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Razza eletta surrogata
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Il Governo israeliano sta organizzando voli militari per trasferire coppie di israeliani e piccoli nati da donne nepalesi che hanno concesso il loro utero in affitto

ISRAELE ha incominciato a evacuare i neonati nati da madri surrogate nepalesi e da genitori israeliani. Ieri sono partiti i primi voli per mettere al sicuro i bambini che spesso si sono trovati in situazioni di emergenza, dopo il terremoto che ha colpito il Nepal, il 25 aprile, uccidendo migliaia di persone.

Le coppie gay. Sono numerosi anche i gay che sono diventati genitori con l'aiuto delle donne nepalesi. Per loro è l'unica possibilità di avere figli, perché la legge israeliana permette di ricorrere all'utero in affitto solo ai coniugi eterosessuali. Bastano 6.000 dollari per diventare padre. In Nepal è possibile trovare una giovane pronta a portare avanti la gravidanza. Ora decine di piccoli lasceranno il Nepal e le donne che li hanno portati in grembo per mesi per affrontare un lungo viaggio. Tre neonati sono stati appena trasferiti in Israele con l'aiuto di un piccolo velivolo militare che poco prima aveva portato nel paese una équipe di medici. Il ministro degli Esteri ha fatto sapere che stanno per raggiungere Israele anche 22 bimbi e i loro genitori, arrivati in Nepal prima del terremoto. Con le famiglie ci sono anche 4 madri surrogate nepalesi che devono partorire. Il ministero degli Esteri ha concesso loro un permesso speciale e l'ingresso sul territorio israeliano.

Filiba e la piccola Na'ama. Fra loro c'è anche Yossi Filiba, un single di 44 anni che abita a Tel Aviv. Da tre settimane era a Kathmandu per la nascita della piccola Na'ama. Un momento magico, durato poco. Dopo il sisma Filiba si è rifugiato al piano terra di un edificio della capitale insieme a numerose altre coppie di israeliani e aspetta il momento della partenza verso Tel Aviv. "Non sappiamo quando arriveranno - ha detto - a prenderci. Siamo in condizioni precarie. L'acqua sta finendo e io sono qui bloccato con una neonata. C'è poco cibo e manca l'elettricità. A volte usiamo un generatore e abbiamo la luce per un breve lasso di tempo"

"Scappavo e tutto crollava". In genere, come racconta Filiba, i genitori israeliani passano un mese in Nepal, aspettando la nascita del loro bambino e sistemando i documenti necessari per lasciare il paese. Sabato, quando la terra ha incominciato a tremare, Filiba era a casa e stava dando da mangiare alla figlia. "Ho preso la piccola, sono sceso giù per le scale, ho fatto tre piani e sono uscito fuori. Intorno a noi gli edifici stavano crollando e la gente era terrorizzata"

Cento madri surrogare. In Nepal circa 100 madri surrogate sono in attesa di bambini israeliani. Secondo l'agenzia Tammuz surrogacy international di Tel Aviv, che mette in contatto coppie  e donne nepalesi, 52 clienti israeliani si trovano in alberghi di Kathmandu, in attesa di lasciare il paese. Lo stato di Israele potrebbe legalizzare la maternità surrogata per tutte le coppie, anche quelle omosessuali. Al momento, tale tipo di maternità è legale solo per le coppie etero sposate. Ma per ora la proposta di legge presentata a ottobre in parlamento non è ancora diventata legge.

Seimila euro per un bimbo. In Nepal la possibilità di ricorrere all'utero in affitto è vietata ai locali, ma il paese resta una meta popolare per le coppie straniere che vogliono avere un figlio. I prezzi sono piuttosto competitivi: il costo è di circa 6.000 euro, rispetto ai 100.000-150.000 necessari per sottoporsi a questa tecnica nei paesi occidentali dove è autorizzata.

I paesi dove si può fare. Ogni forma di maternità surrogata è vietata in Italia e nei paesi europei. Altri paesi, come il Regno Unito, proibiscono solo i casi in cui chi concede l'utero in affitto si fa pagare. Sono numerose anche le coppie italiane che scelgono questa strada. All'estero è possibile ricorrere a questa tecnica in Canada, negli Stati Uniti, in Russia, in Ucraina, in Russia e in India.

Come funziona. La madre surrogata si fa carico di una gravidanza per conto di una coppia sterile, omosessuale o di un single. La fecondazione avviene in vitro con il seme e gli ovuli di un richiedente o di donatori. L'embrione viene impiantato nell'utero della portatrice che partorirà senza essere riconosciuta come madre.

Fonte >  Repubblica.it


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