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Germania 1945: così si pagò la democrazia
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La Wermacht capitolò nel maggio 1945. A ridosso delle truppe alleate combattenti, numerose unità speciali  si precipitarono ad irrompere in fabbriche, laboratori, aziende e biblioteche tedesche. Il loro scopo: impadronirsi delle scoperte e dei brevetti del Reich, e catturare scienziati e  ricercatori.

Erano diecimila uomini, con istruzione tecnico-scientifica, comandati da un ufficiale americano di nome Ted Beets e da un inglese della logistica, R.R. Sinsteed. Entrarono in 33 mila fra aziende private e laboratori pubblici sequestrando documentazione, brevetti, marchi commerciali, campioni di materiali; ed interrogarono centinaia di tecnici e scienziati.

Ne parlò, il 21 febbraio 1946, il britannico «News Chronicle»: sotto il titolo «Germany had to disclose its military riches» (La Germania ha dovuto consegnare i suoi segreti militari) fornì racconti che parvero fantastici, basati sulle conversazioni con gli scienziati tedeschi: progetti di viaggi spaziali, di missili intercontinentali, e persino di una «isola nel cielo» dotata di un colossale specchio per concentrare la luce solare e rifletterla sulla Terra.

Furono trovati e sequestrati prototipi o modelli di siluri teleguidati dall’infrarosso e con ultrasuoni, motori a getto, una macchina volante simile a un elicottero che funzionava a reazione, e un aereo rotatorio (a disco volante) capace di velocità inimmaginabili; tutte innovazioni sconosciute agli alleati, o in cui la ricerca alleata era notevolmente meno avanzata.

Nell’aprile del 1945, unità della prima divisione USA di fanteria presero possesso dell’Istituto di Ricerche Aeronautiche «Herman Goering» a Volkenroede, presso Braunshweig.

Lo stupore dei tecnici americani si riflette in uno dei loro rapporti:

«Solo la quantità e l’eccellente qualità degli strumenti, utensili e apparati di prova era schiacciante. Nella sezione aerodinamica c’erano tunnel a vento per velocità sub-soniche, supersoniche e trans-soniche. La divisione della propulsione a getto era dotata di una fotocamera capace di scattare migliaia di immagini al secondo, allo scopo di stabilire come si forma una fiammata. C’era una camera ad alta pressione  dove si potevano creare le condizioni che esistono a 15 chilometri di quota. Nella divisione armamento c’erano due tunnel di tiro per testare gli effetti su razzi volanti di venti laterali fino a 800 chilometri orari».

C. Lester Walker, un giornalista di Harper’s Bazaar al seguito delle truppe, scrisse che solo nell’Ufficio Brevetti del Reich erano stati scoperti e confiscati 186 mila fascicoli relativi a invenzioni e innovazioni; 150 mila tonnellate di documenti tecnici erano stati trasferiti in USA per esservi valutati; si dovette comporre un vocabolario con 40 mila nuovi termini tecnici o scientifici.

Gli inglesi smontarono e trasferirono intere fabbriche coi relativi impianti, che riapparvero nei centri di sviluppo aeronautico poi allestiti a Farnborough, Bedford e Fort Halstead, da cui nacque l’industria dell’aviazione britannica del dopoguerra.

Suscitò stupore un apparato - mai nemmeno pensato dall’industria alleata - per catapultare il pilota da un caccia supersonico colpito, e il paracadute di quello stesso apparato: fatto di striscie cucite in modo incrociato, appariva pieno di «tagli» anzichè come un ombrello; si comprese che così dev’essere un paracadute per altissime velocità.

Furono scoperti visori notturni all’infrarosso, montati su veicoli e cingolati che così potevano avanzare a tirare nel buio, consentendo la visione fino a 200 metri; questi furono immediatamente assegnati alle armate americane impegnate contro il Giappone, che le usarono per la prima volta nella conquista di Okinawa, aprile-giugno 1945.

Scomparvero come preda bellica i brevetti per la fabbricazione di gomma, carburanti e lubrificanti sintetici; furono sequestrati presso la IG Farben i segreti di composizione per 50 mila colori o sfumature di colori, che l’industria americana non conosceva; e una sorta di lievito resistente ad ogni condizione climatiche, che era un alimenti ad altissimo contenuto proteico.

Furono scoperti «rotoli di film tipo plastica con una emulsione di  ossido di ferro da un lato, con cui si possono registrare programmi radio di un intero giorno senza bisogno di puntina da grammofono, nè rumori di disturbo»: insomma il nastro per registratori fonici, che gli americani non avevano mai visto prima.

Furono scoperti i processi di fabbricazione di decine di medicinali sconosciuti: un plasma sanguigno sintetico, un fluidificatore del sangue chiamato «Periston», una adrenalina ossidata per ridurre l’alta pressione.

morgenthau.jpg Furono trovati nuovi tipi di insetticidi, anti-ruggine al cianuro che rendevano superflua la zincatura, fibre artificiali equivalenti alla lana naturale e colorabili;  cuoio artificiale, metodi di sterilizzazione di alimenti e succhi di frutta, per ricavare zucchero dal legno, per fabbricare zaffiri sintetici; si trovarono orologi al quarzo; suscitarono molto interesse nei conquistatori macchine per la produzione di massa di calze da donna indistruttibili in rayon, e macchine per fabbricare gli aghi speciali per queste macchine; impianti per la produzione di burro e formaggio, di evidente valore commerciale.

Furono sequestrati nuovi tipi di motori diesel e apparecchi ottici avanzati, macchine da stampa. nuovi condensatori elettrici. Si constatò l’utilizzo tedesco di enzimi, come l’aspergil paracitius, per rendere più lanose le fibre artificiali. Si vide che i tedeschi erano riusciti a mettere a punto un procedimento di  pastorizzazione - invano tentato dagli Alleati - che sterilizzava il latte con raggi ultravioletti; ed altri metodi di sterilizzazione alimentare a freddo. Si vide che conservavano il pane per otto mesi  coprendolo con un’emulsione speciale.

Della maggior parte di queste scoperte - per lo più non di tipo militare, ma di valore commerciale, terapeutico, alimentare e civile - abbiamo solo indicazioni generiche; nulla è rimasto, o nulla è stato pubblicato. Salvo ricomparire sul mercato come Made in USA.
L’intera proprietà intellettuale germanica fu sequestrata dai vincitori.

Era parte di un progetto deliberatamente elaborato prima ancora che gli USA entrassero in guerra: il cosiddetto Piano Morgenthau, dal nome del segretario al Tesoro di Rossevelt, il banchiere Henry Morgenthau jr.

Tale piano prevedeva lo smantellamento e il trasferimento dell’intera industria siderurgica e chimica e gli impianti di benzina sintetica, insieme a tutti i procedimenti industriali. Le miniere tedesche dovevano essere allagate. L’istruzione dei bambini doveva essere interrotta finchè non fosse messa sotto l’egida delle Nazioni Unite, che avrebbero provveduto a stampare libri di testi rieducativi; gli studi universitari e negli istitutì tecnici, vietati ai giovani tedeschi (in URSS, il potere bolscevico aveva già applicato questo divieto ai figli della «classe sfruttatrice», la borghesia).

Nell’agosto 1944 il Comando Supremo alleato stampò e distribuì agli uffciali un manuale sul comportamenti da tenere nell’occupazione (Handbook for Military Government in Germany). Morgenthau lo trovò troppo mite, e il manuale fu ritirato. Il segretario-banchiere criticò, ad esempio, come eccessiva, la razione di 2.000 calorie quotidiane per i lavoratori tedeschi forzati a portare la loro opera per gli occupanti.

«Dobbiamo essere duri con la Germania, e intendo con il popolo tedesco, non solo coi nazisti», scrisse nel suo diario Morgenthau, il giorno 19 agosto 1944: «Bisogna o castrare i tedeschi, o trattarli in modo che non continuino a riprodursi come hanno fatto in passato».

Era la proposta apparsa nel 1940, un anno prima che gli USA entrassero in guerra, in un opuscolo intitolato «Germany must perish», la Germania deve sparire. Era  stato scritto da Theodore Nathan Kaufman, presidente di un ente chiamato, orwellianamente, «American Federation for Peace».

«La guerra attuale non è contro Adolf Hitler», scriveva il pacifista, «nè contro i nazisti. E’ una lotta tra la Germania e l’umanità (...). Di conseguenza, essa deve accettare di pagare la pena totale: la Germania deve perire per sempre! E in realtà, non nella fantasia».

Kaufman passava subito a spiegare come: «La popolazione della Germania, se si escludono i territori annessi e conquistati, è di circa 70 milioni di individui, quasi egualmente divisi tra maschi e femmine. A raggiungere lo scopo della estinzione tedesca sarebbe necessario sterilizzare solo 48 milioni di individui (...)».

«Prendendo 20 mila chirurghi come numero arbitrario, e assumendo che ciascuno esegua 25 operazioni al giorno, per completare la sterilizzazione servirebbe non più di un mese al massimo. (...) La sterilizzazione delle donne richiedendo più tempo, si può calcolare che l’intera popolazione femminile tedesca potrà essere sterilizzata entro tre anni o meno. La sterilizzazione completa di entrambi i sessi, non di uno solo, è da ritenersi necessaria a causa dell’attuale dottrina tedesca secondo cui una sola goccia di sangue germanico fa di un uomo un tedesco».

«Naturalmente, dopo la sterilizzazione completa, in Germania non ci sarà più natalità. Con il normale tasso di mortalità del 2% annuo, la demografia tedesca diminuirà  annualmente di 1,5 milioni di individui. Nel giro di un paio di generazioni l’eliminazione del germanesimo e dei suoi portatori sarà un fatto compiuto».

Gran parte delle proposte del Piano Morgenthau furono inserite nella direttiva JSC 1067, emanata nel 1947 dal Comando Supremo che costituiva il governo occupante militare. Il Piano presentava però difficoltà pratiche che si rivelarono insormontabili.

Non era facile trovare 20 mila chirurghi disposti ad operare 25 castrazioni al giorno; nè questa misura, nè l’allagamento delle miniere furono portati a termine, per difficoltà logistiche. La deindustrializzazione totale dovette essere rallentata perchè affamava la popolazione prigioniera, al punto da far temere epidemie da fame e denutrizione, nonchè  ribellioni.

Più tardi, l’avvento della guerra fredda e la minaccia sovietica sconsigliarono di perseguire attivamente lo sradicamento dell’industria tedesca; la parte della Germania sotto occupazione sovietica, diventata comunista, continuava ad avere industrie operative. Tuttavia, fu applicato severamente il codicillo della direttiva JCS 1067 che diceva: «Nessuna azione deve essere intrapresa  (...) che tenda al sostentamento delle condizioni elementari di vita in Germania nella nostra zona (d’occupazione)».

Come sappiamo, Eisenhower praticò un principio di genocidio per negligenza, lasciando morire di stenti almeno 800 mila tedeschi prigionieri nei campi di internamento occidentali.

Al Senato americano fu sollevata la questione se la sparizione della potenza industriale germanica non avrebbe avuto ripercussioni negative sui Paesi vicini e alleati, importatori di beni tedesci. Il  Segretario al Tesoro, nel memorandum datato 7 settembre 1944, rigettò l’obiezione «perchè gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e il Belgio possono facilmente fornire ciò che la Germania produceva prima della guerra».

Così, i tedeschi rieducati ottennero la democrazia e, per giunta, il libero mercato.

Nessuna richiesta di perdono risulta essere stata avanzata da parte dei vincitori.


(Fonte: Claus Nordbruch, «The  allied plan for the annihilation of german people», The Revisionist, 2 febbraio 2004).


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