In particolare, originalissime sono le posizione di Zecharia Sitchin, il quale sostiene che, sulla base della traduzione letterale di alcune tavolette sumeriche, si dedurrebbe la creazione dell’uomo per opera di alcuni alieni (annunaki o nephilin) provenienti da uno sconosciuto pianeta del nostro sistema solare, attraverso l’implementazione di un nuovo bagaglio genetico (alcuni geni alieni impiantati nell’homo erectus), che avrebbe dato vita all’homo sapiens. In tal modo, questo studioso riesce a salvare anche la teoria di Darwin, provando a colmare l’incolmabile disavanzo della panzana evoluzionista, per giustificare l’assenza del cosiddetto introvabile anello mancante e per spiegare al contempo l’incredibile quanto improvviso livello di complessità della creatura uomo.
Tutto questo, sarebbe oltremodo utile per comprendere i misteri insoluti dell’archeologia, in particolare gli OOPArt : Out of Place Artifacts (reperti o manufatti fuori posto), così attribuibili all’influsso determinante di una civiltà aliena.
Ma perché gli annunaki avrebbero «creato» l’uomo? Per farne degli schiavi, da utilizzare per l’estrazione dell’oro, elemento utile a curare la rarefazione dell’atmosfera del loro pianeta.
La tesi di Sitchin non trova appigli nelle traduzioni ufficiali della comunità scientifica, che, al contrario, nega ogni possibile deduzione simile a quelle prospettate da Zecharia.
Tuttavia, ammesso e non concesso che i testi utilizzati dallo studioso fossero stati da lui correttamente tradotti, l’obiezione più forte è, ad avviso di chi scrive, la seguente: come può costui garantirci che quello che viene ivi raffigurato rappresenti la narrazione di eventi storicamente accaduti piuttosto che, invece, la rappresentazione mitica della civiltà delle origini? Dove, costui, ricava tale sicurezza?
Ed ancor di più: per quale motivo i nephilin, tanto tecnologicamente evoluti e tanto scientificamente abili, da manomettere i geni dell’homo erectus, avrebbero dato vita a schiavi in grado di intendere e volere, con libertà di ribellarsi, quindi, piuttosto che a «ibridi scimmioni senza autodeterminazione», più utili al loro fine, quello cioè della mera estrazione dell’oro? O perché non utilizzare delle macchine o dei cyborg?
Ci troviamo di fronte a suggestioni forti del mondo della controinformazione disinformante che cerca, in ogni modo, di traviare e confondere l’animo dei semplici. Cerchiamo di razionalizzare sempre tutto; l’uso della ragione è umano e propriamente cristiano. Occorre dare ad essa il giusto rilievo e la giusta importanza, senza sfociare nello sterile scientismo, ma senza neppure lasciarsi ingannare dall’inutile inganno di mistificazioni di bassa lega, poco utili a chi le recepisce e solo buone ad ingigantire il portafogli di chi li propina.
Sugli UFO, diremo più avanti, a Dio piacendo.
Stefano Maria Chiari
1) http://www.misteriufo.it/classificazione_dei_fenomeni.htm:
Per studiare un fenomeno in modo scientifico occorre avere una base comune. Anche in questo caso esiste quindi una classificazione a seconda delle diverse tipologie incontrate nel corso dell’analisi.
Questa classificazione, chiamata Hynek, viene così suddivisa:
Luci Notturne - abbreviate in LN - osservazioni di fenomeni aerei anomali ad alta quota effettuate di notte.
Dischi diurni - abbreviate in DD - osservazioni di fenomeni aerei anomali ad alta quota effettuate di giorno.
Radarici - abbreviate R - osservazioni di fenomeni aerei anomali effettuate sia tramite apparecchiature radar sia visualmente.
Radar-Visuali - abbreviate RV - osservazioni di fenomeni aerei anomali effettuate a distanza molto ravvicinata, tale da consentire al testimone di distinguerne alcuni particolari.
Incontri Ravvicinati del primo tipo - abbreviate IR1 - osservazioni di oggetti volanti anomali effettuate a distanza molto ravvicinata, tale da consentire al testimone di distinguerne alcuni particolari.
Incontri Ravvicinati del secondo tipo - abbreviate IR2 - osservazioni di oggetti volanti anomali effettuate a distanza molto ravvicinata in cui vi è un’interazione dell’oggetto stesso con l’ambiente o con il testimone.
Incontri Ravvicinati del terzo tipo - abbreviate IR3 - osservazioni di oggetti volanti anomali effettuate a distanza molto ravvicinata nelle quali oltre all’oggetto vengono osservati esseri viventi intelligenti ad esso collegabili.
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