Il Sionismo israeliano nel 1939 tra Germania e Inghilterra
Nel 1939, allo scoppiar della Seconda Guerra Mondiale, il nemico numero uno del sionismo era Hitler e quindi l’Inghilterra ridiventava momentaneamente “l’alleato” del sionismo o meglio ancora “il nemico numero due”.
Infatti tra l’Inghilterra e i sionisti (tranne Chaim Weizmann, rimasto sempre filo-britannico) si erano venute a creare delle frizioni quasi sùbito dopo l’idillio iniziale, che era nato verso la fine della Prima Guerra Mondiale poiché la Palestina si trovava, sino al 1917, sotto il dominio dell’Impero Ottomano, che era stato scalzato e rimpiazzato in Medio Oriente dall’Inghilterra, la quale cominciò ad avere e ad esercitare il suo “Mandato” sulla Palestina in quell’anno, aprendo la via agli insediamenti massicci dei sionisti in Palestina: questa è la fase iniziale e idilliaca dei rapporti anglo/sionisti.
Dall’amore all’odio dei sionisti per la GB
Abbiamo visto come il 2 novembre del 1917 la GB con lord Balfour aveva promesso ai sionisti che in Palestina sarebbe nato un “focolare nazionale ebraico”, ossia il futuro Stato d’Israele (prima fase idilliaca); ma ben presto (anni Venti/Trenta) iniziarono gli scontri tra i Palestinesi e i coloni ebrei e l’Inghilterra dovette intervenire cercando di sedare i disordini, operando sia sui Palestinesi che sugli Ebrei. Ciò aveva mal disposto l’ambiente sionista riguardo all’Inghilterra, che si sarebbe voluta totalmente schierata da parte degli Ebrei e completamente contro gli Arabi (seconda fase di frizioni tra GB e sionisti).
I sionisti (specialmente l’ala laburista guidata da Ben Gurion e quella di estrema destra diretta da Jabotinsky/Trumpeldor) volevano imporre all’Inghilterra il loro “diritto” esclusivo alla creazione di un solo Stato ebraico in Palestina a totale detrimento dei Palestinesi; tuttavia l’Inghilterra, nonostante le sue iniziali simpatie per il sionismo, non era disposta a schierarsi apertamente solo da una parte avversando completamente l’altra, che per di più aveva già sofferto una sorta di espropriazione della propria autorità e amministrazione sulla sua terra: la Palestina, nella quale proprio l’Inghilterra aveva promesso di impiantare un “focolare nazionale ebraico” fin dal 1917. Da qui le incomprensioni e poi le ostilità tra sionisti e GB.
Il Libro Bianco britannico (1939)
Inoltre la Camera dei Comuni della GB il 23 maggio del 1939 (in séguito alla “Conferenza di Londra”, febbraio-marzo 1939, che avrebbe voluto mettere d’accordo - ma invano - i rappresentanti dei Palestinesi e degli Ebrei in Terra Santa) con l’appoggio dei Conservatori (tranne Winston Churchill, sempre filo-ebraico) e l’opposizione dei Laburisti e dei Liberali aveva approvato un Libro Bianco sulla Palestina. Esso stabiliva abbastanza ragionevolmente: 1°) la limitazione dell’immigrazione ebraica in Palestina; 2°) la proibizione di nuovi acquisti di terre in Palestina da parte ebraica; 3°) la fondazione a distanza di 10 anni, ossia entro il 1949, di uno “Stato Autonomo Palestinese”. Il sionismo non vide di buon occhio il Libro Bianco britannico poiché già da allora non accettava l’idea di due Stati in Terra Santa e riteneva che l’unico Stato in Palestina sarebbe dovuto essere quello ebraico senza avere accanto a sé nessuno Stato palestinese (cfr. Le bureau de Londres aux cotés de l’imperialisme, in “Lutte Ouvrière”, n. 112, 1939).
Il rifiuto ebraico del Libro Bianco
Nel maggio del 1939 Ben Gurion, esagerando di proposito, definiva la situazione che avrebbe potuto venirsi a creare con la pubblicazione del Libro Bianco “l’ora più oscura della storia del popolo ebraico” poiché con esso il Governo britannico avrebbe voluto, secondo lui, “impedire agli Ebrei di tornare nella Terra d’Israele”. Ora si nota che la Terra “d’Israele” in questo caso era la Palestina, la quale nel 1939 apparteneva per intero ancora ai Palestinesi (inizialmente cristiani e successivamente in maggior parte musulmani, pur sempre con una minoranza cristiana) da circa 2 millenni. Quindi la Palestina (sembra lapalissiano) non era la Terra degli Ebrei, ma dei Palestinesi (di confessione islamica e cristiana). Inoltre sembra azzardato asserire che la GB volesse impedire il ritorno degli Ebrei in Terra Santa poiché lo aveva costantemente favorito sin dal 1917; certamente la GB non poteva stabilire la fondazione in Palestina di un solo Stato ebraico escludendo quello palestinese, ma questo è quel che volevano i sionisti di ieri come quelli di oggi ed è questa prepotenza che ha creato e continua a creare tante difficoltà non solo in Palestina e nel Vicino Oriente, ma anche nel mondo intero, che accusa i contraccolpi della politica statunitense in Medio Oriente totalmente favorevole agli Ebrei e completamente sfavorevole ai Palestinesi e al mondo arabo. Molti dei problemi che oggi affliggono il Vicino e Medio Oriente son nati da questa attitudine del movimento sionista a voler diventare ed essere per sempre l’unico Stato esistente in Terra Santa, che da circa 2 mila anni non era più degli Ebrei.
Infine Ben Gurion concludeva che il Libro Bianco non avrebbe abbattuto lo spirito ebraico e che “il legame storico tra popolo d’Israele e Terra d’Israele non sarà spezzato. Gli Ebrei non ammettono che le porte della Palestina siano chiuse davanti a loro né che la sede nazionale sia trasformata in un ghetto” (cfr. G. Romano, Ben Gurion, Della Volpe Editore, 1967). In realtà il legame tra Ebrei e Terra Santa si era già interrotto nel lontano 70 d. C. con la distruzione di Gerusalemme e la Diaspora degli Ebrei nel mondo intero.
Churchill con Ben Gurion contro il Libro Bianco
Winston Churchill (vera “anima nera” della politica mondialistica dell’Europa del XX secolo) si schierò totalmente a fianco del sionismo e contro il Libro Bianco britannico, definendolo “una seconda Monaco”, nel senso che come a Monaco - nel 1938 - la GB aveva abbandonato i Cecoslovacchi nelle mani dei Tedeschi, così con il Libro Bianco abbandonava gli Ebrei nelle mani degli Arabi; ma le cose non stavano così, anzi con il Libro Bianco si cercava di non abbandonare i Palestinesi nelle mani degli Ebrei, che avrebbero voluto costituire in Terra Santa un solo ed unico Stato ebraico a discapito dei Palestinesi, i quali pur essendo i legittimi proprietari della Palestina (in cui vivevano da circa 2 millenni) non avrebbero potuto possedere uno Stato palestinese, ma avrebbero dovuto esser soggetti di un solo Stato ebraico come poi è avvenuto.
Il sionismo e l’immigrazione clandestina
Nonostante ciò gli Ebrei continuarono ad immigrare in Palestina, ma mentre gli immigrati “legali”, ossia forniti del certificato concesso loro dall’Inghilterra, erano circa 15 mila l’anno (1938/1939); gli immigrati “illegali” erano circa 115 mila, 10 volte di più di quelli legali. Essi erano aiutati e fatti passare in Palestina a partire dall’Europa dell’ovest, contravvenendo alla legge britannica, dal Partito Revisionista di Jabotinsky e dalla “Organizzazione per la Seconda Immigrazione/Mosad Leoliyah Beth [1]”.
Tuttavia molti immigrati irregolari erano intercettati dalla guardia costiera britannica e rimpatriati.
Il sionismo appoggia l’Inghilterra contro Hitler…
Il rapporto di odio/amore tra sionismo e Impero britannico venne risolto dal mondo ebraico, agendo a due distinti livelli. Al primo livello, ossia per quanto riguardava la lotta alla Germania di Hitler (iniziata già nel 1933 quando questi era asceso al potere), l’ebraismo sionista favorì l’insediamento in Terra Santa di svariate unità militari inglesi ed inoltre molti ebrei si arruolarono in queste unità inglesi stabilitesi in Palestina come se fossero il loro esercito[2]. Ciò in Medio Oriente favorì strategicamente l’Impero Britannico contro la Germania e nello stesso tempo avvantaggiò il sionismo nei confronti dei Palestinesi sia militarmente che economicamente grazie al boom in Palestina dell’industria bellica ebraica chiamata a rifornire l’Esercito britannico.
Non bisogna mai dimenticare l’importanza strategico/economica del Medio Oriente (Palestina compresa) data la sua enorme potenzialità di produzione di materie prime e specialmente di petrolio (le riserve di petrolio arabo arrivano a circa il 70% del totale mondiale), che lo rendevano e lo rendono appetibile alle potenze straniere, le quali non cessano di intromettersi nei suoi affari interni per poterne trarre tutto il profitto immaginabile.
…Tuttavia s’impegna contro la GB per il possesso esclusivo della Palestina
Al secondo livello, quello della lotta sionista contro l’Inghilterra per ottenere il possesso totale della Palestina, il mondo ebraico s’impegnò a favorire e a continuare la politica dell’immigrazione illegale di Ebrei in Palestina che la GB invece voleva limitare.
David Ben Gurion nonostante il suo acceso sentimento anti inglese, durante la Seconda Guerra, si trasferì a Londra (ove aveva fondato la “Organizzazione Sionistica Mondiale” in Great Russell Street). Egli vi trascorse la maggior parte del suo tempo nel 1940, mentre tra il 1941 e il 1944 Londra divenne un punto di appoggio al suo continuo viaggiare tra Usa e Palestina. Negli Stati Uniti David propagandava l’entrata in guerra non solo degli Ebrei/americani, ma soprattutto degli Usa (dei quali aveva intuito tutta l’enorme potenza bellica ed economica, che li avrebbe resi ben presto la prima super-potenza mondiale, sorpassando la GB) a fianco dell’Inghilterra contro la Germania (cosa che avvenne dopo il 7 dicembre del 1941 con l’attacco di Pearl Harbor in Giappone).
Il Programma di Baltimore (1942)
Nel maggio del 1942 fu convocato a New York un “Congresso sionistico straordinario”, che si svolse nell’Albergo Baltimore (in Madison Avenue) ove erano presenti anche Ben Gurion e Chaim Weizmann. Da esso uscì il Programma di Baltimore (dal nome dell’Albergo) in cui si condannava il Libro Bianco britannico del 1939 e si chiedeva che la gestione dell’immigrazione degli Ebrei in Palestina fosse tolta all’Inghilterra e consegnata all’Agenzia Ebraica, la quale avrebbe dovuto essere riconosciuta come unica Autorità per la costruzione del futuro Stato d’Israele senza alcuna ingerenza dei Palestinesi e degli Inglesi.
Il Nuovo Ordine Mondiale ebraico (1942)
Nel Programma di Baltimore del 1942 si legge: “il Nuovo Ordine Mondiale che verrà dopo la vittoria sarebbe inconcepibile, se non risolvesse finalmente anche il problema della mancanza di un Focolare del popolo ebraico. Che le porte della Palestina siano aperte all’immigrazione ebraica, che il controllo di questa immigrazione sia trasferito all’Agenzia Ebraica, che l’Agenzia abbia piena autorità per sviluppare e ricostruire il territorio e che la Palestina sia trasformata in un Commonwealth ebraico, integrato nella nuova struttura democratica del mondo” (cfr. D. Ben Gurion, Israele: la grande sfida, Milano, Mondadori, 1967).
Il Nuovo Ordine Mondiale, che sarebbe dovuto nascere dalla ceneri della Seconda Guerra Mondiale era previsto e delineato con precisione, sin dal 1942, in funzione di un unico Stato in Palestina, che avrebbe dovuto essere solo e soltanto ebraico e sussistente in un mondo oramai strutturato democraticamente. L’8 maggio del 1945 la Seconda Guerra Mondiale era terminata, la struttura politica di mezzo mondo ne usciva notevolmente modificata democraticamente e il 15 maggio del 1948 lo Stato d’Israele nacque, appropriandosi di circa la metà del territorio palestinese, poi pian piano (1967, 1973) si è rafforzato sino ad occupare l’80% della Palestina ed ora (dicembre 2017) con la decisione di Trump di rendere Gerusalemme capitale unica e indivisibile dello Stato d’Israele sembra essersi avverato.
Il filosofo ebreo Martin Buber nel 1946 dichiarò che il Programma di Baltimora era tutto teso alla conquista della Palestina mediante manovre internazionali e che perciò aveva suscitato la collera degli Arabi contro il sionismo, rendendo vani agli occhi del mondo arabo tutti gli sforzi tesi alla comprensione reciproca tra Ebrei ed Arabi (cfr. Maxime Rodinson, Israele e il rifiuto arabo, Torino, Einaudi, 1969).
Il sionismo diventa definitivamente filo-americano
Il Programma di Baltimore segnò la fine della prevalenza del sionismo filo-britannico (rappresentato da Chaim Weizmann) in seno all’Organizzazione Sionista Mondiale e il trionfo del sionismo filo-americano (rappresentato da Ben Gurion), che voleva un interessamento attivo degli Usa in Medio Oriente volto a rimpiazzare la GB, la quale non era totalmente prona agli interessi ebraici come lo sarebbero stati gli Usa.
Ben Gurion e Weizmann si scontrarono a questo proposito (la strutturazione del sionismo in Palestina e i suoi rapporti con la GB e gli Usa) il 27 giugno del 1942 a New York in una riunione tenuta presso il rabbino Wise (cfr. Nuccio Francesco Madera, Ben Gurion, Milano, Mondadori, 1972, p. 75). Il motivo dello scontro fu duplice: innanzitutto secondo Ben Gurion lo Stato ebraico avrebbe dovuto esser costituito solo dopo aver dato vita ad una forte organizzazione militare, prima inserita tra le forze alleate e poi autonoma, invece Weizmann non riteneva questo problema fondamentale poiché per lui la questione della fondazione dello Stato ebraico era innanzitutto politico/diplomatica e solo dopo militare; in secondo luogo Ben Gurion riteneva ineluttabile che gli Ebrei rompessero con la GB (non totalmente filo-sionista) e si schierassero a fianco degli Usa (completamente filo-israeliani), mentre Weizmann manteneva sempre inalterata, nonostante il Libro Bianco, la sua amicizia verso la GB (cfr. John Kimche, Il secondo risveglio arabo, Milano, Garzanti, 1970).
Il terrorismo ebraico (1942-1944)
Infine tra il 1942 e il 1944 alcuni gruppi ebraici di estrema destra (tra cui la Gang Stern[3]) iniziarono a svolgere una seria attività terroristica contro gli Inglesi in Palestina (molto prima che i Palestinesi ricorressero alla guerriglia terroristica), arrivando all’uccisione al Cairo del Ministro britannico per il Medio Oriente, lord Moyne nel novembre del 1944 (cfr. Nuccio Francesco Madera, Ben Gurion, Milano, Mondadori, 1972, p. 77), quest’attività terroristica nel 1947 porterà l’Inghilterra a rinunciare al Mandato sulla Palestina e a lasciare il campo libero ai sionisti oramai spalleggiati dagli Stati Uniti come vedremo in appresso.
d. Curzio Nitoglia
Fine Seconda Parte
Continua
1] La “Organizzazione per la Seconda Immigrazione” (detta “Mosad” in ebraico, da non confondere con il “Mossad/l’Istituto”, ossia i Servizi Segreti Esteri dello Stato d’Israele) venne fondata nel 1937 a Ginevra (ove pose il suo primo quartier generale) dai dirigenti del “Movimento Operaio Socialista” e dai capi dell’Haganah. Tale Organizzazione doveva far fuggire gli Ebrei dai Paesi loro ostili e farli immigrare in Palestina clandestinamente. Nel 1938 essa agiva anche in Germania. La volontà di Hitler era che la maggior parte degli Ebrei emigranti dalla Germania andasse in Palestina. Cfr. Steve Eytan, L’occhio di Tel Aviv, Milano, Bompiani, 1971; hmso, Documents of German Foreign Policy, Londra, 1952-1963.
2] All’inizio della Seconda Guerra Mondiale erano stati reclutati dalle autorità inglesi di Palestina circa 130 mila ebrei volontari, ma essi erano impiegati soprattutto per servizi ausiliari. Qualche mese dopo furono accettati anche volontari ebrei per le unità combattenti. Altri ebrei (tra cui Moshe Dayan) combatterono con la Francia in Siria. Nel 1942 i combattenti ebrei arrivarono alle 43 mila unità (cfr. J. C. Hurewitz, The Struggle of Palestine, New York, 1950). Tuttavia la GB non si fidò mai completamente dei volontari ebrei nell’Esercito britannico. Ma mentre Lloyd George (il Ministro britannico delle Colonie) non era d’accordo per la fondazione di una Brigata Ebraica autonoma che affiancasse gli Inglesi e i loro Alleati nella guerra, Winston Churchill era totalmente d’accordo e così, anche se solo nel settembre del 1944, il Governo britannico accettò le richieste per la formazione della Brigata Ebraica (con bandiera propria e la stella di David per distintivo) rivoltegli specialmente da Ben Gurion, Chaim Weizmann e dall’Agenzia Ebraica
3] Abraham Stern fondò la sua “banda” chiamata anche “Combattenti per la libertà d’Israele” dopo una scissione dall’Irgun (il Movimento di estrema destra di Trumpeldor e Jabotinsky). La Gang Stern si distingueva dall’Irgun soprattutto per l’odio mortale contro gli Inglesi (ancor più che contro gli Arabi). Stern considerava gli Inglesi come una “potenza di occupazione”. Egli venne arrestato nel 1942 a Tel Aviv dagli Inglesi (sembra su denuncia dell’Haganah) e nel tentativo di evasione rimase ucciso da una pallottola nella schiena. La sua “gang” dopo la sua morte attraversò un periodo di disorientamento, ma ben presto risorse e si ricostruì su basi ancora più radicali, arrivando a prospettare un’alleanza con gli Arabi pur di cacciare gli Inglesi per poter poi arrivare alla fondazione dello Stato d’Israele, cacciando anche gli Arabi.