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Un vero credente
Maurizio Blondet
16 Febbraio 2013
Mi sfida un vero credente:
Gentile Blondet, Lei che crede in Dio e che il Papa sia la medesima entità in terra, ci spieghi cos’è la Chiesa oggi e il Suo legale rappresentante che, fra le altre cose, ha nominato capo dello IOR un fabbricante di armi tedesco. Grazie per il chiarimento, sempre che voglia esplicitare il Suo parere personale visto che in certi casi evita di farlo. I più cordiali saluti. Piero Deola
ITCCS: Benedetto XVI chiede immunità e protezione al Presidente della Repubblica Italiana Fonte > iconicon.it Il Tribunale Internazionale invita Napolitano alla “non collusione con la criminalità”, e annuncia una campagna globale per occupare l’immobile Vaticano e avviare un’inchiesta sui diritti umani in Italia Roma (09:00 ora locale): Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, ha programmato un incontro con il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per Sabato, 23 febbraio al fine di discutere di sicurezza e immunità da procedimenti giudiziari da parte del governo italiano, secondo fonti dei media italiani. Incontro di Ratzinger segue al ricevimento apparente da parte del Vaticano di una nota diplomatica da un governo europeo riservato il 4 febbraio, che dichiarava la sua intenzione di emettere un mandato di arresto per Ratzinger, dimessosi dal suo pontificato meno di una settimana dopo quel termine. In risposta alla riunione fissata per il 23 febbraio, il Tribunale internazionale sui crimini di Chiesa e Stato (ITCCS), attraverso il suo Segretario, Rev. Kevin Annett, ha scritto al presidente Napolitano, chiedendogli di non assistere Ratzinger nell’eludere la giustizia. La lettera ITCCS, dice tra l’altro: “Non ho bisogno di ricordare, signor Presidente, che in base al diritto internazionale e dei trattati che sono stati ratificati da Italia, sono vietati voi e il vostro governo di concedere tale protezione a chi, come Joseph Ratzinger, ha aiutato ed incoraggiato azioni criminali, ad esempio ordinando Vescovi e Cardinali in America e altrove, per proteggere i stupratori di bambini noti all’interno del loro clero.” “L’obbligo in Vaticano attraverso il Trattato del Laterano non nega o annulla i requisiti di queste leggi morali e per di più internazionali, né richiede che si dia alcuna protezione o immunità per un singolo individuo come Joseph Ratzinger, soprattutto dopo che ha lasciato il suo ufficio papale. “ Una copia del testo integrale della lettera ITCCS segue al termine di questo post In risposta ai crimini documentati di torture minorili, tratta e il genocidio legato a Papa Benedetto e funzionari del Vaticano, ITCCS sponsorizzerà una serie di proteste in corso e occupazioni di chiese cattoliche e uffici attraverso i suoi affiliati in tutto il mondo a partire nella settimana di Pasqua, 24-31 marzo 2013, che continuerà a tempo indeterminato. Queste azioni accompagneranno gli sforzi legali per portare Joseph Ratzinger e altri funzionari del Vaticano in giudizio per la loro complicità dimostrata nei crimini contro l’umanità e associazione a delinquere. La campagna di Pasqua Bonifica raccoglie le proprietà della chiesa e le sue attività per impedirne l’utilizzo da parte dei sacerdoti che stuprano bambini, che sono protetti dal diritto canonico cattolico.
Risposta: Siccome sta circolando sul web questa «pseudo-notizia», secondo cui un «Tribunale Internazionale sui Crimini della Chiesa e dello Stato» con sede a Bruxelles avrebbe incriminato Benedetto XVI, mi sono andato ad informare su questo augusto Tribunale, temendo che effettivamente fosse qualche emanazione del Tribunale dell’Aja (la Massoneria può quasi tutto). Niente di più facile che informarsi: basta andare sul sito del medesimo ITCCS. Clicco su «Tribunal Members», per vedere i nomi dei giudici: non c’è nessun nome. Vado a vedere chi sono gli «sponsor»: no, niente Trilateral né Bilderberg, ma enti balzani e dubbi perfino nell’esistenza. Clicca e riclicca sul sito, risulta che il solo nome che vi appare è quello di tale «reverendo Kevin Annett», fondatore unico, giudice unico del Tribunale e unico promotore dell’atto di accusa da cui Benedetto XVI si starebbe difendendo sotto il loden di Napolitano.
Kevin Annett
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E chi è Kevin Annett? Anche qui, facilissimo informarsi: ha persino una voce di Wikipedia in italiano. Da cui apprendiamo che è un canadese, che è stato «sacerdote» della United Church of Canada, una denominazione protestante, da cui è stato allontanato perché – dice la Church – egli, «weaving together half-truths, conspiracy theories, misinformation, and his own unresolved issues with the church, Mr. Annett makes claims that mislead the public». È dunque uno strenuo difensore degli indiani canadesi, il Kevin, perseguitato per questa sua opera? Non di tutti gli indiani. A leggere Wikipedia, «Nel novembre del 2012 Dennis Banks, co-fondatore e portavoce dell’American Indian Movement, ha diffuso un comunicato stampa nel quale diffida ufficialmente Annett dal continuare a parlare e a operare a nome dei nativi americani. Più in particolare Banks accusa Annett di star perpetrando una “frode internazionale finanziaria, intellettuale, accademica, culturale, di identità su larga scala” attraverso iniziative fasulle e finti procedimenti di giustizia senza appoggi legittimi di sorta». Dunque, il Papa è «perseguito» da un «Tribunale Internazionale» il cui unico esponente è questo pazzoide, metà truffatore e metà paranoide-esaltato, di un tipo molto comune in America, che si firma «reverendo» senza esserlo, ammesso lo sia mai stato nella Church protestante che lo ha allontanato. Direi che il Papa abbia poco da temere. A meno che... a meno che uno dei nostri procuratori italioti, simili ad Ingroia, non lo metta in galera preventiva, magari con mandato di cattura europeo, in attesa che il reverendo Annett gli mandi le prove documentali dei genocidi e delle pedofilie ratzingeriane. Il che purtroppo non può escludersi. Con ciò, spero, la «notizia» del Tribunale Internazionale Anti-Papa è stata, spero, liquidata. Era facilissimo liquidarla, bastava andare su Internet e cercare un po’. Ma il signor Piero Deola non l’ha fatto. Veniamo dunque a lei, Piero Deola. Saluto in lei un vero credente: lei non crede in Dio, però crede ciecamente al «reverendo» Annett, e all’esistenza di un Tribunale Internazionale antipapale. Complimenti, lei conferma la veduta di Chesterton: chi smette di credere in Dio, non è che non crede più a nulla; crede a qualunque cosa. E lei mi sfida a dare un «chiarimento» a lei? Lei che crede al reverendo Annett? Il «chiarimento» l’ha già avuto e comprovato dalle righe qui sopra: lei è un cretino. Patentato. È il «mio parere personale» che, come lei desidera, «ho esplicitato». Maurizio Blondet
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