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Psichiatri deviati
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La nascita del termine psichedelico è da ricollegare allo psichiatra americano Humphry Osmond in concomitanza al fatto che, intorno agli anni ‘60, in America i giovani iniziarono ad utilizzare per la prima volta delle sostanze allucinogene, in particolare l’LSD (1).
L’intenzione di questo psichiatra, con la nascita di questa parola, era di riassumere l’attività farmacologica dell’LSD sulla psiche umana.
Con un suo amico collega, Aldous Huxley iniziarono a sfornare diversi termini prima di arrivare a quello conclusivo di «psicadelico».

Tra questi coniarono Fanerotimo, che aveva fatto nascere uno slogan che recitava: «Quando voglio il mondo sublimo, prendendo un grammo di fenerotimo» ma lo ritennero troppo difficile.
Emerse un altro termine, psicolitico che poteva andare come senso di dissoluzione mentale, poi pensarono a psicheressico, che era piacevole ma faceva pensare alla diarrea.
Finalmente un lampo di genio, una illuminazione: psicadelico da psiche, che vuol dire mente e delo che vuol dire manifestare.
Anche in questo caso secondo la buona pratica americana coniarono il relativo slogan: «Per farti diavolo oppure angelico, prenditi un poco di psicadelico».
L’intento era quello di sviluppare un metodo per controllare e dirigere l’espansione di coscienza che queste sostanze si riteneva potessero produrre.

Agli inizi degli anni ‘60 questi due apprendisti stregoni incontrano Timothy Leary che si rese disponibile a lavorare in questo campo in un ambiente rispettabile come quello di Harvard.
Huxley nel frattempo scriveva un libro, Island, nel quale descive una società che fa uso di psicofarmaci come coadiuvanti di una nuova forma di educazione.

L’allegra brigata nel frattempo ingrossa le fila: Abram Hoffer crea un test sulla schizofrenia legando la possibilità di utilizzare l’LSD come elemento per interferire sull’ipnosi e sulle percezioni spaziotemporali.
Gli esperimenti di Hoffer ebbero un successo tale che nel 1962 i giovani americani iniziarono a produrre in casa l’LSD utilizzando la fermentazione di funghi del genere Claviceps per produrre l’acido lisergico, costituente base dell’LSD.
Attraverso l’assunzione di questa sostanza si voleva arrivare all’onnipotenza psichica.

Verso la metà del 1963 la Harvard University, diventata sempre più insofferente riguardo l’attività di Leary, finì per licenziarlo proprio mentre stava concludendo un progetto per metter su una fabbrichetta di LSD.
Non contento cercò di fondare un movimento insurrezionale basato sull’uso delle sostanze psicadeliche.
Movimento a cui aderirono un esercito di giovani e giovanissimi che si sarebbe espanso prima in America e poi in tutto il mondo, fondando di fatto una nuova ideologia e nuovi schemi sociali (il cosiddetto rock acido è una di queste derivazioni).
La follia non si fermò qui, perché i fondatori e fautori di questa pratica si posero il problema della distribuzione capillare.

A questo proposito, messo a punto il metodo di preparazione dell’LSD a partire dall’acido lisergico, crearono dei laboratori mobili installati in roulottes che erano in grado di preparare e distribuire, partendo dalla raffinazione dei composti contro l’emicrania contenenti acido lisergico, l’LSD in quantità commerciali.
I giovani non viaggiavano più fisicamente ma con l’assunzione di questa sostanza.
La Sandoz, colosso farmaceutico del tempo, produceva e distribuiva gratuitamente a ricercatori qualificati questa sostanza in previsione di una sua distribuzione massiccia.
La FDA, Food and Drug Administration, intuì che la cosa stava scappando di mano e cercò di arginare il fenomeno dilagante introducendo severe pene che ebbero l’effetto opposto: più si proibiva la distribuzione di questa sostanza più i giovani del tempo ne assumevano.

lsd.jpg Nel 1966 il fenomeno fu così diffuso che gli effetti di alterazioni comportamentali tra i giovani avevano investito la maggior parte di quella generazione.
All’inizio del 1967 si crearono nuove sostanze, derivate dall’LSD, ancora più tossiche mentre nel frattempo il movimento psicadelico si andava politicitizzando.
L’idea politica era quella di cambiare la società del tempo progettandone una nuova fondata sull’uso di queste sostanze.
Questo movimento favorì inoltre la nascita di fenomeni paranormali fino ad allora sconosciuti come viaggi nel tempo, visioni dell’aldilà ed altre amenità (2).
Furono pratiche usate nel campo della ricerca dei sogni e sull’ipnosi producendo una  quantità di documentazione «scientifica» notevole.
Secondo questi personaggi inoltre l’isolamento e l’alienazione dell’umanità sorgevano principalmente perché l’uomo prova fenomeni dissociativi con una tipologia di realtà che viene rifiutata dalla persona.
Con questo metodo invece si tornava all’armonia del fisico con la mente.

Il movimento psicadelico, che di fatto non è mai morto, ha lasciato in eredità molte pratiche tra le quali l’utilizzo delle sostanze allucinogene nella cura delle malattie mentali (3), la massificazione all’utilizzo delle droghe, la scientificità presunta di regressioni dell’essere umano a stadi precedenti della propria esistenza, il rock acido-satanista, diffondendo queste pratiche a tutti i livelli sociali, culturali e politici, parlamento italiano compreso.

Ingegner Polastri Ludovico



1) Il 16 novembre 1938, il dottor Albert Hofmann sintetizza per la prima volta l’LSD-25. L’LSD è un derivato dell’ergotina. E’ tra i più potenti allucinogeni che si conoscano ed è un derivato dietilammidico semisintetico, ottenuto casualmente nell’ambito delle numerose modifiche strutturali effettuate sull’acido lisergico
2) Alcune persone, anche molto tempo dopo l’assunzione della droga, sperimentano i cosiddetti flashback (detti volgarmente ritorni d’acido): il riprovare improvvisamente la stessa sensazione dell’intossicazione, incluse le allucinazioni, pur senza aver assunto la droga da tempo (talvolta anni). Non è ancora chiaro cosa provochi questi flashback:
si presume che siano analoghi a quelli che causa una qualunque esperienza emotivamente intensa; pare tuttavia che situazioni di stress fisico e psicologico aumentino le probabilità di manifestazione.
3) Dal punto di vista clinico LSD può indurre: perdita di consapevolezza e lucidità psico-fisiche, contrazioni uterine, aumento della temperatura del corpo, elevati livelli di zucchero nel sangue, secchezza della bocca, accaponamento della pelle, diverse sensazioni della temperatura corporea (caldo e freddo), aumento del ritmo cardiaco, contrazione della mandibola, forte sudorazione, dilatazione delle pupille, produzione di muco, alterazioni del sonno. Crampi e tensione dei muscoli sono abbastanza frequenti, ma piuttosto che essere effetti diretti dell’LSD nel sistema circolatorio del sangue, questi sono il risultato delle posizioni assunte dal consumatore che sperimentano oscillazioni nella loro consapevolezza durante il passare del tempo e del malessere fisico. E’ da ricordare che in molti soggetti si è riscontrata l’espulsione costante di feci durante l’arco della giornata.

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