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Alcune puntualizzazioni su «Non c’è stato nessun Big Bang?»
Kacper Iannuzzi
01 Gennaio 2011
L’autore del pezzo Non c’è stato nessun Big Bang?, Kacper Iannuzzi, scrive al direttore Blondet ed ai lettori alcune precisazioni in merito al suo articolo
Al direttore
Innanzitutto vorrei ringraziarla per aver pubblicato il mio pezzo. Erroneamente, credevo che avrebbe preso, semplicemente, spunto per scrivere qualcosa lei.
Ho inviato una piccola appendice, nella sezione commenti (vedi sotto, ndr). Essa spiega il senso dello scritto, perchè alcune osservazioni mi sembrano poco inerenti. Infatti, non intendevo fornire alcuna spiegazione dettagliata della teoria, ma elencarne le problematiche.
Il suo commento sulla velocità della luce è molto intelligente. Se lo è posto lei il problema ed all’università nessuno se lo pone… Solo in pochi ambienti si discute ancora sulla c. La stragrande maggioranza degli scienziati crede sia una cosa accertata e di poco conto. Oggi, invece, si cerca la teoria del Tutto, soprattutto, sfruttando le particelle. Per esempio, nell’LHC (Large Hadron Collider).
Su questo argomento ci sarebbe molto da dire, ma non è di mia competenza. Tuttavia, pensi, gli scienziati che lo dirigono non sanno se aumentare l’energia delle particelle (sono stati raggiunti 7 TeV, la metà dei 14 TeV inizialmente previsti), temendo altri guasti.
Costruire una Ferrari capace di raggiungere i 300 km/h e poi chiedersi, a cose fatte: ma non è che va in pezzi a velocità così elevate? Oppure, costruire un grattacielo e vendere, soltanto, la metà degli appartamenti perchè potrebbe crollare sotto il peso di troppe persone.
Questo non è un modo responsabile di fare scienza e di amministrare tutti quei fondi. Anzi, è al limite del legale. Ma, come sempre accade, non si parla del problema posto, ma si individua il modo in cui renderlo insignificante, si ridicolizza chi l’ha sollevato o lo si ignora… (Sermonti docet).
Un fisico italiano famoso, professore universitario al MIT, Ruggero Santilli, ha criticato duramente l’esperimento in sè, fornendo tutte le motivazioni teoriche. Magari lui potrebbe essere d’aiuto a chi voglia conoscere l’opinione di un grande dissidente, esperto del settore (ovviamente ridicolizzato da wikipedia).
Ai lettori
Sono l’autore dell’articolo, dato che alcuni lo chiedono, e il mio nome è Kacper Iannuzzi.
Innanzitutto, vorrei scusarmi per il refuso sulla velocità della luce. Detto ciò, leggendo i commenti, ho deciso di spendere altre due parole sull’argomento.
Alcuni mi chiedono del CMB e del redshift gravitazionale. Sono delle domande lecite. Premetto che sono un allievo del professor Paolo De Bernardis che ha condotto numerosi esperimenti in questo campo ed ha anche scritto un testo divulgativo che spiega, con precisione, la presunta natura di queste cose. (Osservare l’universo - ISBN 978-88-15-13699-2).
Ma il mio articolo non è volto a raccogliere le evidenze, ma le incongruenze. Se avessi voluto illustrare, in dettaglio, le attuali teorie ne avrei parlato, ma non era lo scopo dello scritto. Comunque, analizzado bene questi due fenomeni, ci accorgiamo che nemmeno essi sono verosimili. Ai più puntigliosi suggerisco un libro di Halton Arp, in cui viene spiegato il perchè. (Quasars, Redshifts and Controversies - ISBN 0-941325-00-8).
L’universo frattale è un’eventuale descrizione del cosmo, pertanto, non è nulla di appiccicato. Non sarebbe stato nè utile nè costruttivo inserire le equazioni di analisi complessa, pertanto mi sono limitato a derscrivere l’aspetto intuitivo della teoria. Luciano Pietronero è il direttore dell’ISC (istituto dei sistemi complessi al CNR), fisico importantissimo, professore ordinario alla Sapienza. E’ facile trovare molte informazioni in rete.
E’ interessante il commento in cui si dice che non è nota con certezza la natura della forza di gravità. Verissimo. Nemmeno il direttore sbagliava a chiedersi se la velocità della luce fosse proprio c (evitiamo le cifre). Ci sono scienziati che hanno sollevato molti dubbi su questa costante. Dal punto di vista teorico, Giovanni Amelino Camelia ha scritto degli articoli scientifici importanti quanto quelli di Einstein. Invece, sperimentalmente, il free electron laser, di John Madey, ha prodotto dei fotoni viaggianti (probabilmente) ad una velocità inferiore a c.
Se ciò fosse confermato, Einstein cederà il suo trono a Lorentz. Vedremo. Peccato che nessun media ci abbia fatto caso.
Chiedo di nuovo scusa per l’errore, ma chiedo anche di specificare nei commenti come si risolvono i problemi, da me, elencati. Il mio non è un attacco alla scienza in quanto tale: se mi sono laureato in astrofisica, evidentemente, ho una certa passione per la scienza. Ma non per quella democratica, in cui la maggioranza decide; bensì per quella basata sul metodo scientifico. Tutte le evidenze scientifiche devono confermare una teoria; oppure la teoria è sbagliata. Aut aut.
Paragonando le osservabili cosmologiche ad una orchestra sinfonica, sembrerebbe che una parte suoni Mozart, l’altra Beethoven.
Kacper Iannuzzi
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