>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli FREE

robertson_550.jpg
Il telepredicatore profetizza Armageddon
Stampa
  Text size
Israele attaccherà l’Iran «tra i 75 e i 120 giorni». Per conseguenza, il Medio Oriente «andrà fuori controllo». La Russia entrerà nel conflitto. Lo stretto di Hormuz sarà bloccato. Città costiere degli Stati Uniti subiranno attacchi atomici. Conclusione: «Pregate il Signore perchè cambi i cuori dei capi di Russia, Iran e delle altre nazioni che vogliono il male di Israele».

Sono le  ultimissime «profezie» di Pat Robertson, il più ricco e influente dei telepredicatori americani (la sua Christian Coalition ha 1,7 milioni di adepti, e la sua TV Family Channel via cavo, 60 milioni di sottoscrittori), che è anche il più estremista, filo-israeliano e più vicino al potere presidenziale.

Nella notte della prima guerra all’Iraq, Pat Robertson  era alla Casa Bianca a «pregare insieme al presidente Bush» (padre). Ovviamente è vicinissimo anche a Bush figlio; è dunque possibile che le sue profezie rispecchino qualche progetto  in preparazione negli ambienti del potere? La sua ultima epistola ai fedeli riecheggia i motivi della propaganda e le pseudo-analisi strategiche dei neocon.

In ogni caso, vale la pena di riportarla per capire l’atmosfera psichica in cui vivono 70 milioni di «cristiani rinati» statunitensi, e parte della loro leadership (1): «Cari amici», esordisce l’evangelista. «Vi scrivo con un senso di grave urgenza e per invocare una preghiera speciale. Ecco la situazione: Il malvagio smembramento della piccola nazione di Georgia da parte della Russia è l’inizio di una sequenza di aggressioni russe. (...) La Russia vuol controllare tutti gli oleodotti. (...) Tbilisi, la capitale della Georgia, è solo a 578 miglia da Baghdad. La Russia ha aiutato il vicino Iran a costruire due stabilimenti nucleari aggressivi. Georgia e Iraq sono dunque chiusi, come in un sandwich, tra le due dittature di Russia e Iran. Il capo russo, Vladimir Putin, vuole evidentemente dominare il greggio del Caspio e del Golfo Persico, da aggiungere alle enormi riserve russe. Se gli riesce, la Russia conquista una posizione di dominio sulle economie del mondo, e può agire per mettere in ginocchio l’America».

Parimenti moderata l’analisi sull’Iran: «Il presidente Ahmadinejad è un  fervido credente nel Mahdi, una mitica figura messianica che, secondo la sua fede, tornerà per rendere tutto il mondo all’Islam, ma solo dopo un periodo di caos mondiale e di distruzioni, durante le quali saranno uccisi tutti gli ebrei. L’Iran, a dispetto degli altolà delle Nazioni Unite, sta costruendosi a ritmo accelerato la bomba atomica. Gli iraniani hanno appena testato un missile di raggio medio migliorato, lo Shahab-3, capace di portare testate nucleari e di colpire Israele, Iraq e la maggior parte d’Europa. Ahmadinejad ha ripetutamente espresso la volontà di annichilire la nazione di Israele usando l’atomica. Egli ha dichiarato che la minaccia di una rappresaglia nucleare di Israele contro l’Iran non lo preoccupa, perchè la morte di decine di milioni di iraniani non farà che accelerare la venuta del Mahdi».

Segue la comparazione ben nota, perchè ce la ripetono tutti gli agenti israeliani, pagati e volontari: Ahmadinejad è il nuovo Hitler, e l’inazione dell’Occidente ripete l’atteggiamento vile dell’europa di fronte al vero Hitler negli anni ‘30.

«I poteri occidentali non hanno lasciato ad Israele altra scelta che colpire le installazioni nucleari iraniane. Tuttavia, mi pare che (...) Israele non comincerà le operazioni contro l’Iran fino a quando avranno luogo le elezioni negli Stati Uniti. Secondo me, Israele sarà obbligata a sferrare un attacco preventivo contro l’Iran con missili da crociera lanciati da aerei o da sottomarini, nel breve periodo fra le elezioni USA e l’insediamento del nuovo presidente USA».

Naturalmente, profetizza Robertson, i cattivissimi Hezbollah lanceranno allora «40 mila razzi» contro Israele, mentre Hamas, «un altro cliente dell’Iran, armato fino ai denti, freme dalla voglia di colpire Israele... Ma non sono questi i soli pericoli». Quali altri?

«La  Russia considererà le suddette ostilità  come una scusa per entrare nel conflitto, per controllare il greggio medio-orientale. Il conflitto si espanderà, i terminali petroliferi saranno in fiamme e fumo. Gli stretti di Hormuz saranno bloccati, e con essi il 40% del petrolio del mondo. Le industrie del mondo subiranno gravi penurie e le economie di America ed Europa affronteranno una depressione devastante». E poi non dite che è colpa di Wall Street.

Gli Stati Uniti dovranno decidere se attaccare la Russia per salvare Israele e il petrolio. E «i russi hanno abbastanza missili intercontinentali a testata atomica puntati sugli Stati Uniti da annichilire tutte le nostre città. Sarà brutta».

Che cosa dice la Bibbia al proposito? Ecco che Pat apre la Scrittura, e legge il suo profeta prediletto: «Circa 2600 anni fa, Dio diede al profeta Ezechiele una descrizione dell’invasione di Israele dopo che gli ebrei si saranno di nuovo riuniti nella terra promessa, da tutte le parti del mondo, negli ultimi giorni. Ezechiele ha scritto di una forza di invasione guidata dalla Russia, che includerà l’Iran e ‘Cush’, che è il Sudan. Le altre nazioni che per Ezechiele costituiranno la forza d’invasione saranno alcune delle nazioni musulmane del  Caucaso ex sovietico e forse la Turchia. Secondo Ezechiele 38:12, verranno per ‘rubare e saccheggiare’. E quale saccheggio più grande delle ricchezze petrolifere del Golfo Persico?».

«L’attacco israeliano contro l’Iran sarà l’innesco; da quel punto, eventi drammatici seguiranno in rapida successione. Tutto si concluderà quando Dio avrà fatto piovere fuoco sulle isole del mare e sulle forze d’invasione che avanzano contro Israele. Dove saranno gli  Stati Uniti nel conflitto?

Secondo  Ezechiele, ‘i giovani leoni di Tarshish’ chiederanno conto ai russi della loro aggressione - chiederanno conto, ma non agiranno per bloccarla, Chi sono questi ‘giovani leoni di Tarshish’? Tarshish era la regione dietro Cadice in Spagna. Nell’anichità, esploratori da Tarshish giunsero in Irlanda, e da lì attraverso l’oceano in Nord America, navigando il Mississippi fino a quello che oggi è il luogo dove sorge Davenport, nello Iowa».

Dunque, senza alcuna incertezza, Ezechiele ha indicato a Robertson che «i giovani leoni di Tarshish» sono l’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America. Secondo Ezechiele, quando i conflitti in Medio Oriente cominceranno, «i giovani leoni di Tarshish» minacceranno Russia e Iran, ma si riufiuteranno di agire. Soffriremo gravi danni economici, ma non ci impegneremo in azioni militari. Tuttavia, non ci saranno risparmiati colpi nucleari contro le nostre città costiere.

robertson.jpg«In conclusione, secondo la mia opinione abbiamo tra 75 e 120 giorni prima che il Medio Oriente cominci a finire fuori controllo. Se c’è un tempo per ferventi preghiere, è questo. Le prehiere possono cambiare il corso della storia. (...) Vi esorto dunque a chiedere fervidamente l’intervento di Dio nelle seguenti aree: Pregate che i potenti angeli di Dio circondino e proteggano la nostra nazione in questi tempi pericolosi; pregate per l’unione nel corpo di Cristo mentre intercediamo per la nostra nazione e la nostra civiltà: pregate che la leadership dell’America ottenga la sapienza divina mentre affronta gli eventi critici delle prossime settimane e mesi; pregate lo Spirito Santo che corra sul globbo, preparando i cuori ad accettare Gesù e ad entrare nel regno di Dio prima che gli eventi accadano; Pregate Dio che cambi i cuori dei capi di Russia, Iran ed altre nazioni che vogliono far male a Israele».

Singolare coincidenza: il dipartimento della Homeland Security, presieduto dall’americo-israeliano Michaeil Chertoff,  ha segnalato che «Al Qaeda» può attaccare decine di edifici governativi americani con «una decina di  terroristi suicidi, ciascuno con 20 chilogrammi di esplosivi», e dunque «le autorità locali, la sicurezza e i proprietari degli edifici devono stare all’erta».

Secondo l’agenzia Fars, un aereo militare USA (un Falcon) ha violato lo spazio aereo iraniano a bassa altitudine, è stato costretto ad atterrare e il suo equipaggio è stato interrogato e poi rilasciato. il Pentagono nega la cosa.

Lo Yemen ha arrestato militanti islamici che si proponevano di far saltare l’ambasciata britannica e quella saudita nella capitale yemenita. Le autorità locali sostengono che questi terroristi islamici «hanno contatti con Israele» (2).

L’Islanda, le cui banche sono in rovina per aver applicato le lezioni del liberismo terminale  sull’espansione del credito, e trascinano il Paese nell’abisso, ha chiesto a Mosca un prestito di 4 miliardi di euro. Il primo ministro islandese Geir Haarde ha dichiarato di aver dovuto rivolgersi «al nuovo amico» perchè gli Stati occidentali, alleati, hanno rifiutato di dargli una mano nel sostegno alle sua banche insolventi.

Il britannico Telegraph disapprova: «L’Islanda doveva rivolgersi al Fondo Monetario, non alla Russia; è un Paese membro della NATO, e la Russia vorrà qualcosa in cambio per un prestito che è pari a un terzo del PIL del piccolo Stato. Gli USA temono che questo significherà, alla fine, una presenza militare russa nel Nord Atlantico. Era meglio se l’Islanda si rivolgeva al Fondo Monetario Internazionale» (3).

Il Fondo Monetario è un condominio anglo-americano. I piccoli Paesi che gli hanno chiesto aiuto si sono visti imporre «ricette di risanamento» devastanti,  che hanno peggiorato la loro situazione economica, essendo concepite nell’interesse delle banche creditrici.

Il fatto che l’Islanda si rivolga alla Russia per soccorso, segnala  una volta di più il tramonto dell’egemonia finanziaria e politica USA. «I giovani leoni di Tharshish» fanno la faccia feroce, si lagnano, ma non agiscono: non hanno i soldi per aiutare l’Islanda.

Armageddon!




1) Dal sito del telepredicatore, www.patrobertson.com
2) «Yemen says arrests militants with links to Israel», Reuters, 6 ottobre 2008.
3) George Hay, «Iceland should turn to the IMF, not Russia», Telegraph, 7 ottobre 2008.


Home  >  Americhe                                                                                           Back to top


La casa editrice EFFEDIEFFE ed il direttore Maurizio Blondet, proprietari
dei contenuti del giornale on-line, diffidano dal riportare su altri siti, blog,
forum, o in qualsiasi altra forma (cartacea, audio, etc.) e attraverso attività di spamming e mailing i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright ed i diritti d’autore. Con l’accesso al giornale on-line riservato ai soli abbonati ogni abuso in questo senso, prima tollerato, sarà perseguito legalmente. Invitiamo inoltre i detentori,a togliere dai rispettivi archivi i nostri articoli.

 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità