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Preti pedofili? Guardate Tony Blair & Friends
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Non c’è grande media che non soffi sul fuoco dello scandalo della pedofilia nella Chiesa cattolica, cercando in ogni modo di mirare direttamente a Benedetto XVI, accusato di aver coperto i delitti sessuali dei preti. Basta vedere i seguenti articoli dell’Independent: Benedict's involvement 'shows extent of cover-ups' / Pope will struggle to survive abuse scandal.

Tutt’altro comportamento gli stessi media tennero in un altro scandalo pedofilo: quello che nel 2003 coinvolse Tony Blair, allora premier, e i suoi più intimi amici nel governo laborista. Una vera rete di pedofili ad altissimo livello, su cui i giornali non dissero verbo. E su cui è stato posto il segreto di Stato: per 100 anni. Rievochiamo quel poco che si sa della orribile storia.


E’ scomparso anche –  cancellato da internet e da ogni altro sito – l’articolo che il 19 gennaio 2003 lo scozzese Sunday Herald pubblicò, a firma del suo giornalista Neil MacKay, intitolato «Child porn arrests too slow» (Troppo lenti gli arresti legati alla pornografia infantile). Vi si rivelava come altissimi membri del governo di Tony Blair fossero sotto inchiesta per pedofilia e «fruizione di pedo-pornografia».

Vi si leggeva fra l’altro: «Il Sunday Herald ha ricevuto conferma da una importantissima fonte dell’intelligence britannico che almeno un ex ministro del governo laborista, e d’alto profilo, è fra i sospetti. Il nostro giornale ha il nome del politico, ma per ragioni legali non può renderlo noto.

Voci non confermate dicono che è coinvolto un altro importante uomo politico laborista (...) una commissione d’emergenza è stata allestita nel governo per controllare gli esiti, potenzialmente rovinosi per Blair e il suo governo, se dovessero avvenire degli arresti».

La commissione d’emergenza ha lavorato molto bene, perchè il Sunday Herald ha immediatamente accecato la storia e non ha risposto alle domande di alcuni giornalisti americani che volevano saperne di più. Tutti gli altri giornali inglesi hano parimenti taciuto. Solo, due ministri si dimisero d’improvviso: Alan Milner, ministro della Sanità ed astro crescente del labour, dichiarò di voler «passare più tempo con la famiglia»; Lord George Robertson, già ministro della Difesa e all’epoca dei fatti segretario generale della NATO, si dimise per «cause personali». (Revealed: British Premier Gordon Brown Is A Pedophile)

William Boykin
   Lord George Robertson
Il nome di Lord Robertson era stato fatto in relazione ad un assassino di nome Thomas Hamilton, un ex capo di boy scout di 43 anni, già inquisito per fatti di pedofilia. Il 13 marzo 1996 Hamilton  fece irruzione in una scuola elementare scozzese a Dumblane, e con quattro pistole automatiche sterminò 16 scolari e una maestra, per poi uccidersi. L’inchiesta mostrò che Hamilton, benchè noto alla polizia come squilibrato con precedenti come molestatore di bambini, aveva ottenuto un regolare porto d’armi per sei pistole, per interessamento diretto di George Robertson ed un altro pezzo grosso della politica scozzese, Michael Forsyth, allora segretario di Stato per la Scozia. Forsyth aveva agevolato Hamilton nella creazione di un «club di ragazzi» non meglio specificato; il massacratore aveva relazioni intime e personali (con scambi di lettere) sia con Robertson sia con Forsyth.

Hamilton era un massone. Anche George Robertson è un massone, alto membro di una super-loggia di Edimburgo chiamata «Speculative Society», che aveva suscitato sospetti persino nel gran maestro della massoneria scozzese Lord Burton.



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Alcuni membri influenti della superloggia avevano libero accesso alla scuola elementare di Dumblane, dove anche Hamilton andava e veniva liberamente. Secondo indiscrezioni della Polizia, scolari «venivano regolarmente portati via e sessualmente abusati».

William Boykin
   Michael Forsyth
Glenn Harrison, l’ex housemaster della scuola (ossia il capo della mensa e dei dormitori del collegio) ha dichiarato al giornale «News of the World» che aveva spesso sorpreso Hamilton a strisciare nel dormitorio degli alunni di notte; non aveva potuto far nulla, perchè «Hamilton era amico di un poliziotto importante». Harrison giunse a tenere un archivio degli scolaretti che confidavano di aver subito violenza mentre lui era housemaster alla scuola, e finì per scrivere lettere ai genitori su quel che avveniva nel 1991. Il solo risultato fu d’essere licenziato in tronco; e che la Polizia perquisì la sua abitazione confiscando i dossier. (Lord Cullen, Dunblane, Lockerbie)

A condurre l’inchiesta sulla strage è stato Lord William Cullen, un altro esponente della loggia «Speculative Society» e membro della «mafia laborista scozzese» come Lord Robertson, Tony  Blair e Gordon Brown, l’attuale premier britannico. Secondo tutti gli osservatori, Lord Cullen ha «insabbiato» totalmente l’indagine. (Dunblane Secret Documents Contain Letters by Tory and Labour Ministers)

Tony Blair e il suo ministro Jack Straw, del resto, hanno sottoposto l’intera inchiesta sotto segreto di Stato per un periodo di cento anni. Una tale estensione dell’obbligo del segreto è altamente insolita. Di solito, i documenti riservati del governo e gli eventi dello spionaggio sono segretati, in Gran Bretagna, per trent’anni. Solo alcuni casi particolari sono stati sottoposti a segreto di Stato per 80 anni: le imprese di Lord Kitchener in Sudan nel 1902, alcuni casi riguardanti la guerra del 1914-18, i tentativi di pace separata coi nazisti nel 1941, e tutto ciò che riguarda la lotta clandestina contro l’IRA.

Perchè la strage di uno squilibrato in una scuola elementare rappresenta un tale pericolo per la sicurezza nazionale, da necessitara la segretazione per un secolo?

William Boykin
   Peter Mandelson
Circolano risposte ipotetiche: essenzialmente, la rete massonico-pedofila del labour sarebbe molto più estesa oltre il dimissionario Lord Robertson; si fanno i nomi di Peter Mandelson (detto «principe delle tenebre»), l’abile propagandista di Tony Blair, già commissario europeo per il Commercio e di David Aaronovitch  (il miliardario finanziatore del New Labour), intimo amico di Mandelson dai tempi in cui entrambi militavano nel Partito Comunista britannico; di Gordon Brown e dello stesso Tony Blair; nè si tace delle troppo numerose figure di dichiarati omosessuali nel governo Blair, di cui il più noto è David Miliband.

Lo squilibrato Thomas Hamilton, figura di «assassino solitario» (come Lee Oswald che secondo la versione ufficiale uccise il presidente  Kennedy) sarebbe stato indotto alla strage, per eliminare bambini che avevano cominciato a parlare, o terrorizzare i loro genitori e i maestri.

Impossibile trovare conferme. Ma queste voci ricordano quelle che circondarono Jacques Delors, padre venerabile della Comunità Europea, come coinvolto nei delitti pedofili del Belgio. La voce fu ripresa dal Canard Enchainé, ed anche Delors, lanciato in una carriera eccelsa, si dimise di colpo per tornare a vita privata.



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Jacques Delors



Abbiamo a che fare con rituali perversi quali «prove iniziatiche» che deve superare chi vuol farsi selezionare ai vertici di organi sovrannazionali?

Il coinvolgimento delle alte personalità nella strage della scuola elementare di Dumblane sarebbe stato comprovato all’FBI, ufficialmente nel corso di un’inchiesta su utenti di siti pedo-pornografici;  certe carte di credito usate per pagarli porterebbero all’alta rete britannica. Il che ha portato ad ipotizzare che l’intelligence americano possa aver ricattato il governo Blair per strappargli il sostegno alla invasione dell’Iraq. Del resto certe inconfessabili prove iniziatiche servono anche a questo.

Fatto è che, lasciata la carica di premier, Tony Blair s’è fatto ricevere da Benedetto XVI ed ha fatto annunciare la sua conversione al cattolicesimo. Per poi, da neocattolico, prendere posizioni come quella così riportata dalle agenzie nell’estate 2009: «Il Vaticano dovrebbe ripensare la propria posizione nei confronti degli omosessuali e abbandonare le posizioni trincerate, mentre il mondo –  e con esso i fedeli stessi –  si evolve».

Il problema –  secondo Blair –  è che il Papa (82 anni) è troppo vecchio. Quando gli è stato chiesto un commento sulla definizione di omosessualità elaborata da Benedetto XVI nel 1986 («una tendenza intrinseca al male morale»), l’ex premier britannico ha risposto: «Su questo punto c’è un’enorme differenza generazionale. Abbiamo bisogno di un’attitudine mentale per cui i ripensamenti e il concetto di evoluzione delle disposizioni individuali facciano parte dell’approccio alla fede religiosa».

Ma tranquilli: se abbiamo un pedofilo cattolico in più, certamente Blair non sarà toccato dalla canea del giornali italiani e anglo-americani tutta dedicata alla Chiesa. Verso i suoi amici, la  stampa  britannica e internazionale ha già comprovato che, quando occorre, sa essere di una discrezione assoluta.



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