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I BRICS si fanno la loro rete: a prova di Grande Fratello
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La notizia appare in tutti i siti specializzati. In breve: i Paesi BRICS si fanno la loro linea diretta di telecom fra loro. Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa hanno già approvato il progetto, che è gigantesco: la linea diretta fra loro sarà realizzata via cavo. Diciamo 34 mila chilometri di cavo sottomarino. Lo hanno deciso nel loro recente Forum a New Delhi, impegnandosi già di massima a co-finanziare l’operazione.

Alla linea collegheranno anche gli Usa. Ma questo fatto dà tutt’un’altra dimensione allo scandalo, rivelato dall’agente Snowden, sulla «sorveglianza universale» messa in atto da Washington e dai suoi organi semi-segreti, come la onnipresente NSA, e il software di intercettazione ed elaborazione dei «metadata» PRISM.

I BRICS si sganciano dal Grande Orecchio americano, che (ovviamente) li «ascolta» da decenni con particolare interesse. Segreti industriali, le offerte (in busta chiusa) per concorsi per mega-commesse, comunicazioni riservate fra i governi e le loro grandi aziende, sono alla mercé della NSA. I vostri concorrenti americani sanno tutto di voi prima: il listino-prezzi che inviate al cliente, i ribassi che offrite per strappare un ordinativo, eccetera.

Presto, sarà molto più difficile agli americani intercettare le notizie sensibili – che non sono le conversazioni fra Silvio e le Olgettine, ma informazioni di cui sopra, del valore di milioni di dollari.

Lo spiega bene un sito russo-indiano:

Attualmente, i Paesi BRICS, per connettersi tra loro, «usano hubs [centri di smistamento, ndr] basati in Europa ed Usa. Il che aumenta i costi [gli americani si fanno pure pagare , per intercettare, ndr] e, cosa più importante, lascia i BRICS nelle mani dei gestori europei ed americani di questi hubs e aumenta i rischi di intercettazione e furto di dati».

La notizia diventa più significativa se si aggiunge che «lo hub europeo» a cui si accenna, è in realtà un hub situato in Britain. Dunque è spezzare il monopolio anglo-americano sui canali di comunicazione globale lo scopo a cui tende il cavo BRICS. Perché, spiegano i russo-indiani, oggi «per esempio, una chiamata dalla Cina al Brasile può essere dirottata attraverso gli Usa in due salti, o quattro-cinque salti via Suez. Quanto più numerose sono le reti e i nodi per cui si passa, più alte sono le possibilità che i vostri dati vengano rubati e intercettati. Il progetto BRICS a cavo metterà fine a questa situazione in quanto collegherà questi Stati senza bisogno di inviare il traffico attraverso multipli nodi.

«Questi problemi diverranno cosa del passato quando il sistema diverrà operativo. Aumenta il valore strategico dell’intero gruppo BRICS e lancia un forte segnale al mondo: questo gruppo sta facendo sul serio, e dispone della tecnologia, delle risorse, e soprattutto della volontà politica, per ridurre la sua dipendenza dal mondo sviluppato. Con questa vasta rete di cavo ottico a fibre, le economie BRICS accentuano la condivisione di tecnologie, aumentano gli scambi commerciali e facilitano le transazioni finanziarie» – al riparo da orecchie indiscrete, aggiungiamo noi. (BRICS Cable: Connecting Continents, brick by brick)





Ciò getta una luce istruttiva sul «tradimento» di Edgard Snowden, il giovane fringuello (whistleblower) che ha spifferato le scandalose verità sulla National Security Agency (NSA) e – effetto forse ancor più grave per gli Usa – esposto ai riflettori la NSA, la cui forza in gran parte esiste nella sua inconcussa segretezza, ben più protetta di quella della CIA: la sigla NSA è variamente interpretata dai critici del sistema come «Never Say Anything» (Non Dire mai Nulla) o addirittura «No Such Agency» (Tale Agenzia Non Esiste).

Non dimentichiamo che l’anti-eroe Edgar Snowden , come dipendente della Booz Allen Hamilton (il subcontractor che operava le intercettazioni per il NSA e la CIA) beccava la non disprezzabile cifra di 120 mila dollari annui. La vita braccata del ricercato globale dalla superpotenza costa molto, molto di più, e qualcuno starà coprendo le spese. Chi? Mosca e Pechino, i due più grossi BRICS, stanno platealmente assistendo il giovanotto, non senza prendersi gioco del potere americano. Ma d’altra parte, Russia e Cina non avevano certo bisogno di Snowden per sapere della continua e invasiva intercettazione a cui i loro affari sono sottoposti, né l’uso di Facebook e Tweet a questo scopo. L’operazione sembra aver avuto la funzione di rendere pubblico lo scandalo, informare l’opinione pubblica occidentale in genere – e quella americana in particolare – del fatto che il suo governo, faro di libertà, la spia, sorveglia e intercetta a volontà, violando la sua sacra privacy, da decenni, ed allarmarla abbastanza da gettare ulteriore discredito sul sistema americano.

Se questo lo scopo, è ben riuscito: tanto più che si è appreso che i due partiti del Congresso sapevano entrambi, e hanno taciuto ai loro elettori. E l’indignazione si allarga, tanto più che si scopre che la NSA e l’FBI hanno «ascoltato» illegalmente le comunicazioni del generale Petraeus, del giudice della Corte Suprema Alito, di membri del Congresso, di esponenti di rispettate organizzazioni non governative come la Croce Rossa, di alti responsabili del Dipartimento di Stato e di persino Barak Obama quando, senatore, concorreva per la Casa Bianca: cosa che fa sospettare un sistema di sorveglianza interna orwelliano, e di potenziali ricatti, degni del vecchio sovietico KGB.

Qualche giorno fa a San Francisco, mentre arringava una riunione di attivisti del partito democratico, la capo-bastone democratica Nancy Pelosi è stata fischiata e contestata duramente da quegli stessi militanti del suo partito quando ha cercato di giustificare il presidente Obama dicendo che il suo programma di ascolto e sorveglianza dei cittadini era già meglio di quello di George H. Bush. La Pelosi è stata seppellita da urla: «Secrets and lies!», «No secret courts!» e «Protect the First Amendment!». Commenta un importante blog libertario: «sembra che le azioni dei delinquenti al comando degli Stati Uniti siano finalmente diventate così assurde, che l’apatica cittadinanza sta svegliandosi da suo lungo torpore».(Nancy Pelosi Gets Booed and Heckled by Supporters for NSA Support)

L’apatica cittadinanza europea continua invece il suo annoso abbiocco, non allarmata nemmeno da tale rivelazione; figurarsi quella italiana, assuefatta dalla sua magistratura incivile alle continue violazioni delle conversazioni private (e alla loro propalazione in violazione del segreto d’ufficio). Anzi una parte consistente approva le intercettazioni come metodo per smascherare Berlusconi e scoprire «gli evasori». Situata per lo più a sinistra, questa parte dell’opinione pubblica suole adottare la seguente frase: «Mi intercettino pure, io non ho niente da nascondere» . Anche noi approviamo, sapendo però che è una frase di Joseph Goebbels: «Chi non ha niente da nascondere non ha niente da temere». Del resto, quei poveretti non capiscono che nessuno si preoccupa di intercettare loro, in quanto sono nullità che non dicono mai nulla che valga la pena di ascoltare; il sistema di intercettazione universale mira ai grossi interessi ed ai grossi concorrenti.

Sveglissimi, i BRICS si stanno facendo il loro cavo, e in gran fretta: dovrebbe essere completato entro il 2014. Al Sistema anglo-americano non resterà altro da intercettare e derubare che i dati della servile, addormentata Europa.



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