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Il bosco e il cuore
25 Febbraio 2011
Chi, in questo periodo ha avuto modo di imbattersi nella conoscenza dei profumi penetranti, un po’ umidi del bosco in humus di foglie secche, risvegliato dai toni accesi della clorofilla, con qualche retrogusto di legna verde… appena tagliata… freddo intenso e pungente, a tonificare muscoli e pelle… sa bene come la fronda degli alberi, diaframmaticamente filtrante la luce solare, nei tratti più densi, quasi a gocce infiammate e disordinatamente sparse, sia la migliore tettoia, sotto cui incedere passo dopo passo, sulla via della corsa… a pieni polmoni, respirando aria pura e frizzante, accompagnato dal dolce risveglio di cinguettii insistenti e mai molesti, mentre lo sguardo rigenera se stesso ed i sogni, saziando l’anima e la vista di orizzonti verdi donati dal Creatore, sempre forieri di pace e conciliazione interiore.
Correre nel bosco, oltre ad essere un gesto atletico impegnativo ed allenante (sicuramente privo di quelle fastidiose controindicazioni tendinee in cui si imbatte di consueto l’amante dell’asfalto), apporta una rigenerazione complessiva all’organismo, sia in termini di ossigenazione dei tessuti sia in qualità della forza palingenetica delle meraviglie del creato, dono di Lui e del suo immenso amore.
Ma, il corridore attento sa centellinare il bosco, cogliendone non soltanto i frutti dello spirito ed i benefici atletico-salutistici…, sa sorprenderne gli incredibili benefici al benessere personale, gustandone i frutti. Sembra che ci sia infatti una particolare affinità tra il nostro sistema cardiovascolare, la sua salute ed efficienza ed i meravigliosi prodotti della terra di questo specifico habitat naturale. Vorrei soffermarmi su due piante in particolare: il biancospino ed il mirtillo.
Il primo, utilizzato da sempre come diuretico ed astringente, oggi vede la sua fama legata alla capacità di risolvere problemi cardiovascolari, nello specifico di: insufficenza cardiaca, arteriosclerosi, ipertensione, nervosismo, vertigini ed insonnia. Se ne usano infusi, tinture ed estratti secchi.
Frutto tipico del sottobosco, il mirtillo, invece, ha da tempo immemore uno spettro terapeutico molto ampio. Sembra che all’enorme quantitativo di sostanze antiossidanti (utili a prevenire patologie cardiovascolari, proteggere dai tumori e ritardare il naturale processo di invecchiamento) siano da attribuire le sue virtù medicamentose. Le antocianine (tannini e glucosidi antocianici), responsabili del caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e ne rafforzano la struttura, tonificando il tessuto connettivo a sostegno dei vasi sanguigni, a vantaggio della relativa elasticità. Questo sembra che sia molto utile in caso di ipertensione; aumentando la flessibilità delle pareti arteriose, si determina un rilassamento delle condutture (effetto opposto all’irrigidimento legato all’alta pressione). Le medesime antocianine svolgono inoltre un’azione antiemorragica e combattono contro i famigerati radicali liberi. Inoltre, la velocità di rigenerazione della porpora retinica, quale effetto della sinergia delle menzionate sostanze, migliora la vista, specialmente dopo l’imbrunire. In ultimo il pterostilbene, anch’esso contenuto nei mirtilli, pare abbia un ottima efficacia contro il colesterolo.
E, a proposito di LDL, altro frutto portentoso, dono di Dio negli alberi, è la noce. Essa, come tutta la frutta secca, è una ricca fonte di energia e di minerali (tra cui, per esempio: Magnesio, fondamentale nel metabolismo del corpo umano, e Fosforo, di grande importanza nel metabolismo cerebrale). Il contenuto calorico non depone a suo favore (ma personalmente non me ne sono mai curato e di certo non sono mai ingrassato a causa delle noci!), tuttavia i benefici sono molti, anche senza dosaggi estremi (4 noci diarie). La frutta secca, in genere, contiene buone quantità di fibre, valido aiuto per il transito intestinale, ma ruolo di protagonista sono gli ormai stranoti acidi grassi polinsaturi: Omega-3 ed Omega-6. Numerosi studi sembra dimostrino l’essenzialità di tali acidi, salutari e curativi.
Di seguito alcuni dei benefici dichiarati:
- Abbassamento del colesterolo totale e aumento del colesterolo buono HDL
- riduzione trigliceridi anche del 40%
- abbassamento pressione arteriosa
- miglioramento di memoria, concentrazione e apprendimento
- rinvigorimento dei tessuti e della pelle
- riduzione della formazione di trombi
- diminuzione rischio d’infarto
- abbassamento rischio per alcuni tipi di cancro
- diminuzione sintomi dell’angina e delle palpitazioni cardiache
- miglioramento della gestazione
- riduzione rischio di degenerazione maculare degli occhi
- miglioramento umore e forme di depressione
- rinforzamento sistema immunitario
- miglioramento sintomi di alcune malattie croniche.
Noci, alimento molto sano, raccomandato per gli sportivi, amico del cuore, efficace nel combattere fatica, stress e stanchezza, riescono particolarmente gradevoli con miele o marmellata. Tra l’altro, le noci, molto appetitose, sostituiscono ottimamente i dolci per chiunque volesse dimagrire, gustando comunque sapori avvolgenti e gratificanti al palato.Non vorrei dimenticare, per finire, di citare i benefici strepitosi del mallo di noce nera, portentoso rimedio contro i parassiti intestinali.
Chiudo questo piccolo intervento con un invito: a chi corre, dico di saggiare il bosco, assaporandone fino alla fine i sapori inediti, i colori appaganti e gli odori atavicamente generativi; a chi non corre, dico: iniziare nel periodo invernale è dura, ma il corrispettivo in cambio è notevole; chi corre d’inverno, non si ferma mai.
Corsa ed alimentazione sana e naturale (usando saggiamente i frutti della terra, dono del Creatore), unite ad un igiene spirituale (preghiera e fede vera), possono essere le migliori alleate per una rigenerazione totale del nostro corpo e del nostro spirito.
Stefano Maria Chiari
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