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World Mission Society Church of God
27 Gennaio 2011
Riceviamo questa lettera:
«Gentile Direttore,
avrei bisogno di una mano. Per le strade di Roma mi hanno fermato dei ragazzi coreani che facevano parte della Word Mission Society Church Of God che, con Bibbia alla mano, citando una decina di versetti cercavano di dimostrare che oltre a Dio Padre, c’è anche Dio Madre, che è possibile conoscere il momento del seconda venuta di Cristo (che è separata dal giudizio universale?!), e quant’altro.... Ovviamente non credono alla Chiesa perché ha modificato la Legge di Dio (sabato al posto della Domenica?!) e non è fedele a Cristo.
Io ho provato a confutare pacatamente, citando le Scritture, facendogli notare che non si può estrapolare un versetto e stravolgendone il senso, argomentando il più possibile, etc, però mi mancavano informazioni sul loro movimento e le sue finalità (su internet mi è sembrato di leggere che abbiano costruito il nuovo tempio di Gerusalemme) e la mia preparazione teologica non è molto vasta, soprattutto sull’Apocalisse.
Se trovaste qualche minuto, lei o il dott. Copertino o Chiari mi potreste dare qualche chiarimento? Quei ragazzi mi hanno lasciato il loro numero perché vorrebbero parlarmi ancora per convincermi delle loro dottrine, se mi aiutaste potrei essere io a portare un po’ di chiarimento a loro!
La ringrazio per il suo lavoro,
Cordiali saluti,
Alessandro» Non abbiamo remore nel definire la World Mission Society Church of God come una setta.
L’affermazione è ardita, ma, a nostro avviso, motivata. L’impianto dottrinale della setta – fondata nel 1964 dal coereano Ahn Sahng-Hong (o Ahnsahnghong, nato nel 1918 e morto nel febbraio del 1985), proveniente dal buddismo e simpatizzante delle Chiese avventiste del settimo giorno – è assolutamente inconsistente, eretico ed irrazionale.
Il pensiero della setta si basa sulla convinzione di una nuova e completa rivelazione, realizzata nella persona del fondatore, autoproclamatosi il nuovo Gesù. Mutua dall’eresia cosiddetta gioachimita la divisione della storia in ere, ciascuna corrispondente ad una delle Divine Persone: Padre (nell’Antico Testamento), Figlio (nel Nuovo Testamento), e Spirito Santo (ai nostri giorni); tale suddivisione è assolutamente arbitraria e non trova alcuno riscontro nei passi della Sacra Scrittura.
Ma la setta coreana va oltre. Le Persone Trinitarie sono soltanto una sorta di diversa manifestazione del Divino (si parla espressamente di distinti nomi, ciascuno per ogni specifica epoca, che Dio avrebbe dato per essere invocato e far ottenere la salvezza); siamo quindi in piena tesi modalista (eretica). Ma c’è di più. La teologia del coreano Ahn Sahng-Hong prevede un Dio non Trinitario, ma, mi si perdoni!, sessuato. Dio non sarebbe soltanto Padre (definito poi Gesù e poi Ahn Sahng-Hong), ma anche Madre. I passi a sostegno di questa tesi sono artatamente interpretati secondo un’accezione insostenibile.
Riporto i salienti (citati dal loro sito ufficiale in lingua inglese) (1).
Genesi 1, 26-27: «E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò».
Da questo passo, la Chiesa di Ahn Sahng-Hong ha sostenuto che la somiglianza e l’immagine divina impressa in noi debba essere riferita proprio al dualismo sessuale.
Questa lettura non regge affatto. Seguiteci. Se l’immagine di Dio nell’uomo risiedesse nel fatto che Dio è maschio e femmina, allora significherebbe affermare l’esistenza in Dio di una sessualità.
Gesù esclude il permanere di tale identificazione sessuale dopo la resurrezione dei corpi (San Matteo 22, 30: «Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo»), quindi, l’immagine di Dio nella creazione svanirebbe al momento della massima partecipazione di Dio (anima e corpo) dopo la resurrezione dei corpi!
Ancora: se diamo a Dio un «sesso»o un dualismo di tipo sessuale, lo stiamo fisicizzando necessariamente. Non si tratta infatti di vedere Dio come conciliazione degli opposti, ma di dar a Lui una connotazione sessuale (non avrebbe senso altrimenti parlare di maschio o femmina); in tal caso, dunque, avremmo un dio fisicamente limitato, non infinito, quindi non divino. Paradossale, ma logico!
Inoltre, ci si dovrebbe spiegare per qual motivo l’uomo sia stato creato ad immagine di Dio e non anche gli animali, anch’essi maschio e femmina ed occorrerebbe, di conseguenza, spiegare cosa davvero distingue l’uomo dall’animale! Sappiamo invece che l’immagine risiede nelle nostre facoltà spirituali (e non fisiche; il corpo è destinato a spiritualizzarsi in Cristo!), che risiedono nell’intelletto, nella volontà e nel sentimento; nelle nostre possibilità di conoscere ed amare; in questo Dio ci dona un’impronta di Sé. Gli animali, a differenza, sono creati sulla base degli Archetipi Divini (degli Attributi di Dio), che si effonde comunque con tutto l’Essere nel creare. La pluralità del termine Elohim, vela il mistero Trinitario (in accordo coi Padri) e non un dualismo sessuale.
Lo stesso dicasi per il seguente passo, relativo alla torre di Babele, in Genesi 11, 7: «Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». E per il seguente di Isaia (6,8): «Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!»».
Assolutamente infondato il riferimento anche ai seguenti passi, dove una possibile e coerente lettura vuole un riferimento esplicito all’Incarnazione e al mistero della Chiesa, ma da parte della Chiesa coreana, interpretati come riferimento al lato femminile di Dio. Eccoli. Geremia 31, 22: «Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle? Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna cingerà l’uomo!» e Apocalisse 22, 17 e seguenti: «Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita. Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro».
Chiaramente la setta, come tale, ci tiene a sottolineare l’unicità della sua rivelazione e missione, finalizzata all’annuncio del vero Vangelo di Cristo, insabbiato a causa del demonio. L’ostacolo all’albero della vita sarebbe stato posto da Satana nel 325; anno casualmente coincidente con la data del Concilio di Nicea. Come dire: la Chiesa cattolica e la sua Fede sono l’ostacolo alla salvezza. Non mancano elementi di giudaizzazione: il ritorno alla celebrazione del sabato, in piena contestazione con la celebrazione cattolica; si dimentica ovviamente che la domenica non è un capriccio della Chiesa, ma è volontà di Cristo, che resuscita «il giorno dopo il sabato» (Giovanni 20,1)
Concludiamo questo breve intervento, precisando quanto segue: la World Mission Society Church of God sembra una riproposizione, in chiave cristiana del culto della Dea Madre, culto mortifero, legato all’occultismo ed alle pratiche esoteriche, fondato sul dualismo monista, sostanzialmente coincidente con la negazione della Trascendenza Divina. Se Dio non fosse Padre – cioè completamente altro (la paternità infatti, oltre ad essere concetto onnicomprensivo delle caratteristiche umane, chiaramente!, è assunto funzionale sia a rappresentare la realtà Trinitaria sia a sottolineare la totale alterità dell’Increato rispetto alla creazione).
Non lasciamoci incantare da favole umane.
Stefano Maria Chiari
1) http://english.watv.org/
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