Siamo alle leggi razziali?
22 Maggio 2008
Ricevo questa mail:
Egregio
Direttore, la informo, per quanto possa contare, che gli studenti e i
lavoratori libanesi iscritti a Hezbollah in Italia potrebbero in queste
ore ricevere avvisi di garanzie. Saranno indagati con l'accusa di
incoraggiare il terrorismo e simili. Un iscritto al Partito di Dio di
Roma, mio conoscente, ne ha appena ricevuto uno. O meglio, è stato
portato via dai Carabinieri in caserma... Se sia già uscito o meno non
so. Se potrò la terrò aggiornato con maggiori dettagli.
Distinti Saluti
Lettera firmata
La cosa è di una gravità inaudita. Vìola, inutile dirlo, l’articolo 2
(diritti inviolabili dell’uomo) e 3 (uguaglianza davanti alla legge
senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni
politiche) della Costituzione.
Ma è peggio: è la conferma, se qualcuno fosse scettico, che Berlusconi
ha ridotto l’Italia ad una provincia soggetta ad Israele. Tant’è vero
che già si applicano le «norme» e le procedure consuete in Sion:
arresti arbitrari e preventivi di musulmani, non sulla base di ipotesi
di reato, ma per la pura e semplice adesione ad una religione.
E’ l’applicazione del diritto talmudico. In modo particolarmente vile,
com’è tipico di noi italioti: si portano in caserma studenti, mica
Nasrallah. Colpevoli di aderire a quello che, in Libano, è un partito
politico rappresentato in parlamento e con vasto radicamento sociale.
Ci tenga al corrente delle sorti del suo amico. Non posso che segnalare
questa violazione gravissima dei principii elementari della civiltà ai
lettori, e magari alla opposizione, così solerte a difendere i diritti
dei gay e dei rom. Ah già, l’opposizione non c’è più. Ormai siamo tutti
noachici.
Infatti, non si è levata nessuna voce di sdegno per il rogo di Vangeli
avvenuto nella città israeliana di Or Yehuda: dove il vicesindaco Uzi
Aharon, avuto sentore che in un rione era stata distribuita «propaganda
missionaria», ha sguinzagliato gli allievi di una scuola rabbinica: i
quali sono andati a raccogliere la «propaganda» casa per casa (erano
Vangeli) e li hanno bruciati in piazza. Questo perchè, ha detto il
vicesindaco, quei libri «hanno leso i nostri sentimenti religiosi;
secondo la nostra ortodossia, un libro che incita contro gli ebrei può
essere bruciato».
I testi erano distribuiti da ebrei messianici, che credono in Gesù. Una
settimana fa, un pacco esplosivo era stato inviato ad uno di questi
ebrei messianici e l’esplosione ha portato all’amputazione del piede
del giovane.
Come si vede, il quarto Reich si presenta con tutte le caratteristiche
del Terzo: falò di libri «offensivi per la razza eletta», spregio delle
religioni altrui, notti dei cristalli, impunità garantita per i
violenti razzisti. E polizia che va ad arrestare elementi delle razze
inferiori: ora anche in Italia.
Ci hanno insegnato per 70 anni a vigilare contro «il ritorno del
nazifascismo», ed eravamo tutti pronti. A condizione che Hitler torni
proprio coi baffetti e gli stivaloni di prima. Se torna con i cernecchi
unti, il cappello nero e i filatterii fuori dai pantaloni, non lo
riconosciamo. O meglio: facciamo finta di non riconoscerlo.
Così un giorno potremo giustificarci: «Abbiamo solo eseguito gli
ordini», e «non sapevamo...». Non illudiamoci: con il nostro silenzio,
siamo già tutti complici.
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