1) E proprio come il protestantesimo affermava di tornare al Cristianesimo primitivo, anche esse pretendono di ricercare (o anche di aver ritrovato) la Rivelazione Primordiale, base unica ed uguale di tutte le religioni.
2) Le Théosophisme, histoire d’une pseudo religion, Paris, N.L.N., 1923.
3) «Avoid Roman Catholics, but with pity», «Si eviti la Chiesa cattolica, ma con pietà», dicono le istruzioni della Golden Dawn.
4) È un dato di fatto che le Società di Illuminati, per quanto opposte possano sembrare le loro tendenze, fanno tutte riferimento ad un centro misterioso o almeno a dei centri secondari da questo promananti; un rapido esame ce ne convincerà:
A) La Massoneria, secondo De Nerval, sarebbe ispirata dai Figli del Fuoco, diretti dai Figli della Vedova, che risiederebbero sotto la montagna Kaf, asse del Mondo.
B) È uno di loro, Ara ben Shems, che troviamo come istruttore della Stella Matutina e del suo ordine interno R.R. e A.C.
C) La Blavatsky pretendeva di essere in contatto con tre Mahatmas e le pubblicazioni della Società Teosofica fanno ancora, di frequente, allusione alla Grande Loggia Bianca o Fraternità del Tibet, alla testa della quale si troverebbe il Grande Istruttore del Mondo. Ora, dice Guénon: «Se i tre Mahatmas sono stati inventati, cosa sulla quale noi non abbiamo alcun dubbio, non solo sono stati creati per fare da paravento alle influenze che agivano effettivamente dietro la Blavatsky, ma anche questa invenzione è stata concepita secondo un modello preesistente».
D) È in questa Grande Loggia Bianca che la Chiesa Liberale Cattolica vede il regno di Dio e nell’unione dei suoi membri la comunione dei Santi…
E) Espressione che riprende parola per parola il tedesco Bô Yin Rà, secondo il quale sull’Himarat, monte più alto del mondo, vivono i Radisi Arciluminari (confronta anche Lumière du Dieu vivant). Il suo discepolo barone Winspeare, riconosce la loro identità con quella delle Logge d’Agartlin (California).
F) Mentre il Sadol Movement si vuol ricollegare ai «saggissimi e potentissimi Radiosi» (confronta Greal Known) la cui residenza anch’essa sarebbe in India.
G) Benché formalmente non abbiamo trovato delle risposte affermative, tuttavia abbiamo modo di pensare che la Società Antroposofica, creatasi da una scissione della Società Teosofica, deve aver avuto la stessa origine, tanto è vero che Max Heindel, diretto fondatore della Antroposofia di Rudolph Steiner, e presidente della Rosicrucian Fellow Ship della California, si richiama altrettanto immediatamente al centro misterioso.
H) Papus, presidente del Supremo Consiglio dell’Ordine Martinista, dichiara che gli «Ordini degli Illuminati si rifanno sempre al principio invisibile che li dirige» e più avanti citeremo una lettera di Saint Martin, che non permette di dubitare, assolutamente, che tale principio sia sulla terra rappresentato dal Re del Mondo.
I) L’Ordine dei Polari pretende, invece, di essere direttamente ispirato dal centro dell’Agartha, che attraverso l’intermediazione delle Piccole Luci gli invia dei messaggi cifrati (confronta Asia Misteriosa, di Zarp Bolliva).
L) Secondo Guénon, lo stesso movimento spiritista avrebbe avuto l’avallo dell’Hermetic Brotherhood of Luxor (che sicuramente agisce per conto di questa misteriosa potenza).
M) Nei suoi ordinamenti l’Ordo Templi Orientis, un ordine massonico rosicruciano, a cui apparteneva il poco raccomandabile Alister Crowley, leggiamo che «Certe persone sono sufficientemente sviluppate spiritualmente per entrare in comunicazione cosciente con la Grande Fraternità Spirituale (la Grande Loggia Bianca)… società dei figli della Luce che vivono nell’illuminazione e da questa hanno tratto l’immortalità».
N) Infine terminiamo con l’Ordine degli Iniziati del Tibet. La sua fondatrice avrebbe ricevuto dei messaggi di cui lei avrebbe intuito la provenienza: originariamente scritti in sanscrito, provenienti dal Tibet (ma non da Lasha) essi sarebbero stati inviati a Parigi, dove, dopo essere stati tradotti sarebbero stati diffusi. Cosa molto curiosa in quanto proprio in quell’epoca (1909) un gruppo di 12 + 1 tibetani avrebbero effettivamente tenuto dei consigli a Parigi.
Avvertiamo quei lettori poco pratici della questione, che potrebbero considerare un po’ troppo forzati certi accostamenti, che abbiamo fatto in modo che i loro dubbi saranno dissipati nel corso della lettura di questa nostra relazione. Allora essi non potranno che meravigliarsi di vedere queste società così differenti e spesso in contrapposizione tra loro impiegare tutte quante, quando vanno a citare le loro fonti d’ispirazione, termini assolutamente corrispondenti pur non avendo il minimo sospetto di questa convergenza.
5) Esistono già in circolazione una buona quantità di sedicenti Cristo, San Giovanni, Elia reincarnati, o addirittura di Paracliti; li si incontra comunemente in questa miriade di piccoli gruppi che battono il terreno dello spiritismo e dell’occultismo ed il cui habitat preferito si trova all’Est, nel caso della Francia Parigi o Lione. Sédir dice di averne incontrati cinque; noi potremmo, oltre questi, citarne altri tre. Ma a parte rare eccezioni, di cui una in India, la loro influenza si esercita solo su gruppi tutti numericamente molto limitati. Alcuni occultisti francesi indipendenti (tutti riconducibili a piccole società che si rifanno al rosicrucianesimo) attendono la venuta di un Imperatore della stirpe di Carlo Magno, che dovrebbe salvare il mondo. Ma oltre alle società che abbiamo menzionato nella nota precedente vogliamo ancora ricordare:
- la Società teosofica preparò nella figura di Krishnamurti un tramite per l’avvento di Boddishattwa Maytreya;
- la Stella Matutina si aspetta un’apparizione di Chritian Rosenkreutz tra il 1926 ed i l 1935;
- i Polari sperano in «colui che si aspetta»;
- la Panacea Society situa tra il 1923 ed il 1927 la seconda venuta del Cristo, che, questa volta dovrebbe essere assistito da dodici donne;
- Bô Yin Râ si presenta lui stesso come uno dei fratelli della Grande Loggia Bianca, sullo stesso piano di Lao Tse… o di Gesù Cristo;
- gli Iniziati del Tibet aspettano il quinto grande Istruttore che deve succedere a Rama, Krishna, Budda e Gesù.
6) Le Roi du Monde, Cahier du Portique, Parigi, 1927. I curiosi di tradizioni occulte troveranno in queste 130 pagine una strabiliante quantità di informazioni. Se soltanto dei veri esperti come Guénon e Vuillard scrivessero su tali argomenti, l’occultismo sarebbe senza dubbio preso sul serio, come merita. Ma certamente in questa sede non vogliamo una cosa del genere (Renè Guenon, Il re del Mondo, è edito in lingua italiana nella Piccola Biblioteca, Edizioni Adelphi, ndt).
7) Del resto dovremmo essere in buona compagnia in quanto tale osservazione sembra essere stata suggerita a Guénon da un’osservazione fattagli da Jacques Maritain il filosofo cattolico, come, a buon diritto, lo definisce F. Le Fèvre, che ci ha raccontato un incontro che essi ebbero con Ferdinand Ossendowski (confronta Une heure avec F. Ossendowsky nel numero del 26 marzo 1924 di Nouvelles Littéraires).
8) Per quanto riguarda la montagna sacra ci sono state spesso questioni (Sedir, in Histoire des Rose Croix, cita tre testi antichi provenienti certamente da una stessa fonte e che sono relativi a ciò). Ma gli occultisti moderni dopo che Guénon ha attirato la loro attenzione su questo punto, non possono più sentir parlare di colline o di caverne senza tradire l’Agartha. C’è qui un’esagerazione da evitare.
9) Citato da Papus in Martinisme et Franc Maçonnerie, Paris, 1899.
10) Citazione da P. Roure, Occultisme et Franc Maçonnerie, Etudes, 4 luglio 1930.
11) In Viaggio in Oriente. Confronta anche un nostro articolo, Le Kaïnisme dans la Franc Maçonnerie: un count symbolique di G. D. N., sul numero dedicato, sulla RISS, all’occultismo, del settembre 1930.
12) Guénon ci dice che anche il fantasista Jacoillot, parla del Re del Mondo, ma aggiunge anche che, come era sua abitudine, la cosa poteva essergli arrivata attraverso alcune informazioni che avrebbe potuto aver raccolto in India filtrandole poi attraverso la sua sregolata immaginazione. Ma Jacoillot non era forse massone?
13) Bestie Uomini Dei, edito in Italia dalle Edizioni Mediterranee.
14) Confronta Nouvelles Littéraires del 29 novembre 1924 e numeri seguenti. Sono stati rivolti gli stessi rimproveri al libro Voyages, di P. Huc, che aveva viaggiato per le stesse terre. Tutte le critiche provenivano da esploratori. Costoro, a causa della loro deformazione professionale, sono i meno indicati ad emettere giudizi; ma qual è quel semplice ed onest’uomo che avendo percorso a piedi con l’accompagnamento di una guida, la strada da Etoile a Bagattelle, sarebbe stato in grado, due anni più tardi, di rendicontare in maniera precisa il percorso seguìto, il tempo impiegato e perfino l’itinerario seguito? Del resto, se Ossendowki avesse fabbricato il suo racconto, sarebbe stato abbastanza intelligente per aver saputo evitare gli errori che gli si rimproverano.
15) C’è a mala pena bisogno di dire come tutto ciò sembri simbolico, vedi anche quello che riguarda la localizzazione dell’Agartha. Nessun tipo di precisazione viene del resto fornita sulla natura dei popoli dell’Agartha. Non è senz’altro privo di interesse ricordare a tale proposito la decisione del Papa San Zaccaria che condannava l’affermazione che San Bonifacio attribuiva a San Virgilio e secondo la quale sotto terra vivrebbe una razza umana, non discendente da Adamo e che non entrerebbe in alcuna maniera né nella storia del peccato originale né in quella della redenzione (e non l’affermazione secondo la quale ci sarebbero degli antipodi o nostri opposti, come sostenevano i seguaci di Voltaire corrompendo il testo). San Zaccaria, che aveva modo di temere che il giudizio che San Bonifacio si era fatto sul suo collega, non fosse inficiato da qualche partito preso che lo aveva spinto ad una condanna in qualche maniera provvisoria, ordinò un’inchiesta. Purtroppo sfortunatamente non ne conosciamo i risultati, ma ci sono parecchie ragioni di credere che essa fu favorevole all’accusato. Comunque sia se la sovrapposizione di questi tipi di credenze con quelle relative all’Agartha è un po’ avventurosa, il pronunciamento papale che esse causarono sono soltanto relative ai popoli di questa misteriosa contrada. Vedi Pal. Lat. Mign. LXXXIX. Zaghar. Epist. XI ad Bonifacius.
16) Menzioniamo anche Men identificato anche con il nome Attis; Men: «Antica divinità barbarica adorata in Frigia ed anche nelle regioni vicine… dio lunare si riteneva che regnasse sia sul cielo che sul mondo sotterraneo», F. Cumont, Les Religions Orientales, capitolo 11.
17) Forse può essere in questo senso che bisogna interpretare la lettera di Saint Martin prima citata: Sophia rappresenterebbe l’Entità, Mann ed il Re del Mondo suo rappresentante sulla terra?
18) Nel racconto di G. de Nerval, citato prima, il Figlio della Vedova per eccellenza è identificato con il vero prete Gianni; il Kaf, sotto il quale vivono i suoi antenati, i Figli della Vedova, viene definito Asse del Mondo.
19) Ricordiamo a questo proposito la leggenda molto diffusa delle città sepolte: Shandala dell’Asia centrale ricorda molto da vicino la Henochia di de Nerval che prima del diluvio era abitata dai Figli del Fuoco; ci fa tornare in mente anche la Città d’Ys che sparì prima del Cristianesimo. Segnaliamo anche che la tradizione considera gli Atlantici come i Figli del Sole e che Guénon attribuisce tale caratteristica ai saggi dell’Agartha; abbiamo già segnalato nella nostra prima nota che l’Istruttore della Stella Matutina, membro del Tempio del Deserto si chiama Ava ben Shems che appunto significa Figlio del Sole.
20) Guénon precisa bene (Thèosophisme, pagina 50) che i seguaci del Rosicrucianesimo ed i Superiori Incogniti dell’Alta Massoneria del XVIII secolo erano degli uomini in carne ed ossa. Ma tutt’al più li potrebbero considerare come degli uomini provenienti dai centri secondari: abbiamo potuto aver modo di notare che gli Alti Iniziati sono sempre dodici, riuniti intorno ad una tavola rotonda e che un tredicesimo posto resta sempre vacante riservato a colui che tutti attendono. A tale proposito vedi V. E. Michelet, Le Secret de la Chevalerie, Edizioni Du Portique e la curiosa visione che ebbe luogo il 16 aprile 1916 in una Loggia della Rosae Rubeae et Aureae Crucis il cui resoconto verbale è stato dato in Light bearers of Darkness da Inquire Within, Bosswell, London, 1930). Quest’ultimo, che allora era uno dei capi di questa società, non sembra abbia ben capito la ragione di questo seggio vuoto (vedi anche la Vita di Padre Jandel, Generale dei Domenicani, dove si trova narrata un’analoga esperienza).
21) Eccovi ancora l’opinione di Sédir: «L’Anticristo è uno spirito individuale… egli comanda altri spiriti subalterni (i Capi dei Centri Secondari)… Accidentalmente può anche rivestirsi di un’apparenza corporea e siamo ben certi che un giorno apparirà sulla terra come un uomo del tutto simile a noi» (Mystique Chrétienne, pagina 215). Il capitolo precedente quello dell’Anticristo, intitolato L’Europa davanti all’Asia, contiene ugualmente, delle cose eccellenti. Sfortunatamente questo libro espone anche delle eresie molto particolari: preesistenza delle anime, animismo esuberante.
22) Questo ci richiama alla mente un passo di Bestie Uomini e Dei (pagina 145): «Durante una notte d’inverno numerosi cavalieri, mi disse l’Hutuktu, giunsero al monastero e chiesero che tutti i lama… si riunissero in questa sala. Poi uno degli stranieri salì sul trono si tolse il suo bashlyk, o copricapo a forma di berretto che gli nascondeva anche il volto. Tutti i lama caddero in ginocchio perché avevano riconosciuto l’uomo che era stato descritto tanto tempo fa, dalle predizioni per il secolo a venire. il Re del Mondo… poi fece delle predizioni… Poi senza una parola il Re del Mondo ed i suoi compagni scomparvero ai nostri occhi. Non lasciò alcuna traccia dietro di sé, salvo le pieghe del drappeggio del trono che si distesero come se nessuno vi fosse stato seduto sopra». E Ossendowski continua: « È meraviglioso e difficile da credere, ma io vidi davvero assisa sul trono la figura forte e muscolosa di un uomo dal volto bruno, l’espressione ferma e severa con le labbra e le mascelle serrate… (a causa dell’energia che sprigionava, ma non per la bontà, ci permettiamo di aggiungere noi). Attraverso il suo corpo trasparente, avvolto in un manto bianco, vidi le iscrizioni tibetane sullo schienale del trono. Chiusi gli occhi e li riaprii. Non c’era nessuno, ma il drappeggio di seta del trono sembrava muoversi lievemente».
23) Confronta lo Herald of the Star del dicembre 1926. Il reverendo Ch. Hampton cita due casi in cui il Grande Istruttore, si sarebbe manifestato davanti ad una grande folla nella persona di Krishnamurti, sia il 28 dicembre 1911 a Benares, sia il 28 dicembre 1925 ad Adyar. Ci sarebbe stata anche un’altra simile manifestazione anche al campo teosofista di Onumen nel luglio-agosto 1926. Sappiano che Krishnamurti è quell’Indù preparato (in condizioni tali che nel 1911 dette luogo all’istruzione di un’azione processuale) da Ladbeater della Società Teosofica, al ruolo di Messia. Su tutto ciò vedi il già citato ed apprezzabile libro di Guénon Théosophisme.
24) Effettivamente si può con certezza ammettere che il Re del Mondo, usa, a seconda dei casi, un metodo piuttosto che un altro. Allo stesso tempo si possono avere parecchie immagini riflesse, almeno una per ogni centro secondario. È possibile avere uno o più eletti predisposti a tale tipo di possessione, in quanto nelle due ipotesi prese in considerazione ci troviamo di fronte a niente altro che a forme diverse di possessione. Secondo noi tale questione si riaggancia a quella che ha fatto versare fiumi d’inchiostro: l’Anticristo apparirà sotto forma umana? Siamo portati a credere, dopo quanto qui affermato, che ciò si manifesterà sotto forma di possessione piuttosto che di vera e propria incarnazione diabolica. Tale possessione potrebbe derivare dall’origine della concezione stessa dell’Anticristo. Leggiamo, nel Secret de la Salette, Edition de la librairie Sainte Geneviève, Paris, 1905, imprimatur monsignor Salvatore Zola, vescovo di Lecce, data 15 novembre 1879:
«L’Anticristo nascerà da una religiosa ebraica, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il Serpente Antico, la madre dell’impurità; suo padre sarà un vescovo; nascendo vomiterà bestemmie, avrà dei denti, in una parola questo sarà un demonio incarnato…». San Girolamo (Jeremiam Prophetam, libro IV, capitolo XXIII, 5,6) da parte sua contrappone l’Emanuele all’Anticristo: «Cui contrarius Antichristus et eius inhabitator diabolus». L’inno delle Laudi del lunedì così canta: «Dentes Retundet Invidi». Augusto Comte, il padre del positivismo, su questo mistero d’iniquità, sembrava aver avuto strane illuminazioni. Per trovare dei testi si rifà a Gougenot des Mousseaux, Gli Alti Fenomeni della Magia, capitolo VI, sesta divisione: L’incubo e la religione positiva. La settima divisione: Figli per mezzo dell’incubo; anche questo testo sarebbe da leggere. In una lettera pastorale diretta ai curati della sua diocesi, letta all’assemblea sinodale del 2 febbraio 1863, monsignor Doney, vescovo di Montauban scriveva: «Tre scopi vengono perseguiti dal nemico del genere umano e da quelli che gli servono come strumenti: la distruzione della fede, come conseguenza della distruzione della Chiesa; la formazione di un impero apostata nemico di Dio e di ogni religione; il ristabilimento dell’idolatria e del culto del demonio… Tale cospirazione spinge alla distruzione degli imperi e dei regni attraverso i nuovi princìpi che essa proclama e che essa, con tutte le sue forze, lavora per far vincere. Essa ha già creato scompiglio in parecchi; essa ha già fatto scoppiare tumulti e rivoluzioni; vuole crearne ancora con il pretesto che i popoli devono potersi raggruppare seguendo le loro stesse nazionalità. Ma le nazionalità devono ancora essere divise e ciò non è ancora tutto ciò che occorre loro! Ed è proprio per questo che oggi insistono solo su quello che loro chiamano la fraternità o più semplicemente l’umanità. E siccome tale carattere di umanità e di fraternità è uguale ovunque e per tutti gli uomini, ne consegue che un’unica legge, un solo governo dovrebbero essere chiamati a rispondere dei diritti della fraternità e dell’umanità. A proposito è necessario sapere che le società segrete, da più di un secolo operanti in ogni parte d’Europa, o meglio nel mondo intero, con diversi nomi e sotto forme diverse, sono i veri crogiuoli dove fermentano tutti questi progetti detestabili ed i luoghi dai quali parte il movimento, la forza d’aggressione che attacca sia la Chiesa che le potenze temporali. In terzo luogo, essa spinge, senza averne la coscienza, al ristabilimento della potenza del demonio sulla terra ed in seguito al ristabilimento dell’idolatria stessa e dei misteri abominevoli che si celebravano nei tempi pagani. Sappiamo bene che l’uomo del peccato si farà adorare; ma che tale adorazione sarà concorrenziale con quella di colui di cui sarà il funesto ed infelice strumento. Non insisto su questo ancora di più. Aggiungo solamente che le detestabili pratiche del magnetismo e dello spiritismo, ormai così diffuse, arriveranno a questo scopo se Dio non vi porrà rimedio. Si resta confusi e spaventati quando si leggono alcuni scritti che sgorgano da questa impura fonte e la stessa cosa avviene per certi scritti di filosofi positivisti che spingono la propria audacia e la temerarietà delle loro aspirazioni fino al punto di pretendere di trasformare un giorno i misteri della diffusione della stirpe umana… È più che verosimile che i più giovani tra voi dovranno affrontare dei pericoli e prove più temibili di quelle che presentemente siamo chiamati ad affrontare noi. Fatevi coraggio, o meglio facciamoci tutti coraggio facendoci testimoni dell’attaccamento alla fede». Resta da conciliare un tale tipo di possessione, fin dal periodo embrionale, con la libertà umana del supposto adepto di satana. Ma niente impedirebbe a Dio di donare a questo superuomo, in un momento o in un altro della sua esistenza, delle clamorose illuminazioni sul suo caso accompagnate da grazie sufficienti che gli possano consentire di scuotere il giogo a cui lo ha attaccato il Principe di questo Mondo. Nella Vita di Gemma Galgani viene riferito che durante le sue estasi ella vedeva tali soccorsi di natura soprannaturale accordati ai membri delle Società Segrete persino durante le sedute delle loro Logge. Il padre Depierre, della Società delle Missioni Estere di Parigi, durante una conferenza tenuta presso la scuola Fénelon d’Elbeuf, raccontava che tra i pagani dell’estremo oriente che egli aveva evangelizzato, vengono venerati di più gli spiriti maligni da cui ci si può aspettare qualsiasi tipo di male, piuttosto che gli spiriti buoni da cui non si ha niente da temere. In conseguenza di ciò fin dalla loro nascita i bambini vengono consacrati al demonio e gli effetti della possessione e gli effetti derivanti da questa consacrazione si sono manifestati in maniera precisa dal momento del primo arrivo nel Paese del prete cattolico, rappresentante di Gesù Cristo.
25) Questo per quanto riguarda il centro principale (in effetti ciò che dicevano Guenon e Shurawerdi ci stimola a pensarlo) a meno che, in quest’ultimo caso non si tratti, dell’Istruttore Secondario speciale per il mondo mussulmano.
26) Tale assunto è del resto enunciato in maniera chiara da molti occultisti tra cui Schuré. Gli stessi dirigenti della Società Teosofica non hanno mai mancato di ammetterlo; nella loro beata non conoscenza hanno addirittura moltiplicato i personaggi. Tanto che Guenon, nel suo testo Théosophisme, schernisce le distinzioni fatte tra Gesù Cristo, il Cristo Cosmico e tra mistico e mistico: ma certi scherni non riguardano assolutamente Nestorio. Quest’ultimo era nello stesso tempo altrettanto sottile che sapiente, si trincerava dietro le sfumature di linguaggio, tanto che in tempi recenti si è addirittura preteso di riabilitarlo dicendo che in tutto questo non c’era altro che dei bisticci di parole e che alla fine lui era molto ortodosso. La parentesi che Guenon apre, può lasciar credere che condivida questo modo di vedere la cosa. A proposito facciamo notare come Aurelia, questo misterioso scritto frutto delle allucinazioni di Nerval, contenga delle curiose visioni di una Città Eterna della montagna, i cui abitanti rivestiti di luce vivono in strane dimore allo stesso tempo elevate e sotterranee; il racconto, aggiungiamo noi, è pervaso da tutto un senso di nestorianesimo generale esteso a tutti gli uomini.
27) Se dobbiamo credere a certe informazioni, il nestorianesimo non avrebbe ancora detto l’ultima parola: dandogli secondo la moda del momento una veste scientifica, si appresterebbe a far ritrovare ad opera dei sapienti, lo pseudo corpo di Gesù: in tale maniera sarebbe provato che Gesù è sì morto su questa terra e che l’apparente Resurrezione ed Ascensione sarebbero state provocate solo dal fantasma del Cristo. Diamo questa informazione con il beneficio d’inventario, ma dal momento che ci si può permettere di identificare scientificamente i resti del corpo di Gesù dopo venti secoli, ciò non è molto differente dallo scrivere interi capitoli sul suo sistema vasodilatatore come ha fatto il dottor Binet-Sanglé, o di provare la sua inesistenza come ha fatto il suo collega Couchoud.
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