Da Bär Dov († 1772) a René Guénon († 1951)
Solo a pronunciare la formula magica “Superiori Incogniti” si pensa sùbito al sufi/esoterista René Guénon (1886-1951), ma in realtà questa formula “magica” non è farina del suo sacco (come gran parte della “sua” dottrina, che gli veniva sussurrata alle orecchie dai cabalisti[1] quasi sempre nascosti dietro ogni esoterista[2]).
In realtà questa dottrina era farina (che “diventa crusca”, come la “farina del diavolo”) del sacco - ben più profondo e quasi senza fondo, che “si perde nella notte dei tempi” - del Rabbi (“ça va sans dire”) cabalista Bär Dov (da non confondere con “Bar-Abba”) di Mesritisch (1710-1772), il successore di Israel Ba ‘al Shem Tov (1700-1760), che fu il fondatore dello Chassidismo dei Lubavich o Chabad.
Rabbi Bär Dov & I “36 Superiori Incogniti”
Infatti Rabbi Bär Dov insegnava che lo Tzaddik (in ebraico “Giusto, Santo, Perfetto”), nello Chassidismo, rappresentava la vera ed autentica guida spirituale degli Chassidim e l’intermediario o mediatore tra la Divinità e gli Ebrei, specialmente Chassidici (cfr. Lea Sestrieri, La spiritualità ebraica, Roma, Studium, 1987).
Rabbi Bär Dov mutuò il concetto dello Tzaddik dalla Cabala e specialmente dallo Zohar, secondo cui - unitamente al Talmud di Babilonia (bSanhedrin, 97a/b; bSoukkot, 45b) - «nella Gerusalemme celeste, ove risiede il Tempio perenne, che scenderà di nuovo sulla Gerusalemme terrestre con la venuta del Messia, si trova un altare ove l’Arcangelo Michele compie i sacrifici e soprattutto offre a Dio, le anime degli “Tzaddikim Incogniti”, le quali sono il “cibo della Divinità” (non ci si deve meravigliare se i Rabbini cabalistico/talmudisti siano arrivati pure al deicidio … per “avvelenamento” …). Secondo lo Chassidismo ogni generazione umana oltre gli “Tzaddikim Conosciuti o Cogniti”, ne ha almeno “36 Tzaddikim Incogniti”[3] detti in ebraico i Lamed-Vav Tsaddiquim o Lamed Wawniqim, che non visti da nessuno [“una mano nascosta dirige tutto …”, ndr] svolgono la loro opera di mediazione tra gli Chassidim e la Divinità, grazie alla quale il mondo continua ad esistere» (Geoffrey Wigoder – Sylvie Anne Goldberg - diretto da - Dictionnaire Encyclopédique du Yudaïsme, Parigi, Cerf/Laffont, 1996, p. 596, voce “Lamed-Vav Tsaddiqim” e p. 1032, voce “Tsaddiq”; L. Troisi, Dizionario della Kabbalah, Foggia, Bastogi, 1998, p. 250, voce “Tzaddikim”).
«Nella Kabbalah lo Tzaddik rappresenta la penultima o nona Sephirah ossia l’emanazione di Dio (En Soft), essa è “l’organo genitale maschile” [cito testualmente onde evitare una denuncia per antisemitismo, rassicurando al tempo stesso il pio lettore: non ho detto nessuna parolaccia, ndr], ossia il canale attraverso cui il flusso divino discende sulla terra. Tutte le cose nascoste e segrete sono conosciute dallo Tzaddik, presso gli Chassidim lo Tzaddik era il Rebbe o il Maestro, che possedeva in sé una parte dell’anima di Mosè. Perciò egli era al di là delle critiche dei suoi discepoli. I suoi poteri spirituali (“Ruach Ha-Kodesh”, ossia lo Spirito divino) erano ritenuti talmente grandi che si pensava egli insegnasse persino a Dio» (Alan Unterman, Dizionario di usi e leggende ebraiche, Roma/Bari, Laterza, 1994, p. 300, voce “Tzaddik”).
Inoltre lo «Zaddiq è il fondamento del mondo (bHagigah 12b), che garantisce la sussistenza stessa del mondo. Questa concezione trovò espressione nella dottrina dei “36 Giusti Incogniti”» (Johann Maier – Peter Schäfer, Piccola Enciclopedia dell’Ebraismo, Casale Monferrato, Marietti, 1985, p. 652, voce “Zaddiq”). Infine «secondo una diffusa tradizione talmudica, in ogni generazione vivono almeno “36 Giusti Nascosti”, che solo per i loro meriti permettono al mondo di continuare ad esistere. Questa dottrina ha un ruolo chiave nella teoria popolare cabalistica dei secoli XVI e XVII così come nelle storie chassidiche del XVIII secolo» (Ibidem, p. 620, voce “Trentasei giusti”).
Guénon non può stare senza Evola
Tuttavia non si può parlare dell’Esoterismo cabalistico di René Guénon senza citare anche Julius Evola († 1974). Infatti pure per il “Grande Iniziato/Guerriero” siciliano Evola - fatte le debite distinzioni con l’“Esoterista/Monaco” francese - gli antenati sani della Massoneria tradizionale antica e medievale sono la Cabala ebraica e soprattutto il libro dello Zohar (Fabio Venzi, Julius Evola e la Libera Muratorìa. Una verità scomoda, Roma, Edizioni Settimo Sigillo, 2010, p. 64), inoltre sono anche “i Templari e i Rosacroce” (p. 36).
Per Evola la Massoneria moderna, nata in Inghilterra nel 1717, (illuminista, rivoluzionaria e di “sinistra”) è una degenerazione negativa di quella originaria, classico/medievale e tradizionale (simbolica, esoterica, operativa o teurgica), che era sommamente positiva. Per il pensatore siciliano la Massoneria operativa ha realmente la capacità di “operare” una “trasformazione alchemica” della realtà, mediante una “catena di Iniziati” (tipo Tzaddikim) che evocano forze preternaturali (F. Venzi, cit., p. 12).
Ancòra nel suo ultimo saggio sulla Massoneria nel 1974 intitolato La Massoneria moderna e l’Inversione di Polarità (Roma, Edizioni Mediterranee, 1974) Evola distingueva la Massoneria moderna nata in Inghilterra nel 1717, che è speculativa ossia politicizzata, razionalista, illuminista e sovversiva, da quella tradizionale che è operativa poiché opera, proprio come insegna lo Chassidismo, la ricostruzione non umana del Tempio di Gerusalemme e la trasmutazione dell’Individuo Assoluto “indiandolo”, ossia rendendolo “Dio”. Venzi commenta: “il metodo evoliano porta l’uomo a farsi Dio nella realtà concreta” (cit., p. 22).
Il pensiero di Evola - analogamente a quello di Guénon, pur con delle lievi differenze accidentali, e della Cabala chadissistica - si basa sostanzialmente su tre pilastri fondamentali: 1°) la Magia o Teurgia cabalistica come arte di trasmutare l’uomo in “Dio” e il pensiero in realtà[4]; 2°) la distinzione tra Massoneria speculativa moderna di “sinistra” e Massoneria operativa di “destra”[5]; la prima intesa come una deviazione negativa di quella operativa, che sarebbe verace, buona e tradizionale ed affonda le sue radici ultime nella Cabala ebraica. Insomma sia in Evola che in Guénon l’influsso cabalistico è assolutamente fondamentale.
Conclusione
Chi sono, in definitiva, questi “Superiori Incogniti” o “Tzaddikkim Occulti” di cui parlano Bär Dov, René Guénon e Julius Evola? La risposta alla luce della fede è semplice: al di sopra dell’uomo vi sono solo Dio o gli Angeli buoni.
Ora «gli Iniziati o i “Sottomessi Cogniti” potrebbero molto probabilmente ricevere effettivamente un “influsso spirituale di origine non umana” tramite la mediazione dei “Superiori Incogniti”. Infatti questi fatti straordinari [preternaturali, la presenza sentita di Satana, ndr] dovuti ad ogni forma di iniziazione esoterica sono il triste privilegio di pochi “Illuminati”. Essi sono i “Superiori Incogniti”, come li chiamavano Bär Dov e la Setta già nel XVIII secolo. Agenti diretti di Satana, sono i suoi strumenti abituali, ed è mediante essi che penetra e influisce nel seno delle Società Segrete e soprattutto della Massoneria che è la “Madre e Maestra” di tutte esse. Sono i Cavalieri (Kadosh), i Preti (Cohen) o i Monaci (Tzaddik) della Contro-Chiesa o “Sinagoga di Satana” come la chiama San Giovanni nell’Apocalisse (II, 9; III, 9). La Chiesa di Cristo invece ha i suoi Santi; mentre Satana, la scimmia di Dio, ha i suoi “Grandi Iniziati” - sia i Kadosh (Evola), sia gli Tzaddik o Monaci (Guénon), ma entrambi derivano dalla medesima Cabala ebraica» (Charles Nicollaud, L’initiation maçonnique, Paris, Perrin, 1931, p. 145).
Ci si obietterà che tale influsso spirituale potrebbe provenire da un Angelo buono, ma gli Angeli sono i Ministri di Dio, se agiscono sugli uomini, è per condurli a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. Ora la lotta contro la Chiesa è una costante della Sinagoga talmudica, della Massoneria e dell’Esoterismo chassidico, evoliano e guénoniano.
I “36 Tzaddikkim Incogniti” che 1°) da veri Grandi Capi e Padroni governano il mondo intero sono lo strumento privilegiato di cui si serve 2°) Satana - il Padrone dei Padroni - per tentare di rovinare l’opera di Dio. Sono essi che tramite le Banche[6] (Rothschild, Rockefeller), la Big/Pharma[7] & Vaccini (idem & Bill Gates), le industrie belliche (Deep-State, Bush, Clinton e Obama), i Media (Soros e Gates) dirigono 3°) i Politici/Chierici (Conte, Di Maio, Casaleggio, Grillo e Bergoglio…), che da buoni Maggiordomi, mettono sùbito in pratica gli ordini dei loro Padroni Incogniti per il dominio del mondo: “Haec omnia tibi dabo, si cadens in terram adoraveris me!” (Mt., IV, 1 ss.), scontrandosi spesso con altri Politici/Chierici che oggettivamente (e forse in buona fede, ma solo Dio lo sa) cercano di arrestare la loro corsa troppo veloce verso il baratro (Trump, Putin e Ratzinger).
Sant’Agostino insegna: “Tu hai voluto, benché fossi uomo, farti Dio per poi perire; ma Egli, essendo Dio, volle farsi uomo per ritrovare ciò che s’era perso” (Sermo CLXXXVIII, cap. 3, in PL, XXXVIII, 1004). Qui sta tutta la drammatica e irreconciliabile opposizione tra Dio e Anti/Dio, Chiesa e Contro/Chiesa.
In breve l’Esoterismo (chassidico, evoliano o guénoniano) sia di “destra” che di “sinistra” è il contrario del Cristianesimo. Infatti il primo vuole che l’uomo si faccia “D-Io” da sé stesso tramite la Conoscenza iniziatica o Gnosis; mentre il secondo insegna che Dio si è fatto uomo per salvare l’uomo dal Peccato Originale, facendolo partecipare alla sua natura divina in maniera limitata e finita tramite la grazia santificante.
Prossimamente cercherò, con l’aiuto di Dio, di approfondire il tema dell’influsso dello Chassidismo sulla vita economica, politica, sanitaria, bellica e mediatica. Il problema è veramente impressionante! Per capire l’opposizione tra Askenaziti e Sefarditi, Teo/con e Teo/dem, Massoni angloamericani e latini, Bushisti e Trumpisti, Bergogliani e Ratzingeriani[8]; occorre risalire all’opposizione tra Giudaismo rabbinico ortodosso e Giudaismo carismatico chassidico.