l’umanità nell’ultima delle periodiche aggressioni alla striscia di Gaza, secondo il rapporto Goldstone (ONU) ed Amensty International. Israele confina un milione e mezzo di abitanti nella Striscia di Gaza, di cui la metà sono bambini sotto i 15 anni, lasciando entrare il minimo indispensabile di cibo per evitare la morte in massa dei prigionieri, ma nessun materiale atto a costituire una vita normale e civile per esseri umani. Gaza è stata definita un lager da Amnesty International. Inoltre, Tsahal bombarda periodicamente questo lager, cosa che i nazisti non facevano.
I nazisti hanno condotto guerre sterminatrici
La guerra contro l’Iraq, in cui i neocon israeliti hanno trascinato l’America, è costata almeno 660 mila morti (secondo una valutazione di The Lancet del 2006) e secondo altri studi, almeno un milione di morti e due milioni di profughi. Il Pentagono dice che i morti iracheni sono 77 mila. Recentemente il ministro degli Esteri Avigdor Liberman ha dichiarato che la guerra di Israele contro i palestinesi è una guerra eterna. La guerra eterna è una guerra razziale: non si fanno accordi con le razze inferiori, le si schiaccia. La guerra eterna è la ragione di vita di Israele, che ha paura di una sola cosa: la pace. E, come ci hanno insegnato fin dalle elementari, il nazismo aveva bisogno di guerre eterne per giustificare la sua esistenza. ('US seeking to rewrite Iraq war history')
Medici nazisti condussero esperimenti criminali su individui delle «razze inferiori»
Fra il 1948 e il 1960 il governo israeliano, dominato dagli askenaziti, irradiò circa 50 mila bambini sefarditi, appena immigrati dallo Yemen e dal Marocco arretrati e primitivi con raggi X alla testa, in dosi 35 mila volte superiori alle accettabili. La scusa era di curare i bambini dalla tigna del cuoio capelluto (una malattia da sporcizia); per non allarmare i genitori, i bambini venivano prelevati per sedicenti gite scolastiche ed irradiati con apparecchi a raggi X forniti dagli americani.
Il Pentagono intendeva studiare gli effetti delle radiazioni atomiche in corpore vili, e pagò il regime israeliano 300 milioni di lire israeliane l’anno per questo esperimento (in quegli anni, l’intero bilancio della Sanità in Israele era sui 60 milioni di lire); gli askenaziti trassero un doppio tornaconto da questo tentativo di sterminio eugenetico di massa. Si valuta che seimila piccoli sefarditi siano morti rapidamente in seguito a questo esperimento, mentre altre migliaia in numero imprecisato negli anni seguenti svilupparono cancro, epilessia, Alzheimer.
Recentemente, è stato realizzato in Israele un documentario su questo eccidio razzista. Repubblica, Il Corriere e il TG 3 non ne hanno parlato. Un ripugnante caso di negazionismo. (The Ringworm Children: Zionist Eugenics of the Sephardim)
Nel 2009 un rabbi Levi Ytzak Rosenbaum di New York è stato arrestato dall’FBI per un lucroso traffico d’organi, estratti da goym per essere forniti a pazienti ebrei. Gli ebrei infatti non donano i loro organi per motivi religiosi (non vogliono arrivare alla resurrezione dei corpi senza un rene) ma ricevono volentieri organi di quelli che il Talmud definisce animali parlanti. Aktri arresti e denunce su traffico d’organi da parte di israeliani sono emersi qua e là nel mondo, dal Sudafrica all’India alla Cina.
L’organizzazione non governativa Organ Watch Project sospetta che la Sanità israeliana copra le spese per i trapianti illegali dei suoi cittadini, che si fanno operare all’estero. Familiari di palestinesi uccisi nel corso di scontri con le forze israeliane hanno spesso denunciato che i corpi dei loro cari venivano restituiti privi di organi interni. Il governo israeliano ha dovuto riconoscere ufficialmente che negli anni ‘90 il dottor Yehuda Hiss, capo dell’Istituto Centrale di Medicina Legale, aveva estratto organi da cadaveri senza il permesso dei parenti. (Israel harvested organs without permission, officials say) | (CNN: Israeli Organ Brokers Still Operating–$100,000 Buys Transplant But Not Good Health) | (How US Rabbis e Israel Traffic In Human Organs e Money Laundering)
Sui cinturoni dei nazisti era scritto Gott Mit Uns, Dio con noi. E i nazisti sostenevano di essere i difensori della civiltà europea contro la barbarie giudeo-bolscevica
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, nel suo saluto alla giornata Per Israele organizzata da Fiamma Nirenstein e dai suoi 100 boys 100: Noi e voi siamo guidati dalla legge di Dio. Gott mit Uns, appunto. Ecco il saluto integrale: «Grazie per sostenere Israele, grazie per sostenere la verità. I nostri nemici ci dipingono come aggressori mentre noi siamo vittime e non vogliono riconoscere il nostro diritto all’autodifesa. Molti in Europa hanno dimenticato che Israele e l’Europa condividono valori primari come la libertà individuale, i diritti civili delle minoranze, delle donne, degli omosessuali. Noi e voi siamo guidati dalla legge di Dio. Questi valori sono difesi in Medio Oriente solo da Israele: per questo motivo difendendo Israele l’Europa difende se stessa» (ANSA). BRN 7-OTTOBRE-10 19:43
Per i nazisti, tutti i tedeschi di razza ariana, anche fuori dai confini, dovevano sentirsi parte dello Stato germanico Alain Elkann (consigliere per gli eventi culturali e per i rapporti con l’estero del ministro Sandro Bondi):
«Innanzitutto tutti gli ebrei dovrebbero sentirsi israeliani. Dire ‘voi ebrei non c’entrate, è colpa degli israeliani’ è soltanto antisemitismo nascosto. Il mio appello è questo: tutti gli ebrei del mondo si sentano israeliani». (Adnkronos) 7-OTTOBRE-10 19:25
Fiamma Nirenstein, in un’intervista ad Haaretz il 18 aprile 2008:
«Non ho preso la cittadinanza israeliana in quanto ritengo che un passaporto israeliano avrebbe ostacolato il mio lavoro. Ma ogni ebreo nel mondo è un israeliano, anche se non se ne rende conto».
Come vede, caro lettore, noi non siamo negazionisti. Non neghiamo i crimini del nazismo, anche perchè avvengono proprio sotto i nostri occhi. Noi, qui, sappiamo riconoscere il nazismo quando ne vediamo sorgere uno, e lo affermiamo. Peccato che i negazionisti di Repubblica, Corriere, Stampa, Unità, Il Foglio, Il Fatto, ci lascino soli a lanciare l’allarme.
1) Merita di essere citata, a sua onore, la posizione di Sergio Romano sul caso Moffa: «Le università devono essere libere e all’interno ci deve essere una piena libertà di pensiero. La libertà di pensiero non deve tradursi in un delitto di opinione. Le opinioni non possono essere considerate dei reati. Nessuna legge deve limitare la libertà di insegnamento».
|
La casa editrice EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright. |
|
Nessun commento per questo articolo
Aggiungi commento
|
|
|
|
|
Libreria Ritorno al Reale
EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.
|
|
|
|
|
|
Servizi online EFFEDIEFFE.com
|
Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com
|
Contatta EFFEDIEFFE : Come raggiungerci e come contattarci per telefono e email.
|
RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds
|
|
|
|
|
|
Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità
|
|
|