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A Medjugorje non la Madonna, ma il demonio
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Posizione della Santa Sede sulle «Apparizioni» di Medjugorje

(La prima «apparizione» è avvenuta il 24 giugno 1981 e sino ad oggi, se ne contano più di 40.000)

Primavera 1982: la Prima Commissione d’indagine sui fatti di Medjugorje emette una prima relazione negativa.

23 marzo 1984
: il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, dichiara di non approvare che sacerdoti e laici cattolici «organizzino» pellegrinaggi a Medjugorje.

11 ottobre 1984: il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, afferma: «Dichiaro che tutto è una grande truffa, un inganno... non ci sono ‘apparizioni’ della Madonna... Io credo ci sia il Demonio!».

11 novembre 1984
: l’Osservatore Romano pubblica il testo di due Comunicati: quello della Conferenza Episcopale, riunita a Zagabria il 12 ottobre precedente, e quello della Commissione d’indagine diocesana, riunitasi a Mostar il 10-11 ottobre.
In entrambi i comunicati si raccomanda al clero e ai fedeli di non organizzare o intrupparsi in pellegrinaggi «ufficiali» diretti a Medjugorje.

Primavera 1986: la Seconda Commissione d’indagine sui fatti di Medjugorje emette una seconda relazione negativa.
Il 12 maggio 1986, il vescovo di Mostar, monsignor Pavao Zanic, invia la relazione negativa al Presidente della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Ratzinger, il quale demanda alla CEJ (Conferenza Episcopale Jugoslava) la competenza di istituire una Terza Commissione.

17 agosto 1989
: il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, nella sua lettera del 17 agosto 1989, ad un reverendo afferma: «Devo dire che non ho cambiato il mio pensiero su Medjugorje. Dichiaro che tutto è una grande truffa, un inganno... La gente ingenua e desiderosa crede a tutto... stupidaggini incredibili! Non ci sono le apparizioni della Madonna, non ci sono messaggi!.. Nella mia diocesi, neanche un sacerdote diocesano crede nelle apparizioni; (soltanto) la terza parte dei francescani ci crede, e solo un vescovo (monsignor Frane Franic) su 35 vescovi in Jugoslavia. Questo è un doloroso episodio nella storia della Chiesa! In gioco vi è una quantità enorme di denaro! I veggenti sono manipolati molto bene, premiati, fatti ricchi!.. Io devo difendere la Fede e la Madonna; sono pronto a morire per la verità!».

11 aprile 1991: la CEJ, dopo il lavoro della Terza Commissione (30 tra sacerdoti e medici scelti e 20 vescovi, divisi in tre Commissioni, in più di 30 Sessioni) presieduta da monsignor F. Komariza, vescovo di Banja Luka, emette una Dichiarazione in cui si afferma: «Dalle indagini finora svolte: ‘Non patet supernaturalitas’!» (= non consta la soprannaturalità)!

16 agosto 1996: la validità della Dichiarazione della Terza Commissione è stata ribadita dal dottor Navarro-Walls, portavoce della Santa Sede.

26 maggio 1998: la validità della Dichiarazione della Terza Commissione è stata ribadita anche da monsignor Tarcisio Bertone, allora Segretario della Sacra Congregazione della Dottrina per la Fede, nella lettera del 26 maggio 1998, a monsignor G. Aubray, vescovo di Saint Denis de la Rèunion.

Aprile 2007: al termine della Visita «ad limina Apostolorum», i vescovi della Toscana sono invitati dal Papa ad un incontro, presso la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con il Segretario monsingnor Angelo Amato il quale, sull’argomento Medjugorje, invita i vescovi a rendere pubblica l’Omelia (del 15 giugno 2006) del vescovo di Mostar, monsignor Ratko Peric, per fare chiarezza sul fenomeno religioso legato a questo luogo.

Estratti dall’omelia del vescovo di Mostar, monsignor Ratko Peric (del 15 giugno 2006)

Nella sua omelia, il vescovo mette in chiaro i seguenti punti:

1. Se «qualcuno a Medjugorje si confessa sinceramente e riceve devotamente la Santa Comunione», costui da tale stato di grazia «non può passare in maniera illogica alla conclusione: Io mi sono confessato, mi sento bene, ora sono convertito, dunque la Madonna appare a Medjugorje».

2. Il vescovo dichiara: «nella chiesa locale di Mostar-Duvno esiste qualcosa come uno scisma: un gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori dell’Ordine francescano, a causa della loro disobbedienza al Santo Padre, già da anni mantiene in maniera violenta, più chiese parrocchiali ed uffici con l’inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano non solo illegalmente ma amministrano i Sacramenti sacrilegamente…».
Tale prassi deve essere scioccante per tutti noi.

3.
«Medjugorje è una parrocchia cattolica… e nessuno è autorizzato ad attribuire il titolo ufficiale di ‘Santuario’ a questo luogo».

4. «In base alle indagini ecclesiastiche sugli avvenimenti di Medjugorje non si può affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni soprannaturali…».

5. «Nessun sacerdote… è autorizzato a presentare la sua opinione privata, contraria alla posizione ufficiale della Chiesa sulle apparizioni e messaggi…».

6. «I fedeli cattolici… devono sapere che non sono permessi i pellegrinaggi ecclesiastici, né ufficiali né privati… se presuppongono l’autenticità delle «apparizioni»…».

7. «… come vescovo locale ritengo che… non è accertata, a livello ecclesiastico, nessuna ‘apparizione’ della Madonna… il fatto che si parla di decine di migliaia di ‘apparizioni’ non attribuisce nessuna autenticità a tali eventi… Tale alluvione delle presunte apparizioni ci convince ancora di più che in tutto questo non è accertato niente di autentico e veritiero».

8. «Perciò, invito quelli che dicono di sé di essere ‘veggenti’, di mostrare l’obbedienza ecclesiastica e di cessare con tali pubbliche comparse e comunicati in questa parrocchia. Con ciò manifesteranno il loro dovuto senso ecclesiale non mettendo le ‘apparizioni’ private... sopra la posizione ufficiale della Chiesa».

9. «La fede è una cosa seria e responsabile. La Chiesa è un’istituzione seria e responsabile».

Una domanda obbligata

Dopo aver letto la valanga di documenti ecclesiali sopra esposti, ci si domanda: com’è possibile che questa storia di Medjugorje non sia ancora finita, conclusa, archiviata?
E’ mai possibile che tutte queste posizioni ufficiali, chiare e irrevocabili, delle competenti atorità ecclesiastiche, non abbiano alcun valore, non producano alcun effetto?
E’ mai possibile che non si riesca a ottenere l’obbedienza dei frati, di certi preti e di certi vescovi per difendere la Fede e la Verità?
Perché con posizioni ufficiali così decise, definitive e non passibili di mutamento, si lascia fare, non si interviene, non si condanna, non si governa la Chiesa?
Perché non si impone la disciplina a quei frati ribelli, ricchi e sospesi «a divinis», e che si sono impossessati con la violenza di intere parrocchie e somministrano sacramenti invalidi e in modo sacrilego?
E’ una domanda legittima a cui bisogna cercare di dare una risposta!

Apparizioni «preannunciate» e gestite dai Carismatici

Mentre a La Salette, a Lourdes e a Fatima, la Madonna è apparsa improvvisamente senza alcun preavviso, ed ha deciso Lei come, dove e quando apparire, a Medjugorje, invece, le «apparizioni» della Madonna sono state, prima, «preannunciate», poi programmate, sostenute e diffuse da membri del Movimento Carismatico; movimento infiltratosi nella Chiesa, con il sostegno di certi membri dell’alta grarchia ecclesiastica.
I più scalmanati divulgatori delle presunte «apparizioni», infatti, sono tutti carismatici: in Francia,
il dottor Philippe Madre, membro carismatico della comunità «Leone di Giuda e dell’Agnello immacolato»; il fratel Efraim, della stessa comunità carismatica; il francescano Svetonar, pure carismatico; Laurentin, il noto teologo francese, ultra simpatizzante per il Rinnovamento Carismatico; padre Emiliano Tardiv, apostolo mondiale del Rinnovamento; la stragrande maggioranza degli «esperti» di quelle presunte «apparizioni», è tutta carismatica;  l’unico vescovo jugoslavo che credeva alle «apparizioni», monsignor Frane Franic, arcivescovo di Split (Spalato) era un appassionato carismatico; infine, i francescani della comunità di Medjugorje, padre Jozo  Zovko, parroco di Medjugorje al tempo delle prime «apparizioni», apparteneva al Rinnovamento Carismatico, mentre Tomislav Vlasic, era un leader carismatico che divenne, poi, il rappresentante ufficiale dei «veggenti» e dei «messaggi».
Inoltre, quasi tutti i libri su Medjugorie, per esempio in Francia, sono prodotti da membri del Rinnovamento Carismatico.
La maggior parte delle testimonianze a favore di Medjugorie proviene da scrittori e teologi carismatici. Il premio «Sapienza» a Laurentin, fu dato dall’Agenzia di diffusione del Rinnovamento Carismatico, ecc., ecc.
Ma il legame tra le presunte «apparizioni» di Medjugorje e il Movimento Carismatico sembra avere radici più profonde: l’abate Laurentin, il maggior apologista delle «apparizioni» di Medjugorje e teologo progressista nel Vaticano II, famoso per il suo lavoro minimalista sull’importanza della Madonna nella Chiesa, fu a conoscenza delle «apparizioni» ancor prima che avvenissero, assieme ad altri suoi confratelli carismatici.
Ad esempio: il dottor Heribert Muhlen, un prete tedesco, professore di dogmatica alla facoltà teologica di Paderborn, responsabile del Movimento Carismatico in Germania, in una conferenza che tenne a Zagabria, disse al clero: «Nel vostro paese, Dio sta preparando delle grandi cose, che avranno un’influenza profonda sul destino dell’Europa intera!».
Nel maggio 1981, padre Tardiv, uno dei massimi esponenti internazionali del Rinnovamento Carismatico, così profetizzò al padre Tomislav: «Non abbiate paura, vi mando mia Madre!» (R.F., pagina 38).

Ma allora, forse, che anche la Madonna è apostola e profeta del Movimento carismatico?...
Lo affermerebbe l’abbé Lautentin, dicendo che c’è una vera «armonia prestabilita tra le apparizioni di Medjugorje e il Movimento Carismatico».
La stessa «apparizione» invita alla pratica dei riti carismatici: pregare per gli ammalati, digiunare per essi, imporre loro le mani, dare loro delle unzioni di olio carismatico.
Il tutto può essere fatto dai laici!
Padre Bubalo chiese a Vicka: «Come vi è venuta l’idea di imporre le mani ai malati?»; Vicka rispose: «Ciò fa parte del messaggio di Nostra Signora»…
Inoltre, l’«apparizione» raccomandò anche la creazione di gruppi di preghiera carismatici, non solo a Medjugorie, ma anche in tutte le parrocchie della Jugoslavia.
Fu allora che padre Tomislav invitò a Medjugorie il padre Tardiv, il quale, insieme al dottor Philippe Madre e padre Rancourt, i tre apostoli del Rinnovamento Carismatico, iniziarono la parrocchia ai riti «pentecostali»: battesimo dello Spirito, parlare le lingue, profezie, ecc…

Ma, cos’è questo Movimento Carismatico, o Rinnovamento Carismatico, detto anche «Pentecostismo»?
Il «Pentecostismo» nacque agli inizi del 1900, quando, in una casa di Topeka (Kansas), dove il pastore metodista Charles Parham aveva fondato una scuola per lo studio della Bibbia, in una veglia di preghiera, la studentessa Agnès Ozman (poi, signora La Berge) chiese l’imposizione delle mani, come avveniva all’inizio del Nuovo Testamento, per ricevere lo Spirito Santo.
Poco dopo, ella si mise a parlare in lingua bohemien.
Lo stesso avvenne ad altri membri, nei giorni seguenti.
Si sa, però, che il racconto di quella Agnès è sempre stato stranamente introvabile, per cui la nascita del Pentecostismo è alquanto tenebrosa.
Tutto ciò, però, farebbe pensare ad una possessione diabolica; difatti, qui, non c’è alcuna sete interiore di amare di più Cristo e di ricevere i doni dello Spirito Santo, quanto piuttosto di godere, in maniera sensibile, di carismi straordinari di cui lo Spirito Santo colmava i primi cristiani.

Così, nacque il moderno «Movimento pentecostale», con conversioni, guarigioni, profezie, e che si estese in breve tempo in tutto il Texas, e poi a Los Angeles, a Chicago, a New York, a Londra, in Scandinavia…
Da questo «Pentecostismo», nacque il «neo-pentecostismo» (che Laurentin descrive come il risorgere della stessa esperienza che avveniva nelle confessioni cristiane più tradizionali) nelle sue forme episcopale, luterana, presbiteriana e cattolica.
L’abate Laurentin, già dal 1975, al suo lavoro «Pentecostismo presso i cattolici», aveva aggiunto un capitolo nuovo, ossia: «Maria prototipo carismatico» (pagine 241-250), svolgendo la tesi su questo tema: «Maria è pentecostale… Maria è il modello carismatico… il prototipo dei cristiani battezzati nello Spirito. Maria è profeta e glossale… prototipo non solamente dei carismi in generale, ma anche della preghiera in lingue, che caratterizza il Movimento della Pentecoste… Maria è, in primo piano, nel gruppo carismatico…», ecc…
Dunque, secondo il Movimento Carismatico, la Madonna è loro «modello» e loro «attiva collaboratrice».
Modello e collaboratrice per quali finalità?

Ci dobbiamo allora chiedere cos’è in realtà il Movimento Carismatico e quale il suo fine.
In sintesi, il Movimento Carismatico è la corrente del «Pentecostismo» che vuole unire tutte le chiese cristiane!
E’ un movimento, quindi, che vuole realizzare, in campo cristiano, il sogno della Massoneria: riunire tutte le religioni sotto la sua direzione e, così facendo, annichilire la Chiesa cattolica!
Infatti, nelle «Costituzioni massoniche» del 1723, si legge: «L’idea della Massoneria è di riunire tutte le religioni e creare una religione universale: religione nella quale tutti gli uomini si accordano».
Questo ecumenismo massonico, però, è l’arma letale per raggiungere lo scopo supremo della Massoneria, dichiarato in un’istruzione segreta dal Capo dell’Alta Vendita, il Nubius: «Il nostro scopo è quello di Voltaire e della Rivoluzione francese: l’annichilimento totale della Chiesa cattolica e della stessa idea cristiana!».

Il cardinale Leo Suenens: «padrino» del Movimento Carismatico

Il «padrino» del «Movimento Carismatico» fu il cardinale Leo Suenens, arcivescovo della diocesi di Malines-Bruxelles.
Nel 1967, introdusse nella Chiesa cattolica l’eresia del «Pentecostismo», al quale cambiò il nome in «Rinnovamento Carismatico».
Il cardinale Suenes, nel Vaticano II fu uno degli arbitri occulti degli schemi sulla «libertà religiosa» e la «Chiesa nel mondo moderno», sulla Liturgia, sulla Collegialità…
Egli patrocinò, a Bruxelles, il Congresso Internazionale dell’Alta Massoneria ebraica dei B’nai B’rith; ricevette il «Premio Templeton» (Fondazione massonica metodista americana) con la seguente motivazione: «Per il suo contributo alla trasformazione delle strutture ecclesiastiche». Una delle sue «trasformazioni», da lui auspicata, fu: «Nulla si oppone, sul piano teologico, all’accesso delle donne al sacerdozio».
Inoltre, prese posizione contro l’enciclica «Humanae vitae», e a favore dei contraccettivi; lasciò che un parroco invitasse, a distribuire la Comunione, un prete apostata, fattosi pastore protestante; per di più, lo elevò al rango di «Decano»; impose la Comunione sulle mani; fece costruire chiese nuove senza alcuna possibilità di inginocchiarsi, parificandosi, così, ai protestanti che negano la Presenza Reale…
Di questo Prelato, «Il Borghese» del 26 ottobre 1969, (pagine  502-503) scrisse di un suo «matrimonio civile» (avvenuto prima o dopo il suo sacerdozio?).
Era questa, forse, la ragione per la quale voleva la reintegrazione dei «preti-sposati»?
Premesso tutto questo, è forse una sorpresa trovare il nome del cardinale Leo Suenens, nell’elenco dei 121 nomi di alti prelati della famosa «Lista Pecorelli», con tanto di data di iniziazione massonica: 15 giugno 1967; numero di matricola: 21/64; e sigla: LESU?

Il vescovo Frane Franic

Di questo vescovo carismatico della Jugoslavia, l’unico di 35 Vescovi della Jugoslavia a credere alle «apparizioni» di Medjugorje, cosa si può dire?

Membro della Commissione teologica per i fatti di Medjugorje, in un articolo, tratto dalla Rivista Vjesnik Nadbiskupije Splitsko-Makarske del gennaio 1985, l’arcivescovo Frane Franic scriveva: «Molti studiosi, come per esempio R. Laurentin, Urs von Balthasar e altri teologi francesi e italiani, mi hanno aiutato in questo compito… avevo riflettuto molto su questi fatti: paragonavo continuamente Medjugorje a Fatima (...). Mi pare che, anche oggi, certe cerchie all’interno della Chiesa si servano di Fatima come sostegno e appoggio per un anticomunismo radicale. Ma i messaggi di Medjugorje, al contrario, predicano l’amore… verso comunisti, musulmani, ortodossi e cattolici... (...). A Medjugorje vengono confermate le dichiarazioni del Vaticano II sull’ecumenicità. Alcuni, all’interno della Chiesa si erano opposti all’ecumenismo, e altri vi si oppongono considerandolo un’‘eresia’ del Vaticano II. Ma intanto, i messaggi di Medjugorie hanno rafforzato le dichiarazioni del Concilio…».

Se i messaggi della «Madonna» di Medjugorje predicano tutto questo, ci domandiamo:
«E’ veramente strana questa ‘Madonna’ di Medjugorje che, dopo aver ‘dimenticato’ le richieste e i segreti trasmessi a Fatima, a Medjugorje ‘dimentica’ i pericoli rappresentati dalla Russia comunista, non chiede più la sua conversione, e ‘conferma e rafforza le dichiarazioni del Vaticano II’ e il suo ecumenismo massonico, partoriti da quella stessa Gerarchia che Ella aveva accusato di apostasia; una Gerarchia che non ha il coraggio di togliere il bavaglio alla Madonna di Fatima sul suo ‘Terzo Segreto’, perché questo contiene la condanna del suo tradimento e della sua apostasia!».
La stessa accusa la Madonna l’aveva lanciata a La Salette: «Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’Anticristo!».

L’8 febbraio 1984, il vescovo Franic dona a Giovanni Paolo II un libro di Ivan Muzic, intitolato: «I massoni e la Jugoslavia», nella cui prefazione, Leo Magnino, presidente dell’Accademia archeologica italiana, dopo aver detto che un uomo quando bussa alla porta di un Tempio massonico, cerca la luce, la gnosi… dice: «Egli bussa alla porta di un Tempio che comprende tutte le chiese… in cui vi è una paternità comune e incontestabile: Dio, per gli antichi ebrei, il Padre celeste, per i cristiani… e che per i massoni si identifica come Grande Architetto dell’Universo (detto anche Satana e Lucifero - ndr)».
Magnino conclude: «Dobbiamo augurarci che… la Chiesa cattolica e la Massoneria raggiungano quell’intesa da tanti auspicata…»!

Dunque, la «Madonna» di Medjugorje con i suoi messaggi rafforzerebbe le dichiarazioni del Vaticano II, promuoverebbe l’incontro del cattolicesimo con l’Islam e il marxismo, e la tanta auspicata intesa tra Chiesa cattolica e Massoneria, sotto lo sguardo benevolo di un Dio-Padre-Grande Architetto dell’Universo?
Di fronte a questi fatti, è proprio il caso di ricordare ancora le parole di Gesù: «Sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto!» (Matteo 24-25).

Le prime «apparizioni»

La prima «apparizione» avvenne il 24 giugno 1981, festa di San Giovanni Battista; proprio lo stesso giorno di fondazione della Massoneria, nel 1717 (nella data del 24 giugno, solstizio d’estate, la Massoneria, cioè gli adoratori del Sole, nascondevano il nome del loro dio (Lucifero) sotto quello di un santo: San Giovanni Battista, il cui nome «Giovanni» è associato a «Giano», nome sotto il quale i Romani adoravano il sole).
Nei loro racconti sulle prime «apparizioni», i «veggenti» appaiono impauriti, disturbati, persino in panico, alla vista dell’apparizione.
Dopo Ivanka, Mirjana e Milka, che hanno già visto l’apparizione, arriva Vicka che, alla vista della figura apparsa, restò terrorizzata e, toltasi le scarpe, a piedi nudi, fuggì come una folle (Lj. pagina 14).
Più tardi, ella dirà: «Il primo giorno, abbiamo tutti urlato, facendo boccacce» (pagina 59).
Questo lo disse anche a padre Bubalo.
Ancora singhiozzante, chiese ad Ivan di accompagnarla.
Da lontano videro l’apparizione: «Ivan fuggì immediatamente, scavalcando un muro di cinta e lasciando le mele e ogni altro che aveva... L’Apparizione fece segno alle ragazze di avvicinarsi, ma queste non lo fecero».
Vicka, al ritorno, disse: «Mi sono gettata sul divano e non smettevo più di piangere, piangere…». (pagina 19-31).
Quale differenza tra la pace e la gioia traboccante di Bernadetta e dei tre pastorelli di Fatima!
Giacinta esclamava di continuo: «Oh, che bella Signora!.. che bella Signora!».
Invece, Vicka raccontò di aver visto quella figura con abito e capelli neri, e che portava, nella mano destra, qualcosa che continuava a coprire e scoprire, senza poter mai vedere cosa fosse!
Ecco quello che padre Vlasic racconta di Mirjana: «Un giorno, mentre attendeva la santa Vergine, ella ha visto la luce, e dalla luce è uscito il diavolo, sotto le sembianze e le vesti di Maria, ma aveva un viso nero, orribile, e la guardava con degli occhi penetranti… e le proponeva tutti i piaceri del mondo… Dopo un po’, venne la ‘Vergine’(???) e le disse: ‘Scusami per quanto è successo, ma lo dovevi vedere per sapere chi è, e sapere anche che avrai delle tentazioni nel mondo’!...  Aveva un mantello grigiastro, di un grigio caffè e latte, tendente al blu» (L. pagina 45).

Un’apparizione, illusoria o diabolica, ha sempre una qualche parte di cattivo e va avanti con imbrogli per un bel pezzo, magari con rassomiglianze di manifestazioni divine autentiche.
Quindi, anche in questo campo di fenomeni straordinari, la potenza del Demonio è immensa.
Può vestirsi, persino, di Angelo di luce, e persino apparire con l’aspetto di Nostro Signore o della Madonna.
Così camuffato, il Demonio può operare ogni sorta di prodigi, estasi, levitazioni, rumori strani, locuzioni in lingue, fare discorsi pii, ecc., pur di arrivare, poi, a infiltrare errori per le anime.
Però, mentre le opere di Dio sono sempre improntate a serietà e maestà, quelle diaboliche hanno sempre qualcosa di banale, di stravagante, di disordinato e persino di ridicolo.
La prima cosa che si nota nelle apparizioni è la banalità dei dialoghi.
Ecco, ad esempio, la registrazione di un dialogo con l’apparizione: «Cara Santa Vergine, cosa ti aspetti da noi?».
Risposta: «Fede e rispetto per me»... e: «»Perché non appari in chiesa, così che tutti ti vedano?». Risposta: «Benedetti coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto»!...
«Cosa desideri dai nostri sacerdoti?»... «Che credano fermamente!»... «Preferisci che ti preghino o ti cantino?»... «Fate ambedue le cose: cantate e pregate»... e via di questo passo.
La «Madonna», alla fine del dialogo, disse: «Miei angeli, miei angeli cari!... andate nella pace di Dio»!
Come si vede, è un dialogo banale, il cui ritornello è di «venir creduta senza prova!...».
La sera, dopo aver detto alla Madonna: «... per quanti giorni verrai ancora a visitarci?»...
«Per quanto tempo vorrete», rispose; e poi aggiunse: «Siete già così stanchi di vedermi?».
Il 30 giugno 1981, i veggenti dissero che la Madonna aveva promesso di tornare ancora soltanto per tre giorni, fino al venerdì successivo.

Ora, come spiegare questa promessa e poi, invece, continuare ad apparire altre migliaia di volte?...
Dio non interviene in modo straordinario senza gravi ed evidenti motivi.
Se i messaggi ripetono luoghi comuni, o si hanno ripetizioni di apparizioni precedenti, è certo che non sono da credersi.
Ma il parroco carismatico di Medjugorje Jozo Zovko, dopo solo tre incontri con i «veggenti», e senza alcuna indagine, dava loro pieno credito e senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità della Chiesa; quindi, non ispirato da Dio, ma solamente da carismatico!
P. Tomislav, senza aspettare anch’egli che l’autorità ecclesiastica si pronunciasse su quei fenomeni, invitò i fedeli a «partecipare anch’essi all’esperienza dei veggenti»,  trascinando, il popolo in un tipo di follìa carismatica, tanto più che «nessuno dei sacerdoti della parrocchia conosceva i veggenti»!
Da allora, i pellegrinaggi ebbero inizio.

Frati ribelli…

Ecco il problema principale che esisteva, nella diocesi di Mostar-Duvno, prima delle «apparizioni»: negli ultimi anni, si era giunti fino allo scisma.
Otto francescani (e forse più!) furono espulsi dall’Ordine OFM, e sospesi «a divinis», perché si erano ribellati alla Santa Sede e, non avendo accettato che alcune parrocchie da loro amministrate passassero sotto la diocesi, occuparono, con la forza, almeno cinque parrocchie, continuando ad amministrarle e a dirigerle loro, invitando persino un diacono vetero-cattolico, che si spacciava per Vescovo, a cresimare circa 800 ragazzi, in tre parrocchie.
Che dire, quindi, di tutto questo e dei frutti (marci) di questa situazione di disubbidienza di quei francescani colà residenti?...
Quante confessioni senza la dovuta licenza necessaria!
Quante assistenze invalide alle celebrazioni dei matrimoni!
Quanti Sacramenti nulli!
Quante disobbedienze, sacrilegi, irregolarità!...
Perché non è stato possibile e non è tuttora possibile ristabilire l’ubbidienza e l’ordine nella diocesi di Mostar?
Quando il Governo Centrale di Belgrado aprì le porte alla fiumana di turisti che si recavano a Medjugorje, le entrate si aggiravano sui 500.000 dollari all’anno; cifra che cresceva di continuo!
Le «apparizioni» di Medjugorje, infatti, promossero un enorme flusso di denaro, tuttora imponente!
Vicino a Mostar c’è una piccolissima banca che, fino al 1980, aveva un ruolo insignificante nel sistema bancario internazionale, e che teneva i conti dell’Ordine Francescano e che, in parte, era anche sua proprietà.
Ebbene, questa banca, la «Hrvatska Banka DD Mostar» teneva, tra le sue componenti, il meglio dell’universo bancario mondiale, i cui protagonisti erano: Citibank (che funge da corrispondente per New York e Londra), Deutsche ABN-Amro, Bank Brussels, Lambert, Nat West, BCI Skand, Enskilda, CSFB, Bank of Tokio, Bayerische, Bank of America.
Come si vede, sono banche altolocate, comprese la «Unicredito Italiano Spa» di Genova.
Un dirigente di quel gruppo di società fu anche Franzo Grande Stevens, uno degli «uomini di fiducia» del Vaticano e della famiglia Agnelli.

Il flusso di denaro, promosso dalle presunte «apparizioni», però, non faceva perdere la testa solo ai frati, ma anche alla popolazione locale: «Nel momento in cui, nel 1991, in Jugoslavia scoppiò la guerra, l’afflusso dei pellegrini (e conseguentemente il giro d’affari) ebbe un calo vertiginoso. Ciò portò a una vera e propria faida tra tre gruppi familiari (di cui uno di origine serba) che si contendevano i pochi clienti disponibili e volevano, quindi, eliminare i concorrenti».
Mart Bax, professore presso la Vrije Universiteit di Amsterdam, a partire dal 1983 ha soggiornato ogni anno (compreso il periodo della guerra) per alcune settimane a Medjugorje con lo scopo di studiare il fenomeno dal punto di vista socio-antropologico.
Questa la sua testimonianza sullo scontro tra clan di cui stiamo parlando, tratta dal libro «Medjugorje: Religion, Politics and Violence in Rural Bosnia» di cui è autore: «Circa ottanta persone, almeno sessanta delle quali del posto, furono uccise (...). I loro corpi mutilati, in genere appesi a un albero o alla trave del soffitto, testimoniano queste atrocità».
In nota, aggiunge: «Le mutilazioni seguivano uno schema fisso ed erano sempre più le parti del corpo che venivano asportate» (Marco Corvaglia, «Medjugorje: è tutto falso», pagina 84).

Dal Processo di Medjugorje

Per i fenomeni delle apparizioni, gli esperti di teologia mistica danno criteri di discernimento precisi, che ci fanno distinguere le manifestazioni divine autentiche da ogni contraffazione, come imposture, turbe psico-patoligiche, interventi diabolici.
Perciò, non basta constatare l’equilibrio psichico dei veggenti, e neppure inquisire sulla loro vita spirituale, né che siano influenzati da altri, perché ciò non sarebbe sufficiente.
Si devono avere, invece, criteri certi, di ordine oggettivo, ossia: natura e contenuto dottrinale dei fatti, perché, in fatto di dogma, basta un solo punto che risulti negativo, e tutto crolla!
Le «apparizioni», per ben sei mesi, non avvennero più in chiesa, ma sulla collina (poi, vietata al pubblico!), nei boschi, nei campi!
In questi tempi, avvenivano fenomeni bizzarri e straordinari, ma ciò che più ci interessa sono i «fatti» che infangano e oltraggiano la celestiale dignità della Madonna!

La «Madonna» di Medjugorje e la sua banale familiarità

Nei «veggenti» di Medjugorje, subito dopo la prima «apparizione», si è constatata una scandalosa familiarità con la «Madonna».
Mirjana, per esempio, richiesta se prevedeva altre apparizioni della «Madonna», rispose:
«Ci arrangiamo a metterci d’accordo insieme. Oggi, mi metto d’accordo con lei per sapere quando potrà apparire domani».
Nel «diario» di Ivan, ecco alcune sue frasi bizzarre e banali: «Ella non s’è fermata che per brevi istanti. Ha soltanto detto che ero molto stanco e che dovevo riposarmi per essere in forma».
Anche per gli altri «veggenti» è la stessa cosa.
Il giorno 8 settembre, la «Madonna» appare in casa di Jakov.
Questi le disse: «Cara santa Vergine, ti auguro un lieto compleanno!».
La «Madonna» gli strinse la mano con quel gesto comune, che diventa anche un abbraccio, come avvenne una volta, verso mezzanotte, quando la «Madonna» abbracciò Vicka e Jakov! (Lj., pagina 40).
Un’altra volta, una sera di San Silvestro (1982), mentre Ivanka, in compagnia di paesani, attende l’inizio del nuovo anno, la «Madonna» appare «e rivolse a tutti i suoi auguri di buon anno» (Lj., pagina 120)!

La «Madonna» di Medjugorje non dà ordini ma consigli

La «Madonna» di Medjugorje, infatti, non dà ordini, ma consigli, i quali - come si sa - non impegnano ciecamente.
Lo scrive il solito Laurentin: «La Madonna non si comporta da madre possessiva (sic) verso i veggenti, ma lascia a loro la scelta. ‘Desidererei... a voi la scelta!’... ‘E’ affar vostro. Io non voglio obbligare nessuno’...».
Anche quando Jakov non vuole più andare a scuola, la Madonna non glielo comanda…
Laurentin canzona persino la nonna di Mirjana perché le disse: «Come volete che la Madonna vi appaia se non evitate la compagnia dei giovanotti, prendendo gusto a scherzare con loro?...».
Ma Mirjana risponde: «La Madonna non intende fare di noi dei falsi devoti ipocriti!».

La «Madonna» di Medjugorje e i «viaggi in Paradiso»

I «veggenti» di Medjugorje dicono persino di essere stati «presi semplicemente per mano dalla Madonna e condotti in paradiso»: «Abbiamo visto il paradiso e il purgatorio», ha detto Marija.
E ancora: «Una volta, da Vicka, un’altra, in casa mia; e ancora una volta, non so più dove!».
Che sovrabbondanza di viaggi extraterrestri!...
A Fatima, la Madonna ha fatto vedere ai pastorelli solo l’inferno, ed essi, per tutta la vita, furono come segnati da quella spaventosa visione!
I «veggenti» di Medjugorje, invece, del paradiso parlano come di un posto di poche cose: molte persone gioiose; un uomo che fa da portiere; gli angeli che volano, il tutto insomma, diverso dalla terra, con un sole più brillante.
Ma sono balordaggini, queste, e ridicole descrizioni, dove Dio stesso e la Vergine sono stranamente assenti.
In conclusione, i veggenti di Medjugorje non hanno visto niente, né la dimora della Santissima Trinità, né Cristo glorioso, né l’Immacolata Madre di Dio, ma solo una grottesca caricatura del Maligno, priva d’ogni conoscenza dei divini misteri!

La «Madonna» di Medjugorje benedice gli oggetti di pietà

Una cosa buffa era quando la «Madonna» benediceva oggetti di pietà: rosari, medaglie ed altro.
Una volta, Mirjana, non riuscendo ad innalzare il sacchetto che aveva riempito di oggetti da benedire, vide la Madonna che si chinava per benedire il contenuto.
Ora, è inconcepibile che la Madonna compia un tale gesto, anche perché la benedizione degli oggetti di devozione rientra nel ministero sacerdotale, esclusa, quindi, anche la Santa Vergine!

La «Madonna» di Medjugorje si fa toccare

Una sera, i veggenti si trovavano in un campo con alcuni amici, vicini a un certo Marinko, e vi apparve la Madonna.
I ragazzi dissero: «La Madonna permette a tutti quelli che lo desiderano di venire a toccarla»!
I veggenti li guidavano: «Adesso, voi toccate il suo velo, il suo capo, la sua mano, il suo vestito»... Tutto questo durò un quarto d’ora, circa; poi, la Madonna li lasciò.
In quello stesso momento, Marija gridò: «Oh, Marinko, la Madonna ci ha lasciati, tutta annerita!».
Il 7 agosto vi fu un appuntamento notturno.
La Madonna domandò ai «veggenti» di recarsi sul luogo delle apparizioni alle ore 2 di notte.
Sul posto, c’era una vecchia croce di legno che assomigliava a un feticcio.
Improvvisamente, un pallone di luce uscì da quella croce, spezzandosi, poi, in migliaia di piccole stelle. I ragazzi, presi dal panico, si misero a gridare.
Alla fine, i ragazzi dissero che la Vergine pronunciò ancora queste parole: «Se ciascuno di voi lo desidera, può toccarmi!».
Quelli che la toccarono, sentirono, poi, una specie di intorpidimento nelle mani.
Quell’atmosfera malsana, nelle ore notturne, non poteva essere che il demonio dell’impurità!
Ancora: una religiosa, in casa di Jakov, durante un’apparizione della «Madonna», sentì chiederle da Marija se desiderava di toccare la Madonna.
Disse di sì. «Allora, Lei mi afferrò la mano destra, sollevandola fino alla spalla della Vergine, e la condusse, poi, verso il basso, indicandomi, in successione, ciò che toccavo, e cioè... l’ho accarezzata fino ai piedi» (Lj., pagina 52)!!!
Ma può venire da Dio una simile azione?...
Non è inquietante?...
Nauseante?...
C’è da chiedersi: può l’Immacolata, Madre di Dio, prestarsi a toccamenti sconvenienti del genere, rimanendo, poi, annerita!
E’ incredibile e scandalosa questa scena, tanto oltraggiosa alla Vergine!

La «Madonna» di Medjugorje prega come i peccatori

La «Madonna» di Medjugorje prega non solo con i peccatori, ma anche come i peccatori, quindi, non più Immacolata!
E precisamente l’8 dicembre, ella pregò così: «Figlio mio prediletto, se è tuo beneplacito, perdona i tanto gravi e numerosi peccati con cui l’umanità ti offende»...  poi, «Recitò il ‘Padre nostro’ e il ‘Gloria’ insieme ai ragazzi, e disse che pregava così tutti i giorni, ai piedi della croce...»!
Ci sarebbero più di una decina di testimonianze dei veggenti che affermano che la «Madonna» aveva «l’abitudine di recitare il ‘pater’ con loro».
Perciò, anche la Madonna direbbe al Padre celeste di «perdonare» i nostri debiti, di «non indurci in tentazione, ma di liberarci dal male?...».
Ma non è, forse, blasfema, in bocca alla Madonna, questa preghiera?
A Lourdes, Ella taceva, a labbra chiuse, a tutte le «Ave, Maria», e ai «Pater», che solo Bernardetta diceva e la Vergine inchinava il capo solo al «Gloria Patri».
A Medjugorje, invece, la «Madonna» è ridotta a «peccatrice»!
Quindi, è più che certo che non è la Madonna!

La «Madonna» di Medjugorje è per l’eguaglianza delle religioni

In effetti, l’apparizione ha detto che tutte le religioni si equivalgono: «In Dio non ci sono divisioni né religioni. Siete voi nel mondo che avete creato le divisioni»!
Di conseguenza, noi dovremmo rispettare le religioni altrui, come disse la «Madonna» di Medjugorie: «... noi dobbiamo rispettare ogni uomo nella sua fede. Un uomo non dovrebbe mai venir disprezzato a causa delle convinzioni che nutre sul cammino della vita».
E ancora: «... Soprattutto, nel villaggio, i credenti si separano troppo dagli ortodossi e dai musulmani. E questo non è bene»...  «Perché tale rispetto della libertà religiosa è una parte integrante della nostra fede». «Voi non credete se non rispettate le altre religioni: musulmana e serba».
«Tu non sei cristiana se non le rispetti»!
Ora, questo parlare di «mancanza d’unità delle religioni», è uno slogan massonico che, in bocca a una «apparizione», non può essere che di Satana.
Si ricordino le violenti diatribe di Gesù contro i farisei e le condanne degli Apostoli contro i primi eretici e scismatici che laceravano la Chiesa.
Si pensi a tutti i Dottori della Chiesa, ai santi Papi e ai vescovi che compirono il loro dovere di difesa della dottrina della Chiesa.
A Medjugorje, al contrario, le differenze di religioni e di dottrine false, non contano agli occhi dell’«apparizione».
C’è da chiedersi: come mai, a Medjugorie, la Madonna viene a garantire i temi della teologia e della pastorale post-conciliare e imporre con fermezza la «libertà religiosa» che i teologi cattolici hanno sempre rifiutato, perché eresia di origine massonica e satanica?

La «Madonna» di Medjugorje sostituisce Fatima con l’apostasia moderna

Padre Tomislav, allora, rivolge ai veggenti la domanda: «Qual’ è il ruolo di Gesù Cristo, se la religione musulmana è buona?».
Mirjana, però, non risponde a questa obiezione, ma ripete le parole, sopraddette sul rispetto delle altre religioni, della «Madonna».
Il che è indifferentismo conciliare!
Una tale posizione spirituale fa giubilare Laurentin, da fargli dire: «Le apparizioni di Medjugorie non hanno uno stile retrogrado... s’iscrivono, invece, nella pastorale post-conciliare. La Madonna incoraggia l’apertura, l’ecumenismo, la pace», che è il messaggio più importante della «Madonna» di Medjugorje: «Occorre pregare, digiunare, bisogna convertirsi e promuovere la pace... il messaggio più importante è la pace. L’ha sottolineato Lei».
Ma non era la conversione del mondo il messaggio più importante della Madonna di Fatima?
E questo non dipende, invece, dalla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e non con l’indifferentismo conciliare del rispetto delle altre religioni?
E’, quindi, una vera rivoluzione: un cristianesimo aggiornato per conciliare l’inconciliabile e l’incompatibile: la «città del mondo» in opposizione alla «città di Dio», quale descritta da
Sant’ Agostino.
Purtroppo, col Vaticano II si è cercato un compromesso storico di portata mondiale per attuare questa opposizione.

E’ la «Gaudium et spes» che ha aperto proprio questo ordine: una compenetrazione di città terrena e città celeste per realizzare il medesimo compito... cooperando assieme alle altre chiese e religioni.
Una missione, cioè, secondo una mentalità al servizio di un nuovo ordine mondiale.
Ma allora, Roma, sede venerata della Verità, diventerebbe un’altra volta centro di tutti gli errori, come disse Pio IX, quando si cercava di insinuare la conciliazione della Chiesa e del Papa con la Babele moderna?
Sembra proprio di sì, e la «Madonna» di Medjugorje  fa parte di questo inganno ecumenico, di questa seduzione dell’apostasia annunciata dalle Sacre Scritture e dalla Madonna di La Salette e di Fatima!

Ingegner Franco Adessa

Nota editoriale

Per tutti i lettori devoti a Medjugorje - che con sincerità e trasporto credono a queste apparizioni - EFFEDIEFFE.com vuole precisare che pubblica il presente scritto, richiesto direttamente all'autore, in quanto non ha mai nascosto la sua contrarietà a tutto ciò che Medjugorje rappresenta. Pertanto la responsabilità di tale pubblicazione è nostra, fa parte della battaglia che conduciamo da quasi 40 anni in difesa del cattolicesimo autentico a cui non sembra, dai fatti elencati ed elencabili, poter essere ascritto l'universo di Medjugorje. Detto questo aspettiamo il giudizio ufficiale - quando arriverà - della Chiesa di Roma.

Post scriptum: Scorrendo i commenti è curioso notare come i modernisti, quando torna utile per le loro operazioni di demolizione della Chiesa dall'interno, siano contro la gerarchia (che si pronuncia contro le "apparizioni" o non si pronuncia a favore, il che è lo stesso) come i "peggiori" dei lefebvriani o dei sedevacantisti.

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