Precisazione
don C. Nitoglia
09 Luglio 2016
Quando commento le analisi di alcuni Autori sulla crisi religiosa in ambiente cattolico, evidenziando specialmente il castigo che incombe sul nostro capo (cfr. Bruno Cornacchiola e Antonio Socci), non significa che io condivido tutte le loro posizioni, ma ciò non mi impedisce di studiare e approfondire quelle che mi sembrano valide (e sono parecchie).
Qualcuno, indirettamente, mi ha fatto notare che non tutte le asserzioni di questi Autori sono condivisibili… mi pareva evidente, ma “evidentemente” così non è. Quindi esplicito ora quel che ho scritto implicitamente presentando soprattutto ciò che di buono si trova nei libri o nei “quaderni” di questi Autori.
Reputavo che le mie divergenze da alcune loro asserzioni fossero evidenti a chi legge senza pregiudizi, essendo nota la mia posizione riguardo alla crisi odierna nell’ambiente ecclesiale, ma il “lievito dei Farisei” (Mt., XVI, 6) continua a fermentare e a produrre “guide cieche, che filtrano il moscerino e ingoiano il cammello” (Mt., XXIII, 24).
Per cui, “con la santa libertà dei figli di Dio” (Rom., VIII, 21), continuerò a porgere al lettore quel che di buono si trova extra traditiones neofariseorum, senza dover ripetere ad ogni piè sospinto ciò che non condivido, per non fare come i vecchi Farisei, che “trascurano la parola di Dio per osservare le loro tradizioni” (Mc., VII, 9 e 13).
“Se un cieco guida un altro cieco, cadranno tutti e due nella fossa” (Mt., XV, 14). Perciò fate attenzione a non confondere le “tradizioni” di alcuni con la Tradizione divino/apostolica… e state tranquilli non sono modernista nonostante le chiacchiere di alcuni neo-farisei.
Pace e bene a tutti!
d. Curzio Nitoglia
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